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Università di San Marino, il report sul sisma registrato nel Centro Italia nel 2016

da Redazione

L’Università degli Studi della Repubblica di San Marino ha partecipato a una ricerca che ha prodotto un report sui danni provocati dal sisma registrato nel centro Italia nel 2016. La ricercatrice Francesca Dezi, docente dei Corsi di Laurea in Ingegneria Civile dell’Ateneo sammarinese, ha portato il suo contributo partecipando alle ricognizioni effettuate sul campo nei mesi scorsi, dalle quali è nato un documento di 21 pagine nel quale vengono confrontate, fra le altre cose, le conseguenze di una prima e una seconda serie di scosse, registrate rispettivamente in agosto e in ottobre. I sopralluoghi hanno interessato 37 località fra le quali Amatrice, Pescara del Tronto, Norcia e San Pellegrino. Il livello medio del danno per tre di questi centri abitati è rientrato nella categoria “collasso totale”, mentre sette hanno registrato nella maggior parte degli edifici il “collasso parziale di parti strutturali”.

Il team di accademici che ha partecipato alle ricognizioni della “Geotechnical Extreme Events Reconnaissance association” (Geer) è multidisciplinare e proveniente dall’Italia, dall’Inghilterra e dagli Stati Uniti. Fra le varie attività, grazie a immagini acquisite da droni, sono stati realizzati modelli 3D di 11 delle 18 frane analizzate. Sono stati inoltre valutati i danni a infrastrutture e a ponti, rotture superficiali e frane.

Il report è stato pubblicato on-line il 9 gennaio scorso e verrà seguito da una versione più estesa e approfondita. Fra gli Atenei che partecipano alle attività, oltre a quello di San Marino, compaiono la University of California Los Angeles, La Sapienza di Roma, l’Università Politecnica delle Marche e la University of Bristol.

Obiettivo dello studio è la raccolta e documentazione di elementi in grado di aumentare la conoscenza sugli effetti dei terremoti, allo scopo di migliorare le procedure legate alla prevenzione dei rischi sismici.

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