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Riorganizzazione della Polizia postale, Arlotti al ministero dell’Interno

da Redazione

La polizia postale va mantenuta sul territorio, ancor più in un momento in cui aumentano i casi di cyberbullismo, violazione della privacy, diffamazione, sexting, pedofilia, truffa e reclutamento di terroristi online. E’ ciò che hanno sostenuto il deputato Pd romagnolo Tiziano Arlotti e la collega senatrice Donatella Albano nell’incontro, ieri pomeriggio, con Achille Passoni, capo della segreteria del ministro dell’Interno Marco Minniti.

“Il piano di riorganizzazione delle specialità della Polizia di Stato rischia di penalizzare, anche in termini di risorse umane, la presenza e l’azione della Polizia postale sul territorio – evidenzia Arlotti, che sull’argomento ha già avuto occasione di intervenire con interrogazioni e lettere -. In tutta Italia gli agenti sono passati da 920 a 603 e a Rimini si è avuto un sostanziale dimezzamento del personale in 7 anni, passato da 9 unità nel 2010 a 5 lo scorso anno. In un momento in cui aumentano esponenzialmente i reati online servono presidi sul territorio, oltre all’attività che si porta avanti a livello centrale. Occorre garantire risorse umane alla Polizia postale anche per la preziosa attività di sensibilizzazione e prevenzione che svolge fra i giovani e nelle scuole”.

Per questo Arlotti ha manifestato a Passoni la propria perplessità sul piano di riorganizzazione della Polizia, chiedendo di rivedere le scelte. “Passoni si è impegnato a effettuare ulteriori verifiche e a mantenerci in contatto per lavorare sulle questioni condivise con le sigle sindacali di Polizia, che sono state già oggetto di mie interrogazioni e interventi”.

Secondo i dati più recenti, in Italia nel 2016 sono stati 235 i casi di minori vittime di cyberbullismo, che interessa il 7-8% della popolazione scolastica. Nonostante il bullismo incida per il 15%, il cyberbullismo colpisce più a fondo perché presenta un rischio più elevato di suicidi: il 50% di chi ammette di averlo subito dice di averci pensato, l’11% di averlo tentato, il 70% di aver fatto autolesionismo e una percentuale analoga di essere entrata in depressione.

Nel 2016 la Polizia postale ha raccolto in Emilia-Romagna 19 denunce da minorenni che sono rimasti vittime di ‘adescamento on-line’ su chat o social network. Nel 2015 in Emilia-Romagna la Polizia postale ha trattato 120 casi di cyberbullismo (23 di diffamazione online, 6 ingiurie, 53 minacce, 2 molestie, 13 furti di identità, 23 diffusione materiale pedopornografico). I minori denunciati all’autorità giudiziari sono stati 24 (5 per diffamazione, 6 minacce, 1 molestie, 3 furto di identità, 9 diffusione materiale pedopornografico).

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