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Editoriale: servizi di qualità ma anche “esternalizzare”

da Redazione

La Repubblica di San Marino deve fare proprio il concetto di “area vasta”.

 

di Alessandro Carli

 

Riorganizzare, accorpare, ottimizzare: le parole chiave devono essere sostenibilità e qualità.

La Repubblica di San Marino deve fare proprio il concetto di “area vasta”, un modello già messo in campo anche dall’Emilia-Romagna sia in campo sanitario – pensiamo all’Azienda Unità Sanitaria Locale della Romagna – che in quello imprenditoriale, con la recente nascita di Confindustria Romagna, che raccoglie le associazioni di Rimini e Ravenna.

Il percorso virtuoso messo in campo dalla vicina Regione – che ha un territorio nettamente più grande del nostro – potrebbe essere raccolto e modulato anche sul Titano.

Oggi che la “manus longa” della crisi è ancora ben presente sul nostro territorio e che i conti dello Stato sono in grande difficoltà, occorre razionalizzare le risorse e puntare con decisione sulle realtà che riescono a stare in piedi senza pesare (troppo) sui conti pubblici. O su quelle che rappresentano un fiore all’occhiello.

Non ci possiamo più permettere di finanziare a pioggia tutte quelle realtà statali che anche per i nostri piccoli numeri non erogano servizi di qualità. O disperdere risorse preziose in micro centri di costo sparsi a macchia di leopardo senza mai avere, di conseguenza, un centro di eccellenza. La sanità è un esempio calzante, ma il concetto vale per ogni servizio.

La sostenibilità e la qualità devono essere perseguiti davvero, per questo occorre mettere in campo più sinergie anche con i territori circostanti.

E’ vero, siamo uno Stato sovrano, ma non è né logico né possibile fornire direttamente in loco tutti i servizi, tra l’altro completamente gratuiti.

Le risorse che abbiamo vanno spese meglio.

Va fatto quindi un ragionamento in prospettiva: senza dubbio è fondamentale che lo Stato continui a erogare elevati livelli di servizi, ma allo stesso tempo – lì dove si può – deve anche esternalizzare (e in questo, le sinergie con le Regioni vicine, quindi Emilia-Romagna e Marche – possono rappresentare un vantaggio per entrambe le parti) al fine di liberare preziose risorse.

Risorse che devono essere investite per realizzare un concreto piano di sviluppo e di crescita del Paese.

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