Home FixingFixing Ceramiche, un lungo viaggio a ritroso nel passato

Ceramiche, un lungo viaggio a ritroso nel passato

da Redazione

Mostra permanente di circa 200 pezzi all’interno di “Senzatempo”. I pregiati manufatti di Ercole Casali, Luigi Masi, Marmaca e Titano.

 

di Alessandro Carli

 

E’ un viaggio al contrario, quello che hanno percorso le ceramiche artistiche di San Marino e che da qualche giorno si sono “incontrate” all’interno del negozio “Senzatempo” del Centro storico per diventare una mostra permanente. Un viaggio al contrario perché, prima di “fermarsi” nelle teche, hanno percorso molti chilometri, hanno conosciuto mani diverse, hanno incontrato tanti occhi, hanno annusato tanti muri, hanno impreziosito molte case.

E il viaggio – perché è sempre di viaggio che parliamo – che faranno i visitatori o i semplici appassionati di manifatture artistiche, ha un’accezione non motoria bensì temporale. I circa 200 pezzi in esposizione difatti “raccontano” le poetiche degli artisti del secolo scorso: troviamo Ercole Casali – figlio di quel Alfredo che fondò la più antica manifattura ceramica del Titano (1927) – che lavorò mettendo sempre al primo posto l’alta qualità della materia e dei decori. A lui si deve l’incontro tra la ceramica e i simboli della Repubblica, il Santo Marino e lo stemma del Titano ma anche il motto “Libertas”, tutte opere caratterizzate da una “firma”, quella dell’utilizzo di bellissime iridescenze. Poi ancora Luigi Masi (1940-1947), che produsse piccole ceramiche d’arredo e per la casa di tipo tradizionale e spesso arricchita da lustri e da copie di ceramiche del Quattrocento e del Cinquecento. Non mancano poi i pezzi usciti dall’azienda Marmaca (1947-1964), che potè usufruire delle competenze di Dino Diomedi, già dipendente della “Richard Ginori San Cristoforo” di Milano, come quelli della Titano, che ebbe alle sue dipendenze grandi decoratori come Alfredo Di Pasquale, Antoniazzi, Marino Norri e i ceramisti Antonio Baldissera e Tonino Ravioli.

La mostra permanente delle ceramiche sammarinesi – a ingresso gratuito – si completa con altri manufatti usciti da alcune fabbriche che sono sorte nel tempo e da altri pezzi pregiati eseguiti da azienda italiane per la Repubblica di San Marino.

Un viaggio che si percorre in pochi metri quadrati, ma che – attraverso le forme e la scelta dei colori (tra i circa 200 pezzi in esposizione, troviamo anche l’ampolla delle amarene Fabbri di Bologna, alcuni piatti bellissimi e tanto altro ancora) – ripercorre quasi un secolo di storia di un Paese attraverso la creatività dei suoi artisti.

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento