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Consorzio Terra di San Marino, dal Biofach di Norimberga al “bio” del Titano

da Redazione

Già alcune imprese agricole hanno aderito al progetto. E in autunno sarà disponibile il miele.

Consorzio Norimberga

 

Sulla direzione intrapresa dal Consorzio Terra di San Marino parlano i fatti: la grande vetrina di Expo 2015 di Milano, sei mesi di occhi aperti sul mondo durante i quali ci sono stati molti momenti di confronto con altre realtà, ma soprattutto il progetto legato all’agricoltura biologica avviato lo scorso anno, non lasciano dubbi. A confermare l’interesse verso tutte le novità (e sono tante) “bio”, la partecipazione, a metà febbraio, alla 28esima edizione del “Biofach 2017”, il salone leader mondiale degli alimenti biologici ospitato a Norimberga che quest’anno ha registrato numeri da record: 50.000 visitatori in 4 giorni, provenienti da 134 Paesi. L’edizione 2017 ha visto la presenza di 2.785 espositori di 88 Nazioni diverse. Solamente il “Vivaness”, il salone internazionale della cosmesi naturale che si estende su una superficie di 11 mila metri quadrati e che “accompagna” Biofach, ha richiamato quasi 260 aziende, pronte a presentare le ultime novità: il deodorante solido con l’olio di Palmarosa o quello al limone e mandarino verde, o ancora la mousse alla fragola dolce con menta piperita e balsamo di cioccolato.

Una rappresentanza del Consorzio Terra di San Marino, composta da Aida Selva, Arianna Serra, Giuseppe Guidi e Flavio Benedettini, insieme ai consulenti Antonio Borri e Carlo Bazzocchi, ha avuto modo di “toccare con mano” questa particolare declinazione dell’agricoltura, in forte espansione in tutto il mondo.

“E’ stata un’esperienza positiva e interessante – raccontano -, anche per capire le potenzialità del settore”. Il “bio” difatti sta iniziando a “prendere piede” anche sul Titano. “Già alcune imprese agricole della Repubblica di San Marino – proseguono – hanno aderito al progetto, assoggettandosi all’ente certificatore”.

Ma il “bio” è anche altro. “A Norimberga abbiamo potuto constatare la sua grande vivacità, il suo fermento, anche sotto il punto di vista della ricerca e dell’innovazione. Oltre ai prodotti ‘tipici’, quelli cioè più conosciuti – la classiche filiere del Mediterraneo, quindi parliamo di vino, carne, formaggi, latte, olio e cereali -, le imprese stanno lavorando su una serie di ‘variazioni’, di novità, come ad esempio gli snack, le zuppe, i cosiddetti ‘pasti pronti’, e le bibite”.

A Norimberga, naturalmente, tutte le declinazioni del “bio”. “Biofach ci ha fatto conoscere anche gli aspetti più economici, quelli che gravitano attorno al bio, o che il bio produce. Dalle macchine utilizzate per la lavorazione alle tecniche di ‘lotta biologica’ (quella che sfrutta i rapporti di antagonismo tra gli organismi viventi per contenere le popolazioni di quelli dannosi, ndr), passando per il packaging, ecocompatibile e biodegradabile, frutto di un grande impegno e studio sulla ricerca di nuove fibre. La sperimentazione è sempre volta alla sostenibilità ambientale, con una costante attenzione alla salute del consumatore”.

Come si può evincere, il dialogo tra il mondo biologico e l’economia è stretto. E, perché no, potrebbe avere ricadute positive anche per il Titano. “I Paesi che hanno ‘sposato’ il biologico confermano che, se inserito in un sistema integrato, è in grado di attirare turismo: enogastronomia, cosmesi, visita alle fattorie, eccetera. Crediamo che sia un modello esportabile anche sul Titano”. Intanto il percorso “bio” intrapreso dal Monte sta portando i primi frutti concreti. “In autunno sarà disponibile, anche se in quantità limitata, il miele bio Terra di San Marino”.

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