Ad esempio il contenzioso con l’AASS, che viene stimato in oltre 1,2 milioni di euro: ebbene, l’azienda ha già pagato gli 840mila euro che ritiene di dover pagare, mentre per l’Azienda dei Servizi tale cifra è superiore.
SAN MARINO – In riferimento a quanto emerso nei giorni scorsi nei pubblici dibattiti e ripreso anche dagli organi di stampa, la nostra società intende portare un suo contributo alla discussione in atto.
Sono anni, ormai, che il nome della Cartiera Ciacci appare ciclicamente sulle pagine dei giornali, con accuse tanto circostanziate quanto inusuali, visto che quasi mai vengono formulate in presenza dell’azienda, per dare vita ad un costruttivo dibattito. Ciò comporta ovviamente che le opinioni che si creano in tali contesti possano essere di parte e, magari, anche le inesattezze passino per verità. Ad esempio il contenzioso con l’AASS, che viene stimato in oltre 1,2 milioni di euro: ebbene, la Cartiera Ciacci ha già pagato gli 840mila euro che ritiene di dover pagare, mentre per l’Azienda dei Servizi tale cifra è superiore. Il contenzioso è quindi su questi ulteriori 400.000 euro, semmai, mentre sembrerebbe che la Cartiera Ciacci non voglia o non abbia pagato alcunché a fronte del servizio ottenuto. La stessa inesattezza la si riscontra nel capitolo gas: come noto la Cartiera Ciacci può acquistare gas metano sul mercato, ma pagando una tariffa per il vettoriamento (per il passaggio del gas nelle tubazioni dello Stato), che nel bilancio aziendale pesa per 150mila euro l’anno. Inoltre va specificato che l’Europa prevede tale possibilità per le aziende energivore che consumano più di 200.000 mc di gas metano fin dal 2000, mentre a San Marino tale posizione è stata assunta ben 12 anni dopo, imponendo una soglia dieci volte più alta, escludendo così molte altre aziende.
Allo stesso modo, come noto, la società è impegnata da tempo in un percorso di riqualificazione industriale per permettere alla Cartiera di restare competitiva sul mercato e, in parallelo, ridurre l’impatto ambientale della sua attività. In tale contesto si inserisce l’impianto cogenerativo da 5 MWe che l’azienda sta progettando, come da Delibera del Congresso di Stato n. 22 del 12/7/2016: l’energia autoprodotta non sarà sufficiente, comunque, a soddisfare l’esigenza dell’impianto produttivo, quindi non corrisponde al vero che verrà ceduta energia elettrica, né a terzi, né allo Stato.
Per quanto riguarda la vicinanza delle abitazioni e dei centri urbani, vale la pena di ricordare che Cartiera opera in questo sito dagli anni ’60 ed è evidente a tutti che le case siano arrivate dopo. Questo anche a causa di piani urbanistici poco lungimiranti, che hanno previsto questa convivenza di industrie e abitazioni private nella stessa area. Sono colpe che non possono ricadere né su chi ha acquistato quegli immobili, né su chi svolgeva un’attività produttiva prima che li costruissero.