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Politica: mai più finanziamenti extra ai partiti per le elezioni

da Redazione

Il Governo porta in Consiglio Grande l’abrogazione della tanto discussa norma. Anche l’anno scorso si tentò di cancellarlo, invano: l’esborso fu di oltre 1 milione di euro.

 

di Daniele Bartolucci

 

Mai più finanziamenti extra ai partiti in vista delle elezioni. L’esborso da 1.107.000 di euro nel 2016 è ancora lì a pesare sui conti pubblici e, nell’immaginario collettivo, non può che essere visto come uno spreco. Così – anche se quest’anno non sono ovviamente previste le elezioni – il Governo appena insediatosi ha deciso di darci un taglio, abrogando l’articolo 5 della legge 21 novembre 2005 n.170 “Finanziamento dei partiti e dei movimenti politici” che dispone: “Nell’anno in cui si svolgono le elezioni per il rinnovo del Consiglio Grande e Generale il finanziamento di cui all’articolo 2 viene raddoppiato e corrisposto entro il mese in cui vengono convocati i comizi elettorali”. Un simile provvedimento, invero, era stato già avanzato l’anno scorso, ma trovò il voto favorevole di soli 16 Consiglieri. Questa volta a presentarlo, però, è direttamente la maggioranza, per cui nella sessione del 30-31 gennaio, il Consiglio Grande e Generale potrebbe cambiare diametralmente idea su questo fronte, come auspica Guerrino Zanotti, Segretario di Stato agli Affari Interni, relatore del progetto di legge. “Il Congresso di Stato”, si legge infatti nella sua relazione che accompagnerà il provvedimento in Aula, “auspica che il confronto sul presente progetto di legge possa essere effettuato in un clima costruttivo e confida che l’Iter istituzionale possa completarsi con una approvazione, da parte dell’Aula Consiliare, largamente condivisa di un atto che non solo determina un risparmio strutturale per il bilancio dello Stato, ma in particolare esplicita un messaggio di sobrietà, di coscienza civica e di consapevolezza nei confronti dei cittadini”.

Di qui il provvedimento: “In linea con le scelte già operate in fase di approvazione della legge di Variazione al Bilancio di Previsione dello Stato e degli Enti del Settore Pubblico Allargato per l’esercizio finanziario 2016, attraverso la presentazione di emendamenti finalizzati all’abrogazione del raddoppio del finanziamento ai partiti e movimenti politici nell’anno di celebrazione delle elezioni -non accolti nella precedente legislatura – il Congresso di Stato, consapevole che il presente progetto di legge non avrà effetti immediati sul bilancio dello Stato, ritiene tuttavia che Questo intervento normativo segni il percorso che il Governo ha inteso intraprendere verso un utilizzo più accorto e prudente delle risorse dello Stato. Un atto che la politica è tenuta a compiere in particolare in un periodo di profonda difficoltà economica, finanziaria e sociale. Un rigore che oltre ad essere la parola d’ordine del Governo, deve riflettersi anche sull’attività dei partiti e dei movimenti politici che quindi con senso di responsabilità dovranno essere in grado di valersi del finanziamento ordinario annuale con l’obiettivo poi di poter gestire le eiezioni con le medesime risorse. La politica ha il dovere etico di dimostrare di essere capace di razionalizzare ed usare correttamente i finanziamenti che arrivano dallo Stato”. Zanotti ricorda inoltre che “il presente intervento legislativo non interviene sul finanziamento ordinario annuale ai partiti e ai movimenti politici che, al netto di possibili aggiustamenti sulle modalità di conferimento, viene ritenuto dal Congresso di Stato uno strumento necessario a far si che, chi ne ha diritto, possa svolgere attività politica in modo libero, senza il rischio di essere soggetto a condizionamenti derivanti da eventuali supporti economici di forze esterne”.

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