Home FixingFixing Origine delle merci: San Marino è finalmente “documentata”

Origine delle merci: San Marino è finalmente “documentata”

da Redazione

In vigore il nuovo Regolamento: l’invio delle richieste sarà solo in via telematica. Zafferani (Industria): “Sanata una disparità con le imprese italiane, risparmio di tempo e soldi”.

 

di Daniele Bartolucci

 

Origine delle merci, finalmente chiarezza e velocità per le imprese sammarinesi, ma anche per quelle italiane che operano su San Marino. E’ infatti entrato in vigore il regolamento che mette in pratica quanto previsto dall’art.11 del Decreto Delegato n.35/2011.

 

RICHIESTE SOLO IN VIA TELEMATICA


Le richieste dei certificati di origine non verranno più compilate su modulo cartaceo ma dovranno essere inviate telematicamente. “La compilazione del documento”, recita l’art. 1, “non avviene più direttamente sul modulo cartaceo bensì attraverso una procedura informatica al termine della quale i dati del Certificato e i documenti da allegare per consentire l’istruttoria da parte della Camera vengono trasmessi via internet ad un apposito Sportello Telematico camerale. Sulla base di quanto ricevuto, la Camera di Commercio può effettuare l’istruttoria e produrre il documento cartaceo (Certificato) da consegnare al richiedente”. Il servizio è disponibile sullo sportello online della Camera di Commercio (0549-980380 – info@cc.sm), basta selezionare “Richiesta certificato di origine”. Il legale rappresentante o suo delegato dovrà munirsi di dispositivo di firma elettronica per poter firmare digitalmente la richiesta del certificato e le relative fatture.

Previsto un periodo transitorio: fino alla fine di agosto 2017 sarà possibile continuare a fare le richieste con modulo cartaceo dopodiché l’unica modalità consentita sarà quella telematica con l’utilizzo di dispositivi di firma elettronica. A partire dal 1° giugno 2017 e fino alla fine del periodo transitorio i diritti di segreteria sono aumentati nella misura del 100% per l’utente che non si avvale della procedura di richiesta telematica. Inoltre, “i dati trasmessi alla Camera devono essere firmati digitalmente; il richiedente quindi deve essere dotato di un dispositivo per la firma digitale e del relativo software di firma”. Anche in questo caso, la Camera di Commercio fornisce gratuitamente un dispositivo di firma per ogni impresa a fronte del versamento di 35 € da caricare come credito sul sito.

 

OBIETTIVO: RISPARMIARE TEMPO E DENARO


“L’intento della proposta di modifica dell’articolo 9 del Decreto Delegato 24 febbraio n.35 è quello di semplificare i documenti necessari per il rilascio dei certificati di origine e di velocizzare quindi le pratiche per l’export”, ha spiegato il Segretario all’Industria Andrea Zafferani. Ricordano che “in caso di merce di origine comunitaria al momento per poter richiedere il certificato di origine è necessario richiedere al proprio fornitore il certificato di origine in originale rilasciato dalla propria Camera d i Commercio. La prima difficoltà”, ha spiegato il Segretario nella relazione che accompagna il provvedimento, “spesso risiede nel fatto che l’impresa sammarinese venga considerata alla stregua di una italiana e quindi i fornitori italiani pensano sia sufficiente una dichiarazione di origine in fattura. Questo comporta che l’impresa sammarinese debba spiegare che San Marino è un paese extra-CE e che la normativa sammarinese prevede necessariamente di produrre il Certificato di Origine della merce. Il fornitore deve quindi recarsi alla propria Camera di Commercio con conseguente dispendio di tempo e denaro, costo che viene poi ribaltato sul cliente sammarinese. Talvolta poi le stesse Camere di Commercio italiane ritengono di non poter rilasciare il certificato di origine verso San Marino, sempre per il fatto che ritengono San Marino un paese della CE, e in tali casi Camera di Commercio di San Marino si è dovuta interfacciare per chiarire lo stato delle cose e permettere quindi che venisse prodotto il certificato di origine. Qualora la merce sia di origine extra-comunitaria capita che i fornitori extra-comunitari producano certificati di origine Form A oppure EUR 1, documenti che vengono trattenuti dalla dogana al momento dell’importazione, oppure capita che non producano alcun documento. L’ impresa si trova quindi a non poter produrre certificati in originale alla Camera di Commercio. Nelle stesse condizioni si trovano le imprese italiane, che possono però produrre alla propria Camera d i Commercio copia della bolletta doganale di importazione sulla quale è riportata l’origine”. La modifica normativa proposta andrà quindi “a sanare una disparità tra le imprese italiane e quelle sammarinesi, al fine di velocizzare le modalità per ottenere il certificato di origine permettendo così alle imprese di risparmiare tempo (e denaro) nelle pratiche per l’export. Un input”, ha spiegato Zafferani, “in un momento in cui le logiche di mercato si stanno sempre più orientando verso una spedizione delle merci pressoché immediata”.

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