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Ma-Ve, il turismo en plein air con lo stesso comfort di casa

da Redazione

In 18 mesi già tra i top player nel settore antenne satellitari e piedini autolivellanti. Santoli: “Abbiamo scelto San Marino per il business e per viverci, è un Paese eccezionale”.

Ma-Ve Marco Santoli 56

 

di Daniele Bartolucci

 

Il turismo en plein air è un settore in continua espansione, soprattutto nell’Europa centro-settentrionale.

Ed una delle esigenze primarie di questi turisti è la televisione, meglio ancora se c’è la possibilità di vedere il proprio canale preferito, oggi possibile grazie alle nuove tecnologie. Per questo, la prossima volta che vedrete un camper o una roulotte, fateci caso, spesso sul tetto monta un’antenna satellitare e probabilmente è stata prodotta a San Marino: è una Ma-Ve. Ma non è tutto, altro fattore fondamentale per il comfort del camperista è avere un mezzo in stazionamento perfettamente livellato, ecco perché Mave ha lanciato da qualche mese un kit all’avanguardia di piedini idraulici autolivellanti gestibili con semplicità da un pannello di controllo e interfacciati con il proprio smart phone. In sintesi, la missione di Mave, attraverso i prodotti attualmente realizzati e ad una continua ricerca e sviluppo in innovazione, è quella di vivere il turismo en plein air con lo stesso comfort della propria casa.

L’azienda Ma-Ve International srl, neo iscritta all’Associazione Nazionale Industria San Marino, opera infatti in questo settore, come spiega l’amministratore delegato Marco Santoli: “Siamo specializzati nella realizzazione di antenne satellitari a puntamento automatico per camper e caravan sia con proprio marchio MA-VE o personalizzate per clienti OEM a loro marchio. Lo stesso modello di business viene seguito anche per i piedini autolivellanti da pochi mesi sul mercato ma che stanno già riscuotendo un notevole successo. Siamo all’avanguardia e leader sul mercato italiano con le parabole e stiamo guadagnando in fretta nuove quote di mercato anche con i piedini”.

 

Due prodotti sempre più richiesti dall’after market, anche se il plein air è considerato una nicchia, giusto?


“Nel 2016 si sono registrate oltre 80.000 nuove immatricolazioni in Europa, ma sono milioni i mezzi in circolazione che si possono dotare dei nostri articoli, dunque pur rappresentando una nicchia dell’intero settore automotive i numeri disponibili sono più che sufficienti a garantire un importante sviluppo di un mercato che Mave vuole cogliere ad ogni costo”.

 

Numeri importanti, quindi, che si traducono anche in ordini?


“Abbiamo chiuso il fatturato 2016, dopo solo 18 mesi da inizio attività con dei ricavi per noi importanti e marginalità più che soddisfacente, quest’anno contiamo di crescere ancora, In Italia siamo tra i top player e ci stiamo affermando anche in Europa, abbiamo distributori in quasi tutti i Paesi e ci stiamo espandendo anche in altri continenti. Cito solo la Nuova Zelanda, dove c’è una percentuale altissima di possessori di camper e dove praticamente siamo leader incontrastati di mercato. Per quanto riguarda il service, invece, puntiamo anche a quelle aree dove i camperisti sono soliti andare in vacanza. E’ il caso del nord Africa, dove sempre più spesso gli italiani e gli europei in generale, decidono di trascorrere diversi mesi, specialmente in inverno. Diventa fondamentale fornire loro assistenza, perché se non dovesse funzionare la tv, potremmo rovinargli l’intera vacanza”.

 

E’ così fondamentale la televisione?


“Per tutte le ragioni già dette, coloro che utilizzano il camper come una vera e propria casa vivendolo a volte per interi mesi in paesi lontano dal loro, desiderano mantenere le proprie abitudini potendosi così sentire sempre a casa ovunque essi si trovino. Stiamo parlando di un turista che ha mediamente qualche anno in più del sottoscritto, con esigenze diverse e grazie ai nostri prodotti può compiere azioni complesse in maniera molto semplice godendosi appieno il potenziale del proprio mezzo sul quale spesso investe cifre ragguardevoli”.

 

Il proprio Paese: nel suo caso è l’Italia, giusto?

 

“Sì, provengo da Porretta Terme per la precisione. Mi sono trasferito qui da poco meno di due anni, per dar vita a questa azienda, che in pochi mesi è diventata una bella realtà. Una cosa che probabilmente in Italia non sarebbe stato così semplice realizzare. Non impossibile, ma più difficile”.

 

In che modo, invece, San Marino l’ha sostenuta?


“Ma-Ve è uno spin off aziendale di un gruppo italiano, che ha ottenuto, dopo una serie di verifiche approfondite, la possibilità di accedere all’Incubatore del Parco Scientifico e Tecnologico di San Marino. Un ambiente estremamente favorevole per avviare un’impresa, che si unisce al contesto sammarinese, eccezionale a mio avviso”.

 

In che senso eccezionale?


“Ho lavorato per diversi gruppi industriali, alcuni veramente importanti, ho fatto l’imprenditore per anni in Italia e ho dovuto sempre lottare contro una cultura ostile all’impresa, dallo Stato fino alla società. Qui è diverso. San Marino è molto più accogliente verso chi fa impresa, io ne sono la dimostrazione. E oltre all’aspetto imprenditoriale, c’è molto altro. C’è un welfare state ai massimi livelli, solidale ma anche equilibrato. E’ questo che mi ha fatto innamorare di San Marino, non solo la possibilità di sentirmi realizzato come imprenditore. E’ il Paese dove ho deciso di vivere, trasferendovi famiglia e lavoro”.

 

Ha anche preso la residenza?


“Ho fatto domanda e in questi giorni si è formalizzata la pratica. C’è voluto il giusto tempo, perché le verifiche che sono state fatte le ritengo non solo ovvie, ma anche giuste. San Marino deve tutelarsi, ne ha tutto il diritto”.

 

Poi però, deve fare entrare le imprese, se sono tali.


“Per quanto ci riguarda, parlano i numeri. Il bilancio è sano e il fatturato 2016 è cresciuto del 500% rispetto al periodo giugno-dicembre 2015 e per il 2017 prevediamo un ulteriore crescita del 50% arrivando ad oltre 2,5 milioni di euro. Abbiamo già 9 dipendenti tutti sammarinesi e abbiamo già investito in macchinari e struttura. Abbiamo appena ottenuto l’iscrizione ad ANIS e c’è l’intenzione di espanderci, di investire ancora in questo territorio che tanto ci sta dando”.

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