RIMINI – Con un primo momento aperto alla città, muove anche a Rimini i primi passi il Laboratorio Aperto. Un esordio nel quale, nel pomeriggio di mercoledì 30 novembre, sarà presentato alla cittadinanza sia il progetto che gli spazi destinati a sede del Laboratorio individuati al terzo piano dell’Ala moderna del Museo della Città.
SharingRimini
SharingRimini il titolo del workshop, che già contiene in sé gli obiettivi di un progetto che nella condivisione e nella coprogettazione individua le modalità di un percorso di crescita simile a quello che sta coinvolgendo, con esperienze analoghe, tutte le città capoluogo della regione nell’ambito dell’Asse 6 “Città intelligenti, sostenibili ed attrattive” del POR FESR Emilia Romagna 2014-2020.
Quello di mercoledì 30 sarà così un primo momento per raccogliere attraverso un percorso comune e di condivisione le idee, le esperienze, i progetti, gli interessi, i bisogni e le proposte dei diversi attori che sul territorio sono attivi sui temi dell’innovazione digitale e sociale, nonché capire contestualmente le possibili connessioni con le realtà esistenti che su questi temi già lavorano.
Gli obiettivi del Laboratorio aperto
Tra gli obiettivi del Laboratorio aperto Rimini, quindi, quello di aumentare la partecipazione dei cittadini allo sviluppo delle città attraverso l’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione; la valorizzazione degli attrattori culturali rappresentativi dell’identità storico culturale e sociale della città; la generazione di prodotti e servizi innovativi legati ai temi cultura, turismo, wellness; la sperimentazione di prodotti e servizi innovativi nello spazio aperto del laboratorio; la realizzazione di una piattaforma creativa quale hub degli innovatori e luogo di produzione di valore nel segno dell’economia circolare; la generazione di nuove opportunità di lavoro e nuove economie sul territorio.
SharingRimini: il programma dell’evento
SharingRimini avrà inizio alle 16,30 negli spazi dell’Ala moderna del Museo della Città e sarà aperto da Silvano Bertini, responsabile struttura servizio politiche di sviluppo economico, ricerca industriale e innovazione tecnologica della Regione Emilia Romagna; Andrea Gnassi, Sindaco di Rimini; Eugenia Rossi di Schio, Assessore all’Innovazione del Comune di Rimini. All’apertura farà seguito, alle 17, l’introduzione vera e propria ai temi del workshop con i Keynote speech di Andrea Nelson Mauro, che parlerà di Open Data, e Paolo Venturi su Social Innovation. Dalle 17,30 l’attenzione si sposterà sulle esperienze che già si muovono in Italia, i “casi di successo”, che accenderanno le luci su Openincet Torino / Fondazione Brodolini e Base Milano / Avanzi. Dalle 18 e fino alle 19,30, inizio del workshop di coprogettazione del laboratorio aperto alla partecipazione di tutti i cittadini, innovatori, stakeholders del territorio; coordina Kilowatt, la società bolognese protagonista dell’esperienza delle Serre nel cuore verde dei Giardini Margherita.
Contemporaneamente alla presentazione, dalle 16,30 alle 19,20, i LABS tenuti da Coderdojo Rimini au “Coderbot, assemblaggio e sperimentazione di un prototipo di robot per uso didattico”; Makern “Verso un futuro di Maker Economy, La stampa 3D open source e due approcci sostenibili alla fabbricazione digitale: le bioplastiche e l’argilla; Artigianato creativo “Artigiani digitali. Riuso e ridistribuzione, design, sostenibilità e sviluppo”; Creative visual art “Creative Set, Arti e tecnologie per interazione ed eventi: una sperimentazione creativa”.
Tutte le info su http://laboratorioaperto.comune.rimini.it/
Il progetto
Cuore del Laboratorio aperto di Rimini è il Ponte di Tiberio, individuato come bene culturale di riferimento, attorno a cui, con tre interventi, il Comune di Rimini ha articolato il progetto per tutelare, valorizzare e mettere in rete il proprio patrimonio culturale in una delle aree di maggior rilevanza strategica della città, e concretizzare così gli obiettivi previsti all’Asse 6 “Città attrattive e partecipate” del POR FESR Emilia-Romagna 2014-2020 che come strategia d’intervento si basa sul rafforzamento dell’identità delle aree urbane in grado di innescare processi di partecipazione di cittadini e imprese alle scelte strategiche della città e creare nuove opportunità di occupazione e inclusione.
Il progetto riminese è articolato in tre momenti per una spesa di 2.250.000 euro, di cui 1.800.000 a carico del Pos – Fesr, con cui, oltre al Laboratorio aperto di Rimini negli spazi dell’Ala Moderna del Museo della Città saranno realizzati il comparto 3 del progetto Tiberio “Piazza sull’Acqua”, il comparto 4 “Canale ponente”. Tre “stralci”, quindi, di un medesimo intervento omogeneo in cui, ferma restando l’unitarietà di ispirazione e l’integrazione funzionale e di obiettivi, gli interventi progettuali sono stati distinti in tre autonomi stralci progettuali per agevolarne e velocizzarne la realizzazione.
Gli interventi sull’area del Ponte di Tiberio
In sintesi, col primo stralcio (“Piazza sull’Acqua”) è prevista la risagomatura delle scarpate presenti ai lati del bacino creando un nuovo waterfront dal quale si potrà ammirare la bellezza del ponte. Le scarpate saranno configurate con terrazzamenti andando a creare una sorta di gradinata rivolta verso la scena naturale costituita dall’invaso del Ponte che diventerà l’arena, luogo d’incontro per i cittadini e per gli spettatori degli eventi. Già approvato il progetto esecutivo, è in corso la predisposizione del bando di gara. Col secondo “Canale ponente” saranno realizzati percorsi accessibili di collegamento e l’attraversamento galleggiante, che consentirà, oltre ad una nuova prospettiva di visione del ponte, funzioni e fruizioni non prima praticabili. A giorni è previsto l’approvazione del progetto esecutivo così da andare come con Tiberio 3 a gara entro l’anno. Infine, il terzo intervento, il Laboratorio aperto.
Il Laboratorio aperto
Il Laboratorio aperto si caratterizzerà, sulla scorta delle esperienze fatte in realtà avanzate degli Stati Uniti e dell’Europa, come il contesto ideale in cui l’innovazione sociale incontra le istituzioni e le imprese, un posto in cui si può liberamente sperimentare e divulgare l’innovazione a vantaggio di tutti. Il luogo in cui naturalmente confluiranno i progetti dell’agenda digitale e si elaboreranno ulteriori azioni innovative per la riqualificazione dei beni culturali e per il potenziamento della qualità della vita e del benessere di cittadini e turisti, il cui fine ultimo è quello di mettere al centro di tutti i progetti il miglioramento della qualità della vita delle persone che, per crescere, non può far a meno del coinvolgimento della comunità cittadina degli innovatori.
Il Bando
Il laboratorio aperto dovrà essere operativo entro il 2017. Si prevede pertanto che entro i primi mesi dell’anno prossimo possa essere pubblicato l’avviso pubblico per l’individuazione del soggetto gestore, che per questa attività riceverà un contributo per i primi tre anni di attività. Dopo l’avvio il soggetto gestore dovrà essere in grado di garantire la completa sostenibilità economica del progetto a partire dal quarto anno in poi. Potranno alla candidarsi gestione le piccole imprese innovative costituite da non più di cinque anni e in possesso degli ulteriori requisiti di capacità tecnico – organizzativa ed economico – finanziaria richiesti dalla normativa e dall’avviso pubblico.
Gli spazi nell’Ala moderna del Museo della Città
Il nuovo Laboratorio aperto occuperà gli spazi del terzo piano dell’Ala moderna del Museo della Città. La scelta progettuale ha previsto che gli spazi del terzo piano dell’edificio razionalista di inizio ‘900 siano indipendenti e direttamente connessi alla terrazza dell’edificio nella quale possono essere realizzate eventuali attività aggiuntive del laboratorio. Su tutto il terzo piano saranno distribuiti gli spazi di co-working e di lavoro collaborativo, spazi per meeting, uno spazio per gestione di momenti di aggregazione o assembleari, spazi LAbs Space da dedicare alla sperimentazione di tecnologie e software dotati di tavoli per il lavoro collaborativo e di strumentazione per la presentazione di informazioni, due spazi per riunioni e meeting. Saranno i tre Labs Space e i due spazi per riunioni e meeting ad essere collegati al terrazzo di circa 89 metri quadrati, da cui è visibile l’invaso del fiume con il ponte di Tiberio e si domina il giardino del museo. Un vero e proprio hub dei progetti e delle iniziative dell’agenda digitale locale che infatti confluirà naturalmente all’interno degli spazi del lab così come previsto dalla costituente digitale regionale che prevede la realizzazione di una rete di laboratori regionali quali centri propulsori dell’innovazione sui territori.
Oltre ai lavori più tradizionali sulla struttura (pavimentazione interna, porte, tinteggiatura interna, ecc.) con i lavori in corso di realizzazione (sono già partiti gli inviti alle ditte così da poter programmare l’inizio dei lavori nei primi mesi del prossimo anno) dal costo di circa 350.000 euro sarà implementata, attraverso il cablaggio della rete dati, la dotazione tecnologica degli impianti a servizio dei locali -laboratorio polifunzionali. La struttura sarà inoltre dotata di una nuova scala di emergenza, nonché completato l’ingresso su via Cavalieri.