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Rimini, teatro Galli: entra nel vivo la produzione dell’apparato decorativo

da Redazione

RIMINI – Mentre proseguono i lavori per la costruzione del ‘corpo’ del Teatro Galli, tra mura, volte in legno e strutture di cemento armato, si comincia anche a concretizzare il ‘contenuto’: palchi, decori, stucchi e fregi. Un apparato decorativo di pregio la cui produzione è stata affidata attraverso un bando allo studio Forme di Roma, tra i massimi esperti in Italia nell’arte del restauro. Ed è stata proprio la fondatrice dello studio Forme, Rita Rivelli, a consegnare ieri al sindaco di Rimini Andrea Gnassi un grifone dorato, opera che andrà ad impreziosire la balaustra del I Ordine dei palchi del Teatro: un gesto simbolico a significare che anche la produzione degli apparati decorativi sta entrando nel vivo. “Può essere considerata la posa della prima pietra del decoro interno del Teatro Galli – sottolinea il sindaco Andrea Gnassi – Possiamo contare su alcuni dei massimi talenti del restauro in Italia, paese che vanta i migliori specialisti al mondo. Uno studio che si è occupato tra l’altro di riportare allo splendore il teatro Petruzzelli di Bari e che oggi sta lavorando per riconsegnarci il ‘Galli’ in tutta la sua bellezza, grazia e imponenza”. Il grifone dorato consegnato al sindaco è il prototipo dei 22 che saranno posizionati sulla balaustra del I ordine del Teatro allo scopo di dividere i palchetti. “Abbiamo realizzato un modello in creta, scolpito a mano, riprendendo il disegno originale di Luigi Poletti – precisa Rita Rivelli – contiamo per la metà di giugno di averne già pronti almento la metà”.

 

Il sistema decorativo

“Un solo sistema variato con gentile fantasia ma dentro i confini di una unità onnipotente”. Così veniva definita da Genesio Morandi nel 1857 l’opera di Luigi Poletti, ultimo architetto neoclassico dello stato pontificio.

Sulla scorta della documentazione archivistica e fotografica in possesso e dei reperti architettonici rinvenuti nel corso dei lavori è stato possibile definire e codificatore in maniera puntuale tutto il complesso apparato decorativo del Teatro Amintore Galli. Apparato decorativo che attingeva i suoi elementi dall’architettura classica: gole dritte e rovesce, ovoli, listelli, tondini, kyma, astragali, fregi ionici, capitelli, profili di trabeazioni finemente decorati e dorati. Si tratta quindi di un apparato ornamentale molto ricco, sviluppato sul modulo del palchetto di sala e sui rapporti della colonna con le parti dell’edifici.

Se il I ordine è caratterizzato dai 22 grifoni dorati posti sulla balaustra, il II Ordine si contraddistingue per le ventuno colonne in stile classico corinzio. Il progetto ne prevede la placcatura dei listelli con fogli di oro sintetico e successiva lucidatura con pietra d’Agata. Al III Ordine e al Loggione sono presenti le balaustre in legno di olmo intagliato con finitura in gesso di Bologna per uno sviluppo lineare di circa 150 metri. Il soffitto distinto in tre zone concentriche racchiuse da cornici dorate contenenti motivi floreali ed i segni dello Zodiaco ha una superficie di circa 460 mq. L’arco scenico è decorato con stucchi riproducenti motivi vegetali e figure mitologiche che incorniciano l’orologio posto al centro dell’arco scenico stesso e 2 stemmi rappresentativi della città di Rimini. A queste opere si vanno ad aggiungere i tendaggi e le tappezzerie.

Si sta inoltre lavorando al progetto di restauro dell’antico sipario del Galli, una preziosa tela ad opera di Francesco Coghetti mostrata per la prima volta al pubblico nell’inaugurazione del 1857 e che raffigura una scena evocativa del Passaggio del Rubicone.

 

Lo stato di avanzamento dei lavori

Mentre sta proseguendo il completamento del rivestimento esterno con i mattoni “faccia a vista” nel Corpo A destinato alla Sala del teatro, ha preso avvio la realizzazione dell’ultima parte mancante del Corpo B destinato alla Torre scenica dove collocare tutta la meccanica di scena. Per i prossimi due mesi i lavori si concentreranno sulla realizzazione dei corpi scala a cui seguirà la posa della struttura portante in cemento armato fino ad arrivare a livello della copertura del Corpo B, potendo chiudere così l’intero edificio dopo l’esecuzione della parte rimanente del tetto e delle pareti esterne in mattoni “faccia a vista”. Contemporaneamente proseguono i lavori per la realizzazione delle tramezzature interne nel Corpo A e sarà messa in produzione la struttura in legno della volta di Sala da collocare in opera per poi posizionare il complesso apparato decorativo da lasciare a vista.

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