Home categorieComunicati Stampa Università di San Marino e imprese del territorio: ecco come si formano gli ingegneri di domani

Università di San Marino e imprese del territorio: ecco come si formano gli ingegneri di domani

da Redazione

Voce alle imprese. Così i Corsi di Laurea in Ingegneria Civile dell’Università degli Studi della Repubblica di San Marino offrono un’anteprima degli Open Day in programma il 17 e 18 marzo prossimi, quando potenziali studenti e curiosi potranno visitare l’Ateneo e scoprire le caratteristiche dei suoi percorsi formativi, parlando con studenti, docenti e non solo. In vista della due giorni ‘a porte aperte’, rivolta in particolare a chi deve scegliere il suo futuro universitario, due aziende che lavorano a stretto contatto con l’Ateneo offrono un focus sull’attività di tirocini che li coinvolge: un’esperienza nella quale convivono esperienze lavorative e un primo contatto con la realtà post-laurea, utile per le aziende e indispensabile per chi studia.

“Si incontrano le nostre esigenze, nello specifico l’approfondimento dello studio di determinati prodotti, con quelle dello studente, che trova uno struttura in grado di portare a lato pratico quello che ha appreso durante gli studi”, spiega Nicola Frulli, tecnico della Cooperativa Braccianti Riminese, un’azienda da oltre 200 dipendenti che opera nel settore stradale da più di 70 anni. Gli iscritti all’Ateneo sammarinese che svolgono un tirocinio nella loro ditta, prosegue, possono “comprendere tutte le sfaccettature del settore delle costruzioni stradali, toccando con mano i materiali e le tecniche studiati nei Corsi di Laurea”.

Dall’azienda riminese Pesaresi Giuseppe Spa, protagonista nel settore delle infrastrutture stradali con la realizzazione di opere come aeroporti e autostrade, è invece il responsabile della produzione Alex Celli a descrivere l’attività di stage: “Il rapporto con l’Ateneo di San Marino si è creato sulla scia di un incontro nel quale nacque una forte sintonia alimentata dalla passione comune per gli argomenti trattati e dalla chiara sensazione che la collaborazione avrebbe portato benefici per entrambi gli interlocutori”. Rispetto all’attività coinvolta nei tirocini, Celli parla di un percorso in più fasi in cui “generalmente, quando le competenze pratiche degli studenti sono diventate sufficienti, si cerca di concentrare il loro lavoro su qualcosa di innovativo che ancora non è stato prodotto e che possa avere interessanti sviluppi futuri. In questa parte lo studente deve metterci del suo, e ciò porta inevitabilmente a una sua crescita umana e professionale”. E la preparazione di chi studia Ingegneria Civile sul Titano, come viene valutata? “E’ ottima. Sicuramente il numero di iscritti, limitato rispetto ad altre facoltà, favorisce un rapporto molto stretto fra insegnati e studenti. Ciò, unitamente alla qualità dei docenti, dà i suoi frutti”.

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