SAN MARINO – E’ del tutto evidente che il problema Banche sta occupando prepotentemente la scena e le menti del Governo attuale facendo passare in secondo ordine i problemi del nostro comparto economico.
In particolare, il comparto turistico commerciale e delle piccole e medie imprese è consapevole della importanza e rilevanza delle problematiche in corso, che produce effetti negativi sia d’immagine che nella normale operatività, ne è un esempio il fatto che l’American Express dalla fine dell’anno non si potrà più utilizzare in Repubblica, con notevole caduta di immagine della destinazione.
Riteniamo però che non possiamo e non dobbiamo occuparci solo di banche anche, e soprattutto, perché la soluzione dei problemi del settore bancario deve trovare necessariamente un tessuto economico industriale, turistico/commerciale che sia in salute ed in sviluppo.
Siamo consapevoli, quanto estranei, che le cause che hanno generato la crisi del settore bancario vengono da lontano e non sono ascrivibili al presente Governo, ma vogliamo chiarezza e trasparenza immediata
1) sullo stato di salute reale del sistema bancario
2) sulle soluzioni adottate per rilanciare il settore, crediamo che tutto il Paese abbia il diritto di sapere con chiarezza le motivazioni delle decisioni che si stanno prendendo.
Il settore Turistico/commerciale, da tutti indistintamente indicato come il comparto da sviluppare per il futuro del Paese, non è stato ancora oggetto di decisioni e provvedimenti per il suo rilancio. C’è bisogno di maggiore attenzione ed umiltà nel calarsi dentro le problematiche quotidiane che segnano però la immagine che viene percepita dai nostri visitatori, bisogna occuparsi subito anche delle piccole cose .
Questo periodo di festività che va dalle vacanze Pasquali al 1 maggio, ha mostrato i segni della debolezza dei flussi escursionisti e turistici, non solo per i numeri in gioco: gli Alberghi hanno fatto il pieno solamente per la domenica di Pasqua, il pernottamento medio resta di una notte o poco più, i pacchetti di soggiorno di 2 o più giorni non sono stati venduti in quanto la destinazione San Marino non è di interesse per più giorni consecutivi, in un periodo che, teoricamente, poteva ambire a periodi più lunghi e, una volta, si faceva il pieno e si mandavano indietro turisti. Anche per la qualità e capacità di spesa dei turisti purtroppo il trend resta lo stesso: nei Ristoranti la spesa media per un pasto è scesa dai 25 euro a 13 euro.
Eppure il movimento turistico in Italia è stato in crescita: in questo momento l’Italia viene percepita ancora come una destinazione “sicura” in un contesto Europeo di grossa incertezza visto gli ultimi accadimenti. E’ necessario proiettare all’esterno una immagine di sicurezza del nostro territorio, sicurezza radicata in secoli di neutralità che in maniera credibile è stata sempre un elemento di distinzione e di grosso valore di San Marino così come dobbiamo offrire un nuovo volto al nostro territorio, perseguendo e sanzionando tutti gli elementi negativi che ancora ci trasciniamo da anni e che ancora emergono nei giorni di maggiore affluenza: la petulanza va estirpata, così come l’esposizione di cartelli con menu a prezzi fuori regola e fuorvianti e la vendita di prodotti e merci falsi o di cui è proibita la commercializzazione, così come va garantita l’efficienza dei bagni pubblici e chiare indicazioni nei parcheggi.
USOT, insieme anche alle altre associazioni si è sempre battuta e si batterà per il rispetto delle regole e per dare una immagine rispettabile e accogliente del Paese, ma manca la volontà politica, insieme alle associa-zioni, di dare un segnale di discontinuità con il passato di far vedere che il Paese vuole cambiare e vuole mostrare ai turisti una faccia diversa: non possiamo da soli fare i Gendarmi, chiediamo una condivisione alla politica per far cambiare al Paese atteggiamenti che non portano altro che discredito in un momento in cui è necessario per tutti dare una segnale serio di cambiamento.
Abbiamo lasciato a questo Governo giustamente il tempo di installarsi e di prendere coscienza delle problematiche, ora però è arrivato il momento di agire: abbiamo richiesto un progetto di sviluppo per il turismo che si basi su arte, benessere, intrattenimento e turismo congressuale, una maggiore trasparenza e condivisione nella gestione delle risorse per la promozione e gli eventi, la possibilità di velocizzare le assunzioni di personale frontaliero e di rendere più agevole l’utilizzo del lavoro saltuario, ma ad oggi, oltre alle buone intenzioni espresse nei vari tavoli di lavoro, di cui ne diamo atto al Governo, manca lo scatto per portare a termine provvedimenti che tramutino le parole in fatti.
Per finire, vogliamo confermare il nostro spirito collaborativo, ma vorremmo anche evitare che venga strumentalizzato per prendere decisioni autoritarie e screditare le Associazioni, vedi l’affaire trenino”. Chiediamo quindi che il cambio di metodo promesso in campagna elettorale venga dimostrato nei fatti.
Il Consiglio Direttivo USOT