UPECEDS: aumenta la forza lavoro, scende invece la Cassa Integrazione Guadagni. Al 30 settembre il totale delle imprese operanti è di 5.174 unità. In sofferenza le Costruzioni.
Non possiamo ancora parlare di ripresa, però i segnali raccolti nell’ultimo bollettino dell’Ufficio Statistica che fanno riferimento al 30 settembre, sono piuttosto incoraggianti. La forza lavoro complessiva difatti, rispetto a 12 mesi fa, è cresciuta dello 0,9%. Tradotto in numeri concreti, oltre 200 persone (205 per la precisione) hanno trovato un’occupazione, portando il totale a quasi 22 mila unità (poco più di 12 mila i maschi, ovvero il 54,9% del totale, e poco meno di 10 mila femmine). Nello specifico, i lavoratori dipendenti sono risultati essere 18.761 (85,6% della forza lavoro), 1.829 quelli lavoratori indipendenti (8,3%). I lavoratori dipendenti del settore privato (15.060 unità, di cui 8.930 maschi e 6.130 femmine), nell’ultimo anno sono aumentati complessivamente di 401 unità (+2,7%). L’aumento più consistente risiede principalmente nel settore del “Commercio” (+143 lavoratori pari al +5,5%), seguito dal settore “Attività dei Servizi di Alloggio e di Ristorazione” (+39 lavoratori pari al +4,7%) e dal settore “Noleggio, Agenzie di Viaggio, Servizi di Supporto alle Imprese” (+64 lavoratori pari al +11,0%).
Al contrario, i seguenti settori hanno registrato una marcata diminuzione di lavoratori: “Costruzioni” (-30 lavoratori pari al -3,3%), e “Attività Finanziarie e Assicurative” (-45 lavoratori pari al -5,2%).
Nel Settore Pubblico Allargato i lavoratori sono diminuiti di 47 unità nell’ultimo anno, assestandosi a 3.701 (-1,6% rispetto al 30 settembre 2015), di cui 2.278 femmine e 1.423 maschi. Le diminuzioni più consistenti si registrano nell’Azienda Autonoma di Stato dei Servizi (-43), nell’Azienda Autonoma di Stato per i Lavori Pubblici (-13), e nella Pubblica Amministrazione (-2). In controtendenza c’è l’Istituto di Sicurezza Sociale, che ha registrato un aumento di 11 unità.
FRONTALIERI IN AUMENTO
Negli ultimi dodici mesi il numero di frontalieri è cresciuto dell’1,1%, raggiungendo la cifra di 5.352 lavoratori, pari al 28,5% del totale dei lavoratori dipendenti. Nella ripartizione per qualifica i frontalieri sono principalmente “Operai” (58,6%) e “Impiegati” (38,6%), mentre solo l’1,8% rientra tra i dirigenti.
IN CALO IL NUMERO DEI DISOCCUPATI
Al 30 settembre 2016 i disoccupati totali ammontano a 1.347 unità (-91 rispetto al 30 settembre 2015); di questi, 1.098 sono disoccupati in senso stretto (-108 rispetto al 30 settembre 2015), ovvero coloro che si rendono immediatamente disponibili ad entrare nel mondo del lavoro. Per questi ultimi, in particolare, la fascia di età che conta il maggior numero di disoccupati è quella dai 20 ai 29 anni (31,3% del totale), così come per i disoccupati totali (32,1% del totale). Tra i disoccupati in senso stretto, il titolo di studio prevalente è il diploma di maturità (37,7% del totale), mentre la percentuale di disoccupati laureati è pari al 13,1% con 144 unità.
Per quanto concerne il grado di istruzione dei lavoratori dipendenti nel settore privato, il 33,6% degli individui possiede la licenza media inferiore, a cui fanno seguito il 32,1% di coloro che possiedono il diploma di maturità, il 8,9% ha un diploma di qualifica, mentre coloro che possiedono la licenza elementare e la laurea sono rispettivamente il 5,8% e il 7,1% degli individui, per finire, il 3% ha un diploma universitario. Diversa invece è la suddivisione per grado di istruzione dei lavoratori dipendenti del settore pubblico, dove il 25,5% degli individui ha la licenza media inferiore, seguito dal 23,4% che possiede il diploma di maturità, dal 17,1% che possiede il diploma di qualifica; i dipendenti in possesso della laurea rappresentano il 21,1% del totale; il 8,8% ha il diploma universitario, infine ci sono coloro che possiedono la licenza elementare con un valore del 1,1%.
CIG IN ROBUSTA CONTRAZIONE
Nel primo semestre del 2016 (l’elaborazione del dato sulla Cassa Integrazione Guadagni liquidata ha un ritardo di tre mesi rispetto al periodo di riferimento) si sono registrate 334 aziende, che hanno fatto ricorso alla CIG, con un decremento del -23,1% rispetto allo stesso periodo temporale del 2015 (in cui le aziende erano state 411). Tale riduzione si conferma anche in termini di importo liquidato: nel primo semestre 2016 sono stati erogati 2.477.025 euro, una cifra inferiore del -8,3% rispetto allo stesso periodo del 2015 (2.700.244 euro).
Il motivo preponderante di ricorso alla CIG è stato “Situazioni temporanee di mercato” (51% dell’importo totale) seguito da “Crisi economica, ristrutturazioni e conversioni aziendali” (27,8% dell’importo totale).
IMPRESE: OTTIMO IL MANIFATTURIERO
Il totale delle imprese presenti ed operanti in Repubblica, al 30 settembre 2016, è pari a 5.174 unità registrando, rispetto al 30 settembre 2015, un decremento di 30 aziende (-0,6%). Analizzando il trend dell’ultimo anno solare, si può leggere che si è verificato un importante aumento nel settore manifatturiero (+5,5%), mentre il “Commercio” è in diminuzione (-37 unità pari al -3,1%) così come il settore delle “Costruzioni” (-21 unità pari al -5,0%).
A settembre 2016 la forma giuridica più diffusa è quella societaria con 2.696 unità, -7 negli ultimi 12 mesi, sono inoltre presenti 451 imprese artigianali (-16), 122 imprese individuali industriali (-17), 380 imprese individuali commerciali (-14), 776 attività libero professionali (-15); le cooperative sono 80 e i consorzi sono 3(-3). L’unica variazione considerevole che è stata registrata negli ultimi 12 mesi riguarda gli enti, che sono aumentati di ben 29 unità (+6%), raggiungendo un totale di 554 soggetti.
Sempre a settembre 2016 il Castello che ha il numero maggiore di imprese al proprio interno è Serravalle con 2.401 imprese (stesso numero rispetto a 12 mesi fa), seguito da Borgo Maggiore con 825 imprese (-1) e San Marino con 668 imprese (-8). Nei Castelli di San Marino e Serravalle, il settore che registra una maggiore presenza è quello del “Commercio”, rispettivamente con 237 e 550 imprese; nel Castello di Borgo Maggiore il ramo di impresa più diffuso è “Attività Professionali, Scientifiche e Tecniche” (212 imprese). Il Castello con il maggior numero di attività manifatturiere è Serravalle con 273.
La maggior parte delle imprese sul nostro territorio ha piccole dimensioni, infatti il 94,8% del totale ha meno di 10 addetti e il 54,3% ha un numero di dipendenti pari a 0.
TURISMO: FLUSSI INTERESSANTI
Nei primi nove mesi del 2016 l’afflusso turistico è stato pari a 1.618.074 visitatori (+2,6% rispetto allo stesso periodo del 2015); mentre i mesi di aprile e maggio hanno segnato una diminuzione rispetto all’anno 2015, tutti gli altri mesi hanno avuto un incremento nel 2016. In particolare i tre mesi estivi hanno registrato un incremento medio del 4,3% di visitatori.
Per quanto riguarda il turismo di sosta, nei primi nove mesi del 2016 si sono registrati 46.849 arrivi (+11,2% rispetto allo stesso periodo 2015) per un totale di 89.073 pernottamenti (+2,1%), con una media di 1,9 notti trascorse per ogni persona arrivata. Da Gennaio a Settembre 2015 si erano registrati 42.146 arrivi e 87.240 pernottamenti, con una media di 2,07 notti trascorse. I turisti che nei primi nove mesi 2016 hanno scelto di pernottare a San Marino provenivano per il 90,2% dall’Europa, il 4,7% dall’America, il 3,7% dall’Asia e il restante 1,4% suddiviso tra Africa e Oceania. L’Italia è il paese di provenienza della maggior parte di turisti (57,4% sul totale), seguita da Germania (7,3%), Olanda (4,1%) e Regno Unito (2,5%). Tra i paesi extra-europei, la maggior parte degli ospiti registrati nei primi nove mesi nelle strutture, alberghiere e non, della Repubblica proveniva dagli Stati Uniti (2,3%), Cina (1,3%) e Giappone (0,8%). Nel periodo gennaio – settembre 2016 i turisti hanno scelto principalmente di pernottare in Hotel (72,6%) e il Castello che ha registrato il maggior numero di pernottamenti è San Marino Città (32,8%) seguito da Borgo Maggiore (30,1%).