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Filumena Marturano, il capolavoro di Eduardo De Filippo diretto da Liliana Cavani

da Redazione

CATTOLICA – Di chi sono i figli? I figli sono figli e sono tutti uguali… Nel 1946 con Filumena Maturano Eduardo De Filippo affrontava un tema antico ma sempre attuale. Mercoledì 8 febbraio Filumena Marturano va in scena al Teatro della Regina per la regia di Liliana Cavani (ore 21.15) con Mariangela D’Abbraccio e Geppy Glejieses.

Il teatro di Cattolica torna alla prosa dunque con un grande testo d’autore, il lavoro di Eduardo più rappresentato all’estero, ispirato da un fatto di cronaca dal quale il drammaturgo, nonché regista, attore, sceneggiatore, e anche poeta italiano, ha costruito una delle più belle commedie dedicata alla sorella Titina.

Già interpretato da grandi attrici quali Regina Bianchi, Valeria Moriconi, Lina Sastri e Mariangela Melato, ispiratore di lavori per la televisione ed il cinema (Vittorio De Sica ne trasse Matrimonio all’italiana con Sophia Loren e Marcello Mastroianni, una versione londinese fu diretta da Franco Zeffirelli nel 1977), il personaggio di Filumena Marturano è al centro di una commedia ma soprattutto della storia di un grande amore, quello tra Filumena Marturano (Mariangela D’Abbraccio) e Domenico Soriano (Geppy Gleijeses). Lei è caparbia, accorta, ostinata contro tutto e tutti nel perseguire la propria visione del mondo, con un passato di lotte e tristezze, decisa a difendere fino in fondo la vita e il destino dei suoi figli; è la nostra Madre Coraggio. Lui borghese, figlio di un ricco pasticciere, “campatore”, amante e proprietario di cavalli da corsa, un po’ fiaccato dagli anni che passano e dalla malinconia dei ricordi, è stretto in una morsa dalla donna che ora lo tiene in pugno e a cui si ribella con tutte le sue forze.

Una commedia che porta al pubblico il tema, scottante in quegli anni, dei diritti dei figli illegittimi. Il 23 aprile 1947, infatti, l’Assemblea Costituente approvò l’articolo che stabiliva il diritto-dovere dei genitori di mantenere, istruire ed educare anche i figli nati fuori dal matrimonio, mentre otto anni più tardi, nel febbraio del 1955, venne approvata la legge che abolì l’uso dell’espressione “figlio di N.N.”.

Nel ruolo di Filumena e Domenico due grandi protagonisti della scena italiana: Mariangela D’Abbraccio che ha iniziato la sua carriera diretta da Eduardo nella compagnia di Luca De Filippo, e Geppy Gleijeses, allievo prediletto di Eduardo che per lui nel ’75 revocò il veto alle sue opere. Con loro sulla scena Nunzia Schiano, Mimmo Mignemi, Gregorio De Paola, Elisabetta Mirra, Ilenia Oliviero, Agostino Pannone, Fabio Pappacena e Eduardo Scarpetta. Le scene e i costumi sono di Raimonda Gaetani.

A dirigere la commedia la più grande regista di cinema al mondo, italiana e donna, Liliana Cavani, che con questo allestimento debutta nella Prosa.

Il prossimo appuntamento è con l’ultima proposta della rassegna di comico venerdì 17 febbraio. In scena Alessandro Fullin in Divina, assai liberamente tratto dalla Divina Commedia di Dante Alighieri. La prevendita dei biglietti per tutti gli spettacoli del cartellone è attiva sul circuito Vivaticket e presso la biglietteria del Teatro nei seguenti giorni e orari: martedì e venerdì dalle 15.00 alle 19.00; sabato dalle 10.00 alle 13.00; nei giorni di spettacolo dalle 15.00 alle 21.00. Per informazioni contattare il numero 0541/966778. Inizio spettacoli ore 21.15.

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