Home FixingFixing San Marino, artigiani: c’è l’accordo sugli aumenti retributivi

San Marino, artigiani: c’è l’accordo sugli aumenti retributivi

da Redazione

Come ANIS per l’Industria, UNAS e CSU hanno siglato la nuova intesa.

contratto artigiani unas csu

 

di Daniele Bartolucci

 

Come previsto dal contratto del 19 giugno 2015, sottoscritto tra UNAS e CSU, le parti si sono incontrate per verificare l’andamento della dinamica inflattiva relativa al periodo trascorso, in funzione delle tabelle retributive previste per gli anni 2017 e 2018, ovvero per i successivi periodi futuri.

“Con reciproco senso di responsabilità”, spiegano gli Artigiani, “già base dei precedenti accordi, alla luce della incidenza effettiva dell’inflazione e della difformità tra aumenti già corrisposti ed inflazione reale, si sono previsti i correttivi che hanno determinato la rimodulazione degli aumenti programmati ed il contenimento degli stessi in base alla inflazione reale. Per il 2017 resterà immutato l’aumento dell’1,2%: l’eccesso di previsione fin qui accordata verrà spalmato nei successivi anni: 0,80% nel 2019, 0,50% nel 2020 e 0,50% nel 2021, tenendo invariate le tabelle del 2017 per il 2018. Nell’accordo”, inoltre, “si registra altresì una grande novità: la previsione che a fronte di una riduzione della aliquota destinata al Fondo Servizi Sociali (da 1,2 a 1%), venga istituito anche all’interno dello stesso (sez. Artigianato), una previsione di riserva a favore dei lavoratori creditori nei confronti di aziende eventualmente soggette a procedure concorsuali. Anche se ad oggi non si sono verificati casi per il settore, vista la particolarità del settore artigianato, prevederne l’eventualità è un senso di responsabilità di chi sottoscrive gli accordi contrattuali”.

“Garantiti per i prossimi cinque anni aumenti economici e tutele solidali per i circa 500 dipendenti del settore. Un altro punto fermo contrattuale che questa volta riguarda la galassia delle aziende artigianali in gran parte composto da micro imprese”, affermano i segretari della FLI-CSU Enzo Merlini e Giorgio Felici.

Anche per loro è di rilevanza la creazione di un fondo salva stipendi di 50 mila euro per i lavoratori coinvolti nei fallimenti aziendali. “In questi anni nel settore artigianale – spiegano i segretari industria – il fenomeno dei fallimenti non si è manifestato ma segnali di crisi non mancano. Quindi d’intesa con l’UNAS abbiamo deciso di dare al contratto una impronta solidale e prevedere concrete tutele per quella fascia di lavoratori più svantaggiati dalla crisi”.

Come detto, il capitolo economico ricalca le rivalutazioni salariali concordate con la recente firma del contratto Industria con l’ANIS. “Anche in questo caso – sottolineano Merlini e Felici – l’intesa si sviluppa su un arco di cinque anni e ha come obiettivo il riallineamento degli stipendi rispetto alla dinamica dell’inflazione”.

Il nuovo piano delle retribuzioni, dopo una crescita reale del 2,5% durante il periodo 2013-2016, prevede così di lasciare immutato l’aumento dell’1,20% per il 2017 e di dilazionare fino al 2021 le nuove rivalutazioni.

Nel dettaglio, il 2018 rimarrà fermo e per i successivi periodi viene concordato un aumento dell’ 0,8% per il 2019; dello 0,5% per il 2020; dello 0,5% per il 2021.

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