Home FixingFixing Lavoro, il settore privato sorride: crescita del 3% annua

Lavoro, il settore privato sorride: crescita del 3% annua

da Redazione

Bollettino UPECEDS 2016: bene Commercio e Manifatturiero, soffrono le attività finanziarie. Spending Review? Nel Pubblico Allargato i dipendenti sono aumentati di 27 unità.

 

Forza lavoro complessiva in crescita, così come il numero delle imprese manifatturiere. Sono questi i dati di maggior rilievo dell’ultimo bollettino di Statistica dell’UPECEDS, che fa il punto al 31/12/2016. Ma andiamo nei dettagli.

 

OCCUPAZIONE E DISOCCUPAZIONE


Le forze di lavoro complessive a fine anno sono pari a 21.706 unità di cui 11.954 maschi (55,0%) e 9.752 femmine (44,9%); rispetto al 31 dicembre 2015 si evidenzia un incremento di 190 unità (+0,9%). I lavoratori dipendenti sono 18.524 (85,3% della forza lavoro), 1.783 sono lavoratori indipendenti (8,2%) e infine, 1.399 sono i disoccupati totali (6,5%), di cui 1.122 sono disoccupati in senso stretto.

I lavoratori dipendenti del settore privato (14.918 unità, di cui 8.908 maschi e 6.010 femmine), nell’ultimo anno sono aumentati complessivamente di 415 unità (+2,9%); l’aumento più consistente risiede principalmente nel settore del “Commercio” (+155 lavoratori pari al +6,1%), seguito dal settore “Attività Manifatturiere” (+92 lavoratori pari al +1,7%) e dal settore “Servizi di informazione e comunicazione” (+73 lavoratori pari al +11%). Al contrario, i seguenti settori hanno registrato una marcata diminuzione di lavoratori: “Attività Finanziarie e Assicurative” (-50 lavoratori pari al -5,8%) e “Attività Professionali, Scientifiche e Tecniche” (-27 lavoratori pari al -2,4%).

Nel Settore Pubblico Allargato i lavoratori sono aumentati di 27 unità nell’ultimo anno, assestandosi a 3.606 (+0,8% rispetto al 31 dicembre 2015), di cui 2.213 femmine e 1.393 maschi. Le diminuzioni più consistenti si registrano nell’Azienda Autonoma di Stato dei Servizi (-39) e nell’Azienda Autonoma di Stato per i Lavori Pubblici (-10). In controtendenza ci sono la Pubblica Amministrazione e l’Istituto di Sicurezza Sociale, che hanno registrato un aumento rispettivamente di 76 e di 11 unità.

Negli ultimi dodici mesi il numero di frontalieri è aumentato del 1,9%, raggiungendo la cifra di 5.256 lavoratori, pari al 28,4% del totale dei lavoratori dipendenti; nella ripartizione per qualifica i frontalieri sono principalmente “Operai” (57,7%) e “Impiegati” (32,5%), mentre solo l’1,9% rientra tra i dirigenti.

Al 31 dicembre 2016 i disoccupati totali ammontano a 1.399 unità (-212 rispetto al 31 dicembre 2015); di questi, 1.122 sono disoccupati in senso stretto (-214 rispetto al 31 dicembre 2015), ovvero coloro che si rendono immediatamente disponibili ad entrare nel mondo del lavoro. Per questi ultimi, in particolare, la fascia di età che conta il maggior numero di disoccupati è quella dai 20 ai 29 anni (27,7% del totale), così come per i disoccupati totali (28,7% del totale). Tra i disoccupati in senso stretto, il titolo di studio prevalente è il diploma di maturità (36,5% del totale), mentre la percentuale di disoccupati laureati è pari al 12,2% con 137 unità.

Per quanto concerne il grado di istruzione dei lavoratori dipendenti nel settore privato, il 33% degli individui possiede la licenza media inferiore, a cui fanno seguito il 32,4% di coloro che possiedono il diploma di maturità, l’8,9% ha un diploma di qualifica, mentre coloro che possiedono la licenza elementare e la laurea sono rispettivamente il 5,7% e il 7,2% degli individui, per finire, il 3% ha un diploma universitario. Diversa invece è la suddivisione per grado di istruzione dei lavoratori dipendenti del settore pubblico, dove il 24,7% degli individui ha la licenza media inferiore, seguito dal 23,3% che possiede il diploma di maturità, dal 17,2% che possiede il diploma di qualifica; i dipendenti in possesso della laurea rappresentano il 21,6% del totale; il 9,3% ha il diploma universitario, infine ci sono coloro che possiedono la licenza elementare con un valore del 1,1%.

 

IMPRESE A DUE VELOCITÀ


Il totale delle imprese presenti ed operanti in Repubblica, al 31 dicembre 2016, è pari a 5.079 unità registrando, rispetto al 31 dicembre 2015, un decremento di 62 aziende (-1,2%); analizzando il trend dell’ultimo anno solare, si è verificato un aumento nel settore manifatturiero (+2,1%), mentre Il “Commercio” è in diminuzione (-49 unità pari al -4,2%) così come il settore delle “Costruzioni” (-28 unità pari al -6,8%).

A dicembre 2016 la forma giuridica più diffusa è quella societaria con 2.643 unità, -42 negli ultimi 12 mesi, sono inoltre presenti 430 imprese artigianali (-26), 115 imprese individuali industriali (-20), 373 imprese individuali commerciali (-5), 759 attività libero professionali (-12); le cooperative sono 81 (+3) e i consorzi sono 3 (-3). Gli enti sono aumentati di ben 30 unità (+6%), raggiungendo un totale di 558 soggetti.

Sempre a dicembre 2016 il Castello che ha il numero maggiore di imprese al proprio interno è Serravalle con 2.332 imprese (-43 rispetto a 12 mesi fa), seguito da Borgo Maggiore con 835 imprese (+30) e San Marino con 655 imprese (-20). Nei Castelli di San Marino e Serravalle, il settore che registra una maggiore presenza è quello del “Commercio”, rispettivamente con 231 e 526 imprese; nel Castello di Borgo Maggiore il ramo di impresa più diffuso è “Attività Professionali, Scientifiche e Tecniche” (218 imprese). Il Castello con il maggior numero di attività manifatturiere è Serravalle con 270. La maggior parte delle imprese sul nostro territorio ha piccole dimensioni, infatti il 94,8% del totale ha meno di 10 addetti.

 

CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI


Da gennaio a settembre 2016 (l’elaborazione del dato sulla CIG Liquidata ha un ritardo di tre mesi rispetto al periodo di riferimento) si sono registrate 375 aziende, che hanno fatto ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni, con un decremento del -18,1% rispetto allo stesso periodo temporale del 2015 (in cui le aziende erano state 458).

Tale riduzione si conferma anche in termini di importo liquidato: nel periodo gennaio-settembre 2016 sono stati erogati 3.529.968 euro, una cifra inferiore del -10,3% rispetto allo stesso periodo del 2015 (3.934.262 euro).

Il motivo preponderante di ricorso alla Cig è stato “Situazioni temporanee di mercato” (55,3% dell’importo totale) seguito da “Crisi economica, ristrutturazioni e conversioni aziendali” (27,4% dell’importo totale).

 

TURISMO IN SALUTE


Nel 2016 l’afflusso turistico è stato pari a 1.940.178 visitatori (+2,8% rispetto al 2015); mentre i mesi di aprile, maggio e dicembre hanno segnato una diminuzione rispetto all’anno 2015, tutti gli altri mesi hanno avuto un incremento nel 2016. In particolare i tre mesi estivi hanno registrato un incremento medio del 4,3% di visitatori.

Per quanto riguarda il turismo di sosta, nel 2016 si sono registrati 59.852 arrivi (+10,2% rispetto al 2015) per un totale di 108.058 pernottamenti (+7,7%), con una media di 1,69 notti trascorse per ogni persona arrivata. Da gennaio a dicembre 2015 si erano registrati 54.296 arrivi e 100.331 pernottamenti, con una media di 1,74 notti trascorse. I turisti che nel 2016 hanno scelto di pernottare a San Marino provenivano per il 90,3% dall’Europa, il 4,8% dall’America, il 3,8% dall’Asia e il restante 1,1% suddiviso tra Africa e Oceania. L’Italia è il paese di provenienza della maggior parte di turisti (60,4% sul totale), seguita da Germania (6,6%), Olanda (3,3%) e Francia (2,1%).

Tra i paesi extra-europei, la maggior parte degli ospiti registrati nelle strutture, alberghiere e non, della Repubblica proveniva dagli Stati Uniti d’America (2,4%), Cina (1,3%) e Giappone (0,8%). Nel periodo gennaio – dicembre 2016 i turisti hanno scelto principalmente di pernottare in Hotel (75,8%) e il Castello che ha registrato il maggior numero di pernottamenti è San Marino Città (33,3%) seguito da Borgo Maggiore (28,6%).

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