Da quelli dei boschi a quelli delle strade sino a quelli dei propri desideri. Chesterton: “Oggi ringrazio Babbo Natale per le stelle e le facce in strada”.
di Simona Bisacchi Pironi
Le strade avvolgono il mondo. Sono così numerose da sembrare infinite, eppure ognuna di loro porta da qualche parte. Sentieri che sfumano nei boschi, tangenziali che legano città, gallerie che portano alla fine dei monti. Ci sono strade che conducono a realizzare i propri desideri, e ci svelano che la soddisfazione più grande non è nella concretizzazione di un sogno ma nei passi fatti per raggiungerlo. Alcune avventure dell’esistenza ti spingono ad attraversare vie che mai avresti pensato di esplorare. Quando il percorso sembra confuso, scegliere la strada giusta – quella più adatta a te – diventa fondamentale: in mezzo alla nebbia basta un passo per cadere nel baratro, ma lo stesso identico passo fatto nella direzione adeguata ti fa inciampare nella meraviglia. Consapevoli che fermi non si può stare e che – come scriveva Gandhi – “La vera moralità consiste non già nel seguire il terreno battuto, ma nel trovare la propria strada e seguirla coraggiosamente”. E se ogni strada porta da qualcuno, da qualche parte, allora deve esserci anche una strada che porta al Natale. Deve essere una strada piuttosto silenziosa e secondaria, per staccarsi dalla frenesia. Una strada di cielo da guardare, perché nel freddo le stelle sembrano brillare di più. Una strada di tempo, da trovare per stare insieme agli amici. Una strada di pensieri, dedicati a quelle persone così importanti che non esiste un regalo abbastanza grande da parcheggiare sotto l’albero. “A Natale tutte le strade portano a casa” scriveva la scrittrice statunitense Marjorie Holmes, e allora ci sono preparativi da fare prima che il gran giorno arrivi. Stoviglie da lucidare, dolci da preparare, e risentimenti da accantonare. A Natale forse non si è tutti più buoni – del resto “bontà” è una parola forte, ed “essere buoni” è un’azione più complessa del far tacere la coscienza rispolverando qualche perbenismo imparato da bambini – ma si può provare almeno ad essere tutti più civili. Lungo la strada che porta al Natale si tirano le somme dell’anno che sta per finire. Si mettono in fila i ricordi. E ce ne sono di bellissimi, come quello dello scrittore inglese G. K. Chesterton: “Una volta ringraziavo Babbo Natale per pochi soldi e qualche biscotto. Ora lo ringrazio per le stelle e le facce in strada, e il vino e il grande mare”. Se la si percorre bene, la strada per il Natale porta all’essenziale, perché gli esseri umani possono essere bizzarri, indaffarati e indifferenti, ma alla fine “tutto quello che cercano potrebbe essere trovato in una sola rosa o in un po’ d’acqua” (Saint Exupery).