Home FixingFixing Discendiamo tutti dai pesci: abitudini, appetiti, difetti e capacità comuni. Boccalone

Discendiamo tutti dai pesci: abitudini, appetiti, difetti e capacità comuni. Boccalone

da Redazione

Essendo un predatore, la tecnica migliore è infatti quella di manovrare un’esca finta.

boccalone

 

di Daniele Bartolucci

 

Il Persico Trota è uno dei predatori più diffusi e conosciuti al mondo. Con il nome di black bass, infatti, tutti gli appassionati di spinning ne hanno fatto un mito, tanto da sceglierlo come protagonista perfino dei videogame di pesca. Essendo un predatore, la tecnica migliore è infatti quella di manovrare un’esca finta. Su quale sia meglio, beh, c’è un’enciclopedia sterminata. Ma c’è una costante: l’esca proposta non ha problemi di grandezza, infatti attacca sia quelle più piccole che quelle più grandi, soprattutto se si tratta di esemplari adulti, che possono raggiungere anche i 10 chili di peso. La motivazione sta tutta nella sua testa enorme e la mascella inferiore prominente che, una volta spalancata, ha un’apertura sproporzionata rispetto ad altri predatori. Di qui la fama, che ne ha fatto uno dei nomi più comuni nei laghi e fiumi di tutto il mondo. E nel nome latino c’è anche una piccola curiosità: Lacepède nel 1802 lo classificò come Micropterus (salmoides) che significa “piccola pinna”. Ma come si può ben vedere, è sbagliato. Tutto deriva dal fatto che l’esemplare che studiò Lacépède era malformato, ma lo studioso non se ne rese conto. Una delle rare eccezioni in natura che smentiscono il modo di dire dei romani, “nomen omen”. Per fortuna hanno rimediato gli italiani, che lo chiamano per quello che è realmente: il boccalone. Per la sua bocca grande, ma anche per la sua capacità di “abboccare” a qualsiasi cosa.

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