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Consiglio Grande e Generale: prospettive del sistema bancario e finanziario (III)

da Redazione

Ultimo a prendere la parola in chiusura della seduta, è Gian Carlo Venturini, segretario del Pdcs, che conclude anticipando la presentazione di un ordine del giorno da parte dei gruppi di minoranza per chiedere “la rimozione dei vertici di Bcsm”, il presidente Wafik Grais e il direttore Lorenzo Savorelli. Il report di San Marino News Agency.

 

SAN MARINO – Prosegue anche nella seduta pomeridiana di ieri il dibattito consiliare al comma 1 bis, sulle prospettive del sistema bancario e finanziario. I lavori si chiudono quando mancano ancora gli interventi di una decina di iscritti al dibattito, che in tutto sono 56. Ultimo a prendere la parola in chiusura della seduta, è Gian Carlo Venturini, segretario del Pdcs, che conclude anticipando la presentazione di un ordine del giorno da parte dei gruppi di minoranza per chiedere “la rimozione dei vertici di Bcsm”, il presidente Wafik Grais e il direttore Lorenzo Savorelli. “Tutti noi, chi più, chi meno- manda a dire- ha responsabilità sulla loro nomina, ma invece di recriminare su questo è più serio analizzare le loro responsabilità”.

Il dibattito continuerà anche nella giornata di oggi.

Di seguito un estratto degli interventi del pomeriggio.

Comma 1 bis. a) Riferimento del Segretario per le Finanze ed il Bilancio sulla situazione e sulle prospettive del sistema bancario e successivo dibattito su prospettive del sistema bancario e successivo dibattito (e altro).

Stefano Spadoni, Ssd

Il quadro emerso nella questione Asset ci parla di gravi irregolarità gestionali, di perdite di esercizio di 89 mln di euro che si originano prima del commissariamento, di incapacità di governance per garantire una obbligata sana e prudente gestione, di capitale sociale inferiore a quello necessario per operare, di finanziamenti milionari erogati in condizioni di favore e non di mercato. Una tale gestione scellerata ha arrecato o no danno a chi non ha beneficiato di tali trattamenti di favore? Chi ha fatto le cose secondo le regole per ottenere un finanziamento ha subito condizioni di concorrenza sleale. Fino a ieri si è cercato di fare passare il tutto come una bolla di sapone, una strategia tesa a far affondare una banca solida (e per fortuna che lo era, solida). Ieri ho assistito a consiglieri che hanno continuato nella certosina opera di delegittimazione di Bcsm, del governo e del segretario Celli. Ho sentito chiedere la testa del Segretario Celli, per cosa, per avere dato il via alla trasformazione del sistema? Sui social c’è chi minimizza e dice che ce ne sono altre di situazioni simili. Allora mi auguro che la Vigilanza le facciano emergere. Io come cittadino voglio sentirmi tutelato dall’organo preposto al controllo delle banche, questo si chiama tutela e garantismo. Il cambiamento spaventa, ma non è più possibile tenere la testa sotto la sabbia e fare finta di niente come i governi degli ultimi 20 anni.

Augusto Michelotti, segretario di Stato

E’ crollato il castello di carta costruito su cui si era basato tutto l’attacco degli ultimi mesi. Nel settore bancario in pochi mesi di governo abbiamo messo le mani in un nido di vespe e la reazione naturalmente è stata furibonda. Ci siamo permessi di mettere mano in settore che era appannaggio di pochi partiti politici, che si sono visti ‘togliere il giochino’. Pensano ancora di aver trovato il punto debole di questo governo. Ma sono state presentate le ragioni per cui si sono svolti il commissariamento, il blocco dei pagamenti, è stato spiegato che in questa banca si regalavano i soldi dei correntisti. Eppure c’è chi ha minimizzato ragioni gravissime. Se dobbiamo prendere atto che ormai è tutto è lecito, prendiamola così com’è, ma io non ce la faccio a giustificare le porcherie. Era facile parlare quando una delle controparti non può parlare e difendersi. Questa è la scorrettezza che mi metteva ansia. Tutti sparavano a zero, dirigenti di Asset, Cda, i soci.. le ragioni c’erano e anche oggi che si sanno, qualcuno dei consiglieri, non ha ascoltato la relazione letta da Celli e non ha cambiato di una virgola il discorso preparato. Prima c’era un segreto istruttorio e non potevamo parlare, ora lo possiamo fare, ma il bello è che qui dentro si fa finta di niente. Tra le chicche: Un socio che si fa prestare i soldi per pagare il debito che aveva nella banca, gli viene dato un prestito senza garanzie di oltre un milione di euro. Risulta che quasi tutti i soci hanno ricevuto milioni di euro per i loro interessi senza garanzie e questo è proibito nel mondo bancario. Poi ce ne sono altre di irregolarità pesanti. Quando ho sentito queste cose mi è venuta la pelle d’oca, invece tocca sentire anche ‘quelli di queste banche’ che oggi si stracciano le vesti, ma prove non ne ho ancora viste. Negli ultimi mesi c’è stato un attacco mediatico cattivo, sconcerta che c’è una stampa foraggiata ed è antipatico che anche la Tv di Stato non sia imparziale in queste situazioni. Quello che è successo è deprecabile, non si può parlare di colpo di Stato in mancanza di informazione. Abbiamo un ente che, se ci sono i presupposti, deve per suo dovere commissariare una banca senza pubblicizzare le motivazioni nella fase istruttoria. Stiamo lavorando per avere uno Stato di diritto che mette i cittadini tutti sullo stesso piano, nel rispetto delle regole.

Guerrino Zanotti, segretario di Stato per gli Affari interni

Qualcuno nei suoi interventi ha richiamato la maggioranza perché non ha richiamato il percorso virtuoso compiuto di allineamento internazionale e trasparenza, in particolare da lo si è sentito dal Pdcs. Quasi a volersi sentire meno in colpa per la parte avuta nel creare il sistema marcio che abbiamo avuto. La nostra non era una piazza finanziaria, né un sistema bancario alla luce del sole, era soprattutto un ‘far favore ad amici e potenti’ per trovare l’occasione di ampliare il proprio raggio di azioni e di affari.

Certo gli interventi normativi fatti dal 2008 in poi sono stati importanti per cambiare le cose ma non basta, non è sufficiente per superare la crisi. E lo sapevamo, ci siamo messi al lavoro da subito come scritto nel programma di governo. Invece di sentirmi richiamare dalla Dc sul fatto che il governo in carica non ha capacità, è assente, mi chiedo dove fosse ‘San Marino Prima di Tutto’ quando ha scritto il suo programma di governo sul sistema bancario, visto che non viene nemmeno citata l’Aqr, la formazione dei dipendenti del settore..noi invece ci siamo messi al lavoro da subito in linea con quanto avviato da Bcsm per la conoscenza del fenomeno degli Npl. Su un punto siamo stati fermi: l’autonomia di Banca centrale, cui non siamo abituati visto che in passato i predecessori del Pdcs ingerivano fortemente. Oggi si è scelta la strada dell’autonomia che significa assegnare a ciascuno il proprio ruolo. Oltre che incapaci e inesperti ci siamo sentiti dare dei farabutti che costruiscono piani diabolici per svendere il Paese con la complicità della dirigenza di Banca centrale che in realtà erano già lì, non li abbiamo nominati noi. Con il passare dei giorni però questo piano diabolico si inizia a smontare.

Il percorso è appena iniziato, avremo ancora molti momenti di discussione in Aula. Capisco che spesso ci si scaldi, ma molto spesso in questi ultimi mesi si è passato il segno usando toni violenti. Non si può fare finta che non ci sia stato il riferimento del Segretario su Asset Banca e sulle motivazioni della liquidazione coatta amministrativa.

Marianna Bucci, Rete

La protesta così forte di Rete non è dovuta alla difesa di qualcuno, più emergono contraddizioni tra obiettivi ed effetti più la protesta sale, più Bcsm si rifiuta di parlare con le forze politiche, più la protesta sale, più il nostro ruolo di opposizione viene sminuito, più la protesta sale. Se ci sono tentativi di delegittimazione per il nostro movimento, la protesta sale. Siccome il movimento Rete non appoggia il governo, allora appoggia Dc e Ps, ma dimenticate che si sceglie con chi si va al governo, non con chi si è in minoranza. Quello che voi definite cambiamento era già stata fatto: commissariamenti e fusioni sono errori del passato che potevano essere evitati. Dove è la rivoluzione in quello che sta succedendo in Asset? Quello che poteva essere diverso e non è stato è l’approccio.

Perché non siete intervenuti in maniera virtuosa? Questa maggioranza e governo sono figli di cattivi maestri ed è difficile affrancarsi da una politica malata, da cui ci si è nutriti per anni, Segretario. Per non parlare di Ap al governo da 10 anni- ci si dimentica la tangente Sopaf- e affermare che la Dc ha fatto tutto da sola, senza contare l’appoggio di Ap e Psd. In questi sei mesi di governo i dati dicono che la situazione bancaria si è aggravata, con 327 mln in meno di liquidità dall’insediamento dei nuovi vertici di Bcsm, di cui 120 mln di euro negli ultimi 4 mesi. E ora corriamo il rischio di dover pagare i danni di un commissariameno non virtuoso ad Asset. Un commissariamento virtuoso, fatto per tutelare veramente i correntisti, lo avremmo sostenuto. Troppo facile venire adesso in Aula e dire ‘ si poteva fare meglio, parliamone’. Il vero cambiamento sarebbe smettere di puntare sul sistema bancario. Voi, consigliere Margiotta, ne siete diventati i sostenitori. Perché non ripartire dall’economia reale e dalle vocazioni che rendono unico il nostro Paese?

Denise Bronzetti, Ps

Qui non c’è nessuno che intende tutelare le ‘magagne’ che siano certificate nel sistema finanziario. Ciò in relazione agli addebiti mossi ad Asset Banca. Ma il clamore che hanno suscitato prima le ispezioni, poi l’epilogo della vicenda, non ha molta attinenza con quanto richiamato ieri dal segretario Podeschi. Ha ragione quando dice che negli anni Asset è stata considerata la decima segreteria di Stato, ma non ho mai sentito qui dentro gridare allo scandalo rispetto la cogestione di Asset di governi ed enti dello Stato. Anzi, mi risultano rapporti sereni e di grande e stretta collaborazione con i vertici di Asset, che già avevano ricevuto avvisi di comparizione e indagini e processi ancora in corso fuori dai nostri confini. Ma non ho mai sentito invece, gridare allo scandalo qui dentro e fuori. Oggi invece la vicenda suscita clamore. Facciamo un po’ di storia, come sono arrivati i vertici di Bcsm qua? Il bando internazionale prevedeva criteri chiari e netti, la metà ad oggi non rispettati, né riguardo l’emolumento, né le caratteristiche che dovevano avere. L’attuale presidente è stato l’asso nella manica e ha spiazzato tutti, e ricordo come Ap allora, giustamente, chiedeva in Aula come si era arrivati allo screening dei partecipanti e come si era potuti arrivare al nome di Grais. Oggi il quadro è più chiaro. Ci fu una grossa interferenza da parte dell’ex segretario Finanze Claudio Felici e il ‘povero’ collega a lui subentrato, Capicchioni, si è trovato con la pappa pronta, tra l’altro in una segreteria ‘commissariata’ in cui non ha potuto spostare neppure i collaboratori. Siamo in perfetta continuità con quello che successe allora e il Segretario Celli lo sa bene. Quello che preoccupa è come è stato portato avanti il comissariamento da parte di Bcsm, di cui nulla si dice nella relazione del segretario come fosse un fatto di secondaria importanza. I commissariamenti si fanno per salvare le banche. Qui invece altro non ha fatto che contribuire alla fuga dei capitali. Fuga che sta avvenendo non solo in Asset, ma in tutto il sistema. Siamo con i fondi pensione e i risparmi a rischio, la questione del ricorso di Asset: è in atto uno scontro tra i poteri dello Stato, non so se vi rendete conto dove siamo arrivati.

Francesco Mussoni, Pdcs

Sono perplesso sul tipo di dibattito dato dalla maggioranza. Più che un dibattito su cosa fa Bcsm nella sua legittima autonomia e sui problemi e sul futuro del sistema bancario, si è passati al tema delle colpe di chi c’era prima. Non è serio. Sapevamo tutti che da gennaio 2017, con lo scambio automatico delle informazioni, dovevamo avere un sistema di qualità dei servizi, non è in questione il tema della legalità. Celli da una parte è Dr Jekyll, persona che ha fatto il riferimento sulle linee di indirizzo e che ha anche idee interessanti, poi c’è Mr Hide che ha fatto riferimenti che non mi piacciono perché sembra di essere in tribunale. C’è un ordinanza del Tribunale, infatti che gli stessi segretari di Stato intervenuti non hanno neanche citato, e il Tribunale è un potere dello Stato. Ne do lettura: ‘Il danno non riguarda solo gli azionisti Asset, ma è passibile di ricadere sull’intero sistema finanziario’. Questi non sono passaggi superficiali. C’è stato lo show delle motivazioni della Lca- per carità, se sono fatti verificati, non si fanno affidamenti così- però non c’è stato il contraddittorio con i diretti interessati. E nemmeno un vero dibattito con le forze politiche. Un sistema da 5 miliardi di euro è equivalente a una banca italiana, quindi il dibattito di come conservare ricchezza e tassi di interesse, come evitare la fuoriuscita di capitali e come consentire ai soggetti vigilati di fondersi qui diventa il ‘caos’. C’è qualcosa che non va. Non possiamo fare i giustizialisti, lo farà il tribunale. Il governo ricorre su un provvedimento di sentenza non ancora emesso? C’è fretta di fare cosa? Si torna sempre al tema della paura e di chi ha più colpe: la paura la sta creando Banca centrale. Nonostante i fatti gravi enunciati in Aula, non è stato consentito ai soci di esprimersi sulla capitalizzazione, qui in ballo c’è un tema costituzionale di libertà di impresa. Voi potete attribuire a noi la paura delle imprese e del Paese, e noi a voi, ma la verità è che la subiamo tutti. Se vogliamo gestire questi problemi, bisogna che ci uniamo sulle linee strategiche, e in questo Consiglio Grande e generale non si è parlato di linee e non si è dato imprinting per trovare una sintesi. Qui invece si è parlato di ‘old style’ e ‘new style’. Non c’è invece Segretari l’ancient regime o il castello di carta, non dobbiamo qui fare un giudizio. Nella relazione ci sono comunque passaggi positivi. Celli ha detto che il sistema possiamo ricapitalizzarlo in diversi modi e colgo in questo una proposta positiva su cui vorremmo metterci a lavorare per costruire, perché il sistema è di tutti.

Alessandro Mancini, Ps

Bcsm non è potere dello Stato, ma Celli lo ha messo sullo stesso piano dei veri poteri dello Stato. E perché ci si appella ad un’ordinanza e non ad una sentenza? E forse non dovrebbero appellarsi, in caso, i commissari straordinari e Bcsm e non il governo? Celli ha detto quelle parole per lasciare un messaggio chiaro alla magistratura: questo si chiama ingerenza e scontro fra poteri, cose che pensavamo fossero cadute nel dimenticatoio e della vecchia politica. Oggi non stiamo affrontando solo una crisi economica e sociale ma anche di incertezza istituzionale. Celli ha iniziato ieri il suo intervento con documenti riservati di Bcsm, documenti tecnici che quest’Aula non è chiamata a valutare, né per competenze, né per capacità. La decisione di divulgarli ha violato la tanto sbandierata autonomia di Bcsm, nonché le norme sul segreto istruttorio, perché non è vero che non c’è più. E’ un atto gravissimo senza precedenti ma forse Celli aveva delle motivazioni per farlo. La credibilità di Bcsm e del segretario per le Finanze: ancora una volta entrambi hanno fatto l’ennesima figuraccia. La relazione sule prospettive del sistema infatti è quasi interamente copiata dalla relazione scritta dall’ex segretario Felici nel 2014. E’ quindi l’ennesima bugia.

Tra le cause e motivazioni della liquidazione coatta di Asset si cita tra la crisi di liquidità, causata però dallo stesso commissariamento di Banca centrale. E non lo dico io, ma il giudice Pasini nella sua ordinanza.

A gennaio la crisi di liquidità non c’era, diciamo le cose come stanno, e ora dobbiamo fare debito pubblico non per una crisi patrimoniale, ma per un problema generato da Bcsm e da questo governo.

Forse senza la relazione su Asset il Segretario si sarebbe dovuto dimettere. Mi fa piacere che una parte di maggioranza si inizia a parlare di riforma di Banca centrale, mi auguro si trovi un momento più tranquillo per confrontarsi. Mi sarebbe piaciuto un dibattito diverso, è devastante l’allarmismo generale e l’uscita di capitali sammarinesi, allora ci vogliamo interrogare sul perché e cerchiamo di trovare soluzioni perché possano rientrare.

Stefano Canti, Pdcs

Visti gli ultimi risultati di BCSM, comprovati due volte dal tribunale, siete ancora sicuri di voler mettere il futuro del sistema finanziario – e con questo il futuro del paese – nelle mani di questa struttura?? Ma volendo dare ancora fiducia a Banca Centrale, nonostante i propri provvedimenti annullati, siete consci che potrebbe perdere anche a fronte della richiesta di risarcimento danni? Ed in quel caso chi pagherebbe i danni?

Il Segretario ha riferito nel dibattito che sarà sospesa ogni deliberazione e quindi non verrà assunta alcuna decisione circa la presunta integrazione tra Asset e Cassa di Risparmio. Una pausa di riflessione che cogliamo favorevolmente (anche perché forse qualcuno si è reso conto che per stessa normativa di vigilanza non può avvenire). Mi congratulo con questo, tardivo ma utile, momento di riflessione, ma ora per ripartire è necessario operare un taglio con il passato. Tutta la relazione di Celli viene fatta con l’intento di distogliere l’attenzione da una parte essenziale della motivazione. Sono citate infatti le motivazioni che hanno portato Bcsm a portare Asset in Lca, sono citati episodi che hanno poca incidenza sul patrimonio: un minore attivo di 76 mln di euro, ma quali i criteri per indicarlo? Solo ampi rilievi, 4-5 casi procedurali, ma sui 76 ml solo un accenno e via. E ancora si citano perdite complessive di 36 mln di euro: come sono stati calcolati i 76 mln di euro? La relazione dice poco. Ma è questo il punto su cui focalizzare attenzione.

Oggi l’uscita di capitali avviene per sfiducia verso le nostre banche, anche da parte dei sammmarinesi, una sfiducia causata dagli errori comunicativi di Bcsm e del segretario Celli. Un anno fa si è fatto un lavoro di squadra per il sistema. Se fosse vero che in Asset c’è una perdita di 36 mln di euro, perché il governo vuole gettare la perdita dentro Cassa, qual è lo scopo? E se la perdita fosse minore? Perché infine non è stata data possibilità ai soci di ricapitalizzare?

Mattia Guidi, C10

Consigliere Bucci, non può dire che C10 ha sostenuto il presidente di Bcsm, visto che si è astenuto in Aula su quella sua nomina. E’ vero che dite sempre ‘n’o, niente progetti, contrarietà a settore bancario, nessuna idea, forse qualche slogan. Quanti ‘no’ nella precedente legislatura avete detto all’opposizione a C10 per inseguire un pugno di voti? E perché non dite ‘no’ oggi alla Dc?

La relazione del Segretario è assolutamente soddisfacente e completa. Su Asset si parla di prestiti di favore con scoperti da 2 mln di euro, altro che mutuo prima casa. Si ha l’ulteriore dimostrazione che l’eredità ricevuta è pesante e il settore va ristrutturato profondamente, gli Npl sono uno dei problemi da affrontare, il fine è individuare nuove forme di competitività e l’apertura internazionale.

Grazia Zafferani, Rete

Vedo oggi i consiglieri di maggioranza più sereni, prima si fidavano a occhi chiusi, oggi sono più tranquilli perché hanno i motivi dei provvedimenti su Asset. Ora è giusto e necessario dove ci sono responsabilità che paghino. Ma queste motivazioni giustificano l’operato irregolare di Banca centrale? Il problema sono state le modalità con cui Bcsm ha agito, come commissariare una banca senza bloccare i pagamenti, non fermando la fuoriuscita di liquidità. Secondo voi è un’azione che tutela il sistema?

A chi dice che la nostra posizione è a favore dei soci Asset: è una strumentalizzazione della nostra presa di posizione politica. Da tempo diciamo che non abbiamo interesse a entrare in una lotta di potere scandalosa. Noi facciamo politica negli interessi dei sammarinesi, non di qualcuno, noi siamo all’opposizione perché non abbiamo scelto di sporcarci un po’ le mani. C10 nel suo percorso invece ha perso le persone che l’avevano fondato, oggi è un partito di fascisti della comunicazione e con posizioni autoritarie. Ai giovani consiglieri consiglio di prendere le distanze dalle pseudo-politiche di Ap, il loro obiettivo è solo quello di prendere i posti d’elite della Dc, solo quello gli importa, poco importa di svendere il Paese e la nostra sovranità. Abbiamo bisogno più che mai di fare squadra, solo un cieco non vede la lotta di potere, o decidete di essere con gli ‘ex’ e i poteri o di stare con i sammarinesi.

Matteo Fiorini, Rf

Il consigliere Zafferani deve avere più rispetto delle persone e delle ricostruzioni dei fatti.

Fallito il piano sciopero generale resta l’incubo di svegliarsi dalla sconfitta delle elezioni, elaborare il lutto e spiegare agli amici che non c’è più il sistema del ‘c’è chi può e io posso’ che ha governato l’ultimo trentennio e di cui sistema bancario è stato il cuore pulsante. Il potere al di sopra delle leggi e dei sistemi di controlli è il sistema che ha diretto Asset. Questo governo ha un’unica colpa è quella del ‘non fatto’, secondo qualcun inconfessabile, ovvero di non aver bloccato l’attività di un ente autonomo i cui vertici non sono stati nominati da questo governo. Da qui nasce la scelta autonoma di Bcsm, non senza errori, e la reazione della piovra dei vecchi poteri e dell’intreccio trentennale di politica e malaffare. È l’unica lettura che ho per giustifica cattiveria e ingiustizia nei confronti di questa maggioranza e del governo. È in corso la lotta fra chi vuole cambiare il Paese, smantellando fortini, e chi invece li difenderà fino alla morte perché non sa fare altro. La sfida è grande, occorre coraggio e limitare al minimo gli errori che sono stati fatti. Certamente nel commissariamento sono stati fatti e non dovevano essere fatti. Però in quest’Aula abbiamo il dovere di far capire ai cittadini la direzione dove stiamo andando e far capire che i vizi di forma non devono confondersi nella lettura di sostanza. Le responsabilità di Asset: Ercolani ha tanti difensori di ufficio tra stampa, social e opposizione, uniti dalla necessità di far cadere governo. Vogliamo uscire da questa fase per entrare in una fase storica, sociale ed economica nuova. Occorre tracciare nuove direttrici di sviluppo del settore bancario finanziario e continuare a recuperare fiducia all’esterno.

Marco Gatti, Pdcs

Mi sembra che si voglia parlare degli anni ’90 per sviare l’attenzione, ma oggi abbiamo problemi cogenti e credo sia necessario parlare di questo per cercare di trovare una strada da percorrere insieme. Ma per farlo serve trasparenza e rispetto. Alla nostra interpellanza sulla consulenza di Bcsm, il segretario Celli non risponde. Se si vuole il confronto, bisogna essere disponibili a ragionare anche su cose che non fanno piacere.

Asset: sento interventi con doppia morale. Quando ci sono alcune ordinanze sono la Bibbia, con altre si fa finta non esistano e si preferisce parlare degli anni ’90. Invece la parte finale dell’ordinanza ci deve far parlare. Si dice che l’amministrazione straordinaria sembra aver finalità espropriative dell’impresa e non risolutive. Ringrazio il segretario Celli per i documenti che ci ha lasciato a disposizione, i documenti vanno letti tutti. In particolare la relazione del consulente Duso, depositata tra il 5 e il 14 aprile. Quando il giudice dice che non ci sono le motivazioni ha ragione perché le dice Duso nella sua relazione ma solo dopo il secondo commissariamento. E dice che gli mancavano perizie e visure su beni immobili. Scrive anche che quello che scrive non ha valore di revisione contabile. Evidenzia poi un limite sostanziale: l’assenza dela centrale rischi locale e il mancato collegamento con la Centrale rischi italiana. Le perdite non sono certe ma gli accantonamenti sono potenziali. La relazione viene dopo due commissariamenti senza motivi e i motivi li ha trovati sulle svalutazioni, non sui crediti persi e mantenuti in bilancio. Ammettiamo anche che sia tutto vero: se anche fosse tutto così, sarà compito dei soci in tribunale controdedurre, ma se fosse poi tutto confermato che è da svalutare per 97 mln, allora bisogna ricapitalizzare, non capisco perché è stato fatto di tutto pur non di non far riunire soci e ricapitalizzare e anche rinominare Cda.

Al segretario -che non c’è per motivi personali- pongo una domanda, poiché l’attività dei commissari mi è sembrata volta più che altro a trovare ragioni del commissariamento. Io sapevo che Asset ha una causa a Forlì che gli ha bloccato 16 mln di euro e la causa ora l’ha vinta. Quindi quei 16 mln rientrano? Perché se così fosse, la liquidità della banca aumenterà. A noi alla fine spetta il compito di evitare maggiori danni. Sono contento che il Segretario abbia fermato l’acquisizione di attivi e passivi e magari poi, con il contenzioso, il tribunale bloccherà tutto. Ma io analizzerei altre strade, valutiamo per esempio se spezzettarlo. Poi bisogna condividere le soluzioni. Non condivido in toto la relazione del segretario ma la voglio leggere in positivo, come una relazionw che vuole aprire un dialogo. La vostra bad bank ha elementi in comune con il nostro vettore, per esempio, per assorbire Npl in maniera meno costosa. Se abbiamo un obiettivo vero, se ci mettiamo attorno ad un tavolo oer trovare pro e controm noi ci siamo. Ma va fatto senza revocare i fantasmi del passato perché negli anni ’90 noi non c’eravamo.

Commissione di inchiesta: noi abbiamo presentato un Pdl che per noi è un passaggio importante, primo perché mi sono stancato di ascoltare che la Dc ha tutto questo potere nelle banche, forse è importante per dirimere questa questione. Poi rispetto quello che dice Morganti nella sua intervista recente, va approfondita la nomina del presidente di Bcsm. Vorrei ache capire quali sarebbero state le ingerenze del governo precedente su Bcsm anche per quello vorrei la commisione d’inchiesta.

Teodoro Lonfernini, Pdcs

Ognuno è intervenuto per difendere qualcuno o qualcosa. Avete avuto una convinzione già dalla fase elettorale. Una convinzione nata da Morganti e Capicchioni. Consiglieri, siete stati i veri cavalli di troia di quello che le istituzioni vivono oggi. Noi ex colleghi del congresso di Stato ci confrontavamo con voi e avevamo delle perplessità, il bando per la selezione del presidente dii Bcsm aveva criteri di assoluta riservatezza sui candidati, noi non sapevamo chi erano i soggetti e non l’abbiamo saputo fino l’ultima selezione, ma credo che qualcuno dei 9 segretari di Stato invece lo sapeva molto bene. Alla fase finale delle selezioni, con gli ultimi 5 candidati, abbiamo scelto di fare i colloqui di selezioni insieme, tutti e 9 i segretari di Stato. Quella selezione l’attuale presidente Bcsm non l’aveva superata, diversamete da altri tre candidati che avevano accettato l’incarico. Ma, guarda caso, nei 10 giorni successivi qualcuno deve aver inquinato la loro decisione, i tre candidati che avevano accolto l’incarico hanno infatti mandato una email di rinuncia. Il presidente attuale Grais non era tra quei tre finalisti perché non rispondeva ai requisiti di base per essere presidente di Banca centrale, ma non abbiamo avuto alternative dopo che tre persone hanno detto ‘no grazie’. Quando è arrivata la relazione sulla Cassa poi, segretari, l’avete tenuta per voi. Ma non ci avete nemmeno concesso di leggerla, ce l’avete letta per sommi capi, e là dentro c’era tutto quello che è stato messo in atto in Cassa. La situazione andò avanti, l’allora segretario alle Finanze Felici si è dovuto dimettere per una ragione che riguardava tutt’altro, ma nel momento in cui si è dimesso, le situazioni su Cassa si erano accumulate. E nel nuovo congresso avete perpetuato in continuità questo disegno partito molto tempo prima.

La nostra non è insoddisfazione elettorale, siamo legittimati a dare la nostra opinione su una questione che interessa il Paese. A noi interessa sapere da che parte state portando il Paese. Avete fatto scelte senza contraddittorio.

Mi auguro non si proceda a una guerra tra istituzioni e poteri, tra Stato e Tribunale attraverso la forzatura del ricorso all’ ordinanza Asset. Dai sindacati silenzio assordante anche dopo le dichiarazioni di Morganti sui Fondi Pensione. Spero che nel suo intervento di chiusura sia in grado di trasferirmi un po’ più di entusiamo. Invece avete parlato di indebitamento Paese come risoluzione dal male. Ci sarà sì beneficio alla liquidità Paese, ma potete mettere a rischio altra ricchezza esistenze, quella diretta generata dai Fondi che attualmente ci sono.

Elena Tonnini, Rete

Non credo sia dentro quest’Aula che avvengono decisioni, possiamo parlare per mezz’ora, ma non è qui che si gioca la partita. Le decisioni avvengono in ambiti ristretti, così è per la cartiera ciacci, per il consiglio di previdenza. E’ l’autonomia Aass che decide di investire soldi pubblici senza che lo preveda lo statut, così è per l’autonomia di Bcsm dove il direttore generale diventa lo sceriffo, e questo dovrebbe scongiurare interferenze tra le parti. Ma c’è un grosso malinteso. L’autonomia non è libertà di fare quello che si vuole al di là delle regole e politica non significa ingerenza. Il Governo invece cerca lo scontro istituzionale. Banca centrale ordina e il governo fa, ecco fatto il programma per San Marino. L’ordinanza Asset ci dice che si ha l’impressione che Bcsm sia mossa da motivazioni esterne. Certo, i rilievi fatti ad Asset da Bcsm non erano da poco (malagestione e problemi al patrimonio). Ma la crisi di fiducia ha portato a una crisi di liquidità che ha colpito tutte le banche. Altro che potatura caro Morganti la pianta qui viene abbattuta. Un commissariamento, se fatto con i dovuti crismi, serve per tutelare le cose buone della banca, anche i 30 mln di fondi pensione, il problema è che questo non si è fatto e si è dato l’opportunità persino di chiedere i danni. Pare che il commissariamento sia fatto per giustificare li’ntegrazione in Cassa, per la logica che il fine giustifica i mezzi.

Andrea Zafferani, segretario di Stato

Ho sentito tornare su temi e toni della campagna elettorale. Il tema di oggi è i sistema bancario e finanziario, ma quando non si ha di meglio, si va sul personale, dando dei fascisti. Atteggiamento che dà il senso dei nuovi movimenti in Aula. Sono settimane che maggioranza e governo se ne sentono dire di tutti i colori.

I progetto del segretario di Stato Celli parte da Cassa di risparmio come fulcro del sistema. La base di partenza sarà l’approvazione di un bilancio veritiero e corretto. Lo Stato ci sarà in Cassa oggi e domani, l’obiettivo di salvaguardare i risparmi delle persone e dei cittadini è stato ribadito dalla relazione. Dove i soci non riescano a ricapitalizzare le banche, lo Stato si impegna per proteggere questi risparmi e lo fa oggi anche attraverso la fusione Asset-Cassa, se nessuno intervenisse, i correntisti vedrebbero pregiudicare il recupero di quello che hanno messo via in una vita. Non ci sono altre vie. E’ un’operazione di sistema, può essere economicamente sconveniente, ma è obiettivo strategico per salvaguardare il sistema. Ascoltando alcuni ragionamenti, sembra il governo non veda l’ora di indebitarsi, ma l’alternativa è tagliare risparmi dei cittadini e noi non lo vogliamo.

Da Aqr emergono carenza patrimoniale delle banche per la sovra valutazione degli attivi, la gestione del credito senza presidi di mediazione dei rischi, criticità sull’integrità dei dati etc. è un quadro noto, non semplice su cui nessuno è intervenuto. Questo governo è voluto intervenire. Non vogliamo puntare sul sistema bancario ma il sistema bancario funzionate è la base per far funzionare l’economia. Nell’immediato diventa strategico anche la tutela al massimo dei dipendenti. Responsabilità è anche non fare terrorismo sulle scelte di sistema. Per esempio, sull’apertura di canali di finanziamenti per la liquidità, non si può generare polemica e far parlare di debito pubblico o pericolo per la sovranità, significa non sapere di quello che si sta parlando.

Anche sul caso Asset ne ho sentite qui di tutti i colori, contro Bcsm e contro governo e maggioranza. Ci sono posizioni strane da chi diceva ieri di essere l’opposizione dell’opposizione e oggi è cotro i controllori e non contro chi ha fatto banca contro ogni logica. Le accuse ricevute non sono nuove, succedeva così e si gridava al complotto anche nei precedenti commissariamenti. La relazione letta dal segretario Celli fotografa una situazione chiara, con una banca al di sotto del coefficente minimo di solvibilità e del capitale sociale minimo e negativo di 35 mln di euro con affidamenti senza garanzie e a condizioni fuori mercato agli amici degli amici e garanzie sopravvalutate e potrei andare avanti. Emerge il quadro di una banca che continuando ad accumulare perdite ed occultandole poteva davvero mettere a rischio i risparmi dei depositanti. Lo Stato ci sarà e l’entrata in campo di Cassa nella partita servirà proprio a proteggere i risparmiatori.

Gian Carlo Venturini, Pdcs

A determinare la fuga di liquidità in passato sono stai scudi fiscali e la voluntary disclosure, elementi esterni, oggi siamo alle prese con le decisioni di Bcsm e i suoi effetti.

In tutti questi mesi il governo è stato a traino, se non succube, delle decisioni di Banca centrale. Certamente la situazione di oggi è figlia diretta del passato, ma non solo quello lontano, anche quello recente. Se ci troviamo in clima di generale di sfiducia, molto è stato fatto negli ultimi 6 mesi, a partire dalla conferenza di febbraio, cn la denuncia di una possibile crisi di liquidità dei conti pubblici a giugno, cosa che non si è verificata. Altro episodio, le dichiarazioni pubbliche da parte di Celli sul presunto disastro dei conti dello Stato e le criticità delle banche sammarinesi, quindi la rimozione Cda Cassa di risparmio ad un mese sua naturale scadenza, tutto questo ha generato in imprese e persone una generale sfiducia nel sistema. Sfiducia porta a paura e paura porta a ritiro dei depositi.E questo porta a una crisi significativa di liquidità che mette a rischio l’intero sistema. Questo porta Bcsm e governo a reperire risorse da 100-150 mln di euro, chiedendo ulteriori sacrifici ai cittadini o attingendo ai fondi pensioni. In definitiva si vuole dire mettere mani in tasca alla gente, l’alternativa è chiedere finanziamenti esterni, come emerso dall’agenzia Reuters. Questo significa aprire al debito estero che ancora oggi non abbiamo come Paese. E rischiamo di perdere parte della sovranità e saranno i cittadini a pagare certe scelte.

Sul commissariamento Asset: non sto a riepilogare le pesanti critiche fatta dal tribunale a Bcsm che denunciano la sua incapacità. Visti i penosi risultati di Bcsm, comprovati due volte dal tribunale, siete ancora sicuri di mettere in mano il sistema finanziario a una struttura con un alto grado di incompetenza e che potrebbe perdere contro i soci Asset, con ingeti danni economici? Asset: il riferimento del Segretario si è limitato ad alcune parte e si ha impressione che nel copia e incolla siano tralasciate parti significative.

Ma la relazione di Celli ha un merito: fa capire chi comanda e chi esegue. Alcune parti poi sono copiate dalla relazione di Felici del 2014. Poi in alcune parti è vaga, parla di iniezioni di liquidità ma non chiarisce come. Nel corso del dibattito verrà presentato un Odg da parte di alcune forze politiche che prevede la rimozione dei vertici di Bcsm, Grais e Savorelli. Tutti noi, chi più, chi meno, ha responsabilità sulla loro nomina, ma invece di rescriminare su questo è più serio analizzare le loro responsabilità. Ci sono poi alcune coincidenze che ci hanno spinto a presentare un Pdl sulla commissione di inchiesta aperto al confronto e su cui auguro ci sia l’approvazione dell’Aula.

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