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San Marino, NPL: una guerra mediatica davvero dannosa

da Redazione

Nei giorni scorsi, con vastissima eco sui media italiani, si è scatenata un’autentica guerra sui dati che riguardano i crediti deteriorati delle banche sammarinesi.

 

di Alessandro Carli

 

Nei giorni scorsi, con vastissima eco sui media italiani, si è scatenata un’autentica guerra sui dati che riguardano i crediti deteriorati delle banche sammarinesi. Dati che non sono né pubblici né – va detto – sono stati smentiti (il che, va detto, non significa che siano veri: c’è anche la possibilità che realmente non si sia a conoscenza del volume preciso dei Non Performing Loans). Ammontano, ci chiediamo, davvero a circa due miliardi di euro i NPL in pancia al sistema, così come è stato scritto?

Francamente, non è possibile che nel 2017 dati così sensibili (ripetiamo: non c’è certezza sull’importo complessivo) vengano dati alla mercé degli organi di informazione che – come richiede il “Testo unico dei doveri del giornalista” – dovrebbero verificare le fonti prima di rendere pubblico una qualsiasi notizia.

La certezza è che questa battaglia “mediatica” che si sta giocando tra il cartaceo e soprattutto il web (come se il sistema italiano delle banche godesse poi di grande salute) stia arrecando una serie di danni molto seri a tutta la Repubblica di San Marino. Perché, di riflesso, questo scontro epocale che è stato innescato, mette alla gogna non solamente il sistema bancario ma anche quello delle imprese che lavorano con l’estero, costrette a doversi confrontare e a dare risposte su quanto è stato pubblicato.

La guerra, si sa, lascia solo macerie.

Sarebbe quindi il caso di riportare tutto sotto l’alveo del dialogo costruttivo. Vanno, crediamo, trovate soluzioni di sistema.

Perché la Repubblica di San Marino ha bisogno di regole trasparenti e di un sistema bancario operativo.

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