Home FixingFixing Disabilità e inclusione, ANIS: “Serve una nuova anagrafe”

Disabilità e inclusione, ANIS: “Serve una nuova anagrafe”

da Redazione

Entro fine anno dovrà essere emanato il Decreto: le osservazioni degli Industriali. Tra i membri che compongono la Commissione nessun rappresentante dei datori di lavoro.

 

di Alessandro Carli

 

Il seminario sulla normativa per l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità e invalidità, ospitato nella Sala il Monte dell’ISS, ha riunito e – finalmente – messo a confronto le istituzioni, le forze sociali e imprenditoriali, i servizi, le associazioni e le cooperative sociali del territorio.

Un’occasione che si è rivelata utile per fare il quadro della situazione e per coinvolgere anche le Associazioni di categoria, lasciate un po’ in disparte quando è stata “scritta” la Legge-quadro numero 28 del 2015, che recepisce l’articolo 27 della Convenzione ONU.

Il Segretario di Stato alla Sanità Franco Santi, in apertura, ha spiegato che “le azioni politiche per l’integrazione lavorativa e l’inclusione delle persone con disabilità o svantaggio rappresentano oggi una sfida dal punto di vista programmatico, organizzativo e tecnico ma la consapevolezza di questa complessità ci impegna affinché l’insieme degli attori presenti nel territorio possa progressivamente trasformarsi in un sistema integrato dotato di modalità e strumenti di intervento condivisi”.

Per i professionisti dei servizi sanitari e socio-sanitari presenti all’evento “risulta prioritario tentare di definire, con la responsabilità istituzionale della CASI (Commissione per Accertamenti Sanitari Individuali), una distinzione fra disabilità e invalidità” e attivare quindi “una formazione sull’utilizzo dell’ICF (International Classification of Functioning) per la predisposizione di piani di vita individualizzati”.

Entro la fine dell’anno la Repubblica di San Marino dovrà emanare un Decreto ad hoc e questo Decreto avrà come “sbocco naturale” il mondo del lavoro.

 

ANIS AL TAVOLO: LE MIGLIORIE DA APPORTARE


Delicato e prezioso è quindi il ruolo e la responsabilità sociale che ricopre l’azienda. “Per rendere più efficace l’inclusione lavorativa – spiega l’Associazione Nazionale Industria San Marino – serve una nuova anagrafe, aggiornata e corretta, che ‘fotografi’ caso per caso e che permetta quindi alle persone con disabilità e invalidità di essere inserite in un determinato contesto. In una realtà imprenditoriale quindi che, conoscendo le singole peculiarità delle persone, possa essere in grado di indirizzarli in determinati settori che sappia valorizzarli e renderli davvero partecipi”.

Inoltre, aggiunge ANIS, andrebbe data la possibilità ai datori di lavoro di versare “un contributo da destinare alla creazione di strutture che possano garantire la piena inclusione delle persone che non possono essere inserite nelle aziende”, analogamente a quanto previsto dalla normativa italiana.

 

LA NOTA STONATA: I MEMBRI DELLA COMMISSIONE

 

Un “appunto” però ci permettiamo di avanzarlo. La Commissione Sammarinese per l’attuazione della Convenzione ONU è composta – spiega la Legge – da sette membri: tre individuati tra i Presidenti delle Associazioni sammarinesi di persone con disabilità, privilegiando la rotazione triennale, uno in rappresentanza dei sindacati, due individuati dalle forze politiche di maggioranza e uno da quelle di minoranza tra personalità con competenze attinenti ai temi della disabilità. Purtroppo manca un rappresentante dei datori di lavoro che, per pertinenza, sarebbe stato più che opportuno inserire.

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