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Pienamente riuscita la visita di Cécile Kyenge a San Marino

da Redazione

SAN MARINO – In un clima di grande emozione, si è svolta lo scorso venerdì la visita a San Marino della Parlamentare Europea On.le Cécile Kyenge, ospite della Confederazione Sammarinese del Lavoro, che condivide con la stessa Kyenge i medesimi valori di solidarietà e accoglienza, uguaglianza e giustizia sociale. Una donna in prima linea sui temi dell’immigrazione, dell’integrazione sociale, dei diritti delle donne contro ogni forma di violenza; impegno che ha portato avanti prima come Ministro dell’integrazione nel Governo Letta, e ora nel suo incarico di Parlamentare Europea.

Il ricco programma è iniziato con un incontro con una delegazione del Governo. Da parte del Segretario Affari Esteri e del Segretario Sanità e Pari opportunità, è stato ricordato l’impegno di San Marino sui temi dell’immigrazione, con l’adesione al progetto della Comunità di Sant’Egidio dei corridori umanitari per i migranti, e contro la violenza sulle donne, con la sottoscrizione della convenzione di Istambul. In tema di immigrazione, l’On.le Kyenge ha consegnato ai rappresentanti del Governo sammarinese il rapporto scritto dalla stessa Kyenge e dalla parlamentare maltese Metsola, approvato a larga maggioranza dal Parlamento Europeo, che rappresenta l’agenda dell’Unione Europea per una nuova politica globale dell’Emigrazione e dell’Asilo.

In generale, è emersa la volontà delle Istituzioni del nostro paese di partecipare in modo più stringente al processo di integrazione con l’Unione Europea. In tal senso, la stessa Kyenge, nell’incoraggiare il percorso di avvicinamento di San Marino alla UE, ha affermato di poter dare il proprio sostegno concreto, in quanto lei stessa fa parte di una commissione del Parlamento Europeo che si occupa anche del rapporto con i paesi che chiedono nuove forme di aggregazione con la stessa UE. È poi seguito l’incontro con la Eccellentissima Reggenza, accompagnati dal Segretario di Stato Affari Esteri, e con la presenza dell’Ambasciatore d’Italia a San Marino Barbara Bregato. I Capi di Stato hanno espresso il proprio vivo compiacimento per la presenza a San Marino dell’On.le Kyenge, nella certezza che anche la conferenza serale avrebbe offerto preziosi spunti di riflessione a tutti i sammarinesi.

“Adoperarsi per garantire ovunque il rispetto della dignità e dei diritti della persona e per costruire ponti tra Stati e popoli, con gli strumenti del dialogo, della cooperazione internazionale e con progetti di ampio respiro: questo è anche il contributo che il nostro Stato – impegnato in un percorso di maggior integrazione europea e forte della sua storia e delle sue tradizioni – intende portare alle sfide che l’Europa stessa si trova oggi ad affrontare. Sfide che auspichiamo l’Unione Europea possa affrontare con la piena consapevolezza dell’importanza del suo ruolo, richiamandosi agli ideali fondanti di libertà, di rispetto reciproco e di tolleranza.”

Questo è uno dei passaggi del discorso della Reggenza. L’On.le Kyenge non ha nascosto la sua emozione e il suo compiacimento per la elezione di due donne – prima volta nella storia della RSM – alla massima carica dello Stato. “È la realizzazione concreta di un obiettivo – ha detto la Kyenge – quello delle pari opportunità, che deve consentire alle donne di occupare posti di responsabilità nelle istituzioni, nella società e nell’economia. Obiettivo fondamentale da cui partire è quello della parità salariale e di diritti contrattuali tra donne e uomini.”

La conferenza in programma la sera è stato l’atto finale della visita, presso la sala Montelupo di Domagnano, gremita di persone. “Integrazione Europea, immigrazione, diritti e ruolo delle donne nel lavoro e nella vita sociale, contro ogni forma di violenza di genere”, è stato il titolo del dibattito, coordinato da Silvia Pelliccioni, Capo redattore di San Marino RTV.

Dopo un breve intervento introduttivo del Segretario Generale CSdL Giuliano Tamagnini, che ha ringraziato la prestigiosa ospite per la sua visita a San Marino, ha preso la parola l’On.le Cécile Kyenge. In primo luogo ha ricordato il suo impegno quale Ministro nel Governo di Enrico Letta sulle politiche per i migranti. Dopo la grande tragedia di Lampedusa del 2 ottobre 2013, in cui persero la vita 368 migranti, la volontà è stata quella di non ripetere mai più simili tragedie. Con lei partì il progetto del Governo italiano “Mare Nostrun”, che si poneva l’obiettivo di salvare vite umane, mettendo al centro la persona, indipendentemente dal luogo di provenienza. Anche di fronte all’attuale polemica sul ruolo delle ONG, l’On.le Kyenge ha ribadito che la priorità rimane quella di salvare le vite umane. Nessuna polemica può distogliere da questo impegno prioritario.

Ha richiamato quindi il documento da lei scritto e approvato dal Parlamento Europeo, articolato in 10 punti. Uno dei principi chiave, è che il fenomeno immigrazione non deve riguardare solo i paesi esposti più direttamente, come l’Italia e la Grecia, ma tutta la comunità europea, attraverso un’attività solidale e un’equa ripartizione delle responsabilità tra tutti gli stati, anche dal punto di vista economico. Uno degli altri obiettivi fondamentali è la lotta contro la tratta degli esseri umani. Di fronte ai diversi episodi di terrorismo, molti Stati europei hanno messo in discussione la libera circolazione delle persone. Ma questo valore fondamentale va salvaguardato, ha sottolineato Cécile Kyenge; è una conquista epocale che non deve riguardare solo la finanza, ma anche gli esseri umani. Quel blocco non lo subiscono solo i migranti, ma tutti i cittadini.

L’Onle Kyenge ha sottolineato la necessità delle politiche di inclusione sociale; i costi della non integrazione sono più alti di quelli della integrazione. È giusto ospitare le persone che fuggono dalle guerre, ma ci sono motivi altrettanto importanti, come la povertà, la mancanza di democrazia e la instabilità politica, che sono anch’essi causa di emigrazione. Un passaggio molto importante è quello sulla condizione delle donne migranti. Le donne che fuggono hanno subito violenze, e spesso anche le loro gravidanze sono frutto di violenze. Le donne devono avere il diritto di chiedere asilo e diventare autonome, per rompere ogni legame di dipendenza che le vincola e le opprime. Nel ricordare la sua esperienza in Ungheria durante il massiccio passaggio di migranti verso l’Austria, in cui in prima persona ha portato aiuto a tante persone in difficoltà, ha fatto un appello affinché venga portata la massima umanità e attenzione ai diritti delle persone più deboli nelle leggi varate dagli Stati.

Il dibattito è proseguito con gli interventi degli altri relatori ospiti. Michele Chiaruzzi, Direttore del Centro di Ricerca per le relazioni Internazionali dell’Università RSM, ha ricordato come l’Unione Europea rappresenti il miglior esempio di cooperazione tra gli stati che la storia abbia mai offerto, e che non ha eguali in nessuna parte del mondo. Ha permesso un lungo periodo di pace che l’Europa in passato non ha mai conosciuto.

Anna Salfi, responsabile delle politiche per le pari opportunità della CGIL Bologna, ha messo l’accento sulla disparità salariale tra donne e uomini, ricordando che ad esempio in Emilia Romagna le retribuzioni femminili sono mediamente inferiori dal 12% al 20%. Obiettivo della CGIL è quello di rilanciare l’azione per la parità salariale e per la crescita dei salari, senza la quale non vi può essere ripresa economica.

Il Segretario Confederale CSdL Donatella Olga Zanotti ha ricordato la difficoltà delle donne ad occupare ruoli dirigenziali soprattutto nei settori privati, a causa della difficile conciliazione tra gli impegni di lavoro e quelli familiari, che continuano a gravare maggiormente sulle stesse donne. Ha quindi sottolineato il percorso formativo avviato dalla CSdL per consentire alle donne una maggiore presenza negli organismi dirigenti del sindacato.

Monica Michelotti, membro dell’Authorithy per le Pari Opportunità, ha affrontato il tema della violenza sulle donne, fenomeno non ancora sconfitto nonostante i passi avanti sul piano legislativo. Mediamente ogni anno si verificano circa 40 casi di violenza; nel 2016 sono stati avviati 16 procedimenti giudiziari. Le segnalazioni di violenze arrivano in maggioranza da donne con figli, i quali a loro volta sono vittime della cosiddetta “violenza assistita”. Per superare questo triste fenomeno è fondamentale la formazione per gli operatori socio-sanitari e le forze dell’ordine, e il ruolo della scuola nell’affermare una cultura della parità e del rispetto.

La CSdL esprime grande soddisfazione per la piena riuscita della visita di Cécyle Kyenge, che ha incontrato una risposta molto positiva e partecipata da parte dei cittadini e delle istituzioni sammarinesi, auspicando che anche in futuro possano realizzarsi altre occasioni di incontro e collaborazione su temi così importanti e fondamentali per innalzare il livello di civiltà del nostro paese e dell’intera Europa.

 

CSdL

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