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IAM srl, gestione rifiuti: come eliminare gli archivi cartacei

da Redazione

Attraverso un macchinario specifico che serve per fare “shredding”, (in inglese, “triturare”).

 

di Mattia Marinelli

 

Sono già diversi anni che anche a San Marino si parla di digitalizzazione dei documenti. In estrema sintesi, significa trasformare in “file” tutta una serie di libri, fogli, ricevute e tanto altro ancora che sono stati scritti su carta. Questo processo, sul Titano, è già stato avviato e per quel che concerne i documenti che hanno un certo valore storico-analitico, molti professionisti, enti pubblici e privati hanno già “convertito” almeno buona parte del materiale, con la conseguenza di aver liberato lo spazio fisico occupato dai faldoni “materici”. Per molte persone però si è trattato solamente di un semplice trasferimento logistico: scatoloni e cartelle sono state spostate altrove, e quasi sicuramente non verranno più consultate. Cosa fare di tutta quella carta? Ce lo siamo chiesti anche noi della IAM srl. Durante il 2016 abbiamo “tastato il polso” alle giacenze e i risultati sono stati interessanti: abbiamo registrato a titolo preventivo, circa 30 tonnellate di “archivi cartacei” da eliminare. Così abbiamo trovato una risposta. A metà gennaio difatti lanceremo un nuovo servizio per i clienti che permetterà di “liberarsi” definitivamente degli “storici”. Già, ma come? Attraverso un macchinario specifico che serve per fare “shredding”, (in inglese, “triturare”). Le aziende, i professionisti, le banche, le finanziarie, i commercialisti, gli enti ma anche i privati potranno in questo modo “distruggere” gli archivi in breve tempo. Il macchinario ha la peculiarità di “rendere a pezzi” sino a 300 kg di carta all’ora. La frazione che “esce” può avere due “pezzature”, una piuttosto piccola (parliamo di “francobolli” di mezzo cm: per questa misura la macchina viaggia a 80 kg all’ora) e una un po’ più grande, di circa 2 cm per lato. Per quest’ultima “dimensione”, si arriva sino a 300 kg ogni 60 minuti. Come fare quindi per “polverizzare” (o quasi) gli archivi cartacei? Basta rivolgersi a noi: lo staff della IAM, composto da professionisti, effettuerà una “visita in loco” e darà tutte le informazioni. A lavoro concluso, verrà rilasciato un documento che certifica che il materiale “lavorato” è stato ridotto a “coriandoli” di 2 cm o di mezzo cm e che quindi quel materiale non è più in circolazione. Come i nostri lettori (ma anche i clienti) già sanno, quello che “uscirà” dalla macchina è sempre carta, quindi un rifiuto non pericoloso.

Ovviamente non ci fermiamo ai faldoni “fisici”. Stiamo lavorando per poter fornire un servizio simile anche per gli “archiviatori digitali”, ovvero data base, hard disk, floppy disk, eccetera. Anche in questo caso – e appena saremo operativi, lo comunicheremo -, rilasceremo l’apposita documentazione di “eliminazione avvenuta”.

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