Home FixingFixing Stefano Ceccato: “L’UE funziona e ha futuro solo se rimane unita”

Stefano Ceccato: “L’UE funziona e ha futuro solo se rimane unita”

da Redazione

Riunione di BusinessEurope in occasione del 60esimo anniversario dei Trattati di Roma. Al tavolo anche il Presidente dell’Associazione Nazionale Industria San Marino.

BusinessEuropeRomaChigi

 

di Alessandro Carli

 

“L’Unione Europea è un’opportunità”. Lo affermano rappresentanti di BusinessEurope – che coinvolge 40 Confindustrie europee – che si sono riuniti in occasione della due giorni dedicata al 60esimo anniversario dei Trattati di Roma. Il Presidente di BusinessEurope, Emma Marcegaglia, è stata chiara: “Vogliamo un’Europa più unita, che vada avanti sull’integrazione, soprattutto su alcuni aspetti come difesa, sicurezza, controlli dei confini esterni, e Europa che ritrovi competitività, perché la sta perdendo”. Un’Europa, ha proseguito, “che metta al centro i diritti delle imprese; si parla molto di un aumento dell’aspetto sociale dell’Europa, per combattere le diseguaglianze, siamo d’accordo, però diciamo che questo si fa attraverso una maggiore competitività una maggiore forze delle imprese. Chiediamo quindi una politica industriale forte”.

Ritornare a dare priorità alla questione industriale, ma anche dare le dovute attenzione ai fondamentali dell’economia. Per una Europa, ha spiegato il Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia – che non deve subire shock negativi di economia ma può realizzare shock positivi sia al suo interno, sia in rapporto agli altri. Siamo il mercato più ricco del mondo, con un debito aggregato inferiore agli Stati Uniti, eppure, forse, gli altri pensano all’Europa come mercato per indebolire i fondamentali dell’economia europea”.

Al tavolo, assieme a Marcegaglia , Boccia e a tutti i vertici delle confederazioni, anche il Presidente dell’Associazione Nazionale Industria San Marino, Stefano Ceccato. “ANIS – esordisce il numero uno degli Industriali – è per la presenza del Titano dell’UE: ce lo dicono le nostre caratteristiche geografiche e politiche, ma anche e soprattutto le imprese del territorio, che operano non solo in Europa ma in tutto il mondo. La partecipazione di ANIS a BusinessEurope si lega anche a questa apertura verso l’esterno. Partecipando ai tavoli di BE portiamo avanti le istanze delle aziende”.

Alla fine dell’incontro, lo scorso fine settimana, è stata sottoscritta una dichiarazione comune, consegnata al Premier Paolo Gentiloni, al Presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani e al Presidente del Consiglio europeo Donald Tusk. “E’ stato richiesto di attuare un cambio di passo rispetto a come funziona e a come oggi viene concepita l’Unione Europea – spiega il Presidente -, una ‘zona’ in cui vivono diverse anime e che è attraversata da forti tensioni. Oggi stiamo attraversando tempi difficili, segnati dall’Euroscetticismo e da politiche protezioniste, con importanti sfide che dovranno essere affrontate”.

Il progetto europeo quindi va supportato e difeso. “L’Unione europea è il progetto politico di maggiore successo dei tempi moderni. Ha portato la pace nel nostro continente ed è costruito su valori fondamentali, quali democrazia, pace, diritti umani, libertà e uguaglianza, che devono essere rispettati e tutelati. L’Unione europea ha raggiunto risultati considerevoli e ne raggiungerà altri, in ambito economico, sociale, ambientale e tecnologico”.

L’UE funziona solamente se rimane unita. Nonostante, rimarca il Presidente, “vi siano tre grandi player – USA, Cina e Russia – che vorrebbero la sua disgregazione”.

All’incontro del BusinessEurope si è parlato anche di strettissima attualità: “Il Presidente Marcegaglia ha anche sottolineato quanto sia importante risolvere il problema dei migranti. In questo senso, l’emergenza va affrontata a ‘monte’, cercando di lavorare nei Paesi da partono i flussi”.

“L’Europa – conclude il Presidente dell’ANIS – rimane uno dei migliori posti al mondo in cui vivere. Ma il nostro stile di vita può essere difeso solo se agiamo insieme per realizzare un’Europa più forte e competitiva”.

 

IL DOCUMENTO DI BUSINESSEUROPE


I Presidenti delle principali associazioni imprenditoriali nazionali in Europa hanno firmato un documento in cui viene sottoscritto il totale sostegno all’UE.

I – Vogliamo un’Europa unita, che dia risposte comuni a sfide comuni, poiché esse non possono essere risolte dai singoli Stati membri, un’Europa in cui i Paesi siano uniti, responsabili e solidali tra di loro.

II – Vogliamo un’Europa che fornisca bene pubblici europei, che sia vicina ai suoi cittadini e alle sue imprese, che dia benefici concreti e che ne protegga lo stile di vita, che contribuisca a una crescita sostenibile, inclusiva e bilanciata, alla creazione di posti di lavoro e agli investimenti.

III – Vogliamo un’Europa che sviluppi appieno il potenziale inutilizzato del suo mercato unico, che rappresenta la sua più grande forza, e che abbatta le barriere esistenti e la frammentazione con una migliore regolamentazione, creando un’area stabile politicamente e legalmente, capace di attrarre talenti, imprese e investitori.

IV – Vogliamo un’Europa che capisca fino in fondo l’importanza delle sue imprese e che ne rafforzi la capacità di creare crescita e posti di lavoro, di guidare l’innovazione e di offrire soluzioni alle sfide sociali e ambientali e, quindi, che lavori per promuovere la propria competitività a livello globale, creando un’area in cui sia facile fare impresa e in cui le imprese possano prosperare.

V – Vogliamo un’Europa che promuova le nostre economie sociali di mercato, in cui il successo economico sia la condizione necessaria per un progresso sociale continuo, basato su sistemi sociali riformati, moderni ed effettivi.

VI – Vogliamo un’Europa che promuova la coesione sociale, radicata nella creazione di posti di lavoro e con una partecipazione attiva nella società, e che affronti l’elevata disoccupazione giovanile nei suoi Stati membri.

VII – Vogliamo un’Europa che fornisca pace e stabilità, aumentando gli sforzi comuni in materia di sicurezza e difesa e controllando in modo migliore i suoi confini esterni, e che guidi il dibattito nelle sedi internazionali per ristabilire la pace e la stabilità nei Paesi vicini.

VIII – Vogliamo un’Europa aperta e che assuma il ruolo che le spetta nel contesto internazionale, che aiuti a trovare soluzioni globali, che non si astenga dalla concorrenza con i Paesi terzi ma che difenda e dia priorità agli interessi dei suoi cittadini e delle sue imprese, plasmando la globalizzazione in sintonia con i propri valori e negoziando accordi commerciali moderni che rafforzino la cooperazione internazionale e un sistema di libero scambio liberale ma, allo stesso tempo, basato sulle regole.

IX – Vogliamo un’Europa che tragga pieno vantaggio dalle opportunità create dall’attuale rivoluzione industriale e che sia pronta a fronteggiare le profonde trasformazioni sociali ed economiche che si presenteranno, modernizzando e adattando la sua politica industriale con investimenti in tecnologia, competenze, infrastrutture digitali e che fornisca energia sicura, pulita e accessibile.

X – Vogliamo un’Europa che abbracci l’innovazione, non solo accompagnandola, ma guidandola in un mondo in rapida evoluzione con un chiaro vantaggio competitivo per guidare un progresso tecnologico pionieristico e per essere all’avanguardia nell’era digitale. La comunità imprenditoriale europea è unita nell’esprimere il proprio supporto all’integrazione europea ed è pronta a contribuire al suo continuo progresso. In un momento difficile della sua storia, l’Unione europea deve guardare avanti e indicare la strada da seguire. In occasione del 60esimo anniversario dalla firma del Trattato di Roma, i leader europei del mondo politico, imprenditoriale e della società dovranno mostrare che l’Europa è un ancora di stabilità nel mondo, che la diversità tra le nostre società è un punto di forza e non un pericolo per il nostro stile di vita europeo. Populismi, false notizie o “fatti alternativi” devono essere smentiti e confutati da tutti gli attori responsabili. Crediamo che il 2017 sia un anno decisivo e, per questo, vogliamo dare tutto il nostro contributo per assicurare un cambio di rotta, dimostrando ancora una volta che il successo politico, economico e sociale del progetto europeo può essere raggiunto solo insieme. È tempo di scegliere: o avere successo insieme, o diventare irrilevanti separatamente.

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento