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Giochi del Titano: allo Stato quasi 9,5 milioni di euro

da Redazione

Il Direttore Caronia: “Mercato sempre più competitivo, ma il nostro bilancio è positivo. Abbiamo già incontrato il nuovo Governo, a cui presenteremo il nostro Piano Industriale”.

CARONIA

 

di Daniele Bartolucci

 

Nuovo record di ingressi per la Giochi del Titano: sfiorata la soglia dei 180mila nel 2016. Un dato positivo, insieme ad altri, in controtendenza rispetto alle difficoltà economiche registratesi nelle case da gioco classiche in Italia, sempre più schiacciate dall’offerta online e dal proliferare delle sale slot e delle stesse slot nei bar e negli altri esercizi pubblici.

Un dato che va per questo unito a quelli del bilancio della società, che è in ottima salute e “anche quest’anno, tra imposte e utili, porterà allo Stato circa 9,5 milioni di euro”, spiega con soddisfazione il Direttore Generale Salvatore Caronia.

 

E’ tempo di bilanci: con quali numeri vi presenterete al Consiglio di Amministrazione della Giochi del Titano Spa?


“Sono numeri certamente positivi, che consolidano i risultati raggiunti negli anni precedenti e perfettamente in linea con la mission aziendale, ovvero che la nostra azione non leda mai la provvista del maggior azionista, che è lo Stato di San Marino. Anche quest’anno, tra imposte e utili lo Stato incasserà infatti circa 9,5 milioni di euro. Senza considerare che diamo lavoro a circa 120 persone e che, tra spese e forniture, nel 2016 abbiamo investito sul territorio circa 2 milioni di euro, generando un notevole indotto”.

 

Un bilancio sano in un contesto dove strutture più importanti della vostra stanno perdendo quote di mercato ogni giorno.

 

“Premesso che sul mercato attuale i nostri competitors sono sia i casinò italiani, sia le sale slot, ma anche il gioco online e tutti i giochi a estrazione, è interessante per diverse ragioni utilizzare come benchmark le case da gioco classiche. Ovviamente la loro offerta, così come le loro strutture, non sono paragonabili alle nostre, ma se mettiamo assieme i risultati economici di tutte le cinque realtà del contesto italiano, quindi Sanremo, Campione d’Italia, Venezia, Saint Vincent e noi appunto, la Giochi del Titano rappresenta oltre il 5% di questo mercato, in costante crescita, tanto che nel 2008 la nostra quota era solo il 3,3%. Se invece guardiamo al mercato complessivo, rappresentiamo, tutti assieme, ormai una goccia nell’oceano, dove il gioco online e le slot, che aumentano ogni giorno che passa, hanno il predominio”.

 

Ma allora qual è la sfida sul mercato?

 

“E’ una sfida sempre più complicata. Una sfida che cerchiamo di vincere trasferendo il fattore dell’impegno economico, molto limitato, che offre il mondo online verso quello live. In pratica, allo stesso costo dell’online che si limita al gioco fine a se stesso, diamo tutti i servizi di una casa da gioco, dalla sicurezza al personale qualificato, un’esperienza reale che si può vivere anche in compagnia di familiari e amici. La sfida vera, quindi, è che l’online può permettersi di offrire quel prodotto a basso costo, mentre noi abbiamo costi più alti e strutturali da gestire”.

 

Di questa gestione ci sono riscontri positivi anche sul bilancio?

 

“Certamente e non è un caso, posso dire con soddisfazione. Abbiamo fatto le scelte giuste nei tempi giusti. Basta guardare i dati di bilancio: negli ultimi 4 esercizi i ricavi generali sono aumentati del 20%, ma gli utili rispetto al 2013 segnano un +130%. Questo significa aver agito con oculatezza, soprattutto nei capitoli di spesa, senza pregiudicare comunque gli investimenti necessari. Investimenti che non riguardano unicamente le attrezzature o il marketing, ma anche le risorse umane dove facciamo molta formazione professionale, e le best practice gestionali, quali ad esempio il Codice Etico e il Modello Organizzativo, che in questi giorni faremo asseverare dal Prof. Zagnini della Facoltà di Economia dell’Università di Bologna”.

 

Una vera impresa privata, quindi.

 

“La Giochi del Titano è una società di diritto privato e abbiamo raggiunto tali risultati anche grazie ad una politica che, senza distinzione, ha sempre rispettato i diversi ruoli e le autonomie, permettendo alla società di agire secondo i migliori criteri di una gestione manageriale privata e diversa alle dinamiche generalmente attuate dal settore pubblico”.

 

Oggi, però, c’è un nuovo Governo.

 

“Abbiamo già incontrato i nuovi rappresentanti, trovando grande disponibilità e attenzione. Una volta approvato il bilancio, illustreremo loro il nostro piano industriale pluriennale, a cui abbineremo i progetti che potremmo realizzare già nel corso dell’anno. Stiamo dimostrando, con la forza dei numeri, di essere un’azienda importante sul territorio, con notevoli capacità gestionali, e vogliamo porci, oggi più di ieri, al pieno servizio della proprietà”.

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