RIMINI – In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, venerdì 25 novembre, il Cinema Multisala Settebello di Rimini (via Roma, 70) ha scelto di ospitare un evento in collaborazione con importanti realtà cittadine unite per lanciare un messaggio fondamentale. La serata è organizzata infatti insieme al centro antiviolenza Rompi Il Silenzio e al gruppo Voci Nel Deserto. Vedrà inoltre tra i suoi protagonisti la scrittrice Marilù Oliva e l’artista Anarkikka.
A partire dalle 19.45 i partecipanti saranno accolti da un aperitivo, per cui verrà richiesto un piccolo contributo (5 euro) da devolvere a sostegno del centro antiviolenza Rompi Il Silenzio. A fare da scenografia durante questo momento di accoglienza sarà la mostra “Non chiamatelo raptus” di Anarkikka, disegnatrice e illustratrice che collabora anche con il gruppo L’Espresso/La Repubblica. L’esposizione vuole approfondire il tema della violenza sulle donne e la questione femminile in generale; resterà aperta fino a domenica 4 dicembre. In seguito, prima di entrare nella Sala Rosa del Settebello, verrà presentato il progetto Posto occupato, cui sarà direttamente possibile aderire. Si tratta di un gesto concreto dedicato a tutte le donne vittime di violenza. Ciascuna di quelle donne, prima che un uomo decidesse di porre fine alla sua vita, occupava un posto a teatro, sul tram, a scuola, in metropolitana, nella società. L’iniziativa si propone di riservare un posto a loro, affinché la quotidianità non lo sommerga.
Alle 20.45 si terrà lo spettacolo di Voci Nel Deserto (ingresso libero) che riprenderà le tematiche al femminile della mostra di Anarkikka. Con letture sceniche, performance e videoproiezioni, gli spettatori verranno trasportati dalle emozioni che i brani scelti dal gruppo sapranno ricreare. Spunti di riflessione che partono dalle parole dei più grandi intellettuali per arrivare a comprendere l’attualità e ciò che ci circonda ogni giorno.
L’iniziativa Voci Nel Deserto è nata a Roma nel 2009, da un’idea di Marco Melloni (autore teatrale e televisivo di programmi di successo, fra cui “Parla con me”) che, insieme ad altri amici, attori e non, ha cominciato a raccogliere brani di libri, articoli, dichiarazioni quanto più datati possibile, che hanno attinenza con la realtà del momento in cui vengono riproposti. Il gruppo riminese è attivo dal 2010, è formato per lo più da persone comuni (insieme a qualche attore) ed è ormai piuttosto rodato. Partito con otto elementi, oggi è composto da una ventina di persone.
Al termine della performance è previsto poi un dibattito per dare respiro ai temi affrontati fino a quel momento e presentare il nuovo libro di Marilù Oliva, scrittrice e saggista bolognese, dal titolo “Il mestiere più antico del mondo?” (Elliot, 2016), a cura del centro antiviolenza Rompi Il Silenzio. Marilù Oliva si occupa da sempre di questioni di genere, sia con articoli e saggi, sia con contributi narrativi: ha curato la raccolta di racconti “Nessuna più, 40 scrittori contro il femminicidio” (Elliot Edizioni, 2013) con una prefazione di Roberta Bruzzone, per cui ha scritto l’introduzione e il racconto “Io sono la chiesa” (che tratta il ritrovamento del cadavere di una ragazza nel sottotetto di una chiesa, diciassette anni dopo la sua scomparsa) e l’antologia “Il mestiere più antico del mondo?” (Elliot Edizioni, 2016), tra i nomi degli autori risultano anche Dacia Maraini e Maurizio de Giovanni. Entrambe le antologie sono patrocinate da Telefono Rosa.