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Consiglio Grande e Generale: la situazione della Cassa di Risparmio di San Marino

da Redazione

Il Segretario alle Finanze Simone Celli punta il dito contro l’opposizione per “l’astio e il livore con cui di recente si sta caratterizzando il confronto politico”. Il report di San Marino News Agency.

 

SAN MARINO – I lavori consiliari sono interamente dedicati al comma n. 2 “Riferimento del Governo sull’attuale situazione della Cassa di Risparmio di San Marino e successivo dibattito”, in cui risultano 50 gli iscritti ad intervenire. Il primo a prendere la parola è il segretario di Stato per le Finanze, Simone Celli, che compie il suo riferimento, in collaborazione dai segretari di Stato Marco Podeschi e Guerrino Zanotti che, per ragioni di minutaggio, contribuiscono alla lettura della sua relazione. Celli punta il dito contro l’opposizione per “l’astio e il livore con cui di recente si sta caratterizzando il confronto politico”. Sul caso delle dimissioni del neo presidente del Cda di Cassa di risparmio il segretario di Stato fa mea culpa: “Sono stato io a indicare il nome del dott. Romito, quale Presidente del CdA di Cassa- manda a dire- e di conseguenza sono io ad assumermi la responsabilità politica, piena e esclusiva, di una scelta tecnica basata sulla necessità di avere uomini esperienza in grado di affrontare le numerose problematiche che affliggono Cassa”. Il segretario di Stato chiude il suo intervento dando lettura della lettera di dimissioni dello stesso Nicola Romito: “Per sensibilità istituzionale e ritenendo che siano venuti meno quegli indefettibili presupposti di coesione politica ai quali avevo condizionato l’accettazione dell’incarico- motiva il professionista- rassegno le mie dimissioni”.

Al termine del lungo e acceso dibattito, sono presentati 4 Odg: uno da Adesso.sm, uno del Pdcs, uno da Rete-Mdsi e uno infine dal Psd. Anche se tutte le forze di minoranza dichiarano il voto a favore per le proposte presentate dagli altri gruppi di opposizione, l’unico Odg che ottiene l’approvazione con 29 voti a favore, 22 contrari e un astenuto è quello della maggioranza . Con esso, si impegna il Consiglio grande e generale ad sostenere il progetto di rafforzamento e rilancio e sviluppo di Crrsm, “teso a farla diventare banca di sistema a capitale pubblica”, invita i rappresentanti dello Stato ad intervenire nella prossima assemblea dei soci per la nomina del presidente del Cda che avrà anche le funzioni di Direttore Generale. E ancora: “Invita il governo a mettere in campo ogni soluzione per salvaguardare posti di lavoro, e ribadisce la volontà affinché lo Stato entri in possesso delle quote che rispecchino il capitale versato”. Respinto l’Odg del Pdcs con 29 voti contrari e 24 favorevoli: proponeva l’istituzione di una commissione consiliare di inchiesta chiamata a fare luce su dubbi e coincidenze nel rapporto tra Bcsm e Fmi rilevate in una relazione consegnata all’Ecc.ma Reggenza. Respinto l’Odg di Democrazia in movimento con 28 voti contrari, 23 a favore e un astenuto che rivendicava il diritto delle opposizioni ad avere un proprio rappresentante nel Cda di Cassa di risparmio, stesso destino infine per l’Odg del Psd, bocciato con 31 voti contrari, 18 in favore e 2 astenuti, che tra le altre cose proponeva l’istituzione di un tavolo permanente tra governo, forze politiche e sociali su Crrsm. I lavori si concludono con la chiusura del comma n. 2 e riprenderanno domani dai comma successivi.

Di seguito un estratto degli interventi.

Comma 2. Riferimento del Governo sull’attuale situazione della Cassa di Risparmio di San Marino e successivo dibattito

Simone Celli, segretario di Stato per le Finanze. (L’intervento è stato letto anche dai segretari di Stato Marco Podeschi e Guerrino Zanotti per questioni legate al minutaggio)

In questi giorni ho lavorato a lungo su questo mio intervento, che apre un dibattito consiliare senza alcun dubbio molto importante e denso di significato per l’intera comunità sammarinese. Su Cassa di Risparmio e, più in generale, sull’odierna situazione del settore bancario nelle ultime settimane si sono concentrate le attenzioni e le prese di posizione di numerose organizzazioni politiche e sociali, che – in modo peraltro del tutto legittimo – hanno palesato la loro forte preoccupazione per la sorte futura di uno dei comparti più rilevanti dell’economia del nostro Paese. E’ una preoccupazione largamente condivisa dal Governo. Deve infatti essere chiaro a tutta l’Aula Consiliare che il Governo non sta affrontando a cuor leggero il difficilissimo momento attuale, anzi, se possibile, la nostra preoccupazione tende ad aggravarsi esponenzialmente a causa dell’onere e della responsabilità della decisione che ricadono su chi, come noi, ora ha il diritto e il dovere di esercitare la funzione esecutiva. Nel corso della mia riflessione non posso nascondere il sorgere di una certa amarezza per l’astio e il livore con cui di recente si sta caratterizzando il confronto politico. La diversità di idee rientra nella normalità delle cose, così come normali sono la critica e la contrapposizione. Molto meno normali e distanti anni luce da una ordinaria dialettica democratica – almeno secondo la mia modestissima opinione – sono i riferimenti espliciti a “disegni criminali”, a “denunce presentate in Tribunale”, all’ “agitazione delle folle popolari per farle scendere in piazza al grido di fermiamoli prima che sia troppo tardi”. Tutto ciò rappresenta una vietnamizzazione del linguaggio politico che non solo non mi appartiene ma sinceramente mi spaventa, perché effettivamente potrà consentire di conquistare qualche titolo sulle prime pagine dei quotidiani locali, ma non ho la benché minima percezione di quali e quanti benefici possa generare per una comunità, come la nostra, che ha un bisogno assoluto di recuperare fiducia dopo circa otto anni di pesantissima recessione. Se dietro a questo inasprimento della conflittualità politica c’è il tentativo di intimidirci per fermare la nostra azione e il processo di cambiamento avviato, ebbene, la nostra risposta sarà ferma e determinata: noi andiamo avanti. Se invece c’è una sincera e leale volontà di attivare il dialogo e il confronto nell’interesse generale del Paese, il Governo è pronto a farsene carico da subito. Ebbene, confido che questo dibattito possa rappresentare il punto di partenza di un percorso che possa permettere a Governo, maggioranza e opposizione, non di trovarsi d’accordo su tutto, ma di individuare forme e modalità di convivenza politica e istituzionale, seppur nella diversità di vedute e di opinioni. Sono pressoché certo, infatti, che al termine di questo dibattito ognuno di noi rimarrà convinto delle proprie posizioni, così come sono certo che le distanze potrebbero anche amplificarsi dopo le ore di confronto che ci stiamo accingendo a affrontare, al contempo però sono altrettanto certo che è possibile mostrare di avere reciprocamente più rispetto gli uni degli altri di quanto non ne abbiamo avuto fino ad oggi. Governo, maggioranza e opposizione, proviamoci, partendo dal presupposto che assai di frequente in politica i colori di riferimento non sono né il bianco né il nero, bensì il grigio.

CASSA DI RISPARMIO, la storia recente. E’ il 2013 quando nei suoi report conclusivi il Fondo Monetario Internazionale comincia a porre l’attenzione sulla situazione di Cassa di Risparmio e lo fa con parole precise che riporto testualmente: “In questo contesto, il sistema finanziario continua a dover far fronte a delle sfide. Benché a tutt’oggi la portata delle perdite totali di CRSM sui propri investimenti in Delta resti incerta, la banca necessiterà di maggiori capitali per poter offrire i propri servizi alla comunità sammarinese da una posizione di forza. Pertanto, lo Stato dovrebbe tenersi pronto a ricapitalizzare ulteriormente la banca poiché l’investimento da parte di investitori privati di buona reputazione, che rappresenta l’intervento preferibile, sembra molto improbabile in questa fase. Ciò detto, una ricapitalizzazione pubblica della banca richiederebbe, secondo le migliori pratiche internazionali, una significativa ristrutturazione della banca per garantire nuovamente alla stessa redditività in tempi rapidi; dovrebbe altresì garantire allo Stato il diritto ad una quota degli utili futuri proporzionale alla sua partecipazione al capitale della banca. Pertanto, le disposizioni di legge a tutela della quota di maggioranza della Fondazione San Marino Cassa di Risparmio devono essere rimosse”. Così invece nel 2014: “Una priorità immediata è quella di riportare CRSM alla redditività. La ricapitalizzazione CRSM è stato importante, in quanto la banca è una pietra angolare del sistema finanziario e dell’economia in generale. Tuttavia, lo Stato ha bisogno di andare oltre la semplice fornitura di fondi. Ora che le disposizioni legali relative alla riserva di quota di maggioranza della Fondazione nella banca sono stati rimosse, lo Stato dovrebbe esigere una quota di maggioranza in linea con i propri conferimenti di capitale, qualcosa che non è accaduto nei precedenti turni di ricapitalizzazione. Ciò per proteggere gli interessi dei contribuenti, ed essere in linea con la best practice internazionale.Inoltre, i nuovi membri del Consiglio di CRSM dovrebbero essere nominati principalmente sulla base della loro esperienza bancaria, al fine di sviluppare ed eseguire un piano credibile per invertire l’andamento della banca”. Si prosegue con il 2015: “CRSM ha bisogno di un piano industriale forte e credibile per limitare il rischio di un ulteriore sostegno pubblico. Il piano dovrebbe mostrare come, in uno scenario realistico, ma conservatore, la banca diventerà redditizia e raggiungere il requisito minimo di capitale entro tre anni. La riduzione dei costi e la riduzione ulteriore delle dimensioni del bilancio dovrebbe essere parte della strategia. Piani di emergenza dovrebbero essere pronti a fornire un “piano B” se il business plan non abbia esito. Come questione di urgenza, la banca ha bisogno di esperti per progettare un’inversione di tendenza. Lo Stato dovrebbe insistere sulla nomina rapida di tali esperti nel Consiglio e in posizioni dirigenziali, senza influenza della fondazione su tali nomine. Inoltre, l’accordo tra la fondazione e lo Stato dovrebbe essere rivisto per dare allo stato la proprietà e il controllo della CRSM completo”. Nel 2016: “La ricapitalizzazione della CRSM dovrebbe essere subordinata ad una riorganizzazione profonda che porti rapidamente la banca di nuovo alla redditività. Ciò richiederà probabilmente un più aggressivo ridimensionamento della banca. Il piano di riorganizzazione dovrebbe essere basato su ipotesi prudenti e mostrare come la banca riacquista la redditività anche in uno scenario di decrescita. La ricapitalizzazione in corso prevede di portare la posizione di capitale della banca, in linea con il requisito normativo.Tuttavia, la best practice internazionale richiede una ulteriore diluizione degli azionisti non statali. Inoltre, lo Stato azionista principale dovrebbe nominare esperti di turnaround con esperienza per posizioni all’interno del board di amministrazione e per la gestione esecutiva della CRSM”. Sino ad arrivare al report di quest’anno in cui a pagina 8 si riferisce che “il business plan di CRSM, presentato all’inizio del 2016, si è rivelato ottimistico, in quanto gli obiettivi chiave sono stati al di sotto delle aspettative, sottolineando la necessità di un nuovo piano credibile” e alla seguente pagina 9 “per CRSM è necessaria una strategia credibile, che tenga conto dei risultati AQR. Finora lo Stato ha iniettato 220 milioni di euro – circa il 16 per cento del Pil e circa il 70 per cento dell’integrale ammontare del debito pubblico – per salvare la banca, diventando così l’azionista di maggioranza della stessa. Per garantire la sostenibilità della banca, riducendo al minimo i costi pubblici, dovrebbero essere nominate figure con esperienza in risanamento e gestione bancaria e un nuovo piano di ristrutturazione dovrebbe essere sviluppato, basandolo su ipotesi realistiche e sui risultati AQR”.

Compiuta quella che io ritengo essere un’utilissima panoramica delle valutazioni del Fondo Monetario Internazionale dal 2013 sino ad oggi, desidero condividere con l’Aula Consiliare una sintetica ricostruzione degli atti autorizzati dall’Autorità Politica fino all’insediamento dell’attuale compagine di governo.Il 27 agosto 2012 viene stipulato il “contratto di finanziamento pluriennale”con cui lo Stato concede alla Fondazione un finanziamento di 60 milioni di euro al preciso scopo di permettere a Fondazione di sottoscrivere il corrispondente aumento di capitale sociale della Cassa di Risparmio. Con la Legge n. 153/2013 e il successivo Decreto Delegato n. 173/2013, nell’ambito di una nuova e ulteriore operazione di rafforzamento patrimoniale, viene regolata l’emissione di titoli del debito pubblico per un ammontare di 85 milioni di euro sottoscritto integralmente da Cassa di Risparmio. Alla scadenza dei titoli di debito pubblica (la scadenza è decennale – 2023), lo Stato dovrà rimborsarli alla Cassa di Risparmio, con conseguente obbligo in capo allo Stato di rimborsare a Cassa, qualunque siano la sua compagine sociale e le eventuali variazioni nell’ammontare del capitale sociale nel frattempo intervenute, somma pari ad almeno 98 milioni di euro. Nella seduta del 15 marzo 2016 il Congresso di Stato, traendo il supporto normativo nell’articolo 24 della Legge 3 novembre 2015 n. 160, assume apposita Delibera (n. 29 – Pratica n. 0439), con cui si autorizza la spesa fino alla concorrenza di euro 40 milioni in favore della Cassa di Risparmio, tramite la sottoscrizione, da parte dell’Ecc.ma Camera, del prestito obbligazionario emesso dalla Cassa, strumento ibrido di patrimonializzazione. Il 31 marzo 2016 viene effettuato l’acquisto di n. 800 titoli obbligazionari del valore di euro 50 mila cadauno, emessi dalla Cassa, e così per un valore complessivo di euro 40 milioni. Il 9 giugno 2016 viene formalizzato atto di fusione per incorporazione della società “Silo Molino Forno S.p.A.” (società incorporata) in “Società per azioni Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino S.p.A. (società incorporante). Non intendo entrare nei tecnicismi delle operazioni di rafforzamento patrimoniale che ho poc’anzi citato. Sulla conduzione di alcune di esse emergono evidenti profili di criticità, tuttavia la verifica e l’accertamento di eventuali irregolarità e/o illiceità rientra nella competenza e nelle prerogative degli organi a ciò preposti, cioè il Coordinamento della Vigilanza di Bcsm e l’Autorità Giudiziaria

In questa sede, però, mi sia consentito di svolgere una considerazione di carattere strettamente politico. Prendendo per buono il dato fornito dal Fondo Monetario Internazionale relativo ai 220 milioni di euro iniettati fino a ora dallo Stato in favore di Cassa, alla luce poi dell’attuale valore nominale del capitale sociale di Cassa, iscritto a bilancio, di 100.634.322,00 euro e tenuto conto infine che lo Stato al momento detiene un quota corrispondente al 46,47% corrispondente a 46.765.974,00 euro, emerge – numeri alla mano e con le approssimazioni del caso – in modo chiaro e incontrovertibile che, non solo lo Stato non detiene affatto una quota di partecipazione nel patrimonio della banca che possa essere considerata rappresentativa del capitale sociale investito, ma cosa ancor più grave circa 173 milioni di euro dei contribuenti sammarinesi ad oggi si sono di fatto volatilizzati. E la domanda ulteriore che nasce spontanea è: quanti soldi ci ha messo la Fondazione? Quanti ne può ancora mettere? Il punto politico è proprio questo: possiamo dire, oppure rappresenta un atto di lesa maestà, che nella gestione del dossier Cassa di Risparmio non sono stati tutelati in modo adeguato e efficace gli interessi dello Stato e dei suoi cittadini? Non mi interessa ricercare le ragioni di quella che appare una gestione politica, quanto meno sbagliata; non mi interessa dare adito in ambito consiliare al teorema della difesa ad oltranza di un centro di potere molto legato a una specifica formazione politica; mi interessa solo mettere a fuoco una strategia complessivamente sbagliata, in termini politici e economici, da cui occorre trarre l’opportuno insegnamento per evitare di ricadere in errore. Fino ad oggi, permettetemi la metafora, si è continuato a rifornire la nave di carburante, non accorgendosi – o forse peggio, fingendo di non accorgersi – che oltre alla mancanza di carburante c’era un problema ben più serio: l’esistenza di una falla nel telaio della nave che portava ad imbarcare costantemente acqua. Si sono iniettate risorse enormi in Cassa di Risparmio, senza però che questi apporti di capitale venissero accompagnati da un concreto piano di ristrutturazione e di rilancio della banca affidato a esperti del settore, come richiesto sin dal 2013 dal FMI. La verità, purtroppo, è che poco o nulla è stato fatto per riparare questa falla e l’attuale Governo, sin dal giorno del suo insediamento, ha posto in essere una serie di atti e iniziative orientati a porre velocemente rimedio alla situazione, a dir poco complessa e articolata, che abbiamo ereditato, con l’unico e esclusivo obiettivo di salvaguardare – per quanto ancora possibile – le ingenti risorse messe a disposizione di Cassa da parte dello Stato e di far tornare la stessa Cassa a essere un istituto di credito che genera reddito dopo i tanti esercizi chiusi con perdite piuttosto consistenti.

CASSA DI RISPARMIO. L’azione del Governo. Fin dal momento del suo insediamento il Governo ha manifestato l’intenzione di dare attuazione all’ordine del giorno approvato dal Consiglio Grande e Generale nella seduta del 22 gennaio 2016 con 38 voti a favore, 6 voti contrari e 12 astensioni, e in questa ottica si è mosso con tempestività, adottando la Delibera n. 18 – Pratica n. 0066 nella seduta del Congresso di Stato del 23 gennaio 2017, con il duplice obiettivo di: 1) Avviare una trattativa con la Fondazione San Marino Cassa di Risparmio – S.U.M.S. tesa alla revisione degli accordi vigenti in materia di assetti in Cassa di Risparmio per addivenire (da notare che nell’ordine del giorno del 22 gennaio 2016 si precisava “entro il 31 marzo 2016”!) a una quota di partecipazione dello Stato nel patrimonio della Banca rappresentativa del capitale investito; 2) Procedere (da notare che nel medesimo ordine del giorno si faceva riferimento all’approvazione del bilancio di esercizio 2015 dell’Istituto, pertanto entro il 31 maggio 2016!) a una revisione della struttura e della composizione del Consiglio di Amministrazione al fine di garantire un assetto più snello e comprensivo delle professionalità specifiche in materia di ristrutturazioni e gestione di crisi bancarie.

In merito alla trattativa con la Fondazione, mi limito ad affermare che il confronto è ancora in corso e che il Governo intende raggiungere concretamente il risultato di vedere riconosciuta allo Stato una quota di partecipazione corrispondente agli ingenti apporti di capitale effettuati in questi anni, entro e non oltre la celebrazione dell’Assemblea dei Soci che avrà all’ordine del giorno l’approvazione del bilancio di esercizio 2016 (perciò entro il 31 maggio 2017). Naturalmente, desidero sottolineare che per il Governo la soluzione del negoziato, oltre al superamento di tutti gli accordi vigenti tra Stato e Fondazione, dovrà garantire forme minime di salvaguardia del ruolo storicamente esercitato dalla Fondazione nella vita sociale e culturale sammarinese. Con riferimento, invece, alla revisione della struttura e della composizione dell’organo amministrativo, nella seduta del 13 marzo 2017 il Congresso di Stato ha adottato la Delibera n. 17 – Pratica 0383 con cui sono state ufficialmente avviate le procedure per la convocazione dell’Assemblea dei Soci di Cassa di Risparmio per la sostituzione delle cariche sociali, con la nomina del Presidente e dei componenti il Consiglio di Amministrazione. L’Assemblea dei Soci di Cassa si è riunita il 10 aprile scorso e ha provveduto alla nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione nelle persone di Nicola Romito (Presidente), Filippo Francini (Vice-Presidente), Massimo Cotella (Consigliere), Luigi Borri (Consigliere), Giuliana Michela Cartanese (Consigliere), Andrea Rosa (Consigliere) e Angelo Lazzari (Consigliere). Nella scelta dei 5 membri del Consiglio di Amministrazione di competenza dell’Ecc.ma Camera, il Governo ha individuato figure con skills professionali di elevatissimo livello, con esperienze rilevanti in campo bancario, con competenze tecniche significative in ambito giuridico e contabile, con un importante standing di relazioni anche internazionali; ha cercato profili adeguati a definire, prima, e a realizzare, poi, un piano di rilancio serio e credibile per il risanamento di Cassa di Risparmio. Successivamente alla nomina del Consiglio di Amministrazione è emersa la notizia di un procedimento penale che vede coinvolto, seppur in modo marginale e indiretto, il dott. Romito. Alla luce di tale notizia, dopo un confronto con l’azionista di riferimento che lo ha designato iniziato nei giorni scorsi e ultimato a conclusione della riunione di insediamento del Consiglio di Amministrazione svoltasi nella giornata di ieri, il dott. Romito ha formalmente rassegnato le proprie dimissioni dal ruolo di Presidente di Cassa di Risparmio Nei prossimi giorni verranno attivate le procedure, previste dalle disposizioni statutarie e dalle norme di legge vigenti, per la convocazione dell’Assemblea dei Soci, che dovrà deliberare in merito alla sostituzione del dott. Romito. Desidero cogliere l’occasione di questo dibattito consiliare per ringraziare pubblicamente il dott. Romito, per la sensibilità istituzionale e per la dignità personale da lui mostrata assumendo una decisione tutt’altro che scontata, una decisione che definirei inedita e inusuale, ancor di più se si tratta del settore bancario e finanziario.

A chi oggi grida allo scandalo, desidero umilmente rammentare gli esempi di “eccellenti” e “autorevoli” rinviati a giudizio che sono rimasti aggrappati sino all’ultimo istante e in alcuni casi tuttora sono aggrappati alle loro posizioni apicali e dirigenziali, peraltro lautamente retribuite. Sarebbe interessante conoscere il pensiero degli scandalizzati dell’ultima ora anche a riguardo di questi rinviati a giudizio, peraltro imputati di ipotesi di reato ben più gravi di quelle contestate al dott. Romito. Ma si sa, in politica il moralismo a doppia velocità è pratica assai diffusa. Non posso non nascondere una punta di amarezza per questo inevitabile epilogo, in quanto credo che Cassa di Risparmio e San Marino perdano una professionalità notevole che avrebbe dato un contributo consistente nel processo di ristrutturazione, rilancio e internazionalizzazione di Cassa e del settore bancario e finanziario sammarinese. Ritengo tuttavia che su un piano strettamente politico non vi fosse alternativa alle dimissioni del dott. Romito per risolvere quello che Governo e maggioranza nei giorni hanno definito “incidente di percorso”, di cui francamente non solo ne avrei voluto ma ne avrei anche dovuto fare a meno.

Infatti sono stato io a indicare il nome del dott. Romito, quale Presidente del CdA di Cassa, e di conseguenza sono io ad assumermi la responsabilità politica, piena e esclusiva, di una scelta tecnica basata sulla necessità di avere uomini esperienza in grado di affrontare le numerose problematiche che affliggono Cassa, ma che – desidero sottolinearlo da subito – non deve in alcun modo rallentare o interrompere la road map delineata dal Governo nel percorso di rilancio di Cassa di Risparmio. A chi in queste settimane ha bollato come “incomprensibile” l’accelerazione impressa dal Governo nella nomina del nuovo CdA di Cassa di Risparmio, desidero rispondere che la nostra azione è ponderata e non ha come unica finalità la partecipazione, comunque molto importante, con le carte in regola agli Spring Mettings del Fondo Monetario Internazionale. Con la nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione, infatti, abbiamo inteso avviare da subito, senza perdere ulteriore tempo, una fase di profonda riorganizzazione della banca che dovrà portare alla nuova patrimonializzazione ed al rilancio dell’azienda e del suo ruolo nel tessuto economico e sociale del Paese. Il nuovo CdA è quindi chiamato ad un ruolo molto importante, a partire da un approfondito lavoro di analisi della situazione aziendale che dovrà portare all’approvazione del bilancio d’esercizio nei termini previsti dalle normative vigenti, della sua organizzazione e della capacità di tornare rapidamente a generare reddito. I soci saranno chiamati a sostenere la banca e lo Stato farà la sua parte ma parallelamente sarà necessario che il Consiglio di Amministrazione predisponga nei primi 90/120 giorni un piano industriale di rilancio di Cassa di Risparmio, che preveda un progetto di internazionalizzazione e di posizionamento strategico, nonché di gestione dei non performing loans. Quelle che le forze di opposizione hanno definito “ingiustificate forzature”, in realtà sono stati atti consapevolmente messi in campo per raggiungere l’obiettivo primario su cui si è focalizzata l’azione di Governo in queste settimane, cioè l’insediamento di una nuova governance alla guida di Cassa di Risparmio. Ora che la nuova governance c’è e permettetemi di rivendicare questo risultato con fierezza e orgoglio, il Governo dovrà impegnarsi concretamente per trovare le forme e le modalità tese a garantire un effettivo coinvolgimento anche delle forze di opposizione nell’attività di gestione e di controllo di quella che da più parti viene giustamente definita “Banca di Stato”. Cassa di Risparmio, rappresenta per il nostro Governo il player strategico su cui basare il progetto di riorganizzazione e di internazionalizzazione del settore bancario sammarinese. Al termine di questo percorso a San Marino dovranno operare istituti di credito più solidi sul piano patrimoniale, più dinamici nell’intercettare capitali e nell’esportare prodotti finanziari di alta qualità; istituti di credito che, sotto la guida di amministratori e dirigenti altamente professionalizzati, possano relazionarsi e competere con intermediari finanziari europei e extraeuropei.

IL FUTURO

Mi avvio alla conclusione del riferimento, svolgendo alcune riflessioni che vogliono essere una risposta costruttiva a chi – correndo il rischio di apparire un po’ come l’uomo che ha una tale passione per il sistema e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità per non vedere il vedibile e a non udire l’udibile pur di legittimare la propria logica – da settimane sostiene che il Governo non ha una visione di futuro in ambito economico e finanziario. Non solo la visione c’è, ma si basa su alcuni pilastri facilmente individuabili che desidero condividere con l’Aula Consiliare. In primo luogo, la scelta strategica di far intervenire lo Stato a supporto di Cassa di Risparmio e, ove possibile, dell’intero settore bancario, per difendere risparmi, depositi e investimenti. Questa è una scelta di fondo che inevitabilmente si ripercuote sulla gestione degli NPLs che – come ho avuto modo di ribadire in più di un’occasione – sarà pubblica, sarà oggetto di un rigoroso controllo e di un’attenta supervisione ad opera dello Stato e sarà portata avanti nell’interesse esclusivo della comunità sammarinese. In secondo luogo, c’è l’obiettivo – ritenuto fondamentale dal Governo – dell’accreditamento internazionale del nuovo modello di sviluppo. Occorre superare un’impostazione delle relazioni economiche e finanziarie fondate su un bilateralismo ormai divenuto vetusto, antiquato. Le relazioni economiche e finanziarie vanno imperniate attraverso una visione che consenta di acquisire credibilità e autorevolezza sul piano multilaterale, nel rapporto con il Fondo Monetario e la Banca Mondiale, e nel contesto europeo, nel rapporto con la Commissione e la B.C.E. Seguendo rigorosamente queste due direttrici, ritengo che San Marino possa puntare a diventare un hub di servizi bancari e finanziari ad alto valore aggiunto e in tal senso la scelta di conquistare una maggiore integrazione con l’Unione Europea e con il resto del Mondo va interpretata in termini di opportunità e non di problematica. Va rafforzata la nostra capacità di attrazione di capitali e progetti imprenditoriali esteri e in questa ottica diventano nevralgici il mantenimento di un adeguato livello di efficienza fiscale, l’ampliamento delle relazioni con altri Stati e in particolare con le economie in via di sviluppo, l’incentivazione della libertà nei movimenti di capitali, la stipula di accordi bilaterali per la promozione e la protezione degli investimenti e l’implementazione dei servizi e delle competenze finanziarie necessarie a far diventare il sistema bancario interlocutore di idee, progetti e risorse, che vanno sviluppate nell’interesse della comunità sammarinese. Il Governo si sta muovendo attivamente al fine di elevare il potenziale di crescita nazionale all’interno del contesto internazionale e competere nel mercato unico europeo tenendo conto delle dimensioni e delle peculiarità stesse del nostro Stato e valorizzando il posizionamento geografico strategico nell’area Mediterranea. Oggi, per San Marino la vera sfida risiede nell’individuazione di specifici drivers di crescita all’interno di un modello di sviluppo più sostenibile ed in uno scenario internazionale profondamente mutato da alcuni anni a questa parte. Il sistema bancario sammarinese, per essere proiettato verso il futuro, ha necessità di una visione più ampia, collocandosi a pieno titolo nel mercato europeo e non europeo; va ricercata una concreta revisione del modello di business delle banche e dei servizi finanziari, concentrandosi su servizi sempre più innovativi e ad alta professionalità, in grado di dare risposte alle esigenze della clientela locale e di intercettare l’interesse di investitori esterni. Si deve giungere all’implementazione dei servizi e delle competenze finanziarie offerte, facendo diventare il sistema bancario sammarinese un luogo in cui nascono progetti, idee e risorse innovative, caratterizzato da una perfetta integrazione con gli altri settori economici interni e con i mercati esterni. Siamo di fronte ad un processo di radicale trasformazione e di profondo cambiamento e di fronte al cambiamento è normale sentirsi più fragili e più indifesi. Il nuovo, di per sé, spaventa e porta ad adottare forme di auto protezione. Tuttavia, personalmente ritengo che oggi ci troviamo di fronte a una delle ultime occasioni per ridare una prospettiva seria e credibile al nostro Paese, in un contesto di legalità, trasparenza e cooperazione fiscale e finanziaria. E’ un cambiamento che non ha alternative, è un cambiamento che va perseguito con coraggio e determinazione. Sono perfettamente consapevole che le nostre azioni, ancora, non sono state all’altezza della vastità delle sfide esistenti. Però, riprendendo le parole usate in un intervento del giugno 2008 in Minnesota dall’ex Presidente degli Stati Uniti d’America Barack Obama, “questo è il nostro momento. Questa è il nostro tempo. Il tempo di voltare pagina rispetto al passato. Il tempo di apportare una nuova energia e nuove idee alle sfide che abbiamo di fronte. Il tempo di offrire una direzione nuova al Paese che amiamo.

Do infine lettura delle lettera di dimissioni del dottor Romito: ‘Egregi Signori, ho preso atto delle evidenti difficoltà politiche sorte in seno alle componenti di Governo che mi hanno indicato quale Presidente della Cassa di Risparmio di San Marino; per sensibilità istituzionale e ritenendo che siano venuti meno quegli indefettibili presupposti di coesione politica ai quali avevo condizionato l’accettazione dell’incarico , rassegno le mie dimissioni .

Tale determinazione nulla ha a che vedere con qualsivoglia preoccupazione per il tentativo di discredito mediatico che ha interessato la mia persona, rispetto al quale, confermo la mia assoluta serenità null’altro dovendo aggiungere a quanto ho pubblicamente già rappresentato.

A chi ha tentato di sollevare sulla mia persona, strumentalmente e senza conoscere il mio percorso professionale, questioni reputazionali per i ruoli che ho ricoperto in Banca MPS rispondo unicamente che mai in un quadro mediatico senza precedenti, come quello che ha riguardato il Monte dei Paschi di Siena, sono stato interessato da alcuna contestazione da parte di qualsivoglia autorità giudiziaria per le note vicende che hanno interessato quella Banca. Un cenno meritano anche le valutazioni formali, non per questo meno importanti. L’iniziativa di rimettere il mandato, peraltro già correttamente giudicata come atto “non dovuto”, non ha alcun nesso con il mio stato di diritto. La mia nomina è legittima e non confligge con alcun articolo dello statuto vigente della Cassa – se avessi avuto conoscenza delle modifiche in corso avrei assunto inizialmente un atteggiamento diverso – né con le disposizioni in materia emanate delle Autorità di Vigilanza. In altro contesto non so se avrei assunto la decisione di dimettermi e non so nemmeno se questa sia la migliore delle opzioni possibili nell’interesse della Cassa; ha prevalso in me – e prevale tuttora – la volontà di sottrarre le componenti istituzionali che mi hanno sostenuto – alle quali resto grato per la stima e la considerazione mostrata – a dispute strumentali inutili e dannose, già vissute in situazioni caratterizzate da una qualche analogia con quella attuale e nelle quali ho tenuto la medesima condotta. Unire alle gravi debolezze economico patrimoniali della Banca, frutto di scelte manageriali inadeguate, la

conflittualità politica comprometterebbe e– questo sì – la tenuta reputazionale della Banca, pregiudicandone anche la fase di rilancio. Formulo infine a tutti gli Stakeholders sinceri auguri di buon lavoro ed in particolare al Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio di San Marino affinché possa finalmente avviare il progetto di risanamento, preservando ed accrescendo il valore dell’Istituto attraverso un azione lucida e determinata. Cordiali saluti Nicolino Romito'”.

Lorenzo Lonfernini, Rf

Qui si tratta di dover rendere conto dei soldi pubblici investiti per rilanciare una realtà bancaria in difficoltà e non si scherza. In questi giorni si è ascoltato di tutto, non ci scandalizziamo, ma non ci faremo intimidire. In maggioranza non esistono burattinai e 35 ‘utili idioti’. Questo passaggio- nomina del Cda- era necessario. Non abbiamo goduto a vederci arrivare a scelte unilaterali. Stimo personalmente i professionisti che hanno lavorato in Cassa negli ultimi anni, ma abbiamo dovuto prendere atto che i risultati dell’istituto non erano sufficienti. Le nomine sono figlie di questo ragionamento che è sacrosanto e che colpevolmente si è evitato di fare negli ultimi mesi e anni. Dov’è la vergogna e lo scandalo? Sono mesi, anzi anni, che il Consiglio grande e generale aveva deliberato di farlo e che gli organismi internazionali ce lo chiedono. Noi auguriamo buon lavoro al nuovo Cda, e li avvisiamo che saremo esigenti. Era doveroso farlo pensando ai risparmiatori, a chi in Cassa ci lavora, ai cittadini, visto che sono stati immessi soldi pubblici nella ricapitalizzazione. Cari consiglieri di opposizione: in questi giorni state ponendo la domanda sbagliata all’interlocutore sbagliato. Dovete chiedere perché tali atti non sono stati compiuti nella precedente legislatura.

Pasquale Valentini, Pdcs

Al di là dei toni e del nervosismo, è un atteggiamento cambiato nei confronti di Cassa e del sistema bancario. Ringrazio il segretario che ha letto i passaggi dell’Fmi dal 2013. Il Fmi rileva dopo Delta la necessità di capitalizzazione di Cassa. Ciò è stato fatto in varie riprese e su tutte queste il Fmi dà un giudizio estremamente positivo. Nel 2015 Fmi ci accompagna a trovare soluzioni che salvaguardino quella banca di sistema. Mi prendo la responsabilità di non aver dato subito appieno risposta alla richiesta del Fmi, non siamo stati veloci nell’accompagnare con un piano di ristrutturazione ed esperti la ricapitalizzazione. Ma vi prego di andare a vedere che periodo era, la metà del 2015, erano stati esautorati i vertici di Bcsm, abbiamo cercato la quadra a questo problema. Era facile pensare a un investimento estero, risolvendo tutti i problemi, ma non era nemmeno questa la logica dell’Fmi. Oggi c’è una svolta, legittimamente si deve dare attuazione alla proposta di rivedere i rapporti con la Fondazione e al piano di ristrutturazione, ma nulla indicava la svalutazione e la colpevolezza rispetto a situazioni che non hanno portato Cassa alla reddittività Questa è un’invenzione del momento e vorrei sapere sulla base di cosa è fatta. Pensate poi a cosa scrive a Fmi a Banca centrale dopo il suo report: ovvero che l’aumento di capitale non è regolare. E lo stesso Fmi aveva visionato e sostenuto la ricapitalizzazione. Se è così, Bcsm deve dire sulla base di cosa non lo ritiene regolare. La valutazione dell’immobile ha avuto stime da esperti, sono atti alla luce del sole che potevano essere impugnati, ma nessuno lo ha fatto prima. Tutta questa azione sul Cda di Cassa parte dalla delibera del congresso che dice di attuare Odg del Consiglio grande e generale del 2016, ma c’era un altro governo, un’altra maggioranza. Vogliamo avere la correttezza istituzionale di fare un passaggio in Consiglio per farci dare l’incarico dalla maggioranza attuale? E’ evidente che questo Consiglio non ha mai dato questo input. Quindi la nomina di Romito un piccolo errore? Le connessioni saranno casuali”.

Elena Tonnini, Rete

Crediamo accorra intervenire su Cassa, ma con un progetto esplicitato alla cittadinanza e condiviso dalla cittadinanza e anche con le forze politiche e sociali. Si dice di intervenire in modo sistemico e coinvolgendo tutte le parti. Noi invece rileviamo la volontà di colpire la roccaforte di un nemico politico, quello democristiano su Cassa, con l’intento punitivo di chi ha, per storia politica, consolidato il suo potere sulla vendetta. C’è chi, da una parte, ha interessi su Cassa, e ci dall’altra ha una vendetta da compiere su Cassa. Noi non vogliamo assistere alla vendetta di un partito in cui viene trascinata tutta la maggioranza, vogliamo evitare che in duello tra Dc e Ap venga sacrificato l’intero Paese. Mentre tutta l’Aula viene messa a combattere per vendetta il nemico democristiano, ci si dimentica di combattere i nemici esterni. Non bastano slogan, tutti gli attori devono essere messi nelle condizioni di capire come si deve agire.

Le modifiche statutarie su cui non ci è stato chiesto nulla, forse una parte della maggioranza avrebbe voluto applicarle nell’immediato, forse un’altra no, se no ci sarebbe già il benestare di Bcsm.

Marina Lazzarini, Ssd

Governo e maggioranza stanno mettendo in campo quanto già scritto nel programma di governo in campagna elettorale. Aqr, Cassa, tutto era dichiarato e scritto e abbiamo un impegno da rispettare con i cittadini. In particolare su Cassa: riconoscere giusta quota a Stato, rivedere composizione management e Cda istituto secondo le indicazioni del Fmi. Le accuse di aver agito di fretta con forzature sulla sostituzione del Cda di Cassa sono fuori luogo, il cambio era previsto un anno e mezzo fa con un Odg approvato in Consiglio. Dopo anni di immobilità, può sorprendere che ci siano un governo e una maggioranza determinati, fatevene una ragione. Tutto questo ‘al lupo al lpuo’ non fa bene a nessuno, nemmeno all’opposizione che perde credibilità.

Iro Belluzzi, Psd

Si chiede dal segretario Celli di fare attenzione a incriminare persone che sono indagate. Io sono garantista, ma la stessa attenzione e richiami del segretario Celli me li sarei aspettati in Commissione Finanze, si usano due metri e due misure. Non credo che sia tutta responsabilità sua l’avere indicato Romito, altrimenti i colleghi di governo avrebbero fatto qualche verifica e fatto notare che aveva qualche problemino. Probabilmente la velina è passata da una persona cui è stato dato mandato di ristrutturare tutto il sistema bancario della Repubblica. E’ vero che Romito si è dimesso, ma anche che in base allo Statuto sarà in carica fino alla nuova assemblea dei soci. Chi è in scadenza dovrà così verificare il bilancio e discutere i risultati Aqr per essere sostituito poi con una persona collegata.

Marica Montemaggi, C10

In questi giorni sentiti colpi e contraccolpi che hanno contribuito a dare confusione alla cittadinanza che continua a chiedere risposte al di là delle posizioni di partito. Vorrei fare un po’ di ordine per le persone che ci ascoltano. Sapevamo che non sarebbe stato facile intervenire su Cassa, consci che scoprire certi nervi sarebbe stato complesso e ci avrebbe esposto a una pressione non indifferente perché per scardinare un sistema blindato da anni richiede molto coraggio. Affermare di agire nell’interesse pubblico richiede una certe dose di responsabilità. Crediamo nel buon governo. Non mi sembra si debba parlare di accelerazione e forzature ma di ripartenza a favore della discontinuità dal passato. Per ripartire era necessario nominare membri del Cda e trovare profili di altissimo livello per portare alla ristrutturazione bancaria necessaria.

Mariella Mularoni, Pdcs

Per dimostrare la vostra forza avete imposto anche il membro di minoranza del Cda. Complimenti. Se il governo vuole essere coerente deve lasciare quel posto alle opposizioni. Poi non vorrà certo avere un presidente rinviato a giudizio. Il governo dovrà dare molte risposte.

Per esempio, è curioso che il Fmi si interessi a un solo immobile, come riferisce l’ultimo report, grave poi che la comunicazione sia inviata da Bcsm e casuale è che Fmi faccia pressioni perché San Marino chieda un finanziamento esterno.

Avete dato la principale banca sammarinese in pasto a Bcsm, si fa sempre più avanti l’ipotesi che a gestire i nostri interessi siano esterni. Chi ne trarrà giovamento? Fa sorridere che il segretario Celli dica che Cassa resterà dei sammarinesi mentre la sua guida è affidata ad esterni. E ancora, dichiara che Romito avrebbe tutti i requisiti di onorabilità per ricoprire l’incarico. Bei requisiti, complimenti. E’ dura ammettere che avete sbagliato. Se fosse capitato nella precedente legislatura, avreste chiesto le dimissioni dell’intero governo. Queli di Ap, da sempre paladini della legalità, sono d’accordo sulla scelta di un rinviato a giudizio?

Michele Muratori, Ssd

E’ innegabile che qualcosa non stava andando bene in Cassa, errori ne sono stati fatti parecchi. Precedenti governance e Fmi hanno mandato messaggi inequivocabili. Per questo sono stati scelti professionisti in grado di dare input per far crescere il comparto finanziario del Paese. A Mularoni ricordo che i requisiti nuovi di onorabilità sono stati posti dalla maggioranza e li si vuole far rispettare. Nessuna epurazione, ma volontà di rilanciare il paese, considerato tutto il denaro pubblico sperperato in modo non lungimirante. Voglio ringraziare Celli, la persona non il segretario, restiamo umani, possiamo fare anche errori. In passato li si facevano non per il Paese ma per portare vantaggio alle proprie tasche.

Davide Forcellini, Rete

La richiesta di nomina del Cda è stata comunicata all’opposizione solo con 28 ore di preavviso. Come movimento abbiamo ritenuto le tempistiche troppo strette per trovare una persona adatta in un ruolo così rilevante, in un momento così delicato. Imbarazzante poi la nomina del segretario Celli e del governo, prendiamo atto dell’errore. Poi molti membri del nuovo Cda provengono da Mps che possiede circa 27 miliardi di Npl. Queste persone saranno pagate dai sammarinesi per la ristrutturazione bancaria della banca dei sammarinesi. Altra preoccupazione è legata al dimissionario Romito. Celli si assume la responsabilità della sua nomina. Ma mi sembra che cambiamento di metodo non ce ne sia.

Denise Bronzetti, Ps

La destituzione del Cda a un meno di un mese dalla sua scadenza è un fatto oggettivo e ha posto degli interrogativi cui ancora noi una risposta sincera non l’abbiamo avuta. E’ sbagliato parlare di accelerazione, ma di una tempistica che aveva scadenze vicine e naturali di cui non si è capito l’epilogo. Allo stesso modo ho condiviso quanto riferito dal segretario Celli in relazione alla necessità di Cassa di un piano di ristrutturazione e non solo perché ce lo raccomanda l’Fmi. Se si possono intravvedere responsanbilità nella gestione di Ccrsm, però, appurate quelle.

I curricula delle nuove persone nel Cda io non li ho vistu, non posso esprimermi su loro come hanno fatto i consiglieri di maggioranza. Come non posso giudicare incredibile che Celli si assuma tutte le responsabilità sulle nomine di Cassa. Abbastanza incredibile che con la tutta battaglia fatta su Cassa, una maggioranza si affidi senza colpo ferire rispetto a una nuova governance. Visto che ripetere qua dentro che Cassa è dei sammarinesi, avreste l’obbligo di non prendere a scatola chiusa i nomi che vi arrivano. La situazione è estremamente grave. Facile nascondersi dietro al nuovo metodo e ai requisiti di onorabilità solo quando fa comodo. Dato che il segretario sta partendo per il Fmi, vorrei sapere cosa andrete a dire.

Luca Santolini, C10

Non mi stupisco della posizione della Dc, intesa come centro di potere. La parte dell’opposizione che è per il cambiamento, invocando le forche in piazza, non si accorge invece che va contro il cambiamento. Ho letto strumentalizzazioni di basso livello nelle ultime settimane. Poi il Ps che dice chenon ha mai visto il paese in condizioni peggiori… Ricordo solo il conto mazzini, le black list di mezzo mondo e li invito a più contegno.

Passiamo a Carisp: Fmi ci fa comodo ora dipingerlo come male assoluto, ma abbiamo voluto aderirvi e da anni ci dice di intervenire su Cassa. Interventi che dovevano essere quelli inseriti nell’Odg del gennaio 2016 dal precedente governo e mai messo in atto. Carisp non poteva più aspettare, aveva bisogno da oltre un anno. In passato le banche a San Marino sono state gestite da figure sammarinesi, anche non banchieri, perché si doveva procedere alle spartizioni. Questo è stato il male del paese e del suo sistema finanziario. Oggi che si scelgono invece persone di alto profilo con competenze specifiche esterne. Volete davvero far credere che sarebbe stato meglio che avessero il passaporto biancoazzurro? Mica devono rappresentareci nelle olimpiadi. Scivolone con il dottor Romito: se l’opposizione avesse voluto nominare un suo rappresentante lo poteva fare, come sempre è stato fatto, lo sapeva dal 13 maggio scorso, ha avuto più di 3 settimane di tempo. Situazione creata con Romito, inutile dire che tutto sarebbe servito a governo e maggioranza tranne questo inciampo. Si sono voluti innalzare i requisiti di onorabilità di Cassa, chiedendo che chi dovesse avere un rinvio a giudizio per reati contro il patrimonio doveva essere sospeso come consigliere. Ma far passare questo professionista come usuraio non mi è piaciuto per niente. Resta il fatto che la cosa crea al governo difficoltà alla luce del nuovo Statuto e Romito lo ha ben compreso.

Oscar Mina, Pdcs

Invito il Segretario a verificare i collegamenti tra rappresentanti del Fondo monetario e vertici di Bcsm. Sulle nuove nomine, specifico che Romito è un rinviato a giudizio. Poi il segretario dice che la rimessa del mandato è un atto di profonda dignità morale, inedito e inusuale nella storia del nostro Paese. Questo nomina credo dovesse essere verificata, come in tanti abbiamo fatto su internet, prima di darlo in pasto al Paese che si è indignato. Poi il segretario dice che c’è un clima rissaiolo, cosa si aspettava una lode o che dovevamo tacere su questa nomina?

Matteo Fiorini, Rf

Cassa sta gestendo alcune gravi difficoltà che hanno delle responsabilità. Quando la si definisce banca di sistema non ci si riferisce solo alle dimensioni, ma si riconosce a questo istituto un ruolo fondamentale che ha permesso a questo paese di crescere. E’ vero che quello che dice il Fondo non è vangelo, ma in questa fase va considerato, è realtà sovranazionale e persegue obiettivi che possono essere discussi, ma diversi da obiettivi di altri attori e da interessi privati che si muovono sulla scena. Non so se alla fine frll’Aqr e delle analisi degli Npl avremo necessità di attraversare il guado anche ricorrendo a finanziamenti, so che semmai dovesse essere necessario, in termini di sovranità, è da preferire l’interlocuzione con soggetti internazionali che con soggetti economici privati. Fmi parla di assenza di professionalità nei ruoli che contano. La spartizione politica in cui Dc ha fatto la parte del leone perché rappresentava la parte principale del Paese ha provocato nella presenza del Cda di Cassa, molti- non tutti- ma molti ‘utili idioti’. Questa è responsabilità grossa che ha la politica. Quanto c’è di logica spartitoria negli intrecci tra economia e politica, nella mala politica? Quanto c’è nella mala politica nel generare il problema degli Npl? Perché da gennaio del 2016 con un Odg approvato 38 a 6 non si è fatto nulla? Valentini ha ammesso responasbilità del ritardo delle azioni, ma è un’ ammissione tardiva. Tutto si può dire tranne che il governo non sta cercando di fare quello che andava fatto dal 2013, inserendo professionalità necessarie. L’inerzia è stata la causa principale della fine anticipata del governo precedente. Quello attuale e la nuova maggioranza stanno portando avanti il tentativo di un’azione politica ad ampio raggio, si vuole il cambiamento e lo otterremo nell’interesse dei sammarinesi.

Fabrizio Francioni, Ssd

Non voglio parlare di centri di potere ma è auspicabile l’onesta intellettuale per abbattere quei centri di potere che si sono trovati nelle condizioni di gestire denaro per il bene di pochi. Esprimo la mia solidarietà nei confronti del segretario Celli, sappiamo tutti cosa significa lavorare 12-14 ore al giorno, non dormire e vedere vanificare il proprio lavoro, ma la maggioranza è unita compatta e va avanti.

Dalibor Riccardi, Psd

Resto basito perché nessuno si è preso in carico, né dal governo, né dalla maggioranza, di verificar se Romito aveva le caratteristiche per fare il lavoro professionali ma anche quelle giuridiche. Vi vengono calati nomi dall’alto evidentemente e non siete liberi di prendere le vostre scelte. Cosa devo pensare? Vedo dilettanti allo sbaraglio che cercano di risollevare il Paese. Che credibilità possono avere da qui ai prossimi mesi? La sfida più grossa l’avete con il paesee con noi che siamo qui a monitorare quello che fate, non vi stiamo solo qui ad ascoltare e ad accettare le cose dall’alto. Noi vi diciamo che non state lavorando al momento per il bene del Paese.

Andrea Zafferani segretario di Stato per l’Industria, il Commercio il Lavoro

In questo dibattito ci si doveva interrogare quali politiche fossero per rendere Cassa una banca solida e per tutelare i risparmiatori. Invece si parla dell’universo mondo tranne che di questa cosa. L’Aula avrebbe dovuto demandare i suoi sforzi a trovare la risposta a come rilanciare Cassa. A chi critica la maggioranza per il metodo usato, ricordo che su Cassa abbiamo fatto due audizione in 4 mesi. Qui invece si fanno i detective e si grida a chissà quali interessi circolano nei ruoli istituzionali del Paese. Tutte ipotesi smentite.

Celli ha ammesso le sue responsabilità in tutta onestà sulla nomina di Romito, qualcuno si prende la medesima responsabilità per i 180 milioni di soldi pubblici mandati in fumo. I progetti per riportare Cassa in utile saranno diversi e da parte nostra c’è la volontà di discuterne in Aula consiliare perché non vogliamo agire in maniera autoritaria su questo tema diversamente dal passato. Siamo qui ad ascoltare. Nomina Romito: nessuno avrebbe fatto la modifica statutaria per poi smentirla subito con una nomina non in linea. E’ evidente che la nomina è stata fatta sulla base di informazioni non complete e di cui ci prendiamo responsabilità. Maggioranza e governo non hanno fatto finta di niente, diversamente da casi analoghi del passato. Un’ammissione di responsabilità la facciamo tutti o solo accuse?

Stefano Canti, Pdcs

Non voglio fare polemica ma il metodo di questo Governo (di cui tanto si vanta) è stato lampante in occasione delle ultime nomine. Ma esiste anche il metodo di Banca Centrale che è sotto gli occhi di tutti, limpido e trasparente, privo di ambiguità. Dall’estate scorsa tutto è stato fermato in attesa degli esiti della AQR, che ormai, visto il tempo passato, sta entrando anche nei programmi di scuola come nuovo termine. L’attesa dei risultati di questa AQR ha sospeso tutto, ha impedito a Banca Centrale di incontrare i Vigilati, di incontrare l’ABS e ha reso necessario fermare la Centrale Rischi per motivi mai chiariti anche a fronte della presentazione di numerose interpellanze in Consiglio Grande e Generale. L’attesa dell’AQR non ha però impedito a Banca Centrale di commissariare Asset Banca ed al Governo di imprimere un’accelerazione tanto forte quanto inutile nel procedere alla sostituzione dei membri del cda di Cassa di Risparmio (infatti quelli precedenti erano ormai prossimi alla scadenza naturale). Su Cassa di Risparmio ho ascoltato tante imprecisazioni negli interventi che mi hanno preceduto, ma diciamo la cose come stanno. Lo Stato nella passata legislatura ha accompagnato la Cassa di Risparmio ad uscire dalle difficoltà. E’ stato fatto un percorso condivisibile o non condivisibile. Non è vero che è mancato un Piano di rilancio di Cassa di Risparmio. Il Piano di rilancio della Banca risale al 2013, seguito dal precedente Consiglio di Amministrazione, ha determinato un aumento delle entrate cioè interessi attivi da impieghi nonostante la somma ancora ferma in Delta che non dà interessi e riduzione di costo. Si tratta di una riduzione per diminuzione di costo di impiego: cè stata la chiusura di 3 filiali, la riduzione da 160 a 125 dipendenti per prepensionamento. Il Bilancio 2016 è positivo per la prima volta in 5 anni chiude in passivo solo per gli accantonamenti. Il Piano industriale della Banca indica un attivo nel 2018 nonostante gli accantonamenti. Cosa chiede il Fondo Monetario Internazionale? Il Fondo chiede di vendere filiali (cosa non possibile nel nostro ordinamento); chiudere altre filiali con forte riduzione di personale. E’ forse questa la politica di ristrutturazione del nuovo Consiglio di Amministrazione pocanzi nominato?? Quali sono gli indirizzi politici?? Nella passata legislatura abbiamo chiesto una gestione sana che portasse utili, forse con qualche tempo in più, ma senza ulteriori costi sociali e licenziamenti. Vedo nel Governo lo stesso atteggiamento di Banca Centrale che ho pocanzi citato, o meglio, quello di non parlare con nessuno e andare avanti.

Eva Guidi, Ssd

I nostri obiettivi: tutelare risparmi, gestione Npl, rilanciare settore bancario. Non vogliamo una piazza finanziaria senza regole, immateriale e spersonalizzata. Sul metodo: ho ascoltato le critiche, ma il metodo della condivisione è stato seguito. In Consiglio a gennaio c’è stato il dibattito sulle nomine Carisp, in quelli successivi sono stati presentati due Odg, il primo condiviso, in cui si riconfermava nella sua interezza l’Odg del 22 gennaio 2016 e ci si impegnava ad evitare qualsiasi forma di scalate. Poi due dibattiti in seduta segreta in Commissione. Le modifiche dello Statuto sui requisiti di onorabilità dimostrano le buone intenzioni, poi ci possono essere incidenti di percorso, l’importante è avere la volontà di porvi rimedio, come ha fatto il segretario Celli assumendosi ogni responsabilità.

Marianna Bucci, Rete

Cassa di Risparmio e Monte dei Paschi sono due realtà con molte affinità, soffrono gli stessi mali, per questo spicca la scelta delle nomine Cda Cassa. Quali sono le referenze di questi alti profili? E perché il fatto che il presidente sia rinviato a giudizio è un incidente di percorso? E chi doveva dare credibilità alla banca, come risulta dalla sua lettera di dimissione, non aveva nemmeno letto il suo Statuto. Vista la situazione non si sarebbe dovuto procedere alla nomina in nome proprio della credibilità auspicata. All’opposizione era chiesta una nomina con i nuovi requisiti. Su una nomina così fondamentale poi i consiglieri di maggioranza non hanno neanche controllato? Difficile parlare di buona fede. Da una parte si punta il dito contro il direttore Simoni dall’altra contro il presidente Romito, a noi non va bene nessuno dei due. Ma è dovere del governo verificare le responsabilità, se no restiamo il paese dei Balocchi. Non basta dire che si fa qualcosa per il cambiamento, ma prendere la giusta direzione. Per ciò si doveva avviare il confronto, non informare a scelte fatte.

Angelo della Valle, Ssd

Dall’opposizione ho sentito solo critiche non proposte. Qualcuno è tornato indietro a parlare degli ultimi 60 anni. Io dico solo che dopo il 4 dicembre abbiamo ereditato un carrozzone, aprendo gli sportelli mancano i sedili, apri il cofano manca il motore, allora cosa fai? Porti il carrozzone dal meccanico. La colpa se mancano i pezzi non è di Adesso.sm, ma viene da lontano. Oggi parliamo di banche come fosse piantare insalata, non è così, è cosa più complessa e qui ci stanno i soldi dei sammarinesi. Poi ci sono i lavoratori e le loro famiglie. E allora invito l’opposizione ad essere più propositivo per risolvere i problemi, con le critiche non si va da nessuna parte. Noi faremo di tutto per risollevare questo Paese.

Massimo Andrea Ugolini, Pdcs

In pochi mesi rischiamo di bruciare un percorso di riaccreditamento internazionale durato anni di duro lavoro. In comm. Finanze Celli ci ha informato della nomina ei nuovi membri del Cda Cassa, uno di competenza dell’opposizione, ma a noi ha detto che, anche per quanto rilevato del Fondo, il piano di ristrutturazione Cassa era eccessivamente ottimistico- non del tutto sbagliato- e che andavano inserite professionalità specifiche nella ristrutturazione bancaria. Noi abbiamo detto che ci saremmo messi a disposizione per nominare una persona in grado di dare un contributo fattivo, ma non ci è stata data occasione di farlo. Lei Segretario ha nominato anche il nostro membro. In barba a tutto avete nominato anche questo.

Yader Tosi, C10

Avremmo la colpa di ritenere l’Odg del 2016 confacente a risolvere i problemi di Cassa di risparmio? C’è della malafede, si dà un Odg, lo si disattende per un anno e poi si critica chi invece gli dà le gambe. Per rilanciare l’economia nel paese è necessario ristabilire certezza al posto di discrezionalità, non ci si può basare solo sui denari che possono dare gli istituti di credito. Servono per questo manager capaci, quando si parla di sammarinesità per queste figure mi si accappona la pelle. Non è poi il manager ma gli azionisti a determinare le politiche aziendali. Il problema dagli anni ’90 in poi c’è stato perché la classe politica ha smesso di fare politica, e oggi ne paghiamo il conto.

Francesco Mussoni, Pdcs

Mi sembra si cerchi di mistificare. Lo Stato assiste Cassa dal 2009, dire che tutto quanto è stato prima faceva schifo e attaccare la Dc mi sembra scorretto. Forse solo Rete non ha partecipato alle iniziative prese per tutelare Cassa in passato. Si cerca di non riconoscere quanto è stato fatto. Cassa oggi può essere aggredita facilmente, ci sono interessi che si stanno muovendo attorno Cassa in modo anomale. Forse il governo è distratto, come è successo con le nomine. Mi fa piacere delle scuse, ma per la situazione della banca, quanto accaduto è un fatto estremamente grave e gravissimo se si somma al commissariamento di Asset e alle fuoriuscite dal sistema bancario. Altro fatto politico, nella relazione Fmi si dice che Bcsm a invitato una richiesta specifica. Ma è lo Stato, con il governo, che parla con Fmi, attenzioni i poteri vanno rispettati. Chiedo alla Reggenza di farsi garante di questo equilibrio e di questi ruoli. Che resti attenta, governo e maggioranza non lo sono stati. Il dibattito su Cassa è anche sulla mancanza di una centrale rischi e sulla mancanza del memorandum.

Nicola Selva, Rr

Dopo tutte le ricapitalizzazioni, lo Stato doveva fare qualcosa. Credo sia lecito incominciare ad intervenire su un istituto che ha portato ad un intervento dello Stato così importante. In passato mai prese decisioni, se non ci fosse stato questo govenro non ci sarebbero stati interventi. Il Nuovo Cda ha un incarico molto importante, per fare in modo che Cassa torni a produrre attivi, per questo si sono scelte persone con le giuste competenze e non nomine basate su divisioni politiche come in passato. Noi vogliamo dare futuro a Cassa di risparmio. Chi si erge a difesa del vecchi Cda è a difesa della vecchia politica che ha portato Cassa in una situazione di grande difficoltà. Opposizio oggi è ancora compatta a non voler cambiare nulla. Non nascondo che c’è stato un incidente di percorso, lo ammettiamo

Federico Pedini Amati, Mdsi

Il 25 novembre 2016 Adesso.sm annuncia un confronto strutturale permanente sul sistema bancario con l’opposizione e lo fa in tempi non sospetti, non avevate ancora vinto le elezioni. Vi siete presi così un impegno per condividere certe scelte con la cittadinanza, non solo con noi, ma non li avete rispettati anche per Cassa. Intendimento di rimuovere da vertici istituti persone indagate è anche il nostro, poi si arriva qui in Aula facendo finta di scandalizzarsi con l’opposizione che solleva un problema che avete creato voi. La forzatura un mese prima del cambio del Cda, andiamo a nominare 5 italiani, ma chi li conosce? Non certo Celli, volete dire chi ha passato la velina con questi nominativi appartenenti tutti al Monte dei paschi di Siena? E qui ci scandalizza se l’opposizione solleva queste cose. Chi vi ha passato questi nominativi? Ed è possibile che i nominativi fossero sconosciuti anche ai consiglieri di maggioranza? E con quale motivaizone avete licenziato il vecchio Cda di Cassa? E poi non potete escludere l’opposizione dalla nomina di un suo rappresentante che gli spetta. Non sta in piedi che Cda si insedi con il presidente che è pronto a lasciare l’incarico.

Tony Margiotta, Ssd

Il governo e la maggioranza, e il segretario Celli, hanno avuto il mandato dalle ultime elezioni per cambiare questo paese e dare una nuova direzione. Come Adesso.sm abbiamo detto fin da subito che nei primi 100 giorni avremmo cambiato la governance di Cassa di risparmio e noi in tre mesi lo abbiamo fatto. Le parole del segretario Celli sono del governo e della maggioranza. Inaccetabile che dopo aver messo in Cassa 230 milioni di euro dei contribuenti ci ritroviamo con un 46%. Abbiamo messo nello Statuto le condizioni di onorabilità, è inaccettabile che ai vertici ci siano figure rinviate a giudizio. Abbiamo posto subito rimedio al nostro errore. Stefano Spadoni, Ssd

Il clima da guerriglia urbana che taluni stanno cercando di infondere nel Paese non fa bene a nessuno. Alcuni gridano allo scandalo per la maggioranza di cittadini non sammarinesi nel Cda. Io avrei preferito un Cda interamente fatto di sammarinesi, ma preferisco anche sapere ci siano professionisti funzionali al loro ruolo a prescindere da nazionalità ed etichette. Manifesto il mio sostengo e stima a Celli per aver saputo gestire con dignità e correttezza anche piccoli contrattempi che possono capitare a chi fa e non assiste passivamente al gioco.

Marco Gatti, Pdcs

Ho sentito giudizi sulle precedenti gestione di Cassa fatti di slogan ma nessuno dei consiglieri di maggioranza si è preso in mano un bilancio di Cassa dal 2008 ad oggi per vederne le evoluzioni e cosa è successo nel tempo, per capire se le gestioni sono fallimentari o meno, e quali indirizzo hanno avuto dai soci . Il problema di Cassa non nasce da gestioni interne ma dal gurppo Delta. Nel 2009-2011 il problema era la liquidità, Cassa in perdita perché non prendeva più gli interessi fuori, ma li doveva dare ai depositanti, nel 2013 governo, soci e Fmi e Bcsm si sono messi al tavolo per studiare un piano per far recuperare redditività a Cassa. Noi fatta abbiamo fatto una scelta: mettiamoci qualche anno in più ma non creiamo disoccupazione, perché Fmi chiedeva subito una riduzione drastica del personale. Se si dice che il piano di ristrutturazione oggi è l’internazionalizzazione lo sappiamo tutti che è una bufala, non può essere questo. Azzerare Cda significa azzerare l piano strategico, se no si fanno innesti. Allora se si azzera il Cda qualcuno il piano ce l’ha e qualcuno sa dove si va. Ma oggi non dobbiamo guardare i problemi dentro Cassa, ma fuori, nelle scelte che il governo deve fare per la gestione corretta degli Npl e non far guardare qualcuno San Marino come luogo dove fare affari. Su questo sono preoccupato, così come sull’Aqr. Nella risposta all’interpellanza il segretario risponde che non ci sono criteri scritti, come possiamo essere certi che non ci sarà discrezionalità?

Grazia Zafferani, Rete

Rivolgo un richiamo ai consiglieri della maggioranza di dar fede alla propria coscienza. Gli ultimi avvenimenti confermano una fragiliàt e immaturità politica. Il segretario il 7 aprile ci ha inviato le modifiche di statuto di Cassa e ci ha chiesto un nome entro 24 ore. Questa è la condivisione per governo. Posso capire se avete reticenze a collaborare con la Dc, ma con noi avreste solo beneficio e lo sa anche la popolazione. Non consentire all’opposizione il ruolo di controllo nel Cda di Cassa è antidemocratico, invito il governo a riaprire la possibilità all’opposizione di avere un ruolo che ha diritto di esercitare. Poi nomina Romito: la nomina di un indagato non è quella di un colpevole, ma è comunque inopportuna.

Nicola Renzi, segretario di Stato per gli Affari esteri

Abbiamo agito troppo tardi su Cassa. Ci sono stati attacchi dalla stampa italiana che volevano minare il percorso intrapreso, voglio invece lanciare un msg di fiducia e sicurezza, dopo alcuni mesi potremmo avere un sistema bancario finanziario solido e in grado di sostenere le sfide che il paese deve sostenere. Dal 2013 Fmi fa osservazioni che certamente possono essere interpretate, ma non ho sentite considerazioni più convincenti dell’Fmi. All’ultima visita della delegazione dell’organismo ho partecipato e abbiamo discusso del futuro di Cassa. Il governo ha parlato con una sola voce tesa a ribadire che Cassa è un istituto che noi riteniamo strategico per il Paese. Non ci possono essere giochi di bassa lega su chi sostenga di più o meno Cassa. Ho sentito che avremmo dato in mano il Cda a stranieri, ma gli italiani ci sono sempre stati.

Alessandro Bevitori, Ssd

Grazie all’azione di questo governo sostenuto da questa maggioranza potremo dire effettivamente che Cassa è banca dei sammarinesi. Niente di nuovo sotto il sole dicendo che banche sono in difficoltà. Le motivazioni del dissesto finanziario: contrazione della raccolta, emorragia di denaro conseguenti a vari scudi e anche per scarso livello di competitività delle banche, poi c’è stata una gestione di stampo clientelare delle diverse banche per gestione di credito e assunzione personale, banche usate da mala-politica per scopi elettorali. I miei ringraziamenti a dott. Romito che si è messo a disposizione, per coinvolgimento in un processo solo come responsabile legale della filiale coinvolta. Npl, sarebbe un grave errore affidare loro gestione a chi ha causato il problemi.

Teodoro Lonfernini, Pdc

Non ho sentito oggi soluzioni per riposizionare il sistema e rialzare la testa. E’ vero o non è vero che la situazione Monte dei paschi non può essere presa ad esempio per circostanze di riorganizzazione e nuova credibilità al nuova nostro sistema? Se così è, o non abbiamo capito noi o qualcun altro è o troppo ingenuo o troppo d’accordo. Quale scontro è in atto tra Bcsm e l’Associazione bancaria sammarinese e il tribunale? Perchè Bcsm non parla con Abs? Tutte domande a cui in sede istituzionale non ho avuto risposta. O c’è malafede o ingenuità e nessuna delle due è auspicabile in questo momento per il Paese.

Matteo Ciacci, C10

Revisione governance e dare giusta rappresentatività nel capitale sociale allo Stato, due obiettivi cui stiamo dando seguito. Cassa è sempre stata un feudo democristiano e i danni sono evidenti nella gestione poco oculata dei vecchi Cda e della politica. Con il nuovo Cda avremo competenza e meno politica nella governance. Chi è stato rinviato a giudizio per reati riconducibili a danni al patrimonio non sarà nel Cda di Cassa: ciò indica ferma volontà di riaccreditare il sistema bancario sammarinese sul sistema internazionale. Abbiamo avuto rinviati a giudizio che sono rimasti saldi a dirigere le banche. Apprezzo invece la disponibilità di Romito. E’ vero, potevamo essere più accorti nella scelta, anche se coinvolto come rappresentate giuridico e in modo marginale, i requisiti valgono anche per il dott. Romito. Nessuno farebbe una modifica allo statuto per poi andare a nominare una persona che non rientra in quei requisiti. Capita sbagliare ma poi bisogna porre rimedio. L’incidente di percorso non diminuisce la portata del cambiamento per l’accreditamento del settore bancario. Ci avete lasciato tanta melma da spalare, lasciatecela spalare con tutta l’umiltà e il necessario approfondimento, senza le vostre strumentalizzazioni.

Gian Carlo Capicchioni, Psd

Su questo settore, quello bancario finanziario, sono inciampati tanti governi, anche per l’ultimo e sicuramente ha inciso anche per la spaccatura del mio partito. Ma non è vero che tutti hanno preso e se ne sono andati da quel partito, qualcuno è rimasto a portare avanti il progetto espresso dal partito riformista Psd.

Unico vero interesse che dovrebbe animare l’Aula e la politica in generale è il bene del Paese. Qui si sta passando sulla testa dei nostri cittadini ai quali nel prossimo futuro si dovranno chiedere grandi sacrifici. Non è vero che su Cassa non si è fatto nulla, il consigliere Gatti lo ha spiegato, dati alla mano. Cassa molto probabilmente nel 2018 va al pareggio di bilancio, ma non basta. Cassa ha un problema che si chiama Delta, non riuscirà più a restituire tutti quei crediti e i soldi trasferiti fuori territorio. Veniamo al Cda, non capiamo l’accelerazione avuta. C’è necessità di andare a Washigton a dire al Fmi che stiamo eseguendo quanto chiesto, se è così, è comprensibile. Un supporto del Fondo sarebbe utile e necessario per creare un ambiente favorevole per rilanciare Cassa. E il Fmi può darci supporto estremamente utile anche per cercare e trovare le risorse necessarie da iniettare nel sistema e nella cassa. Ma su assunzione di responsabilità del segretario: è apprezzabile ma non credibile. Credo non ci stia dicendo la verità.

Mirco Tomassoni, Ssd

Si doveva proseguire nell’immobilismo? Noi crediamo di no e con Cassa si va verso una proprietà pubblica, nuovo Cda è con pochi sammarinesi, è chiaro che in questa fase servono profili di altissimo livello per portare avanti un processo di internazionalizzazione in grado di ripristinare rapporti transazionale in primis con l’Italia. Matteo Zeppa, Rete

La politica e le segreterie di Stato non possono commettere errori madornali e del genere su una banca sistemica. Noi avevamo presentato Odg nel gennaio 2016 con cui chiedevamo di togliere dai vertici delle banche i rinviati a giudizio. Se ci fosse stata allora lungimiranza per un Odg condiviso, se c’era volontà più di un anno fa di andare a fare quello che poi Adesso.sm ha detto, era possibile andarlo a concordare di inserire la nostra richiesta in un loro Odg.

Stefano Palmieri, Rf

Con investimento Delta, era da Bologna che si governava Cassa, questo era svendere sovranità. E questa è storia passata. Oggi il governo si prende responsabilità su Cassa. a fronte di 185 mln di euro messi nelle sue casse e di cui oggi ne ritroviamo 47, non è forzatura ma dare il giusto peso a un investimento dello Stato che a sua volta si assume l’onere di rilanciarla per dare a San Marino la possibilità di ripartire. E’ stato individuato un Cda competente e per la prima volta non c’è spartizione politica ma si è ragionato sui profili dei candidati. C’è poi il caso Romito, per cui c’è massima stima, mi auguro a breve possa esercitare le sue funzioni per cui abbiamo richiesto criteri stringenti di onorabilità, ma anche di professionalità e competenza. Perché onorabilità non basta. Onorabilità è il primo requisito ma le competenze sono requisiti fondamentali.

Alessandro Mancini, Ps

Lei non si è voluto confrontare sulle nomine del Cda, Segretario, e questo è il risultato. Le domande che ha posto il consigliere Lonfernini devono avere risposta. Ci dite che abbiamo creato allarmismo, panico, ma colleghi di maggioranza, chi ha creato allarmismo, quando si va sui giornali a dire che si rimuove in quattro e quattr’otto il Cda di una banca? Quando evitate il confronto con le opposizioni con criteri che voi stessi non avete rispettato? Lo stesso presidente nella lettera di dimissioni dice di non conoscere le modifiche dello statuto e i nuovi requisiti. Poi dite che l’opposizione fa allarmismo quando non ne avete imbroccata una. Vi stupite se il Ps fa una comunicato stampa in cui dice che questo è il peggior governo di tutti i tempi? Ma lo rifaccio anche domani, sono da 10 anni all’opposizione, io non devo niente, il segretario alle finanze si ricorda le battaglie fatte su Bcsm. Faccio un appello ai nuovi consiglieri, alle nuove generazioni, cercate di ragionare di più con la vostra testa, i governi cambiano, non può essere il governo di turno che decide le sorti del Paese. I danni che si rischia di fare sono irreversibili. Fermiamo le bocce e riprendiamo il dialogo sano tra i rami del Parlamento.

R. J. Carlini, Ssd

Il caso Delta ha determinato perdite elevatissime che hanno compromesso l’ingente patrimonio di Cassa di risparmio. Ho sentito parlare di numeri, nel 2008 era di 600 mln di euro capitale di Carisp, e oggi si limita a poco più di 100 mln. Era necessario intervenire e con rapidità e determinazione. Così è stato fatto anche alla luce dei messaggi che occorre dare a livello internazionale. Due i punti fermi: Cassa dovrà essere pubblica a tutti gli effetti. Se si ascoltasse logica di opposizione la banca resterebbe nella gestione che ha portato al suo declino.

Gian Carlo Venturini, Pdcs

Da una parte il dibattito di oggi è inverosimile. Da una settimana l’opposizione chiede chiarimenti su quanto avvenuto, dall’altra la maggioranza si arrampica sugli specchi e non dà risposte ai dubbi avanzati. Palmieri dice con l’operazione Delta abbiamo svenduto la sovranità di San Marino, ma Delta è iniziato nel 2007, investimento approvato dall’assemblea degli azionisti del 2008. Altre rassicurazioni non ci bastano, Celli non ha detto niente. Primo, su commissariamento Asset, fatto in fretta e furia da Bcsm, tanto che il Tribunale l’ha annullato per poi essere ripristinato da Bcsm e cui sono seguite dimissioni dei commissari. Poi la rimozione dei vertici Carisp, secondo il fantomatico Odg dell’anno scorso, che avviene in due-e-due-quattro, a un mese dalla scadenza naturale. Possiamo solo chiedere di attuare gli interventi necessari.

Enrico Carattoni, Ssd

Nell’ampio riferimento letto dal governo a me sembra di avere tutta una serie di risposte, poi si possono condividere o meno ma risposte ci sono. Il motivo della sostituzione dei vertici Cda: è normale quando cambiano le composizioni dei soci cambiare anche la rappresentatività del Cda. In campagna elettorale lo abbiamo detto prima cosa volevamo fare con Cassa, ma anche il Consiglio lo aveva detto nel gennaio 2016. Oggi si è voluto colmare il ritardo, si è voluto dire che il governo di un istituto non aveva più la fiducia della maggioranza azionaria. Ritengo improprio sentire che è un atto illegittimo. Sulle nuove nomine abbiamo proceduto in modo lineare anche se si è avuto uno scivolone. Il punto è rimediare agli errori che si commettono. Si è rimediato celermente. Voi queste questioni non le avete mai risolte. Su questa vicenda si è riusciti in modo più che celere a sgombrare campo da polemiche. Poi il discorso della conquista di enti esterni del nostro sistema e di qualche imprenditore di Cassa di risparmio: in campagna elettorale siamo stati accusati di essere persone ispirate solo dal vendere Cassa a un imprenditore locale. Di questo ci avevano accusato. Invece abbiamo sempre detto che Cassa deve essere pubblica e lo ribadiamo oggi. Le teorie del complotto possono essere suggestive ma dopo una volta non vi si crede più. Recentemente l’accusa è che con noi Cassa corre il rischio di finire nelle mani estere. Per storia il Fmi non è la massima aspirazione, ma andare ad attaccare i suoi vertici mi pare poco coerente da parte di persone che dicono di aver condiviso strategie con esso. Allora proponete un Odg per uscire da Fmi, se pensate che sia la madre di tutti i complotti.

Luca Boschi, C10

Al consigliere Gatti rispondo che noi leggiamo i bilanci di Cassa. Purtroppo i bilanci degli ultimi anni richiesto interventi di ricapitalizzazione. La questione Delta una delle cause, non unica a creare problemi. Poi c’è aspetto oscuro su potentati e feudi, è un aspetto che mi imbarazza perché fuori dalla mia portata. Ma tranquilli verificheremo anche questo. Mi sembra evidente, al di là delle critiche, che il comportamento di governo e maggioranza è stato molto lineare fin da subito. Noi stiamo giocando a carte scoperte. Primo obiettivo è salvaguardare il valore della banca, consentendo il suo rilancio nel più breve tempo possibile. Insieme a ciò è necessario che allo Stato sia riconosciuto un ruolo maggiore rispetto quello attuale, visto gli investimenti fatti. Poi secondo obiettivo che deve indicare la prospettiva dei prossimi 20 anni per la banca. Definire questo percorso è un’operazione colma di responsabilità. Perché al futuro della banca è legato a futuro Paese, se faremo ripartire Cassa ripartirà il Paese.

Roberto Ciavatta, Rete

Si parla di 180 mln volatilizzati, ma non possiamo fare il paragone con il 46%. Quale altra strada possibile? Dare un prestito e chiedere pegno, oppure lasciare la Cassa crollare. Dobbiamo dircelo. Qual era l’alternativa all’introduzione dei soldi pubblici alla Cassa, se non farla saltare? Allora ditelo. Perdita di Crrsm: progetto Delta, ci sono persone che hanno pagato per le responsabilità? Avete parlato di esperienze e profili elevati: ma tutti coloro del nuovo Cda li hanno? Per non parlare dei requisiti di onorabilità. Per voi è normale che si è insediato il Cda e dopo due ore il presidente si è dovuto dimettere? Ma lo abbiamo fatto per dire a Fmi che abbiamo fatto i compiti. E’ normale poi che Banca centrale vada a dire al Fmi informazion riservate su un istituto del Paese? Noi in 28 ore dovevamo fare un nominativo e sfidiamo la maggioranza, il nome lo avevamo trovato ma ci ha detto di no perché il contributo è di 20 mila euro l’anno, ed è poco. Lo vogliamo dire che al primo punto il nuovo Cda ha parlato dell’aumento del gettone da 20 mila a 50 mila? Che questa è la ristrutturazione? Sui potentati ci assicurate che controllerete che non si insedieranno, ma non sapete neanche controllare su google se una persona è rinviata a giudizio o meno.

Roberto Giorgetti, Rf

Davanti a un Cda, anzi alcuni Cda, che non sono stati capaci di proporre piano di rilancio industriale che poteva rimettere in piedi Cassa di risparmio, una governance di questo tipo non andava rimossa? Non è la politica a decidere le colpe, ma del resto la governance non era adeguata al compito, non c’erano persone in grado di assolvere a tale compito. Si doveva procedere prima. Rinvio a giudizio e vicende giudiziarie, noi diciamo che nel momento in cui l’intero sistema finanziario si deve rilanciare, dobbiamo essere più realisti del re quindi con estremo rigore nella scelta di coloro che rivestono ruoli apicali. Il caso Romito: chiaro è stato uno scivolone, era da evitare. Noi diciamo che va sospeso, anche questo va a segnare divaricazione su come vediamo il futuro del sistema bancario al netto dei confronti più o meno credibili. Noi non abbiamo sposato i vertici di Banca centrale, ma diciamo che gli ambiti istituzionali vanno rispettati, non spetta alla politica dire come l’Aqr va fatto o decidere se i motivi di un commissariamento siano validi. Politica ha altri compiti e può anche sbagliare. C’è chi invece percorre altre strade, con un attacco continuo e l’elenco di complotti prima lussemburghesi, oggi complotti di Monte dei paschi. Nell’attuale Cda di Carisp è stata nominata una persona che ha avuto collaborazioni con società lussemburghesi e non è stato il governo a nominarlo.

Alessandro Cardelli, Pdcs

Si prendono provvedimeti sul sistema bancario senza interrogare le stesse banche su quello di cui hanno bisogno. Cda Cassa: siamo i primi ad aver detto di seguire indicazione del Fmi ma non condividiamo il modo, non è stata data possibilità all’opposizione di avere un suo rappresentante, per l’opposizione che oggi rappresenta il 70% della cittadinanza. Sono stati scelti tutti italiani, non sono d’accordo con chi dice che mancano competenze sammarinesi. Dc oggi non ha nessun interesse a difendere niente e nessuno in Cassa, se ha commesso errori all’interno di Cassa sarà il primo partito a dire andiamo avanti e verifichiamo le responsabilità. Dc oggi presenterà un Odg per chiedere una Commissine di inchiesta su tutto quello che sta succedendo nel sistema bancario e Cassa, abbiamo consegnato alla Reggenza un esposto con tutti i collegamenti e indizi che ci stanno facendo sospettare che ci sia un progetto per mettere Cassa in mano a soggetti esteri. Nel nostro esposto richiamiamo legami tra soggetti diversi, Fmi, Grais, Consorte, Grandoni, ci sono tante cose che non tornano. Come la Centrale rischi che ancora non è partita e una banca, il Cis, che era l’unica banca a non volerla. Poi come mai questo istituto non viene mai toccato e non sono messi in rilievo i collegamenti? Abbiamo elementi che indicano come i membri del Cda sono stati indicati da Banca centrale e non dal governo. Su tutto questo chiederemo sia fatta luce e chiarezza. Mi rivolgo alla maggioranza, se ritenete ci debba essere chiarezza date l’ok alla nostra proposta di fare una commissione di inchiesta. Odg verrà presentato a fine dibattito.

Giuseppe Maria Morganti, Ssd

Cassa di risparmio non possiamo permette che cada in uno stato di crisi irreversibile. La strada indicata da Fmi è stata intrapresa, ma le resistenze sono state grandi. I passi successivi sono sotto gli occhi di tutti e hanno generato azioni scomposte, in primis con l’audit di Banca centrale, riorganizzazione che chiede ulteriori sforzi e ha generato reazioni anche tra i sindacati. Poi l’annuncio dell’avvio dell’Asset quality review che ha suscitato critiche anche dai controllati in Abs, che solo dopo si sono ravveduti ritenendola necessaria.

Cassa è avviata alla ripresa, un piano strategico è indispensabile per il risanamento del settore bancario, occorre immettere nuove professionalità in tutti gli istituti con il risultato che i cittadini avranno a disposizione strumenti per lo sviluppo. Cassa non passerà certo in mano straniera. Dalle opposizioni viene l’invito a vigilare, invito sacrosanto, certo vigileremo ma sarebbe meglio fossimo insieme a farlo ma senza strumentalizzazioni.

Simone Celli, segretario di Stato per le Finanze, replica

Avevo preventivato che le posizioni al termine del dibattito non si sarebbero avvicinate. Tant’è in questo momento il clima politico prevede contrapposizione a prescindere, peccato avvenga su un tema delicato come il sistema finanziario. Desidero ringraziare tutti i consiglieri intervenuti. A più riprese consiglieri opposizioni hanno detto cosa il governo si attende dalla visita allo Spring meeting di Washington. In realtà non ci aspettiamo più di tanto perché nello statement conclusivo del Fmi le risposte che ci attendevamo le abbiamo avute già tutte.Il riconoscimento rispetto la nostra azione è già messo nero su bianco, senza attendere gli esiti dello Spring Meeting. Le cose sono già scritte dal direttore esecutivo, oggetto di alcuni rilievi in Aula che come governo ritengo non opportuni e da cui ci smarchiamo. Oggi è stato attaccato i maniera plateale in modo non opportuno. Lo Stato dal 2012 in avanti ha compiuto uno sforzo enorme su Cassa, non è questa sede per appurare responsabilità tecniche o legali in operazioni di ricapitalizzazione. Però c’è riflessione politica, lo Stato ha iniettato 220 mln di euro e di fatto oggi lo Stato ha il valore di 46 mln e rotti mila euro. Possiamo per questo dire che oggi oltre 180 mln di euro di risorse si sono volatilizzate. Non perché si contestano capitalizzazioni che si dovevano fare, qualsiasi governo le avrebbe dovuto fare. Il problema è che le capitalizzazioni non sono state accompagnate da un piano industriale serio, richiesto anche da Fmi. Questa è la discontinuità rispetto altri governi. La nostra è una linea interventista, abbiamo chiesto di rivedere le partecipazioni, incaricato il nuovo Cda di presentare un piano industriale. Lo Stato avrà un ruolo di primo piano non solo nel rilancio di Cassa anche nella gestione degli Npl. Lo Stato giocherà la sua parte nel settore finanziario. Altro aspetto è quello dell’internazionalizzazione che non è uno slogan, ma una visione europeista.

Presentazione Odg

Alessandro Cardelli, Pdcs: “Do lettura dell’Odg, ‘Il Consiglio grande e generale (…) dispone l’istituzione di una speciale commissione consiliare con funzioni di inchiesta che verifichi la sussistenza dei fatti esposti in relazioni a responsabilità politiche su Cassa di risparmio e sull’intero sistema bancario”, indicate nella relazione consegnata a Ecc.ma Reggenza e in Aula. Abbiamo ragionato molto all’interno partito e depositato un esposto con una serie di elementi per cui abbiamo forti preoccupazioni su possibili ingerenze indebite sul sistema finanziario sammarinese su cui vogliamo fare luce. Per esempio, l’interrogativo più grande è sulla persona del dottor Conforte, finanziere che sembra abbia una posizione debitoria forte in Banca Cis, è persona che organizza eventi finanziari cui partecipano Grais, Romito, e altre persone nominate all’interno di Bcsm, tutti ospiti di Conforte nei suoi eventi. Ci sono legami tra lo stesso Conforte e le nomine dei commissari di Asset Banca. Nel documento facciamo notare come Conforti per mano del prima azionista Cis, Marino Grandoni, abbia interesse particolare in Cassa. Rileviamo poi come Grais sia stato amministratore di una società lussemburghese che trasferisce la sua sede in una società collegata a Banca Cis, nella stessa via. Altro elemento strano, poi nomine dentro Cassa, ci sono voci che indicano la forte incidenza di Bcsm su queste nomine. Ci sono troppi elementi di poca chiarezza, cui si aggiunge la mancata attivazione della Centrale rischi, perché Cis unica banca fuori Abs. Odg chiede una commissione intorno a Banca centrale e a tutto quello che sta avvenendo e sta facendo “.

Iro Belluzzi Psd

Il nostro Odg: “Alla luce delle dimissioni del dottor Romito si chiede che l’individuazione di colui che dovrà ricoprire quel ruolo avvenga con il dovuto confronto con le opposizioni, che venga inserito un comma nel prossimo Consiglio grande e generale per definire i confini politici relativi alla sovranità che si può tollerare sull’internazionalizzazione di una banca, inserire un comma sull’Aqr in Consiglio o in Comm. Finanze, attivare un tavolo permanente con forze politiche sociali su Cassa di risparmio, porre in essere conclusioni utili sul memorandum tra Bcsm e Banca d’Italia, conditio sine qua non per lo sviluppo del sistema bancario sammarinese. Si impegna il Congresso a rappresentare a Fmi la volontà del Consiglio di voler risolvere le criticità evidenziate mantenendo la sovranità sulle scelte strategiche del Paese”.

Marco Nicolini, Mdsi-Rete

“Il Consiglio grande e generale, (…) impegna il congresso di Stato a dichiarare l’incopatibilità del neo eletto presidente del Cda Romito, a convocare urgentemente l’Assemblea dei soci di Cassa e inserire nell’Odg la sostituzione del dott Romito e a riservare la nomina del nuovo membro del Cda alle forze di opposizione”.

Giuseppe Morganti, Ssd

Presento Odg maggioranza, “(…)Il Consiglio grande e generale approva il progetto di rafforzamento e rilancio e sviluppo di Crrsm, teso a farlo diventare banca di sistema a capitale pubblica, invita i rappresentanti dello Stato ad intervenire nella prossima assemblea dei soci per la nomina del presidente che avrà anche le funzioni di Direttore Generale. Auspica il nuovo Cda possa portare a intervento del rilancio dell’istituto sino a generare utili di bilancio, invita il governo a mettere in campo ogni soluzione per salvaguardare posti di lavoro, e ribadisce la volontà affinchè lo Stato entri in possesso delle quote che rispecchino il capitale versato”.

Dichiarazioni di voto

Roberto Ciavatta, Rete

Condividiamo Odg del Pdcs e Psd. Non voteremo Odg di maggioranza se non si eliminano alcuni punti.

Marco Gatti, Pdcs

Appoggeremo Odg di Rete e Psd. Su Odg maggioranza non lo possiamo assolutamente votare.

Alessandro Mancini, Ps

Il Ps voterà tutti e tre Odg minoranza favorevolmente, Odg maggioranza non rispecchia profondità di un dibattito come dovrebbe essere stato. Se si può stravolgere quell’Odg bene, se no non possiamo sostenerlo.

Iro Belluzzi, Psd

Daremo approvazione gli Odg di Rete e Pdcs, quello della maggioranza ci sembra un po’ vuoto.

Matteo Ciacci, C10

Le indicazioni di voto della maggioranza: Odg del Psd è pleonastico, per una Commissione d’inchiesta meglio confrontarsi su un ambito più ampio di Cassa non sul Cda appena insediato, ci pare inopportuno, Odg di Dem. in movimento ha avuto un approccio politico non dialogante e politicamente ne prendiamo atto, inoltre ci sono formalismi e decisioni dell’assemblea da rispettare.

Federico Pedini Amati, Md-Si

Odg di maggioranza così com’è non lo possiamo condividere, sarebbe da modificare in alcuni punti. Su Odg Pdcs, io non condivido commissioni di inchiesta a titolo personale ma a carattere di movimento sosterrò come Rete questo tipo di intervento. Odg del Psd lo voterò favorevolmente.

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