Approvata quella sull’abolizione nella Scuola Pubblica dell’ora di religione gestita dalla Curia. Il report di San Marino News Agency.
SAN MARINO – Nella seduta del pomeriggio di ieri l’Aula termina all’esame delle istanze d’Arengo, aprendo dibattiti sui temi etici quali aborto, autodeterminazione alla vita e ancora, laicità e insegnamento della religione nella scuola pubblica.
Già nei lavori serali di martedì sono state approvate tre istanze: la n.16 “perché i dati riguardanti la raccolta differenziata dei rifiuti siano pubblicati con cadenza trimestrale sul sito web dell’Azienda Autonoma di Stato per i Servizi Pubblici”, la n. 17 in favore della realizzazione di una rampa di accesso alla Basilica del Santo, infine la n.19 per chiedere la modifica del sistema pensionistico “in modo da includere tra i superstiti anche i coniugi aventi differenza di età superiore ai venti anni che abbiano contratto matrimonio anche successivamente al compimento dei settant’anni d’età da parte del coniuge poi deceduto”.
Quindi ieri i lavori si sono aperti su due istanze in tema di maternità, vita e morte, entrambe respinte. La prima, ‘Istanza d’Arengo’ n.3 “perché da parte dello Stato siano stipulate convenzioni con associazioni e strutture sul territorio utili a declinare il principio di sussidiarietà, nell’assistenza e nell’aiuto delle donne in gravidanza”, che viene respinta con 37 voti contrari, 12 a favore e 2 astenuti. La successiva, la n.4, “perché sia esplicitato il principio della dignità e dell’inviolabilità della vita umana, dal concepimento sino alla sua fine naturale” viene bocciata con 32 voti contrari, 20 a favore e un astenuto.
Aperto un lungo dibattito sulle tre istanze incentrare sull’ora di religione nelle scuole pubbliche del Titano: la n.5 “per l’abolizione nella Scuola Pubblica dell’ora di religione gestita dalla Curia”; la n.6 “per l’introduzione nella Scuola Pubblica di un insegnamento laico alternativo all’insegnamento della religione cattolica e parificato a quest’ultimo nella capacità di concorrere alla determinazione della media dei voti”; la n.7 “perché i costi dell’attività di insegnamento della religione cattolica nell’ambito della Scuola Pubblica siano assunti dalla Curia”.
Sono presentati inoltre due Odg, uno dalla maggioranza e uno di Rete, sottoscritto anche da Psd e Mdsi. Il primo viene approvato con 31 voti a favore, 13 contrari e 10 astenuti. Il testo “dà mandato al Congresso di Stato di procedere a 1) aprire un confronto sugli accordi esistenza in materia di insegnamento della religione cattolica affinché il reperimento degli insegnanti sia parificato in termini normativi alle disposizioni già vigenti per il corpo docente nel sistema scolastico sammarinese; 2) superare l’istituto dell’esonero per gli studenti che decidono di non avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica attraverso l’adozione di uno specifico istituto che con neutralità assicuri libertà di scelta e proponga un percorso alternativo allo studente, relativo ad ambiti attinenti alle diverse culture religiose; 3) attivare specifiche disposizioni affinché gli studenti che hanno optato per l’esonero dall’insegnamento della religione, per quanto attiene alla loro valutazione e anche in caso di calcolo della media dei voti per l’accesso alle borse di studio, non subiscano svantaggi”.
Quello delle tre forze di minoranza viene respinto con 31 contrari, 15 a favore e 8 astenuti. Il testo avrebbe impegnato il Governo “a rescindere accordi con Santa sede e Diocesi in materia di insegnamento della religione cattolica e ad attivare entro l’anno scolastico 2018-2019 l’insegnamento di tipo antropologico e aconfessionale con l’obiettivo dell’approfondimento delle religioni”.
Prima di chiudere il comma 4, è stata rimessa ai voti l’Istanza d’Arengo n.1 “per la libera scelta del luogo in cui celebrare i funerali” su cui l’Aula non aveva deliberato: 29 i voti a favore, 25 i contrarli, l’istanza è stata accolta.
I lavori proseguono con una serie di nomine per poi passare alla presentazione del progetto di legge di iniziativa popolare “Su crediti monofase e crediti d’imposta alle banche”, in prima lettura e al successivo dibattito che proseguirà in seduta notturna.
Di seguito un estratto degli interventi del pomeriggio del 22 febbraio.
Comma 4. Esame delle istanze d’Arengo
Istanza n.4, “perché sia esplicitato il principio della dignità e dell’inviolabilità della vita umana, dal concepimento sino alla sua fine naturale”/ Respinta con 32 voti contrari, 20 a favore e un astenuto.
Franco Santi, segretario di Stato per la Sanità.
Mi limito a dire che sui temi della vita e della morte delle persone la politica deve procedere con rispetto e con equilibrio, fatte salve l’inviolabilità della dignità della persona e il rispetto dei diritti fondamentali.
Roberto Carlini, Ssd
La questione della vita va affrontata calibrando i diritti del concepito e della madre, qui si deve puntare a depenalizzazione aborto. Rispetto la questione della fine della vita, l’istanza propone una formula generica che non accoglie ipotesi diverse dalla fine naturale, ma bisogna tutelare il principio dell’autodeterminazione, le indicazioni delle volontà quando le persone non saranno più in grado di indicarla. L’Istanza contrasta con l’obiettivo di crescita civile. Voto contrario a questa istanza.
Mariella Mularoni, Pdcs
Da diversi mesi è in atto nel Paese un intenso dibattito e anche nel Consiglio sul grande tema del diritto alla vita. A settembre è stato approvato un Odg all’unanimità sulla tutela della vita che prevedeva impegni del governo, tra cui l’aggiornamento della norma a tutela della vita del figlio, a partire dal concepimento, e della madre. I contenuti di questo Odg, una volta recepiti, saranno un passo in avanti per il Paese. Per quanto riguarda questa istanza, è auspicabile si apra una riflessione sul tema della difesa della vita, del bambino, della madre ma anche del malato e dell’anziano, e che il dialogo sia basato sula ragione, non su posizioni ideologiche. San Marino ha nel suo Dna la difesa della libertà e la tutela deboli e di persone in stato di necessità. Attraverso l’accoglimento dell’istanza abbiamo occasione di esercitare questa facoltà. Come forza politica sosterremo l’istanza.
Gian Carlo Venturini, Pdcs
Oggetto dell’istanza è un tema di assoluto rilievo, con forti implicazioni su famiglia e società, evidenzia i valori fondanti della vita e della comunità. Esprimo voto favorevole all’istanza.
Mimma Zavoli, C10
In questo luogo dobbiamo fare lo sforzo di agire sopra le nostre scelte di fede. Le scelte personali non possono incidere sulle scelte da decisori politici, dobbiamo essere rappresentativi di tutti i cittadini, fornendo leggi adeguate e rispettose. Non posso pensare che le mie scelte di decisore civile siano influenzate dalle mie decisioni personali che non vanno imposte a nessuno.
Emmanuel Gasperoni, Rf
Rispetto ‘al fine vita’ mancano tutele normative. Se la morte fa parte della vita è un dovere tutelarne la dignità fino all’ultimo. Manca una normativa sulla morte celebrare, allora è reato donare organi, né possono essere messe in atto pratiche per espianto. Il Comitato di bioetica e una squadra di professionisti è già al lavoro su questo. Anche sul Testamento biologico la macchina politica si è messa in moto, porteremo a termine quanto chiesto in un progetto condiviso il più trasversalmente possibile.
Roberto Ciavatta, Rete
Questa è un tema etico. E’ ancora ‘morte naturale’ quella che avviene all’interno di una struttura ospedaliera, quando si è attaccati ad un respiratore, per esempio, con l’ausilio di tecnologie che consentano il mantenimento in vita? La medicalizzazione che prolunga la vita è convenzione, è cultura. Stesso discorso vale per l’inizio della vita. Qual è l’elemento che ci può dare le ragioni che ci dicono che in quel momento inizia la vita?
Pasquale Valentini, Pdcs
Un bambino di pochi mesi che capacità di autodeterminazione ha? È un soggetto di diritto o no? Invito ad affrontare questo tema. Il mio problema non è dire se l’istanza passerà o no, pensiamo piuttosto alle conseguenze di quello che stiamo facendo. Stiamo introducendo arbitrariamente, non suffragati da dati scientifici, una decisione sul momento in cui vogliamo considerare come soggetto giuridico un essere umano. Quante volte ci sarà nella vita un momento in cui non ci sarà la capacità di autodeterminazione? Invece agiamo sulla base di un desiderio, seppur importantissimo, della libertà, perché l’autodeterminazione pone che nessuno ponga limiti alla mia libertà.
Vanessa d’Ambrosio, Ssd
Quando il consigliere Valentini sarà pronto a parlare in modo laico, sarò disponibile al confronto.
Il tema del diritto alla vita non può essere preponderante sul diritto all’autodeterminazione. Si mettono sullo stesso piano un embrione e un essere umano nel pieno delle facoltà e della dignità e dell’autodeterminazione. Gli istanti voglio normare tutti i cittadini al di là delle libertà del singolo.
Franco Santi, replica
Mi auguro il dibattito continui nel Paese e nelle forze politiche, per poter dare avvio ad un percorso non facile e complesso che ci vedrà impegnati tutti e a cui do fin da subito disponibilità mia e dell’Iss.
– Istanza. n.5 “per l’abolizione nella Scuola Pubblica dell’ora di religione gestita dalla Curia”/respinta con 42 voti contrari e 13 favorevoli;
– Istanza n.6 “per l’introduzione nella Scuola Pubblica di un insegnamento laico alternativo all’insegnamento della religione cattolica e parificato a quest’ultimo nella capacità di concorrere alla determinazione della media dei voti”/ respinta con 40 voti contrari, 13 a favore, 2 astenuti;
– Istanza n.7 “perché i costi dell’attività di insegnamento della religione cattolica nell’ambito della Scuola Pubblica siano assunti dalla Curia”/respinta con 16 voti a favore, 40 contrari e 2 astenuti.
Marco Podeschi, segretario di Stato all’Istruzione
La necessità della conoscenza della cultura religiosa è affermata da uomini di cultura come Eco e Cacciari. Si può non riconoscere che i principi del cristianesimo siano parte integrante della storia e dei valori sammarinesi? La scuola è chiamata a dare senso alle esperienze vissute dei giovani, a dare risposte agli interrogativi della vita, perché non cogliere questo bisogno e trovare confronto nella scuola? Frequentare l’ora di religione non significa dichiararsi credente, ma contribuisce alla crescita della persona, alla sua conoscenza della storia, della musica, della letteratura, dell’arte. La maggior parte degli alunni scegli di frequentare l’ora di religione, la percentuale degli esoneri è bassa, non supera il 3%: alle elementari rinunciano in 34 su 1000, nelle medie inferiori 19 su 972, alle superiori superiori 14 su 603. Orientamento è respingere istanze, ma intenzione è rivedere normative e accordi per superare alcuni problemi evidenziati da istanze.
Mara Valentini, Rf
L’insegnamento della Religione cattolica non è catechismo, ma è un insegnamento culturale, in questo senso è da considerarsi un bene laico della scuola e del Paese, non un privilegio della religione cattolica. Mira alla conscenza delle dottrine e del patrimonio artistico e letterario del cattolicesimo che ha gettato le basi dell’Europa e del nostro Paese in particolare. Voterò contro l’istanza. Chiederei di poter passare alla lettura dell’Odg della maggioranza per arricchire questa discussione: ‘Il Consiglio grande e generale (…) valutando opportuno addivenire all’aggiornamento delle normative e degli accordi sottoscritti dalla Repubblica di San Marino affinché si fermi ulteriormente la capacità dell’istituto di rappresentare un intervento educstivo per eliminare pregiudizi e stereotipi e per favorire il dialogo e il rispetto verso altre scelte, anche in un contesto in cui convivono persone che hanno visioni religiose e culturali diverse, dà mandato al Congresso di Stato di procedere a 1) aprire un confronto sugli accordi esistenza in materia di insegnamento della religione cattolica affinché il reperimento degli insegnanti sia parificato in termini normativi alle disposizioni già vigenti per il corpo docente nel sistema scolastico sammarinese; 2) superare l’istituto dell’esonero per gli studenti che decidono di non avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica attraverso l’adozione di uno specifico istituto che con neutralità assicuri libertà di scelta e proponga un percorso alternativo allo studente, relativo ad ambiti attinenti alle diverse culture religiose; 3) attivare specifiche disposizioni affinché gli studenti cheh anno optato per l’esonero dall’insegnamento della religione, per quanto attiene alla loro valutazione e anche in caso di calcolo della media dei voti per l’accesso alle borse di studio, non subiscano svantaggi. Il Consiglio Grande e generale impegna il Congresso di Stato a riferire alla Commissione consiliare permanente Istruzione e cultura entro il 30 giugno 2017 sull’avanzamento della realizzazione dei punti precedenti in relazione all’anno scolastico 2017-2018′”.
Marianna Bucci, Rete
Oggi discutiamo 3 istanze sul problema dell’organizzazione dell0ora di religione nelle scuole sammarinesi, ovvero dell’ora di religione cattolica. Il nostro movimento è favorevole all’insegnamento della materia “religione” e riteniamo opportuno trasformarla da ora di “religione cattolica” a ora di “religioni” perché siamo uno Stato laico, aperto al confronto. L’impronta confessionale è implicita nel nome. L’idoneità degli insegnanti viene rilasciata dalla Diocesi. Anche se si precisa che non è ora di catechismo, è un approccio lasciato alla sensibilità dei singoli insegnanti. Non a caso è prevista infatti la possibilità di esonero. Non è una lezione che include ma che esclude, obiettivo su cui la politica dovrebbe convergere è quello di rendere accogliente l’ora di religione facendo conoscere anche altre culture.
Alessandro Cardelli, Pdcs
L’Insegnamento dell’ora di religione negli ultimi anni ha avuto un percorso laico. Oggi anche se ha quella denominazione, di ‘religione cattolica’, permette la conoscenza di altre religioni, di farsi una propria idea. La tradizione cattolica è presente in ogni ambito della nostra società. Siamo un Paese laico ma basato su una storia e cultura che è quella cristiano-cattolica, nessuno vuole mettere in dubbio la libertà di culto. Se meno del 3% dei giovani sammarinesi decide di esonerarsi dalla religione cattolica è un problema sentito? E’ una battaglia pretestuosa e ci auguriamo come Pdcs che le tre istanze siano respinte.
Vanessa d’Ambrosio,Ssd
Dire che è pretestuosa la richiesta dei cittadini è pretestuoso come non rispettare le differenze.
E’ comprensibile la richiesta dei cittadini che vorrebbero un insegnamento più laico e plurale. La tradizione ha a che fare con le radici ed è innegabile dire che la cultura cattolica ha influenzato la cultura sammarinese- in certi casi l’ha anche rallentata. La nostra tradizione include però anche un approccio più laico, aperto al confronto, come maggioranza abbiamo previsto di presentare un Odg. Come maggioranza e come Ssd siamo per respingere l’istanza e approvare l’ordine del giorno.
Fabrizio Perotto, Rf
Non è giusto defenestrare un percorso scolastico come l’insegnamento della religione nella scuola sammarinese, come non è giusto chi sostiene che occorrerebbe introdurre l’insegnamento della storia delle religioni. Già si fa.
L’insegnamento non persegue finalità catechistica, ma è una panoramica universale su tutte le religioni cristiane e non.
Dalibor Riccardi, Psd
Dalla Segreteria Istituzionale in questi giorni ci è stato girato di tutto e di più dalla Diocesi, se questo non è ingerenza… Credo che chi non scelga questo percorso debba avere la possibilità di fare dei percorsi formativi utili e che non debba essere penalizzare nella media con il rischio di perdere poi borse di studio. Alla maggioranza: fare un Odg per dare una botta da una parte e una dall’altra non è il metodo con cui intendo fare politica. Il segretario di Stato può fare suo riferimento, ma non doveva essere data indicazione. Io voterò favorevolmente all’istanza. E non mi sento di condividere l’Odg della maggioranza.
Emmanuel Gasperoni, Rf
Lo Stato non deve favorire o privilegiare alcun credo. Stiamo parlando di scuola pubblica. L’intromissione avviene quando uno Stato delega ad un’istituzione esterna il monopolio dell’insegnamento. Lo Stato non può mettere barriere, la laicità è inclusiva.
Mariella Mularoni, Pdcs
Tale insegnamento è da considerarsi un bene laico non un semplice patrimonio dei credenti, né privilegio della Chiesa cattolica, si parla di pluralismo religioso e convivenza. E’ garantito a ciascuno l’esonero, spetta alla famiglia l’indirizzo religioso da dare ai propri figli. I tre quesiti vanno analizzati anche alla luce degli accordi tra San Marino e Diocesi.
Gian Matteo Zeppa, Rete
Per quale diritto acquisito oggi, nelle scuole sammarinesi, si può insegnare solo religione cattolica?
La scuole deve fare in modo che nessuno venga esiliato dal suo percorso formativo, è evolutivo aprire un percorso scolastico a pluralità di scelte. Si deve offrire la possibilità che l’inclusività non sia unidirezionale, ma sia offerta in un ventaglio di scelte. Siamo assolutamente a favore di queste istanze. Dobbiamo liberarci dall’ingerenza della Curia vescovile, presente anche in questo comma con l’invio di mail ai consiglieri.
Teodoro Lonfernini, Pdcs
Ho chiesto parere a mio figlio di 16 anni e lui stesso mi ha detto che non fanno catechismo. Di cosa stiamo parlando? L’esonero è previsto, stiamo parlando di istanze d’Arengo scontate con quello che già c’è, mi viene il dubbio che ci sia una dietrologia e un pensiero ancorato a ideologie giurassiche. Poi aggiungiamo che viviamo in un Paese che si chiama Repubblica di ‘San Marino’, che ha come fondatore un Santo”.
Denise Bronzetti, Ps
Queste istanze stanno animando non solo il Consiglio, ci sono stati molti incontri dedicati a testimonianza di quanto siano sentiti. Se le questioni vengono poste come ‘su questi temi non devono esserci ingerenze statali’ partiamo con il piede sbagliato. Non perché il mio gruppo intende votare favorevolmente l’istanza, ma perché così si alzano i muri. Si è fatto tanto parlare di dialogo interreligioso e interculturale, poi ci poniamo in questo modo quando dobbiamo affrontare questioni che smuovono morale ed etica. Nessuno mette in dubbio la nostra storia, il fatto che il nostro Paese si chiami Repubblica di San Marino. Ma riconosciamo il diritto alla libertà di scelta, alla possibilità di esonero.
Roberto Ciavatta, Rete
Do lettura dell’Odg che intendiamo depositare, che si va ad affiancare a quello della maggioranza. ‘Il Consiglio grande e generale (…) impegna il Governo a rescindere accordi con Santa sede e Diocesi in materia di insegnamento della religione cattolica e ad attivare entro l’anno scolastico 2018.2019 l’insegnamento di tipo antropologico e aconfessionale con l’obiettivo dell’approfondimento delle religioni in cui la presenza sia obbligatoria al pari delle altre materie, ad uniformare il contratto dei docenti alla normativa sammarinese”.
Lorenzo Lonfernini, Rf
Ritenere giusto l’insegnamento della religione cattolica non significa non avere un approccio laico. Non riteniamo giusto l’accoglimento delle istanze. Ci si impegna con un Odg proposto dalla maggioranza per aprire un confronto, per aprire alcuni aspetti degli accordi esistenti, confermando l’importanza dell’insegnamento per favorire la crescita culturale dei ragazzi. I cittadini che si sono espressi in questi giorni su questi temi non credo abbiano fatto ingerenze, hanno solo discusso e chiesto un confronto su temi che hanno a cuore.
Pasquale Valentini, Pdcs
Apprendo con positività la proposta del Segretario di aprire un confronto per vedere di superare le problematiche enucleate. La prima istanza è inaccettabile, vista importanza dell’insegnamento. Laicità è un concetto inclusivo, sento invece intolleranza in molte posizioni a difesa della laicità.
Giuseppe Maria Morganti, Ssd
C’è la necessità di procedere a passi ponderati e di non fermarsi. L’insegnamento attuale guarda a tutte le fedi con rispetto, a tutte le forme religiose. In passato non potevamo farlo, si guardava al catechismo, ma con un buon dibattito nel mondo della scuola, come si sono tolte tante ideologie in altre materie, anche in questo campo sono stati fatti enormi passi avanti. Sono temi talmente delicati che gli integralismi non vanno bene, il dibattito ha tolto tanta ruggine. L’insegnamento delle religioni- è stato riconosciuta da tutti i gruppi, è un elemento centrale della formazione. Nell’Odg proposto dalla maggioranza si scrive che l’ora deve essere improntata all’insegnamento delle religioni, non solo quella cattolica. Oggi c’è un discrimine nella valutazione degli studenti che non è possibile accettare. Un ultimo passo all’Odg della maggioranza infine prevede di istituire altri percorsi formativi per i ragazzi che chiedono l’esonero. Voteremo contro le istanze ma appoggeremo con forza l’Odg predisposto.
Marco Podeschi, segretario di Stato, replica
Ringrazio i colleghi intervenuti per l’equilibrio e la pacatezza su un intervento così delicato. Ribadisco la scuola ha sempre rispettato il principio di neutralità, ci sono già accordi internazionali, ma il principio è sempre stato rispettato. Altro dettaglio, può essere possibile capire la cultura giapponese senza conoscere i principi rdella eligione shintoista? Nella differenza delle visioni culturali, la religione cattolica è al centro della cultura di San Marino, di quella italiana ed europea. Rimarco che chi riveste un incarico istituzionale deve avere assoluta neutralità rispetto le religioni e avere capacità di ascolto delle parti. Su temi etici così rilevanti, si rappresenta lo Stato che deve avere netta distinzione dall’aspetto religioso.
Dichiarazione di voto su Odg maggioranza:
Pasquale Valentini, Pdcs:
Vorremo votare l’Odg della maggioranza, lo riteniamo equilibrato, ma chiediamo la modifica al punto 2, con una formulazione più chiara. Se non viene accolta, la nostra votazione sarà di astensione.
Comma 20. Progetto di legge di iniziativa legislativa popolare “Su crediti monofase e crediti di imposta alle banche” (presentato dalla signora Karen Luisa Pruccoli e altri)
Mariella Mularoni, Pdcs, dà lettura della relazione:
“Con questo progetto di legge vogliamo portare all’attenzione due argomenti molto sentiti dalla cittadinanza.
In quanto rappresentanti delle istituzioni e dei cittadini crediamo che come politica dovremmo mettere in campo tutte le azioni possibili affinché si possano dare segnali di cambiamento a prescindere dai risultati concreti raggiungibili. Talvolta anche l’impegno e la determinazione nel tentare di ottenere obiettivi rilevanti-genera fiducia nel Paese. I fenomeni a cui facciamo riferimento sono il recupero dei crediti monofase e il controllo sui crediti d’imposta delle banche che vengono sovvenzionate dallo Stato.
Il tema del “recupero crediti monofase” è molto sentito dai cittadini specialmente in questo periodo nel quale vengono richiesti sacrifici economici. Crediamo ci sia un modo per andare a recuperare perlomeno parte di quei crediti: abbiamo proposto infatti da tempo di percorrere celermente la strada individuata dalla delibera del Governo n.93 del 6 marzo 2006 e inspiegabilmente mai applicata.
In quella delibera si richiedeva all’Avvocatura di Stato di procedere con cause civili, per le quali la prescrizione arriva ai 30 anni, nei confronti degli amministratori di quelle società coinvolte in procèdure penali prescritte, nel caso specifico ci si riferiva ai fatti dell’inchiesta Long Drink. In questo modo si potrebbe provare a recuperare parte di quella monofase mancante andando a toccare direttamente i patrimoni, spesso cospicui, degli amministratori. Non sappiamo quanto si possa recuperare con queste azioni di responsabilità civile. Ma qualunque cifra sia bisogna procedere perché è forse l’unico strumento concreto di intervento a nostra disposizione dando così al Paese un segnale forte e dimostrando che è finito il tempo delle impunità per tutti.
Altrimenti diventa difficile parlare di sacrifici, è inutile parlare di cambiamento.’ se le cose devono cambiare bisogna che la politica si investa del suo compito e inizi a dare risposte concrete altrimenti non si è credibili.
Anche il fenomeno dei crediti deteriorati che attraversa il mondo bancario e finanziario di molti paesi va approfondito con serietà. A San Marino con il Decreto n. 72 del 2013 lo Stato ha concesso e continua a concedere benefici fiscali agli Istituti di credito che hanno acquisito le attività e passività di banche in difficoltà. I crediti d’imposta che vengono concessi sono pari alla differenza fra gli attivi e i passivi acquisiti e dunque tanto maggiori sono i crediti della banca cedente ritenuti inesigibili tanto maggiori sono benefici fiscali per la banca che ottiene gli sgravi. Valutato il gravoso impegno assunto dallo Stato e quindi rendendosi imprescindibile l’impegno a sgomberare il campo da ogni dubbio rispetto alla gestione dello strumento del credito d’imposta, visto anche l’incremento elevatissimo dello stesso negli ultimi anni abbiamo pensato di proporre un controllo più rigoroso sui crediti divenuti non più recuperabili dopo le acquisizioni degli istituti liquidati. In sostanza crediamo sia opportuno nominare, tramite bando di concorso, tre commissari che rappresentano lo Stato, uno per ogni fondo di investimento, e che si dovranno occupare della verifica sul recupero dei crediti ed in particolare dell’attività di analisi e controllo sulle modalità di gestione e valutazione dei crediti medesimi Prevedendo che vengano retribuiti anche in base ai risultati raggiunti e che comunichino in maniera costante, ogni tre mesi, con la commissione consigliare competente per aggiornamenti in merito al lavoro svolto.
Eccellenze e colleghi consiglieri,
Il presente progetto di legge è un contributo, aperto al confronto, al dialogo e ovviamente al miglioramento, che vuole cercare di generare le condizioni per cercare di ottenere un incremento importante delle risorse dello Stato ma anche per dare un segnale etico-morale e di giustizia nei confronti dei cittadini.
Simone Celli, segretario di Stato per le Finanze.
E’ un tema particolarmente complesso, l’iniziativa merita di essere tuttavia lodata perché permette al Consiglio Grande e generale di aprire una riflessione seria e approfondita su una tematica che merita una soluzione strutturale. Il Pdl è diviso in due articoli differenti. All’articolo 2 della proposta di legge già si è data risposta con al’rticolo 41 della legge di bilancio 2017, introducendo il Comitato di sorveglianza, come governo stiamo lavorando alla nomina.
Dopo il dibattito ci deve essere l’impegno da parte di Segreteria, forze consiliare, coinvolgendo il comitato promotore della legge, per lavorare a una soluzione strutturale del recupero dei crediti monofase. C’è un problema legato al mancato pagamento delle imposte, con il decreto apposito, il n.24 del 27 febbraio 2015, si è cercato di dare una regolamentazione più incisiva alla problematica assai complessa della revoca dei rimborsi monofase. Larga parte dei crediti monofase rientra infatti in questa categoria. E’ opportuno attivare nell’immediato un tavolo di confronto per dare una soluzione strutturale. E’ un progetto di legge che può rappresentare l’opportunità di avvio di un confronto per trovare soluzioni pertinenti.
Alessandro Cardelli, Pdcs
E’ vero che il problema monofase è reale ed è sentito dalla gente. Ma in realtà dove nasce e quali possono essere le soluzioni? Il Pdl non è firmato dalla maggioranza, ma presentato da una signora che era stata nominata nella commissione Pari opportunità da Civico10, quindi è di una forza di maggioranza. Forse all’interno della maggioranza ci sono visioni distanti? Il governo ha sfiduciato azioni di responsabilità previste dal Pdl. Non è con l’azione di responsabilità diretta degli amministratori che si risolvono i problemi. Se vogliamo attirare investimenti a San Marino è un modo per farlo? Ieri abbiamo presentato un’interpellanza sulla delibera n.130 che parla di una transazione effettuata tra governo e un’azienda in merito alla monofase, scorporando un debito che già c’era. Il debito dell’azienda era di 1,8 mln di euro, quale è la parte di sconto e il mancato incasso per lo Stato? Perché non lo avete detto nella serata ‘operazione verità’? Chi ha debiti monofase li deve pagare, ma non facciamo demagogia e campagne elettorali che il giorno dopo le elezioni vengono sfiduciate. Poi il credito di imposta nei confronti delle banche: noi avevamo proposto l’istituzione di un comitato di sorveglianza. Ad oggi ci risulta non sia ancora stato nominato e la Finanziaria è stata approvata dicembre. Secondo noi era una priorità. Quando il governo darà effettiva risposta ad un articolo votato all’unanimità?
Luca Boschi, C10
Come Civico 10 intervengo per assicurare i cittadini che hanno sostenuto il Pdl sulla conclusione dell’iter del progetto e anche il consigliere Cardelli.
Ci fa molto piacere oggi in Aula ci sia questo Pdl di iniziativa popolare ,termine di un’operazione che abbiamo sostenuto. E’ tun ema che può sembrare popolare, ma anche molto tecnico. Lo abbiamo presentato come Pdl di iniziativa popolare perché è nato tale ad ottobre, anche se poi abbiamo vinto le elezioni. Chiediamo di avere un maggior controllo sui crediti di imposta in modo si verifichi l’effettivo impegno da parte delle banche nel recupero delle difficoltà che possono avere. E’ un tema recepito nell’articolo 41 della legge di bilancio, come C10 ne siamo contenti. Noi nel Pdl popolare prevedevamo 3 commissari, nominati per bando, la legge di dicembre prevede un comitato di sorveglianza. E’ l’inizio di un lavoro di affiancamento e approfondimento in Commissione di questi temi. Vogliamo dire ai cittadini che ci hanno investito di questo impegno che lo faremo con massimo impegno ed attenzione. Sul discorso della transazione, lei sa che è stata fatta seguendo il decreto delegato da voi istituito nella precedente legislatura. Sentire il vostro stupore mi sembra un po’ strano.
Enrico Carattoni, Ssd
Il Pdl di iniziativa popolare, per quanto sia necessario prevedere correttivi, è importante perché introduce il tema politico di cercare di porre fine a un’ingiustizia perpetrata negli anni.
Sandra Giardi, Rete
Il confronto in Aula sulla base del Pdl ci può stare, ma così in sé porta al suo interno dei punti che dovrebbero essere modificati. Se ci ritroviamo nel 2017 a discutere di questo Pdl, molte responsabilità sono in capo a Pa, all’interno il Pdl che prevede le responsabilità di amministratori e sindaci di società, anche gli stessi funzionari posti al recupero delle tasse devono essere inseriti nel Pdl. Una modifica che si può recepire credo sia anche questa: non è solo la pubblica cittadinanza che paga nel non recupero, ma anche chi risiede all’interno degli organi societari ma anche il governo e i responsabili degli uffici che non hanno fatto il necessario per evitare il mancato recupero. L’Articolo 41 finanziaria portava ad una commissione di controllo, cerchiamo di non accavallarla con l’organismo previsto all’articolo 2.
Marco Gatti, Pdcs
Questo Pdl nasce da un sentimento popolare alimentato nel tempo, che è quello di attaccare i governi sulle imposte non riscosse. Attorno all’imposta monofase si fa una battaglia politica, oggi di fronte a questo Pdl mi sarei aspettato un’analisi più approfondita da parte del governo sulla normativa vigente e su come viene proposto il suo cambiamento, perché avrà degli effetti. Viene fuori l’incoerenza, prima si dice di andare a recuperare 1,8 mln di imposte poi si va a transare.
Le azioni di responsabilità sono fatte dai soci nei confronti dell’amministratore che ha danneggiato la società, lo Stato non è socio. Lo Stato ha altri strumenti per rientrare delle imposte, al pari degli altri creditori. Chiedo al governo di elaborare bene le modalità di intervento, siamo disponibili a tutti i confronti per vedere come poter migliorare cose che già funzionano nel nostro ordinamento. L’articolo 2 credo sia superato dalla legge di bilancio e vada applicata immediatamente.