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Consiglio Grande e Generale: il sistema bancario e finanziario

da Redazione

Simone Celli ha aggiornato sull’esito dell’Aqr, sul futuro di Asset Banca , prossima a “qualche forma di cessione a Cassa di Risparmio e sulla gestione degli Npl. Il report di San Marino News Agency.

 

SAN MARINO – Il sistema bancario e finanziario resta al centro del dibattito consiliare, all’indomani dell’audizione con i vertici di Bcsm in Commissione Finanze sulle vicenda Asset e Cassa di Risparmio. La seduta odierna della sessione consiliare di Maggio è infatti interamente dedicata al Comma comunicazioni che si apre con un riferimento del segretario di Stato per le Finanze, Simone Celli che aggiorna sull’esito dell’Aqr, sul futuro di Asset Banca , prossima a “qualche forma di cessione a Cassa di Risparmio”, sulla gestione degli Npl su cui “è chiara l’intenzione del Governo- spiega il Segretario- di procedere con una loro gestione pubblica attraverso la costituzione di una bad bank di sistema”. Celli infine tocca anche il tema degli effetti della ristrutturazione del settore sull’occupazione: “Nel progetto che il Governo, insieme a BCSM, sta definendo- chiarisce- non si può escludere che si vengano a materializzare esuberi di personale nella varie istituzioni bancarie”. Segue un lungo e animato dibattito in cui la stessa Reggenza è costretta ad intervenire per richiamare i consiglieri al rispetto dell’Aula.

Nel corso della seduta, Rete e Mdsi presentano, per voce di Marianna Bucci, un Odg che “impegna il Congresso di Stato a rendere pubblici entro il 26 maggio 2017 i nominativi dei primi 30 debitori insolventi e i nominativi dei primi 30 grandi debitori di ogni istituto bancario sammarinese in cui lo Stato è intervenuto attraverso ricapitalizzazioni, crediti di imposta e qualunque altro genere di sostegno”. La proposta trova il sostegno dichiarato del Pdcs, del Ps e tra la maggioranza Tony Margiotta, Ssd, anticipa che “non si tira indietro” ma “serve un dialogo sincero su questo argomento”. Altro Odg viene presentato da Elena Tonnini di Rete, sulla questione badanti per “rendere entro il 31 maggio 2017 disponibile un elenco on line di operatrici disponibili, iscritte nelle liste delle collaborazioni occasionali, un elenco gestito dall’ufficio del lavoro”.

L’opposizione per tutta la giornata incalza sulla gestione del commissariamento di Asset, punta il dito contro i vertici di Bcsm e un governo “appiattito” sulle scelte di via del Voltone. Nicola Selva, Rf, si sfoga: “Mi aspettavo invece una presa di consapevolezza di fronte ai problemi del Paese- manda a dire- se viene invece confermata la notizia che il nostro sistema ha un deficit di 500 mln di euro, sapete cosa vuole dire? Lo Stato è costretto ad intervenire e subito, se no ci va di mezzo tutto il Paese”. Denise Bronzetti, Ps, proprio sulla notizia del deficit, insiste: “Questi 500 milioni di euro che occorrono per rimettere in piano sistema bancario e finanziario da una situazione drammatica, dove li andiamo a prendere? Qual è il piano?”. E lamenta che su questo tacciono sia Bcsm che governo e maggioranza. La seduta infine si interrompe e il dibattito proseguirà in seduta notturna.

Di seguito un estratto degli interventi odierni.

Comma 1. Comunicazioni

Simone Celli,

Desidero compiere un riferimento sulla partecipazione della Repubblica di San Marino agli Spring Meetings del Fondo Monetario Internazionale che si sono tenuti a Washington dal 20 al 23 aprile scorso. In tale contesto, la delegazione sammarinese – composta dal sottoscritto, dal Segretario di Stato per l’Industria e il Lavoro Andrea Zafferani, dal Funzionario del Dipartimento Affari Esteri Silvia Marchetti, dal Presidente BCSM Wafik Grais e dal Direttore Generale BCSM Lorenzo Savorelli – si è potuta confrontare in maniera ampia e approfondita con i tecnici del FMI sugli esiti della Missione Article 4 avvenuta a San Marino agli inizi dello scorso mese di febbraio. I tecnici del FMI naturalmente hanno confermato le valutazioni generali contenute nel Report Conclusivo pubblicato ad inizio aprile e hanno focalizzato la loro attenzione sul percorso di ristrutturazione del settore bancario che il Governo sammarinese sta portando avanticon convinzione. Con i tecnici del FMI sono stati condivisi i drivers fondamentali su cui si basa la strategia complessiva di consolidamento e di sviluppo del sistema finanziario tracciata dal Governo:

1. Asset Quality Review.

2. Rafforzamento della Vigilanza di BCSM.

3. Cassa di Risparmio e Asset Banca.

4. La ristrutturazione del settore bancario: solidità, legalità, reputazione e adesione alle best practices internazionali in ambito bancario.

5. Internazionalizzazione.

6. Il personale del settore bancario.

1. ASSET QUALITY REVIEW. I tecnici del FMI hanno ribadito la validità della scelta di intraprendere un’opera dettagliata di valutazione degli attivi iscritti nei bilanci di tutte le istituzioni bancarie; opera che è stata ultimata sulla base dei dati al 31 dicembre 2016, come è stato annunciato proprio nei giorni della nostra trasferta a Washington. Penso sia abbastanza chiaro a tutte le persone dotate di buonsenso che il sistema bancario sammarinese evidenzi un importante deficit di capitale, che va gestito e superato in modo ordinato, efficace e intelligente, senza farsi prendere dal disfattismo e dalla frenesia ricercando soluzioni superficiali e improvvisate, mirate a riversare sulla collettività le responsabilità acclarate invece di condividere scelte nell’interesse dei sammarinesi. Già a partire dai prossimi giorni i risultati della AQR, oggi disponibili a BCSM, saranno discussi con ogni singola banca al fine di identificare i piani di ricapitalizzazione necessari a colmare i gap nel capitale di vigilanza in base alle normative di organizzazione, nonché degli standing alone, e all’efficienza che porta anche all’indispensabile consolidamento del sistema bancario anche alla luce delle richieste delle Agenzie di Rating, come Fitch che in questi giorni si trova a San Marino. Va detto che l’AQR ha effettuato anche una analisi dettagliata del rispetto delle best practices internazionali nelle procedure interne (risk managment, accountability, anti-riciclaggio, ecc.) e dell’adeguatezza in termini professionali delle governance di ogni singola banca. Con BCSM saranno discusse le riforme delle procedure interne e gli interventi sulle governance necessari ad essere aderenti alle migliori pratiche richieste dagli organismi internazionali. L’obiettivo di fondo risiede nella adozione – da parte delle istituzioni bancarie – di piani industriali credibili, di adeguati interventi di ricapitalizzazione e di management all’altezza, per raggiungere il risultato di uscire dall’AQR con un sistema bancario più solido e competitivo. In merito alla gestione degli Npl ormai è chiara l’intenzione del Governo di procedere con una loro gestione pubblica attraverso la costituzione di una bad bank di sistema. E’ una scelta che si basa sulla convinzione che le risorse derivanti dall’azione di recupero dei crediti debbano andare a beneficio dell’intera comunità sammarinese e sulla consapevolezza che una larga parte di questi crediti in sofferenza siano di fatto già detenuti dallo Stato, essendo proprietario di Cassa di Risparmio. Per stabilire il destino degli Npls che sono in pancia alle altre istituzioni bancarie, va data loro la possibilità di confrontarsi con la BCSM e di verificare la loro disponibilità a predisporre piani industriali efficaci e ricapitalizzazioni adeguate, affinché il problema dei crediti in sofferenza possa essere gestito in modo prudenziale. L’obiettivo di fondo consiste nell’innescare un processo virtuoso che porti tutte le istituzioni bancarie a essere solide. A tal proposito, va inserito nel ragionamento il tema della Centrale dei Rischi che verrà resa operativa, internamente, nel momento in cui il confronto tra la BCSM e le singole istituzioni bancarie verrà esaurito e comunque prima degli Annual Mettings del FMI che si terranno a Washington intorno alla metà del prossimo mese di ottobre. La Centrale dei Rischi a cui BCSM sta lavorando già da alcuni mesi si ispira alle linee guida dettate dalla Banca Centrale Europea e dovrà essere un presidio fondamentale per una corretta gestione del credito da parte degli operatori bancari.

2. RAFFORZAMENTO DELLA VIGILANZA DI BANCA CENTRALE

Il percorso delineato non può essere slegato dalla esigenza di rafforzare in termini quali-quantitativi la Divisione Vigilanza della BCSM, con particolare riferimento ad alcune funzioni-chiave come quella legale e quella della vigilanza cartolare. Tutto ciò, che sarà presentato a breve all’autorità politica in base della due diligence effettuata da una importante società di auditing review, va perseguito garantendo un equilibrio nel conto economico della banca, non trascurando il fatto che attualmente vengono erogati diversi servizi in favore della Pubblica Amministrazione. Vanno effettuate modifiche allo Statuto sulla base delle indicazioni che già diversi anni fa ci fornì il FMI, vanno riorganizzate le funzioni della Tesoreria, dell’Esattoria e dell’AIF in modo che queste meglio si allineino col mandato di una banca centrale e siano sostenibili finanziariamente. Sarà anche importante una revisione profonda dei modi di retribuzione variabile di managers e personale al fine di ottimizzare i costi e garantire un rapporto stretto tra performance e premi.

3. CASSA DI RISPARMIO E ASSET BANCA

Va detto senza alcun fraintendimento: il processo di consolidamento e di sviluppo del settore bancario passa attraverso l’assegnazione a Carisp del ruolo, consentitemi di ricorrere al gergo cestistico, di pivot del sistema. E’ questo lo spirito con cui il Governo ha chiesto al nuovo CDA di predisporre al più presto un piano industriale che riporti Carisp ad essere competitiva sul mercato, efficiente nella gestione della sua struttura organizzativa e soprattutto che sia istituzione a supporto della parte restante del settore bancario. In questo contesto l’Assemblea dei Soci sarà chiamata ad approvare il bilancio di Carisp che in attesa di verifiche puntuali da parte del nuovo CDA, presenta inequivocabili criticità. Già così infatti, con una perdita vicina agli 80 milioni di euro che potrebbe essere anche di molto superiore sulla base delle valutazioni compiute dal FMI nel 2015 e 2016, si pongono necessariamente l’obbligo di ricostituzione del capitale e l’esigenza di procedere a una ricapitalizzazione per riequilibrare i coefficienti patrimoniali, legali e organizzativi, così come previsto dalle disposizioni della Banca Centrale e dalle raccomandazioni degli organismi internazionali.

Asset Banca, invece, è una realtà gravemente deteriorata come certificato dal commissariamento, con un forte deficit di capitale, con procedure e gestione interne irrecuperabili e molti aspetti di opacità e di potenziale illegalità. Ad oggi, per proteggere gli attivi di valore, i risparmiatori, i depositanti e gli investitori, anche istituzionali come i Fondi Pensione, la soluzione più sostenibile al momento appare una qualche forma di cessione a Cassa di Risparmio, che il Governo sta caldeggiando per far si che si realizzi una operazione a supporto del sistema e dei cittadini.

Il Governo, in sinergia con la BCSM, sta già intervenendo su queste due realtà che sono indubbiamente i focolai più critici del sistema e richiedono soluzioni immediate per poter procedere alla ristrutturazione dell’intero sistema. La messa in sicurezza di Asset va completata al più presto per evitare che il collasso di questa istituzione bancaria, pur piccola e deteriorata, abbia un effetto negativo di contagio sul resto del sistema e ne impedisca il miglioramento della reputazione e della credibilità. Cassa è l’istituzione più importante del sistema e la Cassa ricapitalizzata, controllata al cento per cento dall’azionista Stato, guidata dal nuovo CDA e supportata dalla BCSM, rappresenta la chiave di volta nel piano di riforma e di rilancio del sistema bancario sammarinese nei tempi necessari, perciò brevissimi, per evitare il collasso e altri scossoni di carattere reputazionale che stiamo cercando di arginare. La risoluzione incrociata di queste due emergenze, Cassa e Asset, permetterà di superare gli ostacoli principali alla ristrutturazione del sistema bancario e consentirà di affrontare una percentuale rilevante del bisogno di ricapitalizzazione del sistema.

4. LA RISTRUTTURAZIONE DEL SISTEMA BANCARIO: SOLIDITA’, LEGALITA’, REPUTAZIONE E BEST PRACTICES INTERNAZIONALI

Le risorse finanziarie che dovranno garantire questo percorso di rafforzamento patrimoniale di Carisp e dell’intero sistema bancario vanno reperite attraverso una strategia seria e trasparente che va accompagnata da un piano di riforme economiche, sociali e istituzionali, finalizzate a definire un nuovo modello di sviluppo basato su sostenibilità, innovazione, efficienza e internazionalizzazione e a garantire il raggiungimento di un equilibrio strutturale del bilancio dello Stato. Le opzioni per il finanziamento del sistema sono molteplici e vanno dall’identificazione di risorse interne, al supporto di massime istituzioni finanziarie pubbliche o private, sovrane o internazionali, tenendo al contempo in considerazione – almeno in termini di prospettiva – la possibilità di emettere strumenti di debito con diversi livelli di subordinazione da collocare sui mercati. Ogni scelta, comunque, andrà fatta con il massimo confronto a livello politico e con il diretto coinvolgimento delle organizzazioni sindacali e datoriali. I recenti eventi legati alla autorizzazione da parte di VISA INTERNATIONAL al consorzio TPAY mostrano il valore concreto della reputazione nel garantire disponibilità e risorse finanziarie dal mondo esterno a San Marino. Senza intervenire con rigore e senza agire fino in fondo per eliminare ogni residuo elemento di opacità, illegalità e mancanza di soddisfazione dei requisiti di competenza e onorabilità dei diversi players del settore finanziario sammarinese, sarà vano rivolgersi ai mercati e alle istituzioni internazionali per ottenere assistenza, finanziamenti e in generale un trattamento alla pari nelle negoziazioni. Questo si applica in pari modo ai possibili sottoscrittori di emissioni obbligazionarie sammarinesi, alle istituzioni internazionali quali la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale e ad altri interlocutori sovrani e istituzionali. Pertanto l’azione del Governo va letta nell’ottica di affermare in modo rigoroso e inequivocabile la legalità e la trasparenza all’interno del settore bancario sammarinese. L’incondizionata adesione alle best practices internazionali da parte degli intermediari finanziari rappresenta infatti un prerequisito fondamentale per far si che l’intero comparto creditizio sia in grado di relazionarsi autorevolmente con l’esterno. E’ questa la chiave di lettura attraverso cui va interpretata l’attività che sta conducendo l’Autorità di Vigilanza della BCSM. Occorre estirpare le patologie presenti nel sistema attraverso un’opera di bonifica che elimini le zone di opacità, che riduca i fenomeni distorsivi e le illegalità e che incentivi comportamenti virtuosi orientati al rispetto del principio della sana e prudente amministrazione. I provvedimenti di rigore – come ad esempio l’amministrazione straordinaria – emanati da una qualsiasi banca centrale sono, per natura, atti invasivi che inevitabilmente determinano alcuni effetti negativi, a livello sistemico e verso la stessa banca colpita. Tuttavia non ho alcun dubbio nel sostenere che sarebbero decisamente più rilevanti i potenziali danni subiti dalla clientela causati dalla perdurante mala gestio di una istituzione bancaria, come peraltro ampiamente dimostrato nel corso dell’audizione del vertice di BCSM in Commissione Finanze svoltasi nella giornata di ieri. In campo bancario e finanziario, nascondere o minimizzare una criticità non ne comporta mai, e dico mai, la risoluzione. Anzi, un simile atteggiamento provocherebbe la progressiva crescita del problema che ad un certo esploderebbe con effetti del tutto imprevedibili e difficilmente governabili, cosa che il governo con il suo lavoro sta provando a evitare. La strada del rigore pertanto va continuata e se possibile rafforzata, non con l’animo di chi vuole lasciare morti e feriti lungo il percorso, ma con la ferma volontà di chi desidera riposizionare il settore bancario sul piano internazionale, puntando sull’innovazione dei servizi, sul dinamismo delle strutture, sulla competenza e sulla professionalità delle governance e sulla qualità e sulla competitività dei prodotti offerti. Su questo terreno non sono consentiti arretramenti di alcun genere. Legalità, trasparenza e rispetto delle migliori pratiche internazionali, sono i pilastri su cui dovrà basarsi un settore bancario efficiente che sia nelle condizioni di supportare in modo concreto la crescita e lo sviluppo del Paese.

5. L’INTERNAZIONALIZZAZIONE

Con questa azione il Governo sta rafforzando l’accreditamento internazionale del Paese. Le relazioni economiche e finanziarie vanno imperniate attraverso una visione che consenta di acquisire credibilità e autorevolezza sul piano multilaterale, nel rapporto con il Fondo Monetario e la Banca Mondiale, e nel contesto europeo, nel rapporto con la Commissione e la B.C.E. Seguendo rigorosamente queste due direttrici, sono convinto – come ho già avuto modo di ribadire in più di una occasione – che San Marino possa puntare a diventare un centro di servizi bancari, finanziari e assicurativi ad alto valore aggiunto e in tal senso la scelta di perseguire una maggiore integrazione con l’Unione Europea e con il resto del Mondo va interpretata in termini di significativa opportunità.

Va rafforzata la nostra capacità di attrazione di capitali e progetti imprenditoriali esteri e in questa ottica diventano nevralgici il mantenimento di un adeguato livello di efficienza fiscale, l’ampliamento delle relazioni con altri Stati e in particolare con le economie in via di sviluppo, l’incentivazione della libertà nei movimenti di capitali, la stipula di accordi bilaterali per la promozione e la protezione degli investimenti e l’implementazione dei servizi e delle competenze finanziarie necessarie a far diventare il sistema bancario interlocutore di idee, progetti e risorse, che vanno sviluppate nell’interesse della comunità sammarinese e che vanno integrate con gli altri settori economici interni e con i mercati esterni. Il Governo si muove attivamente al fine di elevare il potenziale di crescita nazionale all’interno del contesto internazionale e competere nel mercato unico europeo tenendo conto delle dimensioni e delle peculiarità stesse del nostro Stato e valorizzando il posizionamento geografico strategico nell’area Mediterranea. Oggi, per San Marino la vera sfida risiede nell’individuazione di specifici fattori di crescita all’interno di un modello di sviluppo più sostenibile ed in uno scenario internazionale profondamente mutato da alcuni anni a questa parte. Proiettare il sistema bancario sammarinese verso il futuro significa la necessità di maturare una visione più ampia, che porti a una collocazione a pieno titolo nel mercato europeo e non europeo; va ricercata una concreta revisione del modello di business delle banche e dei servizi finanziari, concentrandosi su servizi sempre più innovativi e ad alta professionalità, in grado di dare risposte alle esigenze della clientela locale e di intercettare l’interesse di investitori esterni.

6. IL PERSONALE BANCARIO

Da ultimo, ovviamente non per importanza, intendo affrontare il tema delle circa 650 persone che attualmente lavorano nel settore bancario. Mi rivolgo a loro, dicendo che il Governo vive questa delicatissima fase con angoscia e inquietudine. Non stiamo affrontando a cuor leggero i problemi che coinvolgono centinaia di famiglie, stiamo lavorando in silenzio con realismo, senso di responsabilità e consapevolezza della gravità della situazione. Nel progetto di ristrutturazione che il Governo, insieme a BCSM, sta definendo, non si può escludere che si vengano a materializzare esuberi di personale nella varie istituzioni bancarie. Il nostro impegno va nella direzione di contenere il più possibile il numero delle persone che perderanno il loro posto di lavoro. Per queste ragioni stiamo già valutando alcune ipotesi di misure a tutela dell’occupazione che a breve inizieremo a discutere con le organizzazioni sindacali e con i rappresentanti delle banche. Forme di solidarietà tra lavoratori, incentivazione del part-time e percorsi di pensionamento anticipato, sono solo alcune delle proposte su cui il Governo desidera aprire il ragionamento per dare una risposta concreta e una speranza a chi oggi ogni mattina si sveglia con la paura di ritrovarsi senza un posto di lavoro. Aggiungo, inoltre, che il Governo intende attivare appositi corsi di formazione professionale per riqualificare il personale del settore bancario, in particolare puntando sulla specializzazione nel recupero dei crediti che nei prossimi anni potrà generare diverse decine di posti di lavoro. Concludo questo intervento rappresentandoVi la consapevolezza del Governo rispetto alla gravità della situazione in cui si trova la Repubblica di San Marino. Sarebbe sin troppo facile sostenere che abbiamo ereditato problemi di portata quasi inimmaginabile, ma non mi interessa fare politica guardando continuamente negli specchietti retrovisori, è il momento di volgere lo sguardo al presente e ancor di più al futuro. Siamo in piena fase di emergenza e come tale va affrontata. Con coraggio, determinazione e caparbietà. E’ il tempo di dare al Paese una prospettiva seria e credibile, una prospettiva fondata su un modello di sviluppo virtuoso, sostenibile e perfettamente integrato con la Comunità Internazionale. Con questo breve intervento credo di aver delineato, seppur sommariamente, il perimetro al cui interno definire una visione di futuro ambiziosa e concreta, che permetta all’intera comunità sammarinese di non avere più paura del presente e di guardare con fiducia e ottimismo al domani.

Andrea Zafferani segretario Stato per l’Industria, il Lavoro, il Commercio e l’Artigianato

Anche io riferisco sulla visita a Washigton, in particolare rispetto al rapporto con Banca mondiale, c’è un aspetto negativo per noi per la Doing Business, classifica importante per la competitività di un Paese. Per decisioni legate alla spending review interna, BM ha scelto di valutare 34 piccoli Stati in due anni, questo per ridurre l’impatto economico dell’organizzazione. A San Marino veranno nel giugno 2017 e 2019. Abbiamo evidenziato che per noi ciò rappresenta una criticità, ma se le scelte sono prese è difficile far cambiare idea. Sarà nostra cura aggiornare l’Aula sulla decisione definitiva di BM. Quest’anno San Marino sarà tra i Paesi analizzati.

Marianna Bucci, Rete

Un imprenditore serio avrebbe voglia di venire a far impresa a San Marino in questo periodo? La risposta è no, non aprirebbe a San Marino un’impresa per la presenza di una discrezionalità politica e forte, per la burocratizzazione, ma anche per come si stanno affrontando i problemi del sistema bancario. Per esempio: il commissariamento di una banca che, se fatto in modo virtuoso, potrebbe rappresentare una garanzia a tutela dei depositanti, ma dipende dal metodo con cui lo si fa. Se il risanamento non avviene, c’è il rischio che la banca faccia una brutta fine, solo fatto per tutela dei risparmiatori e delle imprese il commissariamento diventa un alleato. Possiamo dire che il commissariamento di Asset banca sia stato portato avanti in modo virtuoso?Non mi sembra. E cosa penserebbe un investitore esterno su questo commissariamento e sull’avvicendamento del Cda di Cassa di risparmio? Forse che il Paese è in preda a una sindrome schizzofrenica generale. O che si tratta di un piano ben congegnato in cui i beneficiari non sono i cittadini. Certo su Asset banca bisognava intervenire ma con un commissariamento virtuoso, senza innescare un sistema che ha prodotto un ulteriore colpo alla credibilità al sistema. E i fondi pensioni in questi anni bistrattati? E’ difficile fare impresa, ma anche essere lavoratori a San Marino, visto che la gestione virtuosa dei fondi è l’unica opzione mai presa in considerazione dai governi che si sono succeduti. Ultima decisione di Asset è il blocco dei pagamenti. Quali sono gli effetti su un cittadino normale che ha un solo conto corrente e su un’azienda? Ciò ci riporta alla dimensione umana e reale. Se la politica e l’istituzione sono incapaci di capire gli effetti delle proprie scelte sulle persone o peggio queste non interessano, non c’è nulla che si possa fare rispetto all’assogettamento del sistema alla dittatura della finanza. E spaventa il nuovo modello di sviluppo proposto, una nuova piazza finanziaria, senza che si sia stati in grado di gestire quello che avevamo già. Portiamo all’attenzione un Odg come Democrazia in movimento, Rete e MdSi, contenente una serie di proposte da mettere in campo per far sì che siano i cittadini a decidere il futuro del sistema bancario. Ne do lettura: ‘Il Consiglio Grande e Generale rilevando la necessità di un’azione urgente e perentoria, al fine di adottare misure sistemiche a salvaguardia dei risparmiatori sammarinesi, del fondo pensioni, dei posti di lavoro, e del credito a famiglie e imprese; tenendo in considerazione che il settore bancario attualmente occupa circa 600 persone e che è stato la base della ricchezza sammarinese, e che quindi occorre muoversi con la necessaria cautela e chiarendo in maniera inequivocabile quale sarà il percorso da intraprendere e gli scenari futuri; evidenziando come una parte importante dell’attuale dissesto finanziario sia da imputarsi anche ad una gestione familistica e imprudente, a tratti al limite e oltre la leicità da parte dei Gestori del credito di alcuni istituti bancari; sottolineando la volontà di procedere alla realizzazione di interventi che permettano di ricreare, con il tempo, fiducia e credibilità nel sistema bancario finanziario del paese, per ritrovare i margini di redditività necessari al ripianamento dei debiti,

impegna il Congresso di Stato a rendere pubblici entro il 26 maggio 2017 i nominativi dei primi 30 debitori insolventi e i nominativi dei primi 30 grandi debitori di ogni istituto bancario sammarinese in cui lo Stato è intervenuto attraverso ricapitalizzazioni, crediti di imposta e qualunque altro genere di sostegno; a rendere pubblici entro il 26 maggio 2017 i dati relativi alla provenienza della raccolta delle banche sammarinesi, operando una separazione tra raccolta interna ed esterna. a indirizzare le azioni di salvaguardia in via prioritaria verso quella parte di risparmio facente capo a cittadini e residenti sammarinesi a determinare i profili di responsabilità, non solo penali ma anche etico-economici, in rapporto a una scorretta gestione del credito da parte dei soci e degli amministratori degli istituti bancari e dei rappresentanti gli enti che, per incapacità o connivenza, non hanno svolto adeguate attività di controllo; ad assicurare una gestione degli NPL paziente, professionale, trasparente e interna al sistema sammarinese, soprattutto in favore della cittadinanza sammarinese, sottraendola ai tentativi di manipolazione e speculazione; ad instaurare le condizioni e operazioni necessarie a sensibilizzare i dipendenti degli istituti bancari affinché diventino parte attiva nella risoluzione del problema anche realizzando forme imprenditoriali cooperative e/o associative con l’obiettivo di occuparsi del recupero dei crediti deteriorati; a disporre, con decreto d’urgenza, l’introduzione del reato di traffico di influenze e contemporaneamente una equivalente normativa per la prevenzione della corruzione in ambito bancario e privato, delegando all’Agenzia di Informazione Finanziaria la raccolta di segnalazioni sospette in merito a concessioni creditizie a contenuto potenzialmente corruttivo o di conflitto di interesse, proveniente da personale bancario e dai Responsabili Prevenzione Corruzione (RPC) degli istituti bancari; a disporre, con decreto d’urgenza, una normativa sui conflitti di interesse in ambito bancario, affinché coloro che hanno imponenti posizioni creditizie presso gli istituti bancari si vedano preclusa la possibilità di ricoprire ruoli e funzioni di rilievo sia nel sistema bancario e nel suo sistema di controllo e sia per i ruoli di rappresentanza dello Stato; a verificare la formazione della provvista del Capitale Sociale dei vari istituti bancari ricercando eventuali traffici di influenze e denari di provenienza illecita. Siamo disponibili al confronto sull’Odg con altre forze, per giungere a un documento il più rappresentativo possibile degli interessi dell’Aula.

Roger Zavoli, Rf

Intervengo per riferire gli esiti della sessione plenaria dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, tenuta da 24 al 28 aprile , cui ha partecipato la delegazione composta dal sottoscritto e dai consiglieir Marco Gatti e Marco Nicolini. In ambito del dibattito libero, il consigliere Gatti ha depositato a nome della delegazione sammarinese l’Odg approvato dal Consiglio Grande e generale in materia di maternità surrogata e che impegna il governo a predisporre un progetto di legge entro ottobre 2017 e a farsi promotore presso l’Onu di una moratoria di tale pratica. Gatti ha ricordato come tale pratica violi i diritti umani e metta in pericolo la salute della madre e del bambino, trasformandolo in oggetto di contratto, ha auspicato infine che in ogni Paese europeo siano approvate norme che vietino ogni forma di maternità surrogata. Il Presidente della Repubblica greca è poi intervenuto in plenaria per rivolgere il proprio indirizzo di saluto e rispondere alle domande dei parlamentari. Tra le domande, anche quella del Consigliere Nicolini in cui ha espresso preoccupazione per la situazione riferita da associazioni animaliste e volontari attivi in Grecia su abbandoni e violenze nei confronti degli animali; ha quindi chiesto un impegno ad educare le nuove generazioni al rispetto degli animali e un uso più consapevole dei fondi europei destinati alla loro tutela. Il Presidente greco si è detto dispiaciuto per la situazione nel proprio Paese e ha informato l’Assemblea dell’avvio di una campagna di sensibilizzazione e di interventi normativi in materia.

Pasquale Valentini, Pdcs

Torno sugli argomenti trattati dal segretario Celli. Lo ringrazio per il riferimento, perché comincia a delinearsi in modo più preciso quelle che sono le intenzioni del governo sulle prospettive del sistema bancario, ma più avanza questa ipotesi, più avanzano le domande e gli interrogativi. Gli enuncio: di fronte allo scenario descritto, la domanda inquietante che emerge è chi è l’autore di questo progetto? Dove nasce? E’ un progetto di Banca centrale o del governo? E il governo che competenze ha al suo interno per descrivere tale scenario? E quando, in caso contrario, abbiamo delegato a Banca centrale le strategie del nostro sistema economico? Cercare tutte le volte di evitare risposte a questa domanda fa sì che cresca il configurarsi di una serie di interventi che non aumentano certezze, ma l’idea che siamo davanti a uno scenario di cui non sappiamo bene chi sia che ne tira le fila.

Il primo intervento presidente di Bcsm all’assemblea dei soci è stato quello di mettere in allarme il sistema dicendo che eravamo di fronte a un immane default finanziario del Paese. Gli è stato chiesto su cosa basava questa valutazione, non c’è nessuna valutazione del Fmi di questo tipo. Presidente e direttore hanno continuato su questa ipotesi, con diverse dichiarazioni sulla stampa italiana ribadivano questa tesi. In Bcsm oggi ci sono due Banche centrali, quella che c’era prima e quella nuova, e le due realtà non dialogano. Poi pensate a un intervento di Bcsm che scrive a Fmi- dopo che il Fondo ha già scritto un rapporto su San Marino- e chiede di modificarlo per aggiungere elementi negativi alla valutazione del Paese. Domanda allora è legittima: per chi stiamo giocando? La giochiamo insieme questa partita o per qualcun altro? Si è detto ‘ non possiamo parlare finché non è finito Aqr”, da Washington dicono che è finito, ma gli atti compiuti ad oggi dipendono dagli esiti dell’Aqr? E quando conosceremo le risultanze dell’Aqr e con quali metodi le affronteremo? Quando le decisioni sono già prese e la realtà sarà già compromessa? Il governo, in prima persona, ha dato questo mandato a Banca centrale? Senza chiarezza il governo non ha la forza di dire che quello che sta facendo è per il bene del Paese. Alessandro Cardelli, Pdcs

Dopo sei mesi dalle elezioni è necessario fare un bilancio. Vedo una grossa crisi di democrazia e rappresentatività nel Paese, da mesi assistiamo alla defezione di democrazia perché c’è un potere che sta incidendo su altri poteri istituzionali, parlo di Banca centrale intesa come una ‘grande banca generale’. Questo istituto deve essere autonomo, ma nel rispetto altre istituzioni, non è possibile continui ad imporre diktat che incidono sulla cittadinanza. Vorrei sentire i consiglieri di maggioranza, cosa ne pensano di Asset e del suo commissariamento? Perché il blocco dei pagamenti è stato fatto dopo l’uscita di 60 mln di euro e non subito? Ma chi lo paga il danno? Perché si è attaccata quella banca che è proprietaria di un giornale che in campagna elettorale ha sostenuto una parte politica non simpatica a questa maggioranza, e non per esempio il Cis? Se ci sono elementi, facciamo una commissione d’inchiesta. Se non avete niente da nascondere, cari consiglieri di maggioranza, votatela. I dati che abbiamo, parlando di emorragia continua di liquidità verso l’Italia, ci dicono che stiamo facendo la fortuna di Verucchio e Cerasolo. Chi aveva deciso di optare sul rimpatrio giuridico ora li sta trasferendo, ma la cosa peggiore è che gli stessi sammarinesi portano via i loro depositi per paura. Quale sarà il futuro del nostro Paese e dei giovani? Indebitare le nuovi generazioni, mettere il Paese in mano a investitori esterni? A C10 chiedo cosa è cambiato da quando eravate all’opposizione? La politica fermi tutto questo. Le soluzioni ci sono e vanno cercate internamente.

Iro Belluzzi, Psd

E’ la prima volta che il livello del discorso in Aula tocca questi livelli di tifoseria, probabilmente non si ha rispetto delle istituzioni e del confronto democratico, il nervosismo sta raggiungendo livelli tali e le azioni di governo e maggioranza fanno sorgere fibrillazioni all’interno della stessa maggioranza, le preoccupazioni del futuro del paese iniziano ad essere palpabili.

Ad oggi a di là delle grandi enunciazioni ascoltate, tocchiamo con mano quello che alcune forze politiche dicevano a salvaguardia del sistema. Dalla relazione di Celli emerge che ci stiamo muovendo verso la perdita di posti di lavori, è stato dato il de profundis ad Asset. Ma possibile che un commissariamento debba concludersi con la fine di una banca? In Italia quante, dopo tali provvedimenti, sono andate incontro alla liquidazione coatta? Ieri a latere della riunione della Commissione Finanze ho sentito che lei, Segretario Celli, riferiva a qualche collega di maggioranza che sarebbero pronti già finaziamenti per ricapitalizzare il settore, quindi le quisquiglie erano solo di andare a trattare il tasso di interesse. Su questo che sta avvenendo stiamo lavorando a un Odg perché, prima che la Repubblica di San Marino abdichi a qualche fondo e finanziatore esterno e alla vigilanza di organismi sovranazionali, ciò non possa essere deciso da una maggioranza che rappresenta al primo turno solo il 30% degli elettori. Chiederemo quindi che venga votato con maggioranza qualificata un provvedimento che porti al’indebitamento del Paese. Non si può a colpi di maggioranza determinare lo sventurato futuro della Repubblica.

Leggevo ieri sera il comunicato della Csu dove si parla di quanto previsto dal governo sulla Centrale rischi: non si sa quando sarà aperta a Ue e Italia. Ma questo hub finanziario con chi lo volete sviluppare? Vogliamo sviluppare un hub con la finanza islamica, con tutto quello che sta succedendo nel mondo? Piuttosto, deve esserci dialogo sempre più forte con la vicina Italia e con il contesto europeo, intorno alla nostra Repubblica non c’è il mare. Questione banche e Banca centrale: se ci sono stati comportamenti illegali dentro Asset, Cassa di Risparmio e altri istituti, chiediamo venga consegnato tutto il materiale alla magistratura. Sono infatti state fatte boutade senza riscontri oppure no? Ci appelliamo alla legalità e al rispetto e chi paghi deve pagare, non i cittadini e i fondi pensioni.

Teodoro Lonfenini, Pdcs

Vorrei aprire un dibattito in Aula vero anche su altri temi del Paese. I problemi del Paese non sono solo del settore bancario e finanziario e spero che avremo la maturità di aprire ragionamenti più ampi. Nel frattempo cerco di presentare riflessioni sul sistema bancario, avendo partecipato come non membro alla commissione finanze con i vertici di Bcsm. Devo constatare una serie di situazioni nebulose. Ieri in seduta segreta abbiamo assistito a domande precise fatte ai vertici di Bcsm ma non ci sono state precise risposte. Non siamo tecnici ma non significa che per primi dobbiamo capire e trasferire ciò alla cittadinanza che rappresentiamo? Diversamente la preoccupazione nel Paese è più che giustificata.

L’atteggiamento visto ieri è di subalternità nei confronti di chi abbiamo chiamato per risolvere i problemi del nostro Paese. Quando si è sostenuto che non abbiamo capito il perché del commissariamento di una banca di sistema, non abbiamo detto che quel provvedimento era sbagliato, ma siccome viviamo in una comunità di 36 mila persone, nel momento in cui il provvedimento ha effetti diretti sui cittadini, dobbiamo capirci di più. Quando c’è stato il commissariamento Bcs, perché il segretario Celli, allora consigliere di maggioranza, non si è stracciato le vesti? Vi ricordate i lavori in Aula sospesi? Al tempo io le vesti non le ho viste stracciate, oggi invece di fronte ad una situazione in cui si vuole capire di più, chiunque solleva qualche posizione viene additato come complottista o come colui che si oppone in modo strumentale a una necessità. Ma solo ieri e oggi veniamo a sapere che la volontà era di portare quella banca commissariata in un’altra banca di sistema, una banca ‘pivot’ come dice Celli, come mai però Asset sarà portata senza liquidità? Come mai il blocco è stato fatto dopo più di 30 giorni dal commissariamento, sapendo che c’era la rincorsa ai depositi? Non faceva comodo a Cassa di risparmio ricevere un nucleo con nuova liquidità, con 70 mln di euro invece che 10 mln di euro? Oggi Cassa riceve solo gli impieghi. Quel commissariamento poteva essere fatto in modo virtuoso, accompagnando una banca nell’altra. L’Eurocommercial bank è stata accompagnata al Credito industriale, perchè qin questo caos no? Lo abbiamo chiesto a Savorelli- che invito ad avere un atteggiamento più rispettoso verso le istituzioni sammarinesi. Se abbiamo chiamato un medico, non vuol dire che tutto quello che passa il medico sia inoppugnabile, perché la mia sensazione è che non ci stiano curando, ma che ci mettano in una cassa e ci portino a Montalbo.

Alessandro Mancini, Ps

Sulla Commissione di ieri in seduta segreta le aspettative erano altre, ci si aspettava qualcosa di più, molto di più da parte del governo, dati sensibili che non era opportuno trattare in seduta pubblica. A posteriori si poteva dire invece che seduta poteva essere anche pubblica. Rilevo comunque sicuramente un approccio diverso dalle precedenti audizioni, ma ripeto, dati sensibili e riservati che avrebbero richiesto la seduta segreta non c’erano. Il clima nel paese è pesante, il commissariamento di Asset ha zone d’ombra, non ha funzionato, si commissaria per tutelare risparmiatori e correntisti, invece oggi chi ha un solo conto in Asset è in forte difficoltà. C’è stato un passaggio brevissimo da amministrazione controllata al commissariamento, ciò ha provocato un panico enorme nei correntisti e grandi deflussi. E’ stato un primo e grande errore. Se le irregolarità c’erano, quella fase doveva essere gestita con più prudenza, i danni reputazionali sono incalcolabili. In Italia solo due banche negli ultimi 5 anni hanno avuto il blocco dei pagamenti perché non si fanno per svuotare banche e creare panico. Poi dalla maggioranza il richiamo che siamo noi, l’opposizione, ad alimentare panico, ad alzare il livello dell’allarmismo e dello scontro sociale. Siamo alle battute finali, il destino di Asset è segnato, serviranno tanti soldi perché le due banche- anche Cassa- possano essere operative. Dovete ancora pensare dove prenderete questi soldi? Non credo, un’idea ci sarà, allora perché non ne parliamo tranquilllamente e non lo mettiamo sul tavolo quello che serve e le condizioni che dovremmo subire, quali sacrifici saranno da fare per i prossimi decenni. Certo tutti dobbiamo sforzarci al dialogo, opposizione e anche maggioranza. Se ravvisate anche voi la necessità di fare un passo in avanti per rimettere insieme i cocci, cercate di essere più disponibili e, se non sapete le cose, abbiate il coraggio di chiederle come fanno i consiglieri di opposizione.

Oscar Mina, Pdcs

Ieri sono rimasto molto sorpreso dal tenore del dibattito svolto in Commissione Finanze, anche dal Segretario, il suo riferimento politico doveva essere più articolato, per capire da che parte ci stavamo orientando. Il Segretario è infatti il primo responsabile delle attività anche di Bcsm, dei 400 mln di euro persi e udi n commissariamento, deve rivedere le sue responsabilità di fronte all’Aula e alla cittadinanza. Se il governo non ha controllo neanche sulle nomine- penso al caso Romito- rimango allibito e le responsabilità sono di questo segretario che sta conducendo il Paese verso le ‘alte sfere’ quando parla di internazionalizzaizone del sistema. Se questa è la sua linea politica gradirei venisse in Aula e dicesse qual è invece il vero programma, del governo e del Ccr e non quello di Banca centrale. Le linee di indirizzo non me le faccio dare né da Grais, né da Savorelli. Su questione Asset rimango perplesso, dopo il blocco dei pagamenti, mi viene da pensare ‘chi è che ha emanato un provvedimento, a quanto pare, senza avere nemmeno interpellato il governo visto il totale appiattimento su Bcsm?’. Come si fa a non pensare che c’è un governo che ha il compito di condurre il sistema a tutela dei cittadini e allora perché Grais e Savorelli decidono le sorti del Paese? Invito i collegi di maggioranza a non essere totalmente appiattiti e di valutare tutti i passaggi.

Fabrizio Francioni, Ssd

Ieri in Commissione Finanze le risposte ci sono state e mi ha stupito il commento di oggi, mi aspettavo più originalità, ma il disco dell’opposizione è sempre lo stesso. A Mancini che parlava di danni reputazionali chiedo dove ha vissuto negli ultimi anni, con black list e scudo fiscale di soldi mi sembra siano usciti, non è che il settore bancario è peggiorato negli ultimi 4 mesi come qualcuno vuole fare credere. Invece ha problemi in pancia da ormai un decennio. Noi della maggioranza sapevamo fin dall’inizio e nessuno si è mai illuso che il nostro sarebbe stato compito facile, non lo abbiamo mai detto alla cittadinanza. La profonda crisi in cui è caduto il settore bancario non è causata da Banca centrale, le problematiche che le banche si portano dentro da almeno un decennio è frutto di una malagestione diffusa in tutte le istituzioni bancarie, ora è necessario rimettere in piedi il settore prima possibile ed elaborare le opportune riforme con ricadute positive sull’intero paese. Quando avremo il quadro completo dei risultati della vigilanza di Bcsm, avremo il punto per ripartire e ci saranno basi nuove per l’internalizazione del sistema. Parlando di Npl, la gestione pubblica potrà lavorare in modo ottimale anche in sinergia con le politiche territoriali, visto il nuovo Prg. I margini per ripresa ci sono, più saremo capaci di fare squadra, prima arriveranno i risultati. Esprimo infine solidarietà alla famiglia del lavoratore deceduto alla Cotes e al lavoratore che guidava il mezzo coinvolto nell’incidente da parte mia e del mio gruppo.

Eva Guidi, Ssd

Abbiamo affrontato la campagna elettorale consapevoli dei problemi del sistema finanziario e della necessità di fare prima un quadro della situazione per poi provare a metter in campo soluzioni. Abbiamo anche cercato di intraprendere un percorso di condivisione, in quest’Aula tanti sono stati i dibattiti in tema, a partire dalla nomina del presidente di Cassa di Risparmio, poi le audizioni in commissioni Finanze, le sedute in Consiglio e anche questa mattina il segretario ha detto che nella ricerca di soluzioni per gli Npl si cercherà condivisione. Mettiamo la questione al centro, la situazione dei crediti concessi senza garanzia è il problema, e anche il ritardo con cui affrontiamo il problema rappresenta in sé un problema. Abbiamo un progetto e stiamo lavorando per realizzarlo, in parte era presente nel nostro programma e in parte sta emergendo. Gestione pubblica degli Npl, internazionalizzazione che si basi su regole trasparenti e condivise dalla comunità internazionale, sì al settore bancario che promuove sviluppo e imprese e sostiene i progetti dei cittadini. Sono certa che su questo gli accordi possiamo trovarli. Dobbiamo poi salvaguardare posti di lavoro, dare risposte ai lavoratori. Oggi dobbiamo analizzare situiazioni e cercare soluzioni, non alimentare paure.

Elena Tonnini, Rete

E’ evidente come per questo governo Bcsm continui ad essere una istituzione intoccabile e come il governo si sia schierato a favore dei suoi vertici, conferendogli autonomia totale. Ma Bcsm è tenuta a rispondere al Consiglio. Eppure alcuni dati è tenuta a darli, ma non si riescono a conoscere i nomi dei numerosi consulenti e collaboratori scelti dal 2016 ad oggi, non si può sapere gli incarichi e come sono stati ingaggiati e nemmeno con quali costi, gli impatti su un bilancio già in perdita di 3 mln e mezzo di euro. E anche i consiglieri di maggioranza non possono ottenere questi dati. Ci è stato detto che la politica deve fornire strumenti e risorse per intervenire. Il governo ha il dovere di pretendere un atteggiamento collaborativo, bene le audizioni ma non fine a se stesse. Un conto è condividere un percorso, altro semplicemente dire o meno quello che si sta facendo. Politica e cittadinanza devono capire e prepararsi rispetto a certe scelte, mi riferisco al commissariamento di Asset. Sono state poste molte domande a cui non è stata data risposta. Noi dicevamo che bisognava intervenire, ma altro conto è farlo facendo saltare una banca e creando problemi ai risparmiatori. Dovevano essere fatte azioni preventive per evitare questo punto, così come per la salvaguardia effettiva dei Fondi pensioni. Su Npl si dice che ka soluzione è una bad bank, avete già deciso, dove è quindi la condivisione? Noi da tempo sosteniamo altre soluzioni, una è di dare la gestione degli Npl ai lavoratori delle banche permettendo forme associative, anche per tutelare il loro posto di lavoro.

Altro tema, sulla Sanità, ovvero il casale ‘la Fiorina’. Chiediamo al Segretario un aggiornamento sullo spostamento degli anziani ospiti, l’ultimo aggiornamento è del 3 maggio, giorno in cui la Consulta sanitaria chiedeva notizie sul trasferimento che doveva avvenire entro giugno. I familiari degli ospiti e i dipendenti non sanno nulla. Ci sono stati accordi per i contratti con i lavoratori, con la società di gestione? Altro argomento su cui presenteremo Odg è sulle dichiarazioni relaive alle assistenti sanitarie in ospedale. Il presidente della Commissione sanità ha parlato di racket, il mio invito è di affrontare le situazioni e non di fare solo appelli. Ne do lettura: “”Valutato l’aggravarsi del fenomeno (…), considerata la mancanza di procedure chiare e trasparenti per le assunzioni (…) il Consiglio grande e generale impegna il governo: 1) rafforzare il sistema di assistenza agli anziani in ambito pubblico 2) stabilire che sia l’Iss a indicare al paziente e a alla famiglia eventuali necessità del servizio di assistenza offerto 3) rendere entro il 31 maggio 2017 disponibile un elenco on line di operatrici disponibili, iscritte nelle liste delle collaborazioni occasionali, un elenco gestito dall’ufficio del lavoro, 4) ad avviare nell’immediato un programma di monitoraggio e controllo contro ogni forma di reclutamento diretto presso le aree di degenza dell’ospedale di Stato, stabilendo sanzioni penali per ogni forma di mediazione per l’assunzione di manodopera irregolare”. Infine, se in maggioranza si hanno in mano elementi per dimostrare che c’è il racket, si deve fare denuncia, non lanciare slogan in commissione senza poi andare ad intervenire.

Alessandro Bevitori, Ssd

A Monaco il 4-5 maggio scorso si è avuto un incontro con la delegazione consiliare composta da me, dai consiglieri Santolini Zppa e Mussoni e e delegazioni parlamentari di Monaco e Andorra. San Marino insieme a questi Paesi è impegnato nel percorso di un accordo di associazione con l’Ue e lo scopo dell’incontro era di valutare il migliore accordo con l’Ue, confronto verte su recepimento Aquis comutiario e 4 libertà fondative. Nel prossimo incontro, che dovremo organizzare a San Marino, chiederemo di partecipare anche al Liechtenstein per un confronto. In Commissione Esteri, che sarà convocata entro il mese, ne parleremo.

Sulla commissione di ieri, smentisco l’accusa di mancata collaborazione di Grais e Savorelli. Dall’insediamento del governo ci sono state già 3 loro audizioni in commissione Finanze. Ho ascoltato risposte ad ogni domanda posta dall’opposizione, la minoranza ha fatto domande legittime cui direttore e presidente hanno risposto puntualmente. Chiaro ci sono stati dati sensibili nel rispetto della privacy e delle normative vigenti. Sentire parlare dalla Dc di mancata collaborazione fa specie. Ci siamo incontrati a settimana scorsa per incontri post congressuali in cui si auspicavano maggior confronto e alla delegazione Dc è stata data massima disponibilità in questo. Poi nei fatti i comportamenti assolutamente contradditori. Quello che stiamo facendo poteva forse essere fatto meglio ma lo si sta facendo per garantire nuove generazioni che oggi non sono tutelate.

Mariella Mularini, Pdcs

I fondi pensioni spno stati protetti dallo Stato tramite una delibera del governo che potrebbe causare ulteriore indebitamento di 31 mln di euro e che impegn g enericamente e, non essendo a bilancio tale spesa, dovremmo modificare il bilancio. Governo e maggioranza hanno responsabilità di scelte e il dovere di chiarire alla cittadinanza che dovrà pagare di tasca sua se i soldi non verranno recuperati. Non si giustifica infatti la seduta segreta di ieri la cittadinanza deve essere informata sulle scelte che la vedrà coinvolta. Non sarà il governo precedente responsabile di questa gestione dissennata. Chi pagherà i danni al sistema economico? Spero qualcuno valuti l’azione di responsabilità civile verso i vertici di Bcsm. Il Commissariamento Asset avrà effetti negativi su tutto il sistema bancario, credo il governo abbia perso il controlllo della situazione e stia subendo tutto l’agire di Bcsm in modo passivo. La chiusura da parte della maggioranza alla nostra richiesta di una commissione d’inchiesta non fa onore a chi ha sempre rivendicato trasparenza.

Luca Santolini, C10

Cercherò di uscire d questo psicodramma sul sistema bancario per stigmatizzare un fatto accaduto nei giorni scorsi piuttosto grave, Con il consigliere Mancini mi trovo d’accordo quando ha stigmatizzato il clima di scontro in Aula. Si ricollega a questo il comunicato “farlocco” inviato a nome di tutta la maggioranza: rivolgo la mia condanna a chi ha espresso, come primo pensiero, volontà di strumentalizzare la notizia e accusare la maggioranza e non ha pensato piuttosto a fare quadrato sulle vittime. C’è qualcuno che tenta di tutto pur di trasformare la politica in lotta nel fango. In un paese normale, di fronte a un comunicato di stampa clonato, con contenuti strumentali tali da far pensare di avere un governo liberticida, ditemi se in un Paese normale tutti non avrebbero lasciato da parte le diatribe politiche per esprimere solidarietà a maggioranza e al professionista coinvolto. A parte il Ps, che ha espresso condanna- a modo suo- da altre parti, rilevo silenzio da Rete, e poi strumentalizzazioni- anche con ironia- non contro i responsabili della mail falsa ma contro il governo. Ed è gravissimo. Se questo è il livello cui vogliamo portare il dibattito politico non c’è problema, ma a me fa schifo. E’ un atteggiamento lesivo sia degli interessi del Paese che del rispetto che i cittadini devono avere per le istituzioni e per la politica in generale.

Nicola Selva, Rf

Il problema bancario è serio, si devono affrontare i temi con serietà e competenza, mentre spiace vedere atteggiamenti ingerenti verso il segretario e i consiglieri di maggioranza in modo provocatorio. Fare politica significa risolvere problemi e trovare soluzioni. Su temi come questi bisogna verificare se siamo in grado di voltare pagina, se si viene qui solo per fare comizi perché c’è una platea, si compiace solo a qualcuno ma non si risolvono i problemi. Ho ascoltato consiglieri preoccupati sulle modalità di commissariamento, giusto, ma qui penso che non avete capito cosa è successo o qualcuno fa finta di non capire. A Mularoni che ha parlato di responsabilità, voi avete scritto questo intervento prima della Commissione di ieri, avete fatto il compitino che qualcuno vi ha detto. Mi aspettavo invece una presa di consapevolezza di fronte ai problemi del Paese, questo è il ruolo che avete in Aula. Se viene invece confermata la notizia che il nostro sistema ha un deficit di 500 mln di euro, sapete cosa vuole dire? Altro che responsabilità del Ccr, di Bcsm, di questo o altro governo, dobbiamo dire che con il sistema usato sono stati bruciati centinaia di milioni e allora lo Stato è costretto ad intervenire e subito, se no ci va di mezzo tutto il Paese. E di cosa vi preoccupate, che siamo appiattiti, che è colpa di banca centrale, del govenro…qui ci sono responsabilità diverse e maggiori di chi ha gestito il sistema in questi anni. Due miliardi di Npl, di chi è la responsabilità? Ora che c’è un governo nuovo, verificare le responsabilità e intervenire per sanare le situazioni non va bene, non si doveva fare perché si fanno allarmismi..dobbiamo invece collaborare e agire e, se siamo credibili, con un programma a lungo termine si possono affrontare problematiche attuali e future.

Gian Carlo Venturini, Pdcs

Ieri ho partecipato all’audizione dei vertici Bcsm, se si dovev auscire con quale preoccupazione in meno è stato tutto il contrario. Da parte degli stessi vertici, pur rispondendo ad alcune domande, non è stato presentato un progetto Paese dopo un anno di attività. Credo che sia Selva che non abbia capito la situazione, non si rende conto dove ci si stanno portando e non ci si può nascondere dietro il passato, qui c’è un presente e c’è una maggioranza che non può indebitare il Paese determinando debito estero che oggi non abbiamo, non dipendiamo da nessun potentato estero. Chi deve pagare, i cittadini, anche per gli errore di alcuni organismi nella gestione di certe attività, per i finanziamenti esterni? La maggior parte degli Npl sono di fuori e devono essere i sammarinesi a pagarli? Dobbiamo affrontare tutti insieme per interesse del Paese certe questioni, per necessità di chiarezza e trasparenza che tutti a parole invocano, ma nei fatti non avviene. Se i dubbi li confermano, qual è il problema di volere trasparenza e avviare l’iter di legge per istituire una commissione inchiesta? Qualcuno ha paura? Noi no. C’è un Odg respinto, un Pdl depositato che l’ufficio di presidenza non ha voluto mettere nell’ordine del giorno i q uesto consiglio, possiamo modificarla, ma avviamo un percorso di trasparenza su questi temi, tutti insieme, in gioco c’è la sovranità di tutto il Paese.

Mirko Tomassoni, Ssd

Mi unisco al cordoglio della famiglia della vittima per l’incidente Cotes, morire a causa del lavoro è qualcosa di intollerabile. Sistema bancario: Questa maggioranza si adopererà per non deludere le aspettative. I cittadini che hanno sostenuto Adesso.sm lo hanno fatto nella speranza si possa iniziare a cambiare un certo numero di cose, pretendendo l’avvio del Paese certo, deciso e che operi per il bene di tutti. La maggioranza è certa del cambiamento che il governo sta portando al Paese, la strada è quella giusta. Qualcuno ha detto che non c’è accordo tra di noi, ha parlato del disagio dei cittadini e delle prese di posizioni pubbliche di sindacati e categorie, le consideriamo, ma leggere e sentire la volontà di manifestare contro l’esecutivo dopo pochi mesi mi sembra tutto fuori misura. In questa sessione arriva il Pdl sviluppo, esamineremo anche proposte dell’opposizione, poi Tlc, norme in campo sanitario: impossibile parlare di immobilismo e inesistenza di piani per lo sviluppo, la demagogia sta a zero. Le mobilitazioni sono lecite quando pacifiche e civili. Sugli hackers di noialtri: è un fatto di estrema gravità su cui spero si possa far luce.

Stefano Palmieri, Rf

Ieri abbiamo avuto una commissione Finanze molto partecipata e che ha dato forse -e purtroppo- le risposte che il sistema e la politica si aspettava. Partendo da queste risposte che sono state date, vorrei uscire fuori dal coro sui commissariamenti: quando avvengono è una sconfitta per tutta la comunità, per il Cda, gli organi di controllo, per l’autorità di vigilanza. E’ una sconfitta perché nessuno ha saputo evitarlo. Ora impegno deve essere massimo per far tornare operatività per i correntisti. Ieri abbiamo avuto i dati dell’intero sistema, saputo che l’Aqr è completata e che, a breve, partirà un confronto con le banche che sapranno di cosa dovranno preoccuparsi, o no, abbiamo saputo anche ci sono banche in perfetta salute che potranno portare avanti tranquillamente la loro attività. Non concordo con chi dice ‘ si doveva togliere i fondi pensione prima’, magari lasciando i risparmiatori in braghe di tela. Il governo ha assicurato specifiche garanzie per i fondi pensione. Sono poi d’accordo che gli Npl vanno gestiti con calma e raziocinio e, per farlo, servono risorse economiche: poi ragioneremo su dove reperirle tranquillamente, dall’interno, da organismi internazionali, non ci sono preclusioni anche io concordo che se ci sono più fonti è meglio. Gestione Npl quindi interna con competenze che già ci sono, altre saranno da formare, non credo invece sia proponibile l’opzione delle cooperative dei dipendenti.

Enrico Carattoni, Ssd

Se oggi il sistema finanziario e bancario, e anche la finanza pubblica, sono messi come sono messi, non è colpa nostra. E questo bisogna puntualizzarlo. Mi ha fatto impressione la sicurezza in cui si è intervenuti sul commissariamento Asset, credo siano state dette tante falsità, noi siamo tenuti alla segretezza sui contenuti espressi ieri in commissione Finanze e oggi certe cose non possono essere smentite, ma lo saranno nei fatti. Non è la prima volta che San Marino affronta commissariamenti e il blocco dei pagamenti di una banca, certo che siamo preoccupati, e abbiamo cercato di dare una soluzione temporanea e più tempestiva possibile. Nostro faro è la tutela dei correntisti, sarebbe facile dire, ‘le banche sono società private, lasciamole al loro destino’, ma sono danni che non ci possiamo permettere, se si interviene in modo drastico è proprio per tutelare i correntisti. Noi dobbiamo fare scelte politiche, dobbiamo cercare scelte sostenibili. Sacrifici ci saranno da fare ma porteranno al risanamento paese. Non si può prescindere dal legame della crisi del settore bancario e il comparto immobiliare, da eventuale una rivalutazione delle proprietà immobiliari passa buona parte la sfida che il Paese ha davanti, quindi le scelte devono essere politiche per dare soluzioni in prospettiva. Noi oggi possiamo tracciare le direttrici, ma sono sforzi che devono essere accompagnati nel corso degli anni.

Marina Lazzarini, Ssd

Ho ascoltato interventi piuttosto inusuali, come quelli di Cardelli che dicono che Asset banca è proprietaria di un giornale che in campagna elettorale ha sostenuto una parte non amica attuale maggioranza, poi Mularoni che ha parlato di manipolazione dell’opinione pubblica, certo se questi sono i presupposti.. Poi sul sistema bancario c’è una certa memoria corta,invece nella recente storia si segnalano altri due episodi di blocco dei pagamenti, il primo nel luglio 2011, con il Credito sammarinese a seguito del riciclaggio di denaro di depositi di un tale Vincenzo Barbieri, assassinato poco prima. Secondo caso ravvicinato è quello di Banca commerciale blocco per tre mesi. Non ci furono proteste in questi casi da parte delle organizzazioni varie contro governo e Bcsm, se non quando emerse che il blocco non era per tutti, ma si era avuto in regime di blocco un bonifico di un milione di euro per un cliente ‘super raccomandato’. Poi tutto si superò senza proteste eclatanti, le vicende sono poi ancora in esame del tribunale nell’indagine Conto Mazzini. Qui per Asset invece è tutta colpa di governo e banca centrale, non per colpa della banca e dei suoi vertici. Qui ci si appella alla mobilitazione di piazza perché si fanno saltare le banche, si vuol far passare per santo chi santo non è, e si punta il dito contro chi interviene a tutela del sistema. Le reazioni scomposte di una parte della politica ci dice che abbiamo messo il dito nella piaga e che l’azione di governo e Bcsm sia sulla strada giusta. Vorrei invece che lagente manifestasse vicinanza e rispetto verso direttore e presidente di Bcsm, verso cui non siamo subalterni, ma forse grazie loro chiuderemo con un sistema malato e parassitario e potremo reimpostare un’economia pulita, basata sul lavoro vero. Altrettanto sostegno per Simone Celli che ha subito pesanti minacce alla sua persona, siamo arrivati alle minacce come nella migliore tradizione mafiosa.

Gian Matteo Zeppa, Rete

Ricordo il metodo di scelta osceno in cui è stato nominato il presidente di Bcsm Grais, contro gli stessi requisiti di un bando, e i compensi di direttore e presidente al di sopra dei parametri previsti per legge e sanciti da un referendum. Grais recepisce 150 mila euro lordi l’anno, più 60 mila euro come presidente della Fondazione Bcsm. Savorelli percepisce 300 mila euro l’anno lordi, entrambi usufruiscono di mezzi e alloggio. Ricordo coe abbiano celato dati sostanziali sistemici richiesti attraverso interpellanze. Se queste due persone avessero davvero competenze da ‘antichi saggi economisti’ dovrebbero giustificare perché il blocco dei pagamenti non li hanno attivati da subito con il commissariamento. La cura per Asset invece è stata peggio della malattia. Devo difendere il re de Nero o la Tabarrini? Giammai difendo queste persone, ma devo essere messo nella condizione, in quanto membro del parlamento, di dire quale siano i requisiti per cui si è agito in modo così superficiale per affossare una banca, devo essere messo nelle condizioni di sapere se tale atto può essere perpetrato verso altri istituti sammarinesi. Devo essere messo nelle condizioni di capire come l’Aqr sia stato attuato, da chi, con quali scopi, regole e costi di gestione, la logica per cui lacentrale rischi non è attivata, chi siano i più grandi debitori degli istituti, tutte le banche aiuti e facilitazioni dallo Stato e dobbiamo sapere chi è esposto e perché è stato coperti. Noi rappresentiamo tutti gli elettori e non due persone che vogliono fare di San Marino un terreno di frontiera. Ne ho sentite tante oggi, vi vorrei far capire che non difendo i vertici Asset, ma vi farei capire che cè’ gente che viene a fare la spesa piangendo perché non può pagare a causa del blocco dei pagamenti.

Angelo Della Valle, Ssd

Sarò molto breve, ne ho sentito di tutti colori. Nei fatidici anni ’90 si è portato il paese a certi livelli, c’è chi dice che negli anni 2000 si è fatta piazza la finanziaria ma non si capiva da dove arrivavano quei soldi. Il popolo era contento perché arrivano soldi da tutte le parti, abbiamo vissuto sopra le aspettative. Oggi invece c’è una parte della popolazione che soffre e vive alla giornata. Questo Paese non l’abbiamo portato noi qui, a questo punto, ma voi, facile scaricare le colpe per 4 mesi che stiamo lavorando fortemente per risolvere i problemi, bisogna fare attenzione ci avete chiuso il Paese, invece bisogna aprirlo al futuro con nuovi investimenti. Poi vengono fuori i dati del buco da 500 mln di euro, chi li ha prodotti? Dobbiamo essere più positivi e propositivi non sfascisti, se volete bene al Paese dovete connettervi con altre soluzioni, qui si gioca il futuro del Paese.

Denise Bronzetti, Ps

Collaborare quando mancano i dati- e o dico alla luce incontri avuti con maggioranza e anche della commissine di ieri- quando le risposte a quesiti fondamentali e non rispondenti al gioco delle parti, nonostante riunioni su riunioni, quando di fronte vicenda Asset ancora non è possibile capire come mai pur in presenza di condizioni gravi, perché non è stato possibile effettuare subito blocco dei pagamenti per evitare fuga di liquidità che ha portato al collasso quella banca? E soprattutto, visto che ormai ahimè dati sono trapelati, ma questi 500 milioni di euro che occorrono per rimettere in piano sistema bancario e finanziario da una situazione drammatica, dove li andiamo a prendere? Qual è il piano? Bcsm con il suo ruolo e competenze da una parte e governo e maggioranza dall’altra non hanno ancora risposto. E non credo siano due domande di fronte cui sia possibile ancora non rispondere. Nessuno è qui per cercare di coprire responsabilità del passato indubbiamente pesanti, responsabilità che potrebbero emergere in maniera chiara rispetto alla mala gestio degli istituti bancari oggetto di indagine e commissariamento da parte di Bcsm. Ma se date dei delinquenti all’opposizione è ovvio che la collaborazione non la trovate.

Non vedo l’ora vengano fuori i nomi dei grandi debitori e di chi ha utilizzato il “sistema” e mi divertirò enormemente, poi però ci guardiamo davvero in faccia qui dentro e sono sicura troveremo delle sorprese. I nomi li dovete fare voi quando date dei delinquenti ad altri, cara Lazzarini.

Ma servono 500 mln di euro per rimettere in piano il sistema bancario e finanziario. Vorremo sapere chi li mette e se c’è già un piano e dei finanziatori. Se questo disegno assomiglia a quello già andato a compimento in altri Stati, molti dove ci sono banche centrali, cioè non ricorrere al mercato interno ma all’esterno, il piano di risanamento fatelo pure insieme a Bcsm, ma confrontandovi con noi, dicendoci come stanno le cose con dati alla mano e chiarendoci l’obiettivo.

Franco Santi, segretario di Stato per la Sanità.

Su Casale La Fiorina sono in corso le procedure di autorizzazione della struttura, sono stati organizzati un paio di incontri con i sindacati per la gestione del personale, sull’aspetto della gestione interna della Rsa (cucine e lavanderia) rimane il nodo dei rapporti tra Sums ed Ecc.ma Camera su aspetti legati ad accordi originari. Stiamo proseguendo tappa dopo tappa. Su Odg di Rete sulla problematica di assistenza nei reparti di degenza dell’ospedale il governo ha svolto diversi incontri con Iss e con chi segue la partita legata alle regole previste per la gestione del personale assistenziale, per trovare soluzioni oggetto dell’Odg. Dovranno avvenire degli accorgimenti procedurali, con un ruolo proattivo dell’Iss e degli uffici Pa, attraverso l’utilizzo di piattaforme informatiche per aver accesso immediato al sito di collocamento che deve rimanere appannaggio dell’ufficio del lavoro, Iss da parte sua avrà la possibilità di fungere da aiuto per le famiglie che hanno necessità di reperire queste professionalità e, attraverso la nuova procedura che verrà adeguatamente comunicata una volta implementata al 100%, contiamo di dare soluzione a questo problema ed evitare episodi registrati in passato.

Jader Tosi, C10

Ancora noto bagarre elettorale che si protrae e non permette alla politica di svolgere appieno il compito cui siamo chiamati. Anche io ho conti in quella banca commissariata, non mi sono stracciato le vesti e non ho fatto manifestazioni, qui dentro mi sembra che molti pochi sanno come si regga un sistema bancario e finanziario, ovvero sulla fiducia. Quando sento che si voglio sapere chi sono i grandi debitori mi viene da chiedere, ti basta avere i nomi e non avere giustizia in tribunale? Vogliamo fare processi sommari? Siamo impazziti? E qualcuno ieri che aveva titolo per farlo in Commissione ha detto che ci saranno risvolti con la magistratura. Se non facciamo il nostro dovere, portare il Paese fuori da queste secche, frutto degli ultimi 30 anni di politiche sciagurate, un Paese dato in mano a capitani di sventura, hanno ragione i cittadini a cacciarci fuori, ma qui siamo tutti spalatori e vi invito a darci una mano a spalare il fango. Invece ieri ho sentito anche domande assurde fatte a presidente Bcsm. “Ma lei consosce signor Tizio?”. Ma che domande sono? Un po’ di dignità. Siamo all’asilo?

Lorenzo Lonfernini, Rf

Il nostro non è sistema allo sfascio ma è improcrastinabile un intervento mirato, chi ha soldi nelle banche sammarinesi deve conoscere livello di solvibilità della banca, informazioni che al momento non sono determinabili con certezza, né ora, come due o tre ani fa, perché le banche hanno spalmato sui bilanci crediti sopravvalutati e affinché i bilanci siano credibili devono essere svalutati. E di questo si è discusso nell’Aqr, in questo si è inserito il commissariamento Asset su cui ieri in commissione Finanze sono state date motivazioni, ora al vaglio dell’autorità di vigilanza e tribunale, non certo nelle competenze della politica. Le cose che stanno emergendo sono gravi e ora occorre un processo celere per superare i disagi dei correntisti, il disagio non è stato però originato da Bcsm ma da chi ha agito in modo dissennato dentro la banca. Commissione di inchiesta chiesta dal Pdcs: io non credo molto in questi strumenti, ma viene valutata con attenzione dalla maggioranza, non abbiamo nulla da nascondere e non escludo sia inserita nelle prossime sessioni all’Odg, valutando anche altri aspetti oltre quelli sollevati da Dc, in modo che non sia una commissione che serva solo scopi politici di quel partito.

Stefano Canti, Pdcs

Il segretario Celli ha voluto informare su alcuni passaggi del sistema bancario, ha parlato di Centrale rischi, rafforzamento Bcsm, del personale e ha concluso con invito all’apertura che non credo sia sincero perché Banca centrale ha già deciso, di indebitarci e di chiudere le banche. Ha un progetto che punta ad un unico polo bancario, va fatta chiarezza. Non basta commissione con vertici Bcsm, il vero confronto va fatto all’interno dell’Aula consiliare, è giunto il momento di inserire comma in Consiglio per parlare del sistema bancario che vogliamo, facciamolo in seduta segreta, ma occorre fare chiarezza.

Sull’Odg di Rete per conoscere i primi 30 grandi debitori: condivido, anche io li voglio conoscere, il mio partito e io personalmente non abbiamo niente da difendere.

Davide Forcellini, Rete

Sollecitiamo il governo ad attivarsi per la riedizione del piano energetico nazionale, oggi fermo al triennio 2012-2015 e non rinnovato. Sul dibattito scaturito in aula: Celli ha parlato di diverse soluzioni, bad banck pubblica per Npls, revisione retribuzione manager banche, Cessione Asset a Carisp e infine fare San Marino un centro di servizi bancari e finanziari e assicurativi, tradotto in una nuova piazza finanziaria. Consiglieri di maggioranza avete discusso queste proposte? Perché in Consiglio arrivano sempre soluzioni e non proposte? Tony Margiotta, Ssd

Il problema non è sui vertici di Bcsm, su governo e maggioranza. Noi siamo compatti quando parla un segretario o un capogruppo parlano per la maggioranza, abbiamo l’unico obiettivo che è risollevare l’economia di San Marino, non qualche personaggio, nostro interesse è solo la comunità sammarinese. Dire ‘mi vergogno di quello che sta avvenendo nel paese’ è gravissimo, noi con tutte le difficoltà del caso e le responsabilità che ci sentiamo addosso, stiamo cercando in tutti i modi di tutelare le famiglie sammarinesi. Nessuno viene qui con un pacchetto chiuso e blindato, non accetto queste critiche. Sulla pubblicazione dei 30 debitori: ognuno di noi ha una posizine, c’è chi ha presentato Odg, chi lo voterebbe, io dico che la trasparenza è stata una dei nostri punti di riferimenti. Non appena ci sarà la sicurezza e la possibilità di sedersi al tavolo e discuterne si discuterà. Personalmente come per i beneficiari effettivi non ho nessun problema, era una battaglia di Su, non mi tiro indietro, ma serve un dialogo sincero su questo argomento. Deve esser poi evidenziato il clima in cui stiamo lavorando, oltre all’attacco continuo dell’opposizione, non critico ma alcuni esagerano a richiamare i forconi contro la maggioranza.

Matteo Ciacci, C10

Su commissariamento Asset, gli interrogativi su come ha lavorato la dirigenza, su eventuali irregolarità dobbiamo considerarle. Ieri in commissione tante risposte sono state e qualcuna anche su Asset, le motivazioni sussistono, diciamolo chiaramente alla cittadinanza. I provvedimenti di vigilanza non li decide il governo, ma Bcsm e lo Statuto gli dà questo potere. Bcsm ha potere di vigilanza ed è tenuta al segreto di ufficio con tutto.

Non siamo qui a spingere bottoni, Cardelli, ma cercando di discutere, in maggioranza e nel paese, di quello che vogliamo fare in prospettiva, affrontando i problemi e non nascondendoci le difficoltà, perché immobilismo e caos mantengono lo status quo. Abbiamo bisogno di serietà e rigore per ridisegnare il sistema finanziario, la politica deve pretendere trasparenza e dialogo sulle scelte più rilevanti e credo l’audizione di ieri sia stata la chiave di volta e chi non lo ammette forse vuole portare avanti altri interessi.

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