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Consiglio Grande e Generale: il sistema bancario e finanziario, Aqr, Npl

da Redazione

Il Segretario Simone Celli sui crediti inesigibili: “E’ l’intenzione del governo di volerli gestire sotto la stretta supervisione e il rigido controllo dello Stato”. Il report di San Marino News Agency.

 

SAN MARINO – Il sistema bancario e finanziario, Aqr, Npl e le ultime iniziative del governo su Cassa di Risparmio sono al centro del dibattito con cui si apre la prima giornata di lavori consiliari. Il primo intervento è quello del segretario di Stato per le Finanze, Simone Celli, che compie un lungo riferimento sul settore bancario. In particolare, il Segretario spiega che la conclusione del processo di valutazione degli attivi bancari è imminentema “non rappresenta assolutamente il punto di arrivo, bensì il punto di partenza per la predisposizione e la realizzazione di un piano di consolidamento e di sviluppo dell’intero comparto finanziario”. E sugli Npl anticipa all’Aula l’intenzione del governo di volerli gestire “sotto la stretta supervisione e il rigido controllo dello Stato”. Segue poi un lungo dibattito, in cui l’opposizione critica l’operato del governo e di maggioranza, l’iniziativa su Cassa di risparmio annunciata ai gruppi lunedì scorso e anche la proposta di riforma della legge sullo sviluppo. 

Di seguito un estratto degli interventi.

Comma 1. Comunicazioni

Simone Celli, segretario di Stato per le Finanze

Desidero utilizzare il comma comunicazioni per svolgere alcune considerazioni sulla situazione del settore bancario che – è bene ricordarlo – ancora oggi rappresenta uno dei settori-chiave dell’economia sammarinese.

E’ evidente che per il Governo di Adesso.sm la complessiva riorganizzazione e il riposizionamento internazionale del sistema finanziario rappresenti una delle priorità su cui impostare lo sviluppo futuro del Paese: senza credito, infatti, non è possibile pensare di creare nuova economia, garantire gettito fiscale e mantenere posti di lavoro con elevate qualifiche professionali. La crisi finanziaria globale ha messo a dura prova l’economia sammarinese e non c’è stata una efficace reazione in termini di progettualità politica. Sul piano internazionale, la stragrande maggioranza delle nazioni ha applicato i criteri dell’innovazione, della legalità e della trasparenza nell’ambito di un processo di complessiva trasformazione dei modelli di business, a San Marino invece si è manifestata l’assoluta mancanza di una visione strategica d’insieme che, attraverso un piano coordinato di interventi, potesse affrontare alcune delle principali criticità presenti nel settore bancario, come il rafforzamento dell’autorità di vigilanza, la definizione di contesti normativi e di vigilanza semplificati e più leggeri, il rigoroso rispetto del principio della legalità da parte delle istituzioni, dei loro rappresentanti e dei loro consulenti, il mantenimento di un adeguato livello di efficienza fiscale, l’adozione di solidi strumenti di garanzia dei depositanti, l’implementazione delle relazioni con altri Stati e in particolare con economie in via di sviluppo, l’incentivazione della libertà nei movimenti di capitali e della flessibilità nei tassi cambio, la stipula di accordi bilaterali per la promozione e la protezione degli investimenti e l’implementazione dei servizi e delle competenze finanziarie necessarie a far diventare il sistema bancario interlocutore di idee, progetti e risorse, che vanno sviluppate nell’interesse della comunità sammarinese. Tutto ciò ha generato l’odierna situazione di precarietà nel settore bancario; una situazione che può indiscutibilmente essere gestita in modo costruttivo e che va affrontato con serietà e determinazione. Il Paese ha fatto alcuni passi in avanti nell’adattare le proprie norme e i propri sistemi di controllo agli standard internazionali, però la sfida odierna della Repubblica di San Marino risiede nell’individuazione di nuovi drivers di crescita all’interno di un modello di sviluppo più sostenibile e in uno scenario internazionale radicalmente mutato rispetto a qualche anno fa. Il Governo di Adesso.sm ritiene che tale sfida possa essere positivamente affrontata solo attraverso un convinto supporto all’azione di Banca Centrale orientata all’affermazione della legalità e della trasparenza all’interno del sistema bancario. L’imminente conclusione del processo di valutazione degli attivi bancari, Asset Quality Review, non rappresenta assolutamente il punto di arrivo, bensì il punto di partenza per la predisposizione e la realizzazione di un piano di consolidamento e di sviluppo dell’intero comparto finanziario, dopo averne ricavato una diagnosi dettagliata del suo stato di salute. La nostra coalizione, fin dall’inizio, ha considerato l’attuazione dell’AQR una significativa opportunità per riaccreditare, a livello internazionale, l’immagine e la reputazione del sistema finanziario sammarinese e per stabilire un punto preciso da cui ripartire con un progetto globale di rilancio e di ricapitalizzazione.

Pur non potendo ancora entrare nel merito, desidero anticipare all’Aula Consiliare la ferma intenzione del Governo di voler gestire i cosiddetti crediti non performing con l’obiettivo specifico di rendere l’intera collettività beneficiaria delle potenziali attività derivanti dall’azione di recupero dei crediti. Gli Npl sotto la stretta supervisione e il rigido controllo dello Stato, in quanto le risorse gestite appartengono a tutti i cittadini sammarinesi.

Il Governo e le Istituzioni competenti si assicureranno che gli stessi soggetti che hanno alimentato il problema, con consulenze, pareri e con una conduzione a dir poco discutibili, non vengano coinvolti in attività di pertinenza esclusiva dell’intera comunità sammarinese e in tale senso deve essere chiaro che dalle autorità preposte sarà compiuta un’attenta verifica per valutare l’emersione di eventuali profili di responsabilità di carattere legale e morale nei confronti dei risparmiatori e dei contribuenti sammarinesi.

L’azione del Governo, perciò, è diretta ad utilizzare ogni strumento necessario a garantire depositanti e risparmiatori e a tutelare il maggior numero possibile di posti di lavoro dei tanti nostri concittadini che operano nel settore bancario.

In tale ottica si ritiene che attraverso un piano coordinato che tenga sullo stesso livello la definizione del nuovo contratto bancario (ormai scaduto da sei anni e rispetto al quale le amministrazioni precedenti non pare abbiano mostrato la necessaria attenzione pur essendo tema di grande rilevanza per chi svolge la propria attività lavorativa in questo comparto economico), la possibilità di favorire forme di turn-over dei lavoratori e la predisposizione nel brevissimo periodo di programmi di riqualificazione professionale del personale bancario, ad esempio puntando sulla specializzazione nell’ambito del recupero crediti, possano essere riconosciute nuove e ulteriori opportunità in termini occupazionali.

Lo Stato farà la propria parte per assicurare la massima solidità al sistema bancario sammarinese e con la decisione assunta lunedì scorso dal Governo su Cassa di Risparmio, lo Stato ribadisce la propria intenzione di portare avanti un piano complessivo con le Istituzioni preposte, con le parti politiche e sociali e con l’intera comunità sammarinese. Nonostante le chiavi di lettura possano essere diverse da parte delle forze politiche di opposizione, nella seduta di ieri il Congresso di Stato ha esercitato una sua prerogativa adottando una delibera per avviare le procedure necessarie alla convocazione dell’assemblea degli azionisti della Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino. Ai sensi dell’ordine del giorno approvato dal Consiglio Grande e Generale in data 22 gennaio 2016 e in coerenza con le raccomandazioni esplicitate ripetutamente negli ultimi anni (2014-2015-2016-2017) dal Fondo Monetario Internazionale e con le posizioni della Banca Centrale, si è ritenuto di dare concretezza al percorso teso alla revisione degli accordi vigenti circa l’assetto partecipativo dell’Ecc.ma Camera in Cassa di Risparmio, oltreché alla revisione della struttura e della composizione del Consiglio di Amministrazione allo scopo di garantire all’organismo più snellezza e maggiori professionalità specifiche per traghettare l’istituto lungo il percorso di applicazione del Piano Pluriennale di ristrutturazione e internazionalizzazione. Alla luce del fortissimo impegno finanziario profuso dallo Stato a supporto di Cassa di Risparmio, si considera indispensabile che venga riconosciuta all’Ecc.ma Camera la quota di proprietà corrispondente realmente agli apporti di capitale sociale compiuti in questi anni.

Non sono affatto d’accordo con chi sostiene che l’iniziativa assunta dal Governo – tra le altre cose accompagnata da una nota stampa ufficiale del Congresso di Stato molto equilibrata e ragionevole – possa determinare elementi di turbativa al mercato, anzi ritengo che rappresentino un pericolo ben superiore alcune affermazioni compiute in queste ultime ore, che hanno l’intenso retrogusto della strumentalizzazione politica, soprattutto da parte di chi nella scorsa legislatura ha avuto tutte le possibilità per risolvere i problemi ma non lo ha fatto per mancanza di coraggio e, ancor peggio, per mancanza di volontà politica. Il Governo ritiene che questa iniziativa sia un chiaro segnale dell’intenzione politica di dare stabilità e prospettiva a Cassa di Risparmio, implementandone l’operatività presente e futura attraverso un piano di sviluppo nell’ambito del quale lo Stato eserciterà un ruolo di primo piano e di garante, avvalendosi della collaborazione di figure professionali di elevato profilo. I risparmi sono patrimonio dell’intera comunità sammarinese e in tal senso il Governo si farà difensore dell’integrale mantenimento della proprietà di Cassa di Risparmio nelle mani dello Stato, mettendo in campo ogni iniziativa utile a impedire possibili scalate da parte di soggetti privati e a contrastare ogni potenziale atto e intromissione tesi al depauperamento della ricchezza dei cittadini sammarinesi e dello Stato.

Concludo riaffermando senza indugio che il sistema bancario sammarinese è solido e il Governo invita Banca Centrale a proseguire il lavoro intrapreso, integrando nella struttura nuove risorse umane dotate di elevata professionalità per incrementare le competenze al fine di affrontare in modo efficace alle sfide del prossimo futuro. Siamo infatti certi che dall’azione in corso emergerà un sistema bancario che rispetta le regole della legalità e della trasparenza, un sistema bancario robusto che sarà in grado di competere a livello internazionale per solidità e professionalità, al pari degli intermediari di altri paesi europei e non europei. In questo modo si creeranno le condizioni per attrarre nuovi investimenti e nuovi progetti imprenditoriali di alto livello e così anche preservare e riqualificare i lavoratori del settore e salvaguardare l’interesse dei contribuenti.

Luca Santolini, C10

Il 24 febbraio scorso si è conclusa a Vienna la Riunione Invernale dell’Assemblea Parlamentare dell’OSCE alla quale ha partecipato la Delegazione Sammarinese composta da me medesimo in qualità di capodelegazione, e dalla collega Margherita Amici. In apertura dei lavori, la Presidente dell’Assemblea Christine Muttonen ha espresso preoccupazione per l’ascesa di fenomeni di radicalizzazione ed estremismo anche in riferimento al crescente populismo e alla strumentalizzazione dei flussi migratori per creare consenso in campagna elettorale in nome della sicurezza nazionale; ha quindi evidenziato l’esigenza di combattere la tendenza all’isolamento e al nazionalismo per affrontare le crisi esistenti nei Paesi OSCE e potenziare la cooperazione nella lotta alle minacce terroristiche. Le Tre Commissioni Generali – Affari Politici e Sicurezza, Affari Economici, Scienza, Tecnologia e Ambiente, Democrazia, Diritti Umani e Questioni Umanitarie – hanno sviluppato principalmente le problematiche legate ai fenomeni migratori; i relatori hanno concordato sulla necessità di risposte forti e soluzioni condivise per quello che non si deve più considerare un’emergenza umanitaria ma un vero e proprio fenomeno strutturale. In particolare, le Commissioni hanno discusso della lotta alla tratta degli esseri umani e al narcotraffico, della gestione dei flussi migratori per ragioni legate ai cambiamenti climatici e alla difficoltà di accesso a fonti di acqua potabile e della tutela dei diritti fondamentali nell’applicazione delle misure di sicurezza da parte dei Paesi di accoglienza. C’è accordo tra i paesi affinché si contrasti immigrazione clandestina ma ci sono approcci diversi, interessante è la proposta di istituire una banca data migranti, anche per contrastare infiltrazioni terroristiche. A luglio si terrà la prossima assemblea, a Minsk.

Vanessa Muratori, Ssd

Intervengo per riferire brevemente della Commissione Affari Politici e Democrazia del Consiglio d’Europa a cui ho partecipato lo scorso 6 marzo a Parigi. L’ordine del giorno prevedeva, tra i vari temi in esame, un aggiornamento sulle attività dell’Organizzazione per la Cooperazione Economica e lo Sviluppo (OCSE) nel 2016-2017, la promozione di un Summit del Consiglio d’Europa per promuovere e difendere la sicurezza in Europa, come la corruzione sia una barriera per l’efficienza e il progresso delle istituzioni democratiche.

Quello su cui vorrei porre l’attenzione dell’Aula sono i temi che hanno collegato i vari punti all’ordine del giorno e che sono stati oggetto di un dibattito puntuale all’interno della Commissione: disoccupazione e del ruolo della democrazia. Per quanto riguarda la disoccupazione, la Commissione ha rilevato che la fascia più sensibile – alla disoccupazione e alle barriere del mercato del lavoro – sono i giovani; di qui, la richiesta da parte della Commissione se sono state individuate dall’OCSE delle best-practice per andare a tutelare e sviluppare la fascia di inoccupati e disoccupati giovani. Tra le linee di indirizzo suggerite per trovare un nuovo equilibrio tra i giovani e il mondo del lavoro, voglio rilevare l’importanza che la Commissione ha dato all’apprendistato, tipico dei paesi germanofoni. Altro elemento, con una crescita stimata intorno allo 0,5% della maggior parte dei Paesi, è valutare se è più sensato che ogni Stato lavori da solo oppure andare a mettere quello 0,5% a fattor comune e cercare di prendere delle iniziative collettive. Già la Segreteria di Stato competente è attiva nell’elaborare politiche in questo senso e spero che questo mio breve riferimento possa essere di impulso. Ho voluto fare questo focus sul lavoro e la disoccupazione perché anche qua a San Marino viviamo situazioni molto simili e sarebbe interessante poter approfondire questi temi in relazione alla nostra realtà e sviluppare – di conseguenza – delle politiche attive. Un altro grande tema è quello della democrazia, dello sviluppo nei vari Paesi che fanno parte del Consiglio d’Europa e di come essa si possa bilanciare ad una domanda di sicurezza da una parte e tutela delle tradizioni dall’altra. Quello che è emerso è che non possiamo prescindere dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, quello è il punto di partenza per tutto ed è anche ciò a cui non possiamo rinunciare. Ultima comunicazione, vi volevo informare che ho già fatto convocare una riunione della nostra delegazione per il 29 marzo per un aggiornamento e la preparazione alla prossima missione a Strasburgo prevista per fine aprile.

Marco Gatti, Pdcs

Dall’ultimo Consiglio Grande e Generale ad oggi è successo di tutto. Dalla serata verità ai successivi temi aperti dallo scorso Consiglio, sulle Tlc. Noi torniamo al monopolio Telecom e viene sradicato quanto fatto negli ultimi anni, avremo antenne alte anche 40-45 metri. Poi è arrivata la legge che modifica la ‘legge sviluppo’, i sindacati ne hanno chiesto il ritiro, noi facciamo fatica ad esprimerci perché, come partito di opposizione, non l’abbiamo avuto il testo. Sappiamo che aumenteranno i costi del lavoro e porteremo le nostre aziende tutte fuori mercato. Tra l’altro, è grave che l’onorevole Arlotti ha detto che vede questo provvedimento come un atto ostile nei confronti dell’Italia. Fermarci a confrontarci su quello che deve essere lo sviluppo del Paese sarebbe di aiuto a tutti. Noi abbiamo lavorato 5 anni con queste persone per recuperare il rapporto, vederlo naufragare nel giro di pochi mesi è delittuoso.

Ultimo punto, il sistema bancario. Il segretario di Stato è intervenuto in sede di comunicazione, sarebbe stato più serio inserire un comma all’ordine del giorno. Anche oggi abbiamo assistito a un intervento che va in difensiva. Visto lo stato delle cose, tanto vale iniziarle a dire che l dibattito su questo tema non ci sarà mai. Rete, nel proprio dibattito pubblico, ha fatto un parallelo tra Grais e Grandoni. La problematica non è da individuare in Grandoni, forse solo una parte. Ma tra le nomine dei Commissari ho visto quella del figlio di Pedrizzi, che è socio in Lussemburgo con i fratelli Conforti. Passiamo dai fratelli Magnoni ai fratelli Conforti. Visto che si parla di trasparenza, voglio parlare degli uomini che lavorano in Bcsm a partire dal presidente, nominato dopo una serie di situazioni particolari, cui non avevamo dato troppo peso. E’ stato nominato anche se non aveva i titoli per il bando. La passata maggioranza l’aveva escluso, ma guarda caso è rimasto lì in attesa che altri si dileguassero, per poi venire alla sua nomina. Non rispetta norme sammarinesi, lo stipendio è sopra tetto previsto, poi all’indomani della nomina aveva minacciato di andarsene se lo stipendio non superava i cento mila euro, stessa cosa successa anche per il direttore. Sono le pressioni della politica o il contrario?

Qui dentro ci raccontano le balle, basta guardare i risultati di un sistema che ha retto a scudi fiscali e voluntary e ora registra deflussi continui di denaro perché noi mandiamo messaggi ‘positivi’ e questi sono deflussi dei soldi dei sammarinesi. E cosa sta facendo il presidente con il suo staff? Proposte per lo sviluppo, ne avete sentite? Zero. Proposte di soluzioni di problemi? Nessuna. E’ un anno che ci ripetiamo che ci vuole l’Aqr, bisogna muoversi per tempo è passato un anno. Commissariamento di Asset, i risparmiatori spostano i soldi. Avevamo chiesto un dibattito perché ci sono altri strumenti che non sono stati presi in considerazione.

Pasquale Valentini, Pdcs

Un dibattito sarebbe stato necessario davvero, non credo ci si debba vergognare di dire che c’è un’insicurezza nel Paese che dovremmo guardare e affrontare. Se c’è uno scrupolo è quello di non alimentare preoccupazioni. Nel suo intervento, il segretario Celli ha fatto una disamina del settore. Si dice che non c’è stata da parte del sistema adeguata trasformazione. Il sistema in realtà ha dovuto fare una rapidissima trasformazione. Eravamo in procedura rafforzata, abbiamo fatto un rapidissimo adeguamento internazionale, abbiamo rinegoziato la Convenzione monetaria. E’ stato un percorso che ci ha permesso di chiedere all’Ue che il nostro Paese possa essere considerato un Paese equivalente. È Banca Centrale che deve supportare la politica del Governo, non il contrario. L’insicurezza diffusa nasce dall’assenza di visione di governo e politica circa gli indirizzi che deve assumere il nostro sistema bancario. Bcsm è organo certificatore, ma abbiamo ribaltato i ruoli e ognuno dei vigilati si sente solo e in balia di situazione senza regole certe. Non è un problema di maggioranza e opposizione madi che cosa stiamo cercando, i primi ad essere preoccupati dovrebbero esser i membri di governo E’ molto grave quello che sta avvenendo, ci dovrebbe essere presa di coscienza comune in questo rimbalzo di responsabilità, stiamo affondando Paese. La maggioranza in questo momento non fa niente per cambiare lo stato di cose. Non si ha il coraggio di parlare qui delle scelte che il Paese deve fare, il metodo non mette in pratica la condivisione, ma da l’idea che una parte deve farla pagare all’altra parte, è la cosa peggiore sotto profilo politico e ancora economico. Le responsabilità sono sicuramente dei governi precedenti, ma anche dell’attuale che sta assecondando la perdita di tempo.

Alessandro Bevitori, Ssd

Come Presidente della Commissione esteri riferisco sul colloquio della seduta congiunta di Commissione Esteri e Consiglio dei XII, reso necessario per segnalare formalmente l’annosa difficoltà di interpretazione normative sulle residenze e intestazioni di immobili. Ci sono state indicazioni di vari casi in cui si sono palesate una difficoltà operatività sull’applicazione delle leggi. Non era possibile che dal confronto emergessero modifiche normative o soluzioni tampone, l’organismo congiunto non è deputato a compiti normativi. Essendo il Consglio Grande e Generale l’unico organismo con potere legislativo, era obbligatorio partecipare all’Aula quanto emerso dalla riunione congiunta e si invitano i capigruppo a dare avvio alla proposta di intervento sulla legge n.118 del 2010 e la n.71 del 2013 per superare le difficoltà segnalate.

Oscar Mina, Pdcs

Rispetto la riunione congiunta di Consiglio XII e Commissione Finanze, non avendo potere deliberativo, non poteva esser fatto alcun atto in tal senso come suo esito. Avendo inoltre competenze distinte, non potevano i due organismi produrre nulla, ma fa specie che siamo arrivati a una convocazione senza un tema e senza alcuni elementi di confronto su cui dibattere. E qui il presidente, mi spiace, Lei presiedeva la Commissione e doveva avere qualche elemento da mettere in discussione su alcune proposte. Ho assistito a rivendicazioni di parte e concetti qua e là, e questo mi ha dato da pensare. Do lettura infine di un Odg rispetto alle nomine diplomatiche.”Il Consiglio grande e generale (…) preso atto della volontà di assumere agenti diplomatici non di carriera nell’ottica di internazioanalizzazione e promozione del Paese, impegna il congresso di Stato, attraverso la Segreteria competente, a promuovere in Commissione Affari esteri un confronto su criteri che si intende adottare, prima di procedere ad assunzione di diplomatici non di carriera”.

Marianna Bucci, Rete

Fa piacere che la Dc intervenga su sistema bancario e finanziario, sollevando temi che noi stessi abbiamo sollevato negli anni passati, Voi stessi avete contribuito a preparare il terreno a questa situazione. La nostra generazione ha ereditato un Paese disastrato perché nessuno si faceva domande. Se non fosse che oggi il Paese sta pagando quel disinteresse. Facciamo un appello alla responsabilità dei consiglieri, i vostri voti faranno la differenza e vi chiediamo di non accontentavi delle spiegazioni rassicuranti ma di farvi domande.

Grazia Zafferani, Rete

Senza la Centrale rischi le banche rischiano di prestare domani a gente già insolvente perché Bcsm non è tenuta a comunicarlo. Bcsm lo sa sicuramente chi è insolvente, i dati le arrivano, ma le informazioni non arrivano alle banche perché non è tenuta a farlo. Ostacola così il controllo sulla gestione degli affidamenti, eppure lo statuto prevede che Bcsm sia responsabile di questo, ma da quando sono arrivati i nuovi vertici risulta impossibile chiedere informazioni. Quando Grais arriva, giungono informazioni di ispezioni a Banca Cis di cui abbiamo chiesto spiegazioni in Aula l’anno scorso. Ma non è arrivata nessuna risposta. E’ arrivata l’Aqr, ma gli addetti ai lavori dicono che non ha senso farla senza la Centrale rischi. Perché il governo non fa domande a chi di dovere su come viene fatta l’Aqr? Poi il Commissariamento di Asset. Mai messo in dubbio esistenza di problemi su Asset, ma il commissariamento ha senso se è necessario il blocco dei pagamenti. Che senso ha se si lasciano le cassa aperte? Ciò ha permesso deflusso di denaro, i sammarinesi aprono conti all’estero, e proprio nel momento in cui il governo dichiara di voler chiedere finanziamenti esteri?

Mariella Muraloni, Pdcs

Bel governo di svolta, con due delibere di consulenze per la comunicazione. Non si poteva fare un bando di selezione? Abbiamo tanti giovani laureati disoccupati. Recenti provvedimenti del governo sul sistema bancario stanno generando danni irreparabili. A che pro? Le banche si stanno svuotando, i correntisti stanno disinvestendo, è questa la salvaguardia del sistema bancario? Per non parlare delle polemiche con l’Italia per modificare la legge per lo sviluppo. All’Odg c’è il regolamento consiliare, nel portarlo avete voluto fare una grande forzatura. Poi il Prg, a nome del gruppo consiliare esprimo disappunto per non aver accettato la richiesta di inserire un comma specifico avanzata in ufficio di presidenza. Riteniamo necessario il confronto con tutte le forze politiche. Auspichiamo che il dibattito ci sia nella prossima sessione. La Reggenza di garanzia era stata promessa da Adesso.sm in campagna elettorale. Non potete ora rimangiarvi le promesse. Vogliamo veder applicata la Reggenza di garanzia da subito, se composta da due donne meglio ancora. Governo e maggioranza dovranno fare una riflessione su quanto fatto in questi mesi, non state facendo il bene del Paese.

Elena Tonnini, Rete

Sarebbe il caso di ragionare in modo più alto, le nostre preoccupazioni riguardano il Paese Siamo invece caduti in una dinamica per cui non ci si può nemmeno più permettere di porci domande su Banca centrale, se no siamo contro l’autonomia e a favore di potentati, invece è un diritto e dovere porsi domande in Aula. Una è a chi si sta rispondendo con una serie di azioni accelerate, qui si rischia di far saltare il sistema bancario con interventi a gamba tesa che rischiano di far defluire la liquidità delle banche, non tutelarle. Di fronte iun ntervento a gamba tesa su Cassa, è possibile che il governo proceda a prove di forza, malgrado la scadenza del Cda sia a maggio?

Sulla nazionalizzazione Cassa ci trovate al vostro fianco, ma se nel frattempo si consente che sia svuotata di liquidità, in capo alla popolazione si rischia di lasciare solo debiti. Unitile avere una banca pubblica senza soldi dei correntisti. A che pro questa accelerazione? Ci pare ci sia una regia esterna nell’azione di certi segretari di Stato, a chi si sta rispondendo? Si fanno partire 24 mln dei nostri fondi pensione e si investono all’estero. Liquidità che viene portata all’estero per dire che qui non c’è liquidità. Il segretario alla Sanità era al nostro fianco in una serata pubblica per vietare questo saccheggio, si parlava allora di una prima tranche partita, da 10 mln, in cui in 6 mesi si sono persi 800 mila euro dei nostri fondi pensioni. E la prima cosa che fa il nuovo governo è rinnovare la consulenza e portare fuori altri 24 milioni? Mi auguro i cittadini si facciano domande. Si rischia una battaglia sotterranea sulla gestione degli Npl. Ci può essere un business su quei 2 miliardi di euro e sullo sfondo ci sono società lussemburghesi e la famiglia Conforti che ha legami con Pedrizi. commissario straordinario di Asset. Dobbiamo escludere la possibilità di un disegno esterno di persone che hanno portato soldi nel nostro sistema e hanno interesse a tutelarli. Per loro può essere perfetta una vigilanza di una piccola Repubblica fatta su misura, senza anticorpi, dentro la quale con un piccolo capitale non si compra solo una banca, ma un intero sistema. Su questo chiediamo risposte che non arrivano. Chiediamo di toglierci di dosso il mantodi ‘maggioranza’ ‘opposizione’, è d’obbligo per tutti escludere questo tipo di disegno.

Gian Carlo Venturini, Pdcs

E’ condivisibile ritenere, come il Segretario, che il settore bancario sia fondamentale e strategico. D’altra parte, anche se è riconosciuto che sono stati fatti sforzi notevoli in questi anni per il riallineamento internazionale, dall’altra gli interventi del governo messi in atto mi paiono vadano in tutt’altra direzione e per questo non sono per niente tranquillo. Già l’anno scorso c’era preoccupazione sugli Aqr. Poi lunedì pomeriggio l’incontro con il governo sulle scelte precise del settore, poi la serata sui conti pubblici e l’ipotesi di apertura di una linea di credito estera. E ancora, il trasferimento di nuova liquidità all’estero dei fondi pensione, visto quello che è avvenuto di cui ha parlato Tonnini. Poi l’accelerata per la sostituzione del Cda di Carisp che era in scadenza. Le preoccupazioni dei risparmiatori ci sono e non basta dire che saranno tutelati, che vogliamo difendere i nostri istituti. O ci sono motivazioni sostanziali che non ci sono state comunicate oppure poteva essere utilizzata un’altra strada e rispettare la scadenza del 30 aprile di decadenza del Cda attuale con l’approvazione del bilancio. Siamo tutti preoccupati del nulla? Una riflessione credo debba esser fatta e non solo sul sistema bancario ma anche su altri interventi. Anche per favorire lo sviluppo si mette mano a una legge che le forze politiche ancora non hanno visto e già c’è contrarietà assoluta delle associazioni sindacali, di categoria e da parte italiana. Di fronte ai primi atti del governo metteremo in atto tutte le iniziative possibili per sensibilizzare la popolazione, non possiamo limitarci a guardare inermi atti che mettono in discussione latranquillità del Paese.

Roberto Giorgetti, Rf

In epoca pre-Rete già voci che prefiguravano conseguenze politiche del Paese si sono realizzate.

Centrali rischi: per scongiurare l’investimento Delta non sarebbe servita, non raccontiamoci favolette. Gli Npl sono ennesime eredità di quel passato. Su Cassa di risparmio, come parlate di accelerazione? Sono problemi gravi e che sono lì da oltre 2 anni. Qualcuno parla di fretta incomprensibile? L’attuale direttore è stato rinviato a giudizio per riciclaggio aggravato. Basta questo per giustificare la fretta. Cassa di Risparmio diventerà pubblica, a stretto controllo dello Stato. Pubblica al 100%. I complotti non sono finiti, qui si dice che si vuole regalare a società estere la gestione degli Npl, che porteremo povertà al sistema finanziario, il crollo mercato immobiliare. Invece l’esito è che la gestione degli Npl sarà di una società a controllo pubblico. Nell’estate 2006, quando si è avuta la crisi di governo, è venuta meno la garanzia che si affrontassero determinati problemi. Allora è iniziato un attacco strisciante a Bcsm e a chi sosteneva che un certo percorso andava fatto per forza.

Alessandro Mancini, Ps

Nel mio intervento avrei voluto fare l’analisi di questi mesi di inattività del governo e sulla proposta del governo illustrata a tutti, tranne che alla politica, sulla legge sviluppo con conseguenze importanti nei rapporti italo-sammarinesi. Avrei voluto fare un’analisi di quanto successo in commissione esteri-consiglio dei XII, una riunione congiunta senza alcun indirizzo per risolvere problemi. Per non parlare poi di una gestione un po’ allegra del governo in tema di consulenze e amici. Ma il tema centrale di questo comma comunicazione è inevitabilmente un altro. Lo stesso segretario alle Finanze ha aperto il comma comunicazione con un riferimento sul sistema bancario e in particolare su Cassa di risparmio. Dispiace che per parlarne no si usi un comma apposito, per definire le coordinate a Bcsm. Si parla ancora di massimi sistemi, arrivano novità che apprezziamo, ovvero che la gestione degli Nps sarà affidata a una società di natura pubblica, anche se ancora non sappiamo quale è la portata dei problemi. Il governo e Banca centrale probabilmente avranno un quadro della situazione più chiara. Purtroppo sta generando panico l’attuale situazione del sistema bancario e non è l’opposizione a crearlo. Arrivano una serie di messaggi che derivano da una serie di azioni incompatibili con il quadro attuale: il commissariamento di una banca in piena Aqr, si accelera la sostituzione della governance di Cassa di risparmio. Ci chiamate due giorni fa per darci comunicazioni di quanto fatto la mattina, vi chiediamo la motivazioni di delibera per la convocazione dei soci di Cassa e le risposte sono ancora quelle, Fmi, il report, dobbiamo fare bella figura a Washington, rispettare l’Odg? Serviva un’accelerazione di questo tipo, cari colleghi di maggioranza? E tornando al nuovo Cda di Cassa, in soli 4-5 giorni come potrà approvare un bilancio? Che analisi potrà fare? Se non ci dite le ragioni vere, la fantasia poi dilaga, è normale. Se ieri tutte le forze di opposizione, in modo autonomo, sono uscite con note stampa per esprimere le medesime preoccupazioni, vi fate delle domande? Per governare il Paese ci vuole senso dello Stato. Qualcosa che non va, c’è.

Iro Belluzzi, Psd

Il segretario Morganti ci raccontava a gennaio che nell’arco di 6 mesi tutto il sistema bancario sarebbe stato in sicurezza, mancano due mesi. Il segretario Mancini è stato grazioso nel dire che la maggior parte delle forze sono preoccupate, se facciamo un calcolo, il 70% del Paese è preoccupato su ciò che sta avvenendo. E quando non si hanno risposte, ma si lanciano solo titoli dei progetti, difficilmente si riesce a portare contributo più grande. Su Cassa si è avuta una rimozione surrettizia come in Asset: possiamo raccontare fandomie con delibere, ammantando raccomandazioni internazionali. Sappiamo benissimo che poteva essere fatta in tempi più consoni, non so s c’è un disegno su San Marino, chi volete che si avvicini in Paese dove crolla tutto? C’è un disegno per cui tutti diventiamo più poveri in funzione di chi conquisterà il sistema o siamo tutti conniventi. Da quando l’ho incontrato, sono stato tra i più grandi sponsor di Grais, ma ora agisce come un elefante in una cristalliera. Non voglio pensare voglia far diventare tutti sudditi di chissà chi, ma invito il governo ad andare a verificare.

Teodoro Lonfernini, Pdcs

Avrei iniziato il miO intervento per congratularmi con Adesso.sm per scelta di una prossima Reggenza tutta al femminile, una delle poche cose nuove cui assistito in questi ultimi mesi. Avrei detto che siamo di nuovo in Aula con Odg limitato. Ma ho assistito a una serie di fatti e accadimenti nel Paese allarmanti, che vanno analizzati. Non ho partecipato alla riunione congiunta Commissione Affari esteri-Consiglio dei XII, dire che è atipica è poco. Settore bancario, siamo d’accordo che è un settore chiave, poi segretario lei dice che siamo in uno stato di precarietà e alla fine si contraddice perché sostiene che il sistema è solido. Delle due, quale è reale circostanza interna sistema bancario?

Siamo al terzo dibattito sul sistema bancario, un po’ approssimativo, interno dell’Aula, non si può ridurre un aspetto così importante nel comma comunicazione. Delega in bianco, segretario, è responsabilità che non si può permettere di prendere. Asset quality review, sono d’accordo, è un punto di partenza e noi partiamo ..se non vogliamo correre ulteriori rischi, se volete tutelare il sistema, incominciate a portare gli elementi. La pazienza dentro l’aula e il Paese inizia a scadere anche per voi.

Jader Tosi, C10

Commissione Esteri e Consiglio dei XII hanno ambiti e competenze e modalità di intervento diversi. Non si è giunti con un indirizzo politico semplicemente perché andava trovata una soluzione condivisa a un problema annoso. Non è stato possibile, dispiace, ma se si arriva qui con un provvedimento già scritto non va bene, se si arriva con volontà di ragionare, non va bene lo stesso. Il collega Zeppa è stato il più corretto dell’opposizione, perché è rimasto nel merito del ragionamento da portare. Da parte di Dc e Ps solo demagogia, che abbiamo sentito anche oggi in Aula. Tlc, non è un progetto che vuole favorire Telecom come dice Gatti, ma ambisce ad avere più gestori telefonici. Voglio passare a quello che è stato l’argomento sulle consulenze: in precedenza vi erano consulenti di comunicazioni per ogni segreteria di Stato, visti risultati abbiamo scelto un’altra strada e ne siamo contenti.

Stefano Canti, Pdcs

E’ vero che il progetto su Tlc messo in campo da governo è misto, di microcelle e pali, e ciò significa che progetto Polab è superato. Il segretario Celli ha fatto un riferimento sul sistema bancario. Sulla società Advantage finance il governo deve rispondere a richieste di chiarimenti, se no faremo interpellanza. Io chiedo al segretario se questa finanziaria abbia relazioni commerciali con banche sammarinesi o italiane. Poi si è parlato di ricapitalizzazione del settore bancario: questa società potrebbe subentrare nella Repubblica di San Marino a ricapitalizzare le banche? Su Cassa di risparmio il governo ha sollevato dall’incarico il Cda, senza motivazioni valide. Chiedo di istituire un comma in questa seduta consigliare sul sistema bancario e finanziario ,anche in seduta segreta, per approfondire la tematica ed evitare i nostri ‘teoremi'”. Come Pdcs abbiamo presentato una interpellanza su Centrale rischi cui governo non ha di fatto risposto. Poi altra interpellanza per sapere il motivo della nomina in Ccr del commissario Mirella Sommella, rispetto cui si è preso tempo per non rispondere. Atteggiamento di governo e maggioranza con opposizione deve essere un altro.

Marco Podeschi, Segretario di Stato per la Cultura

Non è che se si è consigliere di opposizione si è autorizzati a dire falsità. Primo tema, le telecomunicazione, non era serata improntata a dire che Telecom avrà monopolio, non mi sembra. Più volte si è detto che si è al lavoro per dare uguali possibilità agli operatori per accedere. Poi si dice che vogliamo seminare il panico, noi non scherzavamo quando abbiamo detto che saremmo stati trasparenti e che avremmo informato i cittadini sui conti pubblici. Fmi, le visite forse non sono servite a niente, se ce ne freghiamo delle raccomandazioni. Il fondo monetario l’ha detto dal 2014, ogni anno, di intervenire su governance di Cassa di risparmio per averla adeguata alla ristrutturazione bancaria.. Cosa ci stiamo fare dal ’92 nel Fondo monetario allora? Su Banca centrale, la dirigenza che avete sostenuto voi, adesso non va più bene. Noi dall’opposizione nella precedente legislatura abbiamo presentato Pdl di riforma di Bcsm e ce l’avete deriso. Chiedete spiegazioni sul Commissariamento, non mi sembra in precedenza siano mai state date, né che Banca d’Italia sia tenuta a darle, né in altri Paesi. Il panico si crea anche da questi comportamenti, se mezzo Consiglio grande e generale inizia a dire che qualcuno si fa i teoremi. Quando si parla di settori bancario e finanziario ci sono atti previsti per legge, regolamenti, non possiamo fregarcene.

Andrea Massimo Ugolini, Pdcs

Sul sistema bancario, perché aspettare ad attivare centrale rischi? E’ pronta, c’è un Odg approvato, come fate a dire ‘aspettiamo’? Quanto meno date risposte, segretario, sia più esplicito all’interpellanza. Si parla di confronto e cambio di metodo, chiederei risposte più puntuali. Poi questioni su un ipotetico scenario che sta affiorando da certe nomine, certe casualità iniziano a definire un quadro che spingono noi, come politica, a dire che a certi giochini non ci stiamo. Perché sono nominate persone al di fuori della Repubblica di San Marino in contrasto dei requisiti, vorrei sapere perché si privilegiano persone non sammarinesi. Siamo venuti a conoscenza alle modifiche della legge sviluppo sulla stampa, non credo ciò avvalori il ruolo della minoranza.

Nicola Selva, Rf

In precedente legislatura, dall’opposizione come Upr, non abbiamo votato i vertici attuali di Bcsm, voi invece li avete votati e ora che siete voi all’opposizione non vanno più bene. I problemi ci sono perché in passato non si sono voluti affrontare e prima o poi i nodi vengono al pettine. Cassa di risparmio, gli organismi internazionali ci hanno detto cosa fare e lo stiamo facendo. Asset banca, facciamo lavorare la vigilanza, anche io sono preoccupato, ma il ruolo di Bcsm va rispettato, come è stato fatto in passato su altre banche. Forse l’allarmismo lo fanno altri. Non si può volere l’autonomia solo quando fa comodo a qualcuno.

Federico Pedini Amati, MdSi

Noi facciamo politica, nessuno è più esperto di un altro, ma ognuno di noi ha il diritto di dire le cose che vede. Nelle serate pubbliche abbiamo detto di non credere a noi, ma abbiamo sollecitato la cittadinanza ad informarsi su quello che sta accadendo nel Paese. Noi abbiamo messo sul tavolo delle stranezze e poi i cittadini faranno le loro valutazioni, poi le congetture, i nomi, i complotti, ma cosa ci importa? Io voglio pensare non ci sia nessun complotto, ma noi abbiamo portato alla luce cose palesi. Il sistema bancario è in un momento particolarmente difficile, non creiamo allarmismo nella cittadinanza, chiunque ha ragione o torto. E’ la maggioranza che innesca preoccupazione nella cittadinanza con le dinamiche che vengono avanti, non è Pedini che dice di andare a prelevare i soldi, sono i sammarinesi che sono preoccupati dei propri risparmi. A noi non devono essere dette le motivazione del commissariamento di Asset perché Bcsm è autonomo, idem per la defenastrazione del Cda di Cassa di risparmio un mese prima che cadesse da solo. Vi chiedo di pensare al perché di una forzatura del genere. E chi sapeva qualcosa? Il governo e non la maggioranza. Sta succedendo uno stravolgimento del settore bancario, o no?

Luca Boschi, C10

Rigetto l’accusa di essere servi sciocchi in mano a pochi soggetti, manovrati per un cambio di potentati. I Segretari possono contare sul sostegno di tutta la maggioranza, non è fiducia cieca ma nata da confronto quotidiano. Questo è approccio alla responsabilità del Paese. Ci facciamo tante domande, verifichiamo anche spunti che arrivano dall’opposizione e decidiamo. Mi sento di dire che nel Paese qualche anticorpo c’è. L’attenzione in questo momento deve essere massima nell’interesse di tutto il Paese. Nel merito delle critiche rispetto al sistema bancario, aiamo tutti d’accordo che c’è un problema. In passato sono stati fatti tanti errori. Dal 2008 sono stati fatti tanti passi in avanti, il percorso di allineamento va continuato. Per salvaguardare le banche bisogna riposizionare il sistema bancario, aprirlo verso il sistema internazionale. Per questo processo di accreditamento internazionale è necessario il percorso di Banca centrale. Se confrontassimo l’operato di un vigilanza ideale agli interventi messi in atto dall’attuale coinciderebbero. Molte delle paure degli ultimi mesi sono state smentite, la Cassa resterà pubblica, gli Npl saranno gestiti dallo Stato e non venduti all’estero. Altra paura avanzata oggi è quella di svuotare banche sammarinesi per permetter a un cavaliere bianco di impossessarsene. Finché ci sarò questa maggioranza non sarà assecondato nessun potentato, il sistema va aperto e tutti devono partire da medesime condizioni.

Giuseppe Maria Morganti, Ssd

Si sta delineando in modo chiara la strada intrapresa di risanamento del settore bancario e finanziario, non sono passati sei mesi, siamo in anticipo. Non dobbiamo cadere nell’errore di favorire una parte e sfavorire altre, ci deve essere collaborazione ampia di un progetto che con difficoltà ma anche con grande prospettiva può portarci risultati. Non siamo noi ad averne bisogno, ma il Paese. Mettiamoci subito a lavorare. La prima cosa fatta: abbiamo cercato di capire se le problematiche emerse nell’incontro dei capigruppo fossero effettive, alcune le stiamo verificando, altre avranno immediata risposta. Continueremo a vigilare, è giusto farlo. A questo punto dobbiamo dare garanzie. E’ vero che c’è stata un’accelerazione sulla modifica della governance di Cassa, ma è anche vero che la banca è coperta da garanzie pubbliche e in grado di rilanciarsi. Qual è la scaletta da affrontare? Prima di tutto gli Npl: non possono essere ceduti, vero, tant’è che diciamo che saranno gestiti dallo Stato, da un’entità che avrà nello Stato il suo motore principale. Altro passo importante che è quello delle banche principali, quelle sorrette da fondazioni, devono essere salvaguardate e diventare banche di sistema. Poi c’è il settore bancario privato, deve sottostare alle regole Lisf, ma può essere acquisito, gestito dall’attuale proprietà, l’importante è far fronte alle difficoltà dei prossimi mesi. Ci saranno accorpamenti, non lo so, riduzione del personale, è già fenomeno in corso, sicuramente ci sarà bisogno di una ristrutturazione e della riqualifica del personale. Centrale rischi, si sta delineando il sistema più moderno, i memorandum sono fondamentali nella grande partita delle relazioni internazionali, che senza credibilità che si sta manifestando a più ripresa, non sarebbe possibile giocare. Sono necessità effettive di un lungo percorso che ci auguriamo duri meno tempo possibile.

Francesco Mussoni, Pdcs

Capitolo Legge di modifica delle norme sullo sviluppo: vediamo qualche novità e l’apertura di conflittualità bilaterali e con chi è stato sostenitore oltre confine del nostro Paese. Se questo è il cambio di passo…

Mi pare ci sia un certo scollamento della maggioranza e del governo. Morganti dice che c’è un progetto, un’impostazione per il sistema bancario che però non è chiara a quest’Aula, come allo stesso sistema bancario e ai cittadini. Possiamo noi salvaguardare il sistema bancario con gli slogan su questi temi e con l’assenza di contenuti? Alla luce di avvenimenti nuovi del Paese che coinvolgono due istituti bancari, chiediamo di fare chiarezza di questo progetto fantomatico di un sistema bancario e finanziario di prospettiva. Chi sono e come avverrà la ricapitalizzazione, qual è orientamento del governo su Npl? Non c’è un progetto che ci consenta di capire e avere quella tranquillità che serve al sistema economico per avere fiducia. Siamo tutti coinvolti, maggioranza e opposizione, se Bcsm, non è in grado di creare fiducia ne andiamo tutti di mezzo. Il problema è qual è la strategia, il progetto sul sistema paese. Venerdì andremo da Abs, non conosco il loro progetto ma non si può dire che non piace a priori. Cerchiamo davvero di confrontarci su dati e su un progetto serio e costruttivo. Terzo tema, è quello sulle Tcl, non mi è chiaro il progetto su fibra ottica, credo il governo debba fare chiarezza su quali saranno i progetti e se la Pa garantisce imparzialità.

Sandra Giardi, Rete

La nostra preoccupazione sul settore bancario è assolutamente motivata. La nostra attenzione è concentrata sul sistema finanziario, visto il fallimento del progetto della Piazza finanziaria crollato appena sono stati posti paletti internazionali. Le notizie lussemburghesi le abbiamo apprese da siti e un plico di documenti è statp consegnato alla maggioranza. Abbiamo chiesto a più voci di verificare queste informazioni. Abbiamo chiesto a tutti i consiglieri di valutare le informazioni che avevamo. Invece non c’è volontà da parte della maggioranza di rendere partecipi di informazioni e veniamo additati di allarmismo.

Enrico Carattoni, Ssd

Dopo tre mesi di incarichi di governo, durati anni, non regge che venite qua a gridare al complotto, non regge. Il governo ha l’obbligo e il dovere di gestire la finanza pubblica perché è cosa dello Stato e dei cittadini. Il governo ha obbligo di dare fotografie dei conti pubblici, altra questione è la finanza privata e il settore bancario. Gian Matteo Zeppa, Rete

Maggioranza di allora e di oggi, vi strappate le vesti che qualcosa sulla nomina di Grais non è andata? Noi abbiamo sempre detto che non parlava italiano e non rispecchiava i requisiti, qualcuno allora poi bruciò tre nomi. A Giorgetti circa pericolo piazza finanziaria, peccato che Ap è da 10 anni al governo con chi ha voluto la piazza finanziaria. Il nostro Odg, votato, parlava di Cassa e prevedeva l’allontanamento di tutti i dirigenti di istituti bancari rinviati a giudizio o condannati. Tutti. Poi non avete fatto battaglia sulla retribuzione dei 100 mila euro, noi l’abbiamo fatta con i suoi alleati, C10 e Su. La sua disonesta intellettuale è profonda. Non ho fiducia, si sta attuando tutto quanto avevamo temuto.

Vogliamo andare in Europa, vogliamo fare accordi con India, con la Croazia? Bene, ma vi ricordo che siamo un’enclave dentro l’Italia che ci sta guardando. Vogliamo fare una rivisitazione della piazza finanziaria, senza memorandum e senza accordi di chi ci ha ‘dentro’? Con quali criteri parliamo di internazionalizzazione del settore bancario, con Banca d’Italia ci parliamo? Perché siete andati a parlare di Cassa la mattina e nel pomeriggio ci avete convocato? Tutto questo casino è stato perfettamente architettato in disegno perfetto per cui ora la cittadinanza ha paura e vi lascia mano libera di fare quello che volete, non coinvolgendo opposizione se non a giochi fatti.

Roberto Ciavatta, Rete

La politica deve anche fare controlli e fare in modo che quanto sia realizzato risponda agli interessi del Paese, per questo non mi basta che si dica ‘abbiamo piena fiducia nel governo’. Anche quando è partita la piazza finanziaria si diceva in quest’Aula che era per interesse del Paese. Forse, dopo tutto quanto successo, degli anticorpi dovremo averli fatti. Non si può indicare un unico colpevole quando è stata l’intera Aula ad avere permesso quanto successo, i partiti al governo da 2006-2008 non sono esenti da responsabilità. Io non voglio scegliere tra uno o l’altro potentato. La politica avrebbe il dovere di tutelarsi dai potentati, non di sceglierne uno perché lo reputa il meno peggio. C’è una guerra tra bande, ce lo diciamo nei corridoi, la politica cosa deve fare? L’arbitro, e per farlo va dal capitano della squadra o dai singoli giocatori? Questa è la nostra lettura e abbiamo premesso che siamo dei visionari e diciamo di non credere a noi, è un’analisi su dati frammentati, ma non dovete credere neanche ad altri rappresentanti dei gruppi, dovete cercare informazioni e farvi una vostra idea.

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