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BusinessEurope, proposte concrete per fare impresa in UE

da Redazione

Nei giorni scorsi le Confindustrie si sono riunite a Malta: tanti i temi affrontati. Stefano Ceccato (ANIS): “Le aziende sono un pilastro del successo dell’euro e dell’Europa unita”.

BusinessEurope 4 Malta foto alta

 

di Alessandro Carli

 

Completare e rafforzare il mercato unico, promuovere gli investimenti pubblici e privati di qualità, ma anche modernizzare l’Unione Europea e la coesione tra i Paesi, con un occhio di riguardo alla promozione dell’occupazione. Anche su questi grandi cantieri si è imperniata la riunione di BusinessEurope, ospitata a Malta la scorsa settimana, alla quale ha partecipato anche il Presidente dell’Associazione Nazionale Industria San Marino, Stefano Ceccato. “Si è discusso delle imminenti elezioni presidenziali francesi, dalle quali è scaturito il successo di Emmanuel Macron, risultato che, unito agli esiti elettorali austriaci e olandesi, hanno testimoniato come la deriva populista e nazionalista europea sia stata arginata”.

Ampia è stata anche la discussione rispetto alla Brexit, con l’intervento da parte del rappresentante della confederazione inglese, che ha ribadito l’importanza del mercato unico e le difficoltà che emergeranno per le imprese inglesi con l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea.

E’ stato anche affrontato l’argomento relativo alla situazione turca, a seguito del recente referendum costituzionale: bisogna evidenziare come la Turchia sia un partner molto importante, sia dal punto di vista economico che da quello sociale legato alla gestione del flusso dei migranti.

Interessante è stato anche il confronto con i membri delle associazioni dei “piccoli” paesi, quali appunto Malta, Cipro, Estonia e Lussemburgo, per discutere le implicazioni, i vantaggi e le difficoltà dell’essere membro dell’Unione Europea da un punto di vista diverso e prossimo a quello della Repubblica di San Marino.

L’Europa, è emerso durante l’incontro, è uno dei luoghi migliori in cui vivere, lavorare e fare affari nel mondo: il modo di vivere nell’Unione Europea è instaurato sulla libertà di pensiero, di parola, di movimento e di impresa. Questo è visibile nella più stretta quotidianità: la facilità di viaggiare, studiare, lavorare e fare pagamenti con una valuta comune nei paesi della zona euro.

E proprio sui mercati, il Presidente dell’ANIS, si sofferma: “Le imprese sono forti sostenitrici del progetto europeo e sono in prima linea nel sostenere e modellare la sua costruzione. Sono sempre state e continuano ad essere un pilastro del successo dell’UE e dell’euro”. Il miglioramento e l’adeguamento del progetto europeo sono una missione continua. Negli anni passati, l’Unione Europea è stata una modalità di gestione delle crisi, ma è arrivato il momento di operare un cambio di passo.

Il Presidente Ceccato analizza i cinque macro-cantieri condivisi da BusinessEurope a Malta. Sul single market, che l’Unione Europea pone al centro degli in quanto è ritenuto il più importante strumento per le imprese, “è essenziale che venga completato e che funzioni in modo efficiente sulla base di un quadro normativo più semplice e migliore”, anche attraverso “norme armonizzate tra i diversi Paesi”.

Anche avere un vero mercato unico digitale è essenziale per il futuro dell’Europa. Solo sfruttando appieno le trasformazioni digitali si può competere in modo efficace in tutto il mondo.

Sul rafforzamento di una politica commerciale europea, necessaria alle imprese per affrontare la concorrenza globale, l’UE deve stringere una serie di accordi.

Per quel che concerne la promozione degli investimenti privati e pubblici, la posizione di BusinessEurope è chiara: l’UE deve definire una politica che preveda la diversificazione degli strumenti , anche in base agli obiettivi. Sia quelli pubblici che quelli privati devono coniugarsi con l’innovazione, lo sviluppo tecnologico e la trasformazione digitale.

Modernizzazione e coesione quindi, che riguardano anche il bilancio dell’Unione Europea, soprattutto in virtù delle profonde trasformazioni che l’Europa ha subito nell’ultimo decennio. Si evidenzia una sempre maggiore necessità di reagire velocemente a eventi imprevisti.

Sul lavoro e sull’occupazione infine, spiega il Presidente ANIS, l’Unione europea “si è impegnata in una politica di cooperazione, coesione, radicata nella creazione di posti di lavoro e nella partecipazione attiva alla società, con un’attenzione particolare per affrontare la disoccupazione giovanile e quella più strutturata, a lungo termine”.

Inoltre l’Europa – rimarca BusinessEurope – deve essere comunicata in maniera migliore. L’UE deve concentrarsi su progetti di reale valore aggiunto, che possano fornire risultati concreti e benefici, come ad esempio nei settori della competitività delle imprese, del mercato unico e della moneta comune, ma anche dell’innovazione, della cooperazione transfrontaliera e della sicurezza.

Solo con questi elementi – conclude l’associazione delle Confindustrie europee – “potremo costruire un’Europa che sia in grado di proporre una concreta visione per il futuro e un’Europa che sia in grado di creare crescita economica e posti di lavoro”.

 

BUSINESSEUROPE


BusinessEurope riunisce 41 associazioni nazionali di rappresentanza delle imprese, provenienti da 35 paesi (i 27 paesi membri dell’UE e gli otto paesi candidati all’adesione o membri dello Spazio Economico Europeo) e rappresenta oltre 20 milioni di imprese. Costituisce la principale federazione dell’industria a livello europeo e ha il compito di garantire che gli interessi delle imprese siano rappresentati e difesi di fronte alle Istituzioni europee. L’obiettivo principale, attraverso una continua attività di dialogo, da una parte con le federazioni associate e dall’altra con le Istituzioni europee, è quello di preservare e rafforzare la competitività delle imprese europee. Svolge un’attività non solo di promozione delle istanze avanzate dal Sistema associativo sui vari dossier europei, ma anche di rafforzamento delle sinergie con le altre confederazioni nazionali, con l’obiettivo prioritario di far sì che i temi della competitività e della crescita siano al centro dell’agenda europea.

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