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San Marino, Scanzi e Casale raccontano a teatro “Il sogno di un’Italia”

da Redazione

SAN MARINO – Giovedì 17 novembre alle ore 21, al Teatro Titano, prosegue la Stagione Teatrale di San Marino Teatro con Il sogno di un’Italia – 1984-2004 Vent’anni senza andare mai a tempo: dopo il successo de Le cattive strade, Andrea Scanzi e Giulio Casale tornano in scena con uno spettacolo ancora più personale e attuale di Teatro Canzone, parzialmente ispirato al libro Non è tempo per noi di Scanzi.

Il sogno di un’Italia è il ritratto di un paese attraverso storie, istantanee e canzoni (da Bennato a Fossati, da Gaber a Battiato, da De Gregori a Jeff Buckley).

Ha dichiarato Andrea Scanzi:”(gli anni 80) sono stati anni decisivi, anni in cui probabilmente è cominciato tutto. È iniziata l’esagerazione dell’io, abbiamo smesso di dire noi, abbiamo dato più importanza alla forma che non alla sostanza, è cominciato a franare il concetto di appartenenza. Sono anni molto importanti da raccontare e che peraltro a teatro vengono raccontati pochissimo. Anche perché sono anni ancora che non è possibile storicizzare, essendo a noi troppo vicini. Ci sembrava giusto partire con gli anni 80 ma non solo, perché nei limiti dei 90 minuti e del teatro, raccontiamo tutti gli anni 90 e i primi del 2000″.

Mentre il giornalista – autore narra, Casale ammalia con la sua chitarra e la sua voce: sul palco sfilano miti e maestri, figure indelebili ed eroi quasi loro malgrado. Dal sacrificio di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino alle parole disilluse di Mario Monicelli (“La speranza è una trappola”), dalla promessa fatta e non mantenuta ad Antonino Caponnetto fino al Pantheon di fratelli maggiori che se ne sono andati troppo presto: Massimo Troisi, Ayrton Senna, il Pirata di Cesenatico.

In questo Il sogno di un’Italia, dal sottotitolo dolentemente jannacciano (“Vent’anni senza andare mai a tempo”), c’è la politica che non riesce più a generare appartenenza e c’è l’arte – musica, cinema, letteratura, giornalismo – che diventa fatalmente politica e dunque forse militanza.

E’ uno spettacolo che racconta vent’anni d’Italia con spirito critico, conservando però il desiderio di una vera ripartenza.

Un tempo “ragazzi selvaggi”, ma solo nelle canzonacce dei Duran Duran, i quarantenni di oggi – la generazione di Casale e Scanzi – sognavano il cambiamento e si sono ritrovati prima Berlusconi e poi Renzi. Volevano la rivoluzione, ma solo nelle t-shirt. Cercavano un nuovo centro di gravità permanente, ma – per ignavia o quieto vivere – rischiano di avere inguaiato l’Italia.

I biglietti per lo spettacolo sono acquistabili sul sito www.sanmarinoteatro.sm oppure, da martedì 15 novembre, presso la biglietteria del Teatro Titano dalle 17.00 alle 20.00.

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