Home FixingFixing Editoriale: UE, ecco cosa chiedono le imprese di San Marino

Editoriale: UE, ecco cosa chiedono le imprese di San Marino

da Redazione

Va in prima battuta aggiornato l’accordo di unione doganale del 1992, ma non solo: eliminazione del T2, passaggio all’IVA e la certificazione comunitaria AEO.

 

L’Unione Europea può davvero rappresentare una grande opportunità per la Repubblica di San Marino. In attesa di conoscere la road map della politica rispetto alla stato di avanzamento dell’accordo di associazione all’UE – che, crediamo, debba avere un po’ più di sprint rispetto al passato e che deve essere portato avanti avendo chiari gli obiettivi e le tempistiche -, abbiamo provato a mettere assieme le richieste del mondo delle imprese del territorio.

Del volano dell’economia. Di quel settore che contribuisce a circa il 35% del Prodotto Interno Lordo.

Va in prima battuta aggiornato l’accordo di unione doganale del 1992, anche alla luce delle esperienze maturate e della significativa evoluzione che in questi ultimi anni hanno subito le relazioni internazionali.

In questo contesto, per favorire la loro operatività, diventano fondamentali l’eliminazione del T2, ma anche l’istituzione di una dogana domestica (che permetterebbe, tra le altre cose, anche quella di “creare lavoro”) e l’introduzione della certificazione comunitaria AEO (sistema di certificazione per la semplificazione delle procedure doganali), oltre naturalmente al passaggio dall’imposta monofase a un sistema IVA.

In questo modo si potrebbe finalmente compiere un passo decisivo nella direzione dell’allineamento normativo agli standard europei.

Attraverso opportuni accordi difatti, questo passaggio permetterebbe di favorire e semplificare gli scambi commerciali con l’Italia e con gli altri Paesi dell’Unione Europea.

Con vantaggi per tutto il sistema Paese.

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