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Bene nei permessi per costruire, ancora male l’accesso al credito

da Redazione

Pubblicato il report 2017 del Doing Business: San Marino ancora a metà gruppo. Il Monte Titano svetta nel pagamento delle tasse, elettricità e “Trading accrosso borders”.

 

di Alessandro Carli

 

Poco, pochissimo è cambiato rispetto a 12 mesi fa: la World Bank, che ogni anno stila il “Doing business” (per il Titano però la presenza è piuttosto recente: l’ingresso in campo risale a più o meno un lustro fa), ha posizionato per il 2017 la Repubblica di San Marino al 79esimo posto su 190 Paesi, quindi più o meno a metà classifica, con una perdita di due posizioni rispetto al 2016.

Freccia in su invece per la percentuale in termini di prestazione Paese, con un miglioramento pari a + 0.56 (64.11% contro 63.55%).

 

COS’È E COSA SPIEGA IL DOING BUSINESS

Il programma, lo ricordiamo prima di comparare le singole performance, misura la facilità per un imprenditore di aprire e gestire una piccola o media impresa sulla base delle normative, delle procedure di riferimento, dei costi e delle tempistiche.

Sulla base dello studio delle 10 aree settoriali, che riguardano le principali fasi del ciclo di vita di un’impresa, il programma di analisi “Doing Business”, basandosi su ipotesi standardizzate di rilevazione, calcola un ranking settoriale e complessivo (che dipende dal proprio andamento e dall’andamento degli altri Paesi) e un indice diretto che misura quanto è distante in media un economia dalle migliori performance raggiunte. E’ questo secondo indice che analizza la performance dei singoli Stati.

 

FORZA E DEBOLEZZA DI SAN MARINO

Entrando nei dettagli, emergono interessanti crescite (anche di 20 posizioni rispetto al 2016) ma anche preoccupanti compressioni.

Le uniche due voci che hanno fatto registrare un miglioramento riguardano i “permessi di costruzioni”, passati dalla 92esima alla 72 esima posizione (dato molto interessante in quanto il comparto è, assieme al manifatturiero, uno dei volani dell’economia del Monte) e il “pagamento delle tasse”, che dalla 20esima piazza è salito sino alla 14esima.

Oltre che per il “paying taxes”, la Repubblica di San Marino è tra i 20 Paesi al mondo per l’ottenimento dell’elettricità (confermato l’undicesimo posto del 2016) e per il “Trading accross borders” (20simi al mondo, come lo scorso anno).

Poi, purtroppo, poco altro. Il dato più preoccupante è il crollo della voce “Avvio di un’impresa”: in 12 mesi il Titano è passato dall’86esimo posto al 98esimo.

Giù anche la “Risoluzione di insolvenza”: la 107esima posizione è stata aggiornata alla 110esima.

Più o meno a metà classifica ci posizioniamo su due “voci”: per la “Registrazione di proprietà” (dall’79esima posizione siamo passati all’80esima) e per il “Rispetto dei contratti” (78esimi sia nel 2016 che nel 2017).

 

CONFERMATE TUTTE LE CRITICITÀ

Per quel che concerne l’accesso al credito da parte delle aziende, non ci siamo spostati di una virgola: 181esimi eravamo e 181esimi lo siamo ancora.

Un indicatore che deve sinceramente far riflettere.

Un dato poi che, se messo a sistema con un’altra voce importate – “Tutela degli investitori”, soprattutto quelli di “minoranza” e che vede il Titano al 161 posto – ci fa capire che è necessario lavorare e mettere in campo le giuste misure per risalire la china.

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