Home FixingFixing Investimenti pubblici, Tlc e viabilità. La parola alle liste. C10, RF, SSD

Investimenti pubblici, Tlc e viabilità. La parola alle liste. C10, RF, SSD

da Redazione

Le risposte di Luca Santolini, Marco Podeschi e Vanessa D’Ambrosio.

 

di Daniele Bartolucci

 

Sviluppo economico. In queste due parole c’è il futuro di San Marino.

Dopo aver chiesto alle 11 liste concorrenti che si presenteranno alle elezioni del 20 novembre come affronteranno temi importantissimi e urgenti come occupazione/disoccupazione, riforma delle pensioni e imposte indirette (IVA o monofase?), questa settimana la redazione di San Marino Fixing ha rivolto alle stesse liste domande pertinenti il rilancio economico dell’antica Repubblica. Di seguito le tre domande.

1) Investimenti: quali volete realizzare e con quali risorse?

2) La Pubblica Amministrazione è un freno o un volano per lo sviluppo economico?

3) San Marino deve associarsi all’Unione Europea?

Anche in questo caso è stata lasciata libertà di espressione a tutti gli intervistati e un uguale spazio (nei limiti del possibile), per evidenziare quali saranno i punti cardine dei propri programmi su questi temi. Temi che già nei mesi scorsi sono emersi per la loro importanza a San Marino, basti pensare alla trattativa messa in campo con la Commissione Europea per addivenire ad un accordo di associazione con l’Unione Europea, con l’obiettivo di dare alle imprese e ai cittadini del Titano una maggiore facilità di scambio con i Paesi Ue, sia commerciale che sociale e culturale. Lo stesso dicasi della Pubblica Amministrazione, che potrebbe diventare un “volano” per lo sviluppo del Paese, a patto di modernizzarla e renderla più efficiente di quanto non sia oggi. Servono investimenti anche in questo ambito, insomma, ma secondo i partiti e le liste, ovviamente gli investimenti sono anche altri, soprattutto in infrastrutture. Non solo opere pubbliche, ad esempio la viabilità, ma anche “immateriali”, come la rete internet e la rete telefonica, da anni due “freni” evidenti allo sviluppo economico del Paese e, soprattutto, due brutti biglietti da visita per attrarre imprese e investimenti dall’estero. Dalle risposte arrivate in redazione, sembra che tutti puntino moltissimo su questo tipo di investimenti e sono pronti a metterli nei loro programmi di governo, se saranno chiamati a farlo.

 

Civico 10, risponde Luca Santolini.

1) Un sistema di telecomunicazioni all’avanguardia, che significa fibra ottica ovunque – case e imprese – e antenne per il mobile che coprono davvero tutto il territorio. Il progetto fibra pare già in fase avanzata, speriamo di vederne la fine prima possibile. Questo è uno di quei pochi investimenti che si può pensare di fare anche a debito, che si può ripagare con l’indotto che si creerebbe attirando imprese che si occupano di settori “in rete”. Strategico sarebbe poi realizzare collegamenti veloci fra San Marino e Rimini, ovviamente in collaborazione con le autorità italiane e valorizzare il patrimonio UNESCO facilitando l’accesso e la risalita al Centro Storico e ai luoghi turistici più significativi.

2) La P.A., in un Paese come San Marino, deve essere IL volano per l’economia. Conosciamo fin troppo bene le rigidità e inutili lungaggini burocratiche che tutti subiamo giornalmente. La base di tutto starà in un meccanismo efficace e indipendente di valutazione delle prestazioni, quindi di valorizzazione del merito. Anche lavorando per un contratto unico pubblico-privato. In più la P.A. va resa business-oriented attivando uno sportello unico per l’impresa e una vera Agenzia per lo Sviluppo, per esempio. Non solo così si attirano imprese e si facilita il lavoro di quelle già attive, ma si riducono i costi della macchina pubblica e si libera forza lavoro pubblica che può essere utilizzata per dare altri servizi.

3) Sì.

 

Repubblica Futura, risponde Marco Podeschi.

1) Nei momenti di crisi è più che mai importante investire. Gli investimenti vanno destinati a viabilità e parcheggi, al Centro Storico, alle reti tecnologiche e iniziative specifiche già individuate come il Polo Scolastico di Fonte dell’Ovo, il Centro Uffici a Valdragone, il nuovo carcere e sede della Gendarmeria. Le risorse, in parte già stanziate, sono previste per la maggior parte pubbliche, ma non solo. Fondamentale diventa una attenta ricognizione dello stato delle finanze pubbliche comprensiva di tutti gli impegni finanziari e un rilancio efficace della spending review. Fondamentale è avviare un percorso di internazionalizzazione per attrarre investimenti privati strategici dall’estero, con accordi contro la doppia imposizione, adeguamenti normativi e un’azione coordinata della nostra struttura diplomatica e consolare.

2) La P.A. è fondamentale, deve essere amica del cittadino. Si deve, però, dare piena attuazione alla riforma già approvata ma in diverse parti non applicata. Obiettivi chiari, meno burocrazia, accorpare uffici che si sovrappongono, attivare uno sportello unico per le imprese, istituire un’Agenzia per lo Sviluppo Economico come strumento di implementazione del percorso di internazionalizzazione.

3) Sì.

 

SSD, risponde Vanessa D’Ambrosio.

1) Gli investimenti sono fondamentali per San Marino, se vuole essere competitivo a livello internazionale. Parallelamente, proprio per le caratteristiche della nostra Repubblica, è necessario fare un piano investimenti che sappia tutelare il territorio. Prioritari i progetti di “smart city”, come un forte incremento nelle TLC, una maggiore informatizzazione, i data center e la promozione di una mobilità dolce e sostenibile, solo per fare alcuni esempi concreti. Questi progetti saranno realizzati con risorse pubbliche e, in certi casi, da una sinergia pubblico-privato.

2) La P.A. deve essere un volano per lo sviluppo economico del Paese, ma deve essere vista non come un blocco monolitico, ma come uno strumento dinamico, moderno, altamente informatizzato e diretto. Oserei direi, linkabile! I cittadini e le imprese devono poter dialogare in modo chiaro e semplice con la P.A.. Quindi proponiamo una semplificazione nell’accesso ai servizi da parte dell’utenza, uno Sportello Unico per le imprese, mobilità del personale nel senso di una maggiore dinamicità: ma questi sono solo alcuni dei progetti che intendiamo realizzare nel breve periodo. Poi ci sono gli obiettivi a medio periodo, come consentire al dirigente di gestire in autonomia il budget previsto, l’organizzazione e il personale del proprio ufficio, al fine di raggiungere gli obiettivi prefissati e, altro elemento, concretizzare il processo di individuazione degli obiettivi in capo ad ogni dirigente pubblico, applicando il disposto che prevede la riconferma del dirigente solo a seguito della valutazione positiva dei risultati ottenuti da effettuarsi a scadenza triennale.

3) Sì.

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