Home FixingFixing Matteo Renzi: “L’Ue inizi un po’ a dare invece di farci la morale”

Matteo Renzi: “L’Ue inizi un po’ a dare invece di farci la morale”

da Redazione

Le parole del Premier ai microfoni di Effetto giorno”, il programma condotto da Simone Spetia su Radio 24.

 

“Noi siamo al 2,3% di rapporto tra deficit e Pil, la Francia è sopra il 3% e non rispetta neanche Maastricht. L’Europa oltre a che a dire, inizi anche un po’ a dare all’Italia, visto che ogni anno mettiamo 20 miliardi e ne riceviamo 12” e non riceviamo sostegno degli altri Paesi sull’immigrazione. “Prendono i nostri soldi e poi ci fanno anche la morale…”. Lo dice il premier Matteo Renzi a “Effetto giorno”, il programma condotto da Simone Spetia su Radio 24.

“Quando c’è stato Monti l’Italia ha chiuso un bilancio europeo in cui diamo 20 miliardi e ne ricaviamo 12. In questo meccanismo Orban va a nozze. I Paesi dell’Est recuperano dalle tasse italiane ciò che serve per il loro Paese. Ma questi Paesi che non possono pensare di prendere soltanto”. Così ancora il Premier, confermando che, se i Paesi Ue non rispetteranno le regole, l’Italia metterà il veto sul bilancio 2020-2026: “più oneri e onori per tutti, adesso l’Italia si fa rispettare”.

“La frizione” con Bruxelles, ha detto Renzi, “c’è da sempre, se diamo ascolto al continuo chiacchiericcio che si sviluppa non attraverso documenti ufficiali ma attraverso le indiscrezioni sussurrate a un giornalista. E’ un grandissima bolla mediatica, un Truman Show che appassiona gli addetti ai lavori”.

 

SPREAD? IL MONDO ASPETTA CHE L’ITALIA SCELGA

“Io penso che l’Italia abbia possibilità di entrare nel futuro, poi il governo si farà con le elezioni. Ovvio che il mondo si aspetta che l’Italia scelga il futuro”. Così Matteo Renzi commentando l’attesa internazionale, anche dei mercati e nelle oscillazioni dello spread, in vista del voto referendario. “E’ evidente che da qui ai prossimi giorni ci sarà una discussione sui sondaggi, guardate anche cosa accade negli Usa, ma decidono i cittadini”, aggiunge il premier.

 

TERREMOTO, ALZARE IL DEFICIT?

“Le risorse” per il terremoto “sono già stanziate nel piano pluriennale di legge di bilancio. Già sul 2017 c’è uno spazio di 3 miliardi, diventano 5 o 6 nel 2018. Non c’è uno stanziamento puntuale perché ancora non si sa quanto servirà. Ci sono spazi di azione. Poi se ci sarà bisogno di ulteriori spazi di deficit, metteremo i denari necessari. Al momento non ve n’è la necessità. Il deficit è al livello più basso da dieci anni. Per il Parlamento è fissato al 2,4%, nella nostra bozza al 2,3%”.

 

PROCEDURE PIÙ SEMPLICI

“La sintesi è siamo in presenza di una situazione eccezionale di cui tutti dobbiamo farcene carico. Hanno ragione i sindaci che chiedono più libertà nelle procedure e noi ci attrezziamo a dargliela sempre con saggezza e equilibrio perché non possiamo avere la certezza di come si spendono i soldi”. “Il problema non sono i soldi. I soldi ci sono. Tutto quello che servirà per la ricostruzione, dalle case alle chiese, lo mettiamo” ha proseguito il Premier a Radio 24.”Ma bisogna essere molto seri e applicare il buon senso” ed “evitare che qualcuno ne approfitti” per commettere illeciti.

 

I SOLDI PER LE SCUOLE E L’EDILIZIA

“Se un sindaco di un comune anche non terremotato, oggi è nelle condizioni di dover mettere a posto la propria scuola io dico a lui ‘fai il progetto perché i denari li liberiamo, sono fuori dal computo del patto di stabilità’. Non si viola il patto di stabilità, questi soldi sono fuori dal patto di stabilità”. “L’ordinanza di emergenza” dopo le nuove scosse “è già stata fatta. Poi c’è un decreto legge fatto a fine settembre e già in discussione in Parlamento e un altro decreto che sarà fatto venerdì. I due decreti potrebbero anche confluire in un unico atto, lo vedremo, ma è tecnica parlamentare”.

 

NON ALL’AUMENTO DELLE TASSE

“Sono finiti i tempi in cui il giorno dopo il terremoto si annunciava un aumento della benzina e delle sigarette e il presidente del Consiglio andava sul luogo del terremoto tre mesi dopo. Io sono andato il giorno dopo e non aumento le tasse: nel tempo in cui faccio il presidente del Consiglio io non si aumentano le tasse”.

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