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Editoriale: San Marino, banche. Tanti cantieri aperti e troppo silenzio

da Redazione

La percezione è che il Governo stia prendendo (e forse perdendo) tempo. Manca una visione di sistema e non è chiaro l’obiettivo finale.

 

di Alessandro Carli

 

Il sistema economico di un Paese, per stare in piedi, ha bisogno che tutti i suoi pilastri siano ben saldi. Purtroppo la Repubblica di San Marino ha alcuni comparti, quali ad esempio le costruzioni e il sistema bancario, registrano ancora enormi difficoltà e rischiano di destabilizzare tutto l’impianto.

E’ necessario quindi che la politica si metta al lavoro per rendere salde tutte “le gambe” del tavolo.

Sul discorso bancario, la percezione è che il Governo stia prendendo (e forse perdendo) tempo. Manca una visione di sistema e non è chiaro l’obiettivo finale.

Si fa fatica a capire anche la posizione presa da BCSM, che si sta arroccando su se stessa, parlando poco o quasi nulla in merito ai tanti cantieri aperti. Mentre verso l’esterno appare più loquace…

Entro la fine di aprile, si era detto, sarebbero dovuti arrivare i risultati sulla revisione della qualità degli attivi (cd. AQR), ma al momento nulla è trapelato, così come sull’annosa questione della Centrale Rischi, anch’essa bloccata nonostante tutti ne dichiarino l’importanza, se non l’urgenza.

Non è poi nemmeno chiara la gestione dei Non Performing Loans: in che forma verrà fatta e soprattutto in che tempistiche? Il Fondo Monetario Internazionale ha “rimarcato” per l’ennesima volta l’urgenza di sistemare il problema, ma sembra aver parlato al vento.

Vige il silenzio anche sul Memorandum d’intesa con Bankitalia che darebbe finalmente una prospettiva alle banche sammarinesi, con la possibilità di operare anche all’estero: se ne parla da anni, ma le risposte non arrivano.

Tutta questa carenza di informazioni, oltre a dare adito a polemiche e fantasie varie, si trasforma in problemi reali sia per le imprese che per i cittadini. E’ del tutto lecito sapere in che direzione si stia muovendo la Repubblica: le banche difatti ricoprono un ruolo fondamentale, perché sostengono i progetti delle aziende e delle persone.

Fanno parte del sistema economico, così come gli altri settori: ma il tavolo deve poggiare su gambe solide, si è detto, e se ce ne sono di deboli, vanno rinforzate.

Alla politica il compito di dirci come e quando.

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