Home FixingFixing Discendiamo tutti dai pesci: abitudini, appetiti, difetti e capacità comuni. Barbo

Discendiamo tutti dai pesci: abitudini, appetiti, difetti e capacità comuni. Barbo

da Redazione

E’ una preda apprezzata anche in cucina, soprattutto nel nord Italia dove è più diffuso, anche se le sue carni sono estremamente liscose.

 

di Daniele Bartolucci

 

Il barbo italico è uno dei ciprinidi più combattivi che frequentano le nostre acque interne. Al contrario della carpa, infatti, preferisce le acque correnti, anche molto veloci, dove si “allena” i muscoli che poi gli serviranno per cacciare o per resistere alle lenze dei pescatori, che li insidiano da sempre. La tecnica più diffusa è la bolognese, con lenze che portano l’esca sul fondo, dove stazionano questi pesci di solito. Le esche preferite sono gli invertebrati, dai classici lombrico e bigattino, fino alle larve che si possono scovare sotto le pietre nei fiumi. Che sono formidabili. Servono finali abbastanza robusti, perché si deve staccare la preda dal fondo e contro corrente. E’ quindi un bell’animale da pescare, se si riesce a “metterli in fila” si riempie presto il carniere. Questo pesce infatti ha la strana abitudine di procurarsi il cibo mettendosi uno dietro l’altro in corrente, proprio in fila indiana come si vede in alcuni video. E’ ovvio che quando ha abboccato il primo, poi, abbocca il secondo e così via. La pasturazione è quindi fondamentale, sbagliarla è un errore da non fare! Il nome deriva ovviamente dal barbiglio che si nota ai lati della bocca, più accentuato della carpa, e più “curato” esteticamente, quasi baffetto anni ’50. E’ una preda apprezzata anche in cucina, soprattutto nel nord Italia dove è più diffuso, anche se le sue carni sono estremamente liscose. Quello che forse non tutti sanno, ma chi lo mangia ne è a conoscenza, è che le sue ovaie sono velenosissime. Nell’antichità venivano addirittura usate per procurare il vomito.

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