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La moneta fiscale per rilanciare economia e sistema bancario

da Redazione

La proposta di Bossone (ABS) e Cattaneo (CPI Private Equity): “L’alternativa all’indebitamento. Aumenta la disponibilità patrimoniale dei cittadini e quindi la loro capacità d’acquisto”.

 

di Biagio Bossone e Marco Cattaneo

 

La Repubblica in queste settimane è percorsa da fibrillanti preoccupazioni riguardo al futuro del suo sistema bancario e, più in generale, della sua economia.

L’incertezza sull’entità dei crediti in sofferenza – i cosiddetti NPL (dall’inglese non performing loans) e, dunque, sul vero stato di salute delle banche, genera crescenti timori soprattutto nel quadro di un’economia che non riesce a vedere la luce alla fine di un lungo e profondo tunnel.

Inoltre, il paventato ricorso a un ingente manovra d’indebitamento pubblico, necessaria per sostenere il sistema delle banche, sta vieppiù alimentando i timori. Tutto questo aggiunge malcontento al malcontento, alimenta la fuga di capitali e accresce la virulenza della polemica politica, senza che peraltro emergano visioni chiare su quale sia la via da seguire.

Gli strumenti convenzionali non offrono molte soluzioni. Se il sistema bancario richiederà pesanti iniezioni di danaro fresco, questo non potrà che promanare dall’apporto di capitali da risparmiatori, azionisti e investitori (sammarinesi o esteri), da una maggiore tassazione o dal ricorso all’indebitamento pubblico (che altro non è che tassazione futura).

Tutto ciò in un contesto in cui la grande debolezza economica rende ognuna di quelle opzioni più difficile da realizzare: è difficile immaginare che qualcuno voglia investire soldi nel Paese; è certo che una maggiore tassazione aumenterebbe il rischio di recessione economica; ed è ovvio che l’indebitamento aggraverebbe lo stato del bilancio pubblico, ipotecando l’economia nazionale per anni a venire e vincolandola alle condizioni imposte dai creditori.

A questa stretta griglia di possibilità e rischi non si sfugge, anche perché – vale sottolineare – la Repubblica non ha sovranità monetaria e non può quindi ricorrere alle “pressa” per tappare le falle con nuova moneta.

Eppure un modo alternativo c’è. Ed è quello di creare una moneta che si affianchi all’euro, che consenta di far crescere l’economia e d’intervenire a sostegno del sistema bancario senza ricorrere a indebitamento. Quella che proponiamo è una Moneta Fiscale (MF).

Cos’è la Moneta Fiscale? È uno strumento finanziario che dà diritto a ridurre pagamenti altrimenti dovuti alla pubblica amministrazione, per tasse, imposte, contributi sociali o pensionistici, ecc. Chi la riceve può convertirla in euro cedendola a soggetti terzi – investitori, soggetti privati, aziende, banche – che sanno di dover effettuare, in futuro, pagamenti nei confronti della pubblica amministrazione. Le banche potranno concedere anticipazioni finanziarie garantite da MF.

La MF verrà accettata come corrispettivo per compravendite di beni e servizi – ad esempio, da esercizi commerciali, catene della grande distribuzione, aziende di pubblica utilità – grazie al circuito SMaC ove il titolo potrà essere scambiato come una vero e proprio strumento di pagamento.

Rappresentando un diritto certo a un beneficio fiscale futuro, la MF ha valore fin dal momento della sua assegnazione. Il valore sarà pari all’importo dello sconto fiscale, al netto di un modesto tasso di attualizzazione.

La MF non è debito. Lo Stato non s’impegna a rimborsarla in euro, ma solo ad accettarla per la riduzione di impegni finanziari futuri nei suoi confronti. L’emissione di MF pertanto non comporta rischi d’insolvenza.

Tutto questo naturalmente non significa che di MF se ne possa emettere in quantità illimitata. Un eccesso di emissione spingerebbe la domanda di beni e servizi oltre il limite della capacità produttiva del sistema economico e genererebbe inflazione. In presenza di ampia capacità produttiva inutilizzata, invece, la MF incrementa domanda, occupazione e PIL, senza effetti indesiderati sui prezzi.

Come funziona la Moneta Fiscale?

Lo Stato potrà emettere MF per effettuare azioni di supporto all’economia attraverso: l’integrazione di redditi da lavoro; il miglioramento del cuneo fiscale a vantaggio delle aziende; interventi di spesa sociale; il sostegno agli investimenti.

La MF sarà emessa e assegnata gratuitamente a lavoratori, famiglie e aziende, dando diritto a beneficiare di sconti fiscali a partire da una data futura prestabilita. Per esempio, a settembre 2017 si comincia a emettere MF che sarà utilizzabile a partire da settembre 2019 (due anni dopo). Il differimento temporale consentirà alla MF di sprigionare crescita attraverso l’espansione della domanda e di accrescere il gettito fiscale prima che si verifichi l’effetto di riduzione degli incassi fiscali dovuto all’utilizzo finale della MF per conseguire gli sconti.

Chi riceve la MF ottiene un arricchimento patrimoniale. Dunque spenderà le nuove disponibilità direttamente attraverso la SMaC o verrà incentivato a spendere maggiormente gli euro che possiede, sapendo che la MF gli farà risparmiare tasse future. Le emissioni di MF, pertanto, sosterranno la produzione, il lavoro e il commercio locali, mentre la riduzione del cuneo fiscale permetterà alle aziende di migliorare la competitività sull’estero, aumentando le esportazioni e sostituendo importazioni.

Insomma, i Sammarinesi disporranno di nuova capacità d’acquisto per rilanciare la loro economia.

Sostenendo la ripresa produttiva, l’immissione di MF a San Marino migliorerà anche le condizioni generali delle aziende di credito.

Ancor più direttamente, una parte delle assegnazioni di MF potrà essere destinata a operazioni di riassetto bancario, sotto forma di: ricapitalizzazione di singoli istituti mediante conferimento di MF; acquisto di NPL in contropartita di MF; acquisto di passività bancarie (depositi e obbligazioni) dando MF in contropartita ai risparmiatori che le detengono ed evitando / limitando i danni economici a loro carico; ripatrimonializzazione degli istituti mediante azzeramento delle passività acquistate.

Si tratta di soluzioni la cui applicazione andrà armonizzata con le regole vigenti in materia di adeguatezza di capitale delle banche.

In ogni caso, le banche che ricevono MF beneficeranno del rafforzamento patrimoniale nel momento in cui la utilizzeranno per ridurre pagamenti futuri di imposte o per cederla contro euro o, ancora, per sostenere costi operativi.

La quantità di MF emessa per effettuare interventi sul sistema bancario, unitamente a quella immessa nell’economia per rilanciarla, dovrà essere tarata affinché, a termine, il maggior gettito prodotto dalla ripresa compensi gli utilizzi degli sconti fiscali.

Un’operazione ben costruita, d’altra parte, porterà l’emissione di MF destinata al riassetto del sistema bancario ad essere compensata dal: recupero di valore delle quote azionarie acquisite; recupero di valore dei crediti deteriorati acquisiti.

Infine, se San Marino disporrà di uno strumento d’intervento come la MF, qualsiasi altra possibile azione (coinvolgimento di soci esterni nel capitale degli istituti di credito, vendita di crediti deteriorati, ecc.) potrà essere negoziata in condizioni molto più favorevoli.

Proponiamo che di MF si parli presto in Repubblica, per riavviare l’economia in gravi difficoltà ed evitare misure che rischino di indebolirla, e per rilanciarne il settore bancario.

 

*Articolo a cura di Biagio Bossone, presidente Associazione Bancaria Sammarinese e di Marco Cattaneo, presidente CPI Private Equity

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