“Towards new contexts”: premiati gli studenti che hanno partecipato alla III° edizione. I riconoscimenti sono andati a Nicolò Gasperini, Francesco Santi ed Emanuele Zonzini.
di Alessandro Carli
Letteratura di consumo, ambiente, impresa. Con questi tre “argomenti”, Nicolò Gasperini, Francesco Santi ed Emanuele Zonzini si sono aggiudicati le rispettive “sezioni” della terza edizione di “Towards new contexts”, il concorso rivolto agli studenti delle Scuole Secondarie di primo e secondo grado della Repubblica di San Marino.
Per la giuria, composta dal Presidente Carlo Romeo e da Gianmarco Morosini, David Oddone, Alessandro Carli e Franco Cavalli, Nicolò Gasperini ha sorpreso e a tratti sconcertato per “l’argomento trattato, la profondità dell’analisi e l’appropriatezza del linguaggio utilizzato”. Il risultato espressivo – così ancora la motivazione – “rischia di inserirsi con difficoltà nella struttura classica di un articolo, tuttavia il risultato complessivo appare notevole e merita sicuramente un riconoscimento, nonostante sia l’unico elaborato della propria sezione”.
L’elaborato di Francesco Santi invece è il “più rispondente ai parametri di un articolo giornalistico. Non mancano elementi che indichino una necessità di approfondire meglio alcuni aspetti, tuttavia la presentazione risulta chiara e di facile lettura”.
Per la sezione speciale “premio Loris Pironi”, quella composta dal maggior numero di elaborati, la giuria ha stabilito di premiare Emanuele Zonzini, autore di un testo sulla visita, effettuata la scorsa primavera assieme ai suoi compagni di classe, all’interno di Robopac. Un premio che, come ha spiegato Paolo Mancini, Vicepreside della Scuola Secondaria Superiore, “vuole sottolineare il lavoro fatto da Loris Pironi con gli studenti di diverse classi”, ma anche “i rapporti avuti dalla scuola con lui e con la redazione di San Marino Fixing” a “sostegno delle attività svolte dal Liceo Economico”.
Per la giuria, quello di Zonzini è “un testo dalla chiara e corretta forma espositiva, che rispecchia le caratteristiche di base di un articolo giornalistico e presenta completezza delle informazioni fornite. A tal proposito preme sottolineare come tali informazioni siano oltretutto riferite al contesto sammarinese, cosa difficilmente riscontrata nella maggioranza degli altri elaborati”.
In occasione della consegna degli attestati e dei premi, il 31 gennaio nell’Aula Magna della Scuola Secondaria Superiore, il Presidente delle giuria e Direttore Generale di San Marino RTV Carlo Romeo ha tenuto una breve ma incisiva lectio magistralis davanti agli studenti.
Dopo aver rimarcato che il certamen sta diventando “una tradizione importante”, Romeo si è rivolto direttamente agli studenti. “Fate quello che vi piace – li ha esortati -, ma allo stesso tempo fatevi piacere quello che farete, cercando i lati positivi. Dovete scegliere, altrimenti resterete dilettanti a vita”.
Il Direttore Generale della televisione di Stato poi si è soffermato sul ruolo dell’informazione e sulla professione del giornalista. “Il giornalismo insegna a vedere il mondo. ‘Vedere’ e non ‘guardare’. Si possono guardare mille cose e non vedere nulla”. E’ qui che entra in gioco il giornalista, che deve “vedere, dare un senso a quello che ha visto e soprattutto raccontarlo”.
Un buon professionista inoltre si distingue per la “stessa capacità di raccontare un grande evento come la guerra” ma anche – e qui Romeo è stato molto esplicativo – “saper intervistare un Capitano di Castello”.
Spazio poi ai social media. “Siete una generazione persa per via di Facebook. Io, davanti ai social, sono molto perplesso: annulla la privacy. Chi va online, non ne esce più”. L’universo dei social si affida a regole precise. O meglio, ad uno scambio: “Io ascolto i fatti tuoi se tu ascolti quelli miei”. Il vero bisogno dell’uomo, ha proseguito Romeo, “è quello di essere riconosciuto dagli altri. Non c’è nulla di peggio dell’essere invisibili”. In chiusura, un ammonimento: “Il web contiene molte informazioni false”. Non prima però di aver dato alla platea una regola d’oro: “Rispettate sempre le regole del gioco. Una persona vale quanto vale la sua parola”.
Per il Presidente di Ente Cassa di Faetano, Maurizio Zanotti, il concorso “permette agli studenti di costruire una propria coscienza critica, di ‘leggere’ ed estrapolare quindi gli elementi necessari per poter realizzare un articolo”.
Ha invece “giocato in casa” il neo Segretario Particolare del Dicastero dell’Istruzione e della Cultura, Mattia Ronchi. “Per cinque anni sono stato studente di questa scuola” ha esordito, sottolineando poi che la “Segreteria è ben felice di appoggiare iniziative come quella del concorso giornalistico”. Concorso che è “uno stimolo alla creatività” ma non solo: “Un giornalista racconta con spirito critico e con professionalità”, soprattutto oggi che le persone “sono collegate 24 ore su 24 con le informazioni”. Ronchi poi ha ricordato, con un sorriso, la propria esperienza giornalistica. “In quarta fondai il giornale scolastico. Uscirono però solamente tre numeri”.
Premio speciale “Loris Pironi”: l’articolo di Emanuele Zonzini sulla visita in Robopac
Il 20 aprile 2016 un’intera classe del Liceo Economico Aziendale della Scuola Secondaria Superiore di San Marino è andata in visita in una delle più grandi aziende sammarinesi, una di quelle che rende le persone fiere ed orgogliose di essere cittadine sammarinesi, in quanto rappresenta la punta di diamante nel settore del packaging a livello mondiale. L’azienda è la Robopac s.p.a. del gruppo Aetna Group. Essa vanta 8 filiali dislocate in Francia, Regno Unito, Germania, Spagna, USA, Russia, Cina e Brasile. Il 40% dei macchinari utilizzati nel mondo del packaging vengono prodotti proprio da questo gruppo e la rete commerciale è operativa attraverso il processo B2B (business to business ovvero commercio interaziendale) che va a rifornire i grossisti, talvolta più grandi del gruppo stesso, che a loro volta vendono ai clienti. Per mantenere la leadership nel settore il gruppo ha potenziato l’R&D (Research and Development); Aetna Group investe infatti circa il 6% del suo fatturato in questa importante attività quando la media italiana è dell’1.09%. L’evoluzione dei prodotti avviene secondo una filosofia di business giapponese, la strategia Kaizen, che non stravolge l’evoluzione del prodotto, con un cambiamento radicale che potrebbe presentare troppe incognite in termini di affidabilità. Applicando questo metodo, ovvero un rinnovamento a piccoli passi, la Robopac riesce a garantire un ciclo di vita più lungo ai propri prodotti. Al termine del briefing introduttivo la visita è proseguita nella zona di montaggio; qui si è subito preso visione del Mizusumashi, una sorta di treno logistico che effettua il trasporto delle componenti tra il magazzino e la catena di montaggio, portando carrelli pieni di componenti e riprendendo carrelli vuoti. Il lavoro in produzione è cadenzato da una sorta di giornale del giorno chiamato PDCA (Plan Do Check Act), un prospetto molto simile ad una tabella di marcia dove sono indicati gli obiettivi da raggiungere con a fianco una spunta cromatica che ne indica lo stato di avanzamento. Le annotazioni sono suddivise in quarti di “torta”, ciò significa che più quarti sono colorati, più si avvicina la conclusione del processo. Proseguendo nella visita è stato possibile vedere le prime fasi di assemblaggio degli imballatori; nulla è lasciato al caso. Le postazioni con i vari utensili sono fotografate e le relative fotografie vengono appese sulle postazioni stesse in modo che gli addetti possano riordinarle accuratamente a fine giornata. I kanban, ovvero i caratteristici cartelli del sistema Just in Time svolgono la funzione di supporto nella reintegrazione delle scorte, progressivamente a consumo; ciò implica l’assenza di stock di magazzino e il decremento dei costi. Ѐ stato possibile osservare anche come viene sfruttato il sistema Junjo, come vengono dunque fornite le varie componenti o i vari kit nella sequenza di assemblaggio. Il sistema Junjo insieme al sistema kanban genera la filosofia industriale del Just in Time (trattasi di politica di gestione delle scorte a ripristino, che utilizza metodologie tese a migliorare il processo produttivo, cercando di ottimizzare non tanto la produzione quanto le fasi a monte, ed ad alleggerire al massimo le scorte di materie prime e di lavorati necessari alla produzione). In pratica vengono coordinati i tempi di effettiva necessità dei materiali sulla linea produttiva con la loro acquisizione e disponibilità nel segmento del ciclo produttivo ed il momento del loro utilizzo. Questa azienda è un classico esempio di sistema Pull dove le attività a valle (le vendite) trascinano quelle a monte (progettazione e produzione) ottenendo così numerosi benefici. La visita in Robopac si è rivelata estremamente proficua in quanto ha permesso agli studenti ospiti di arricchire le proprie conoscenze di economia aziendale direttamente sul campo.
Emanuele Zonzini