Le risposte di Alessandro Mancini, Luca Beccari, Iro Belluzzi e Gian Nicola Berti.
di Daniele Bartolucci
La campagna elettorale inizierà ufficialmente il 31 ottobre, ma il quadro della situazione è già completo da alcune settimane: sono state infatti ufficializzate le liste e le coalizioni che concorreranno alle elezioni del 20 novembre. Nell’avvicinarsi alla scadenza, stante anche la presentazione dei programmi elettorali, la redazione di San Marino Fixing ha deciso di affrontare con tutte e 11 le liste alcuni temi riguardanti il sistema Paese e, in particolare, lo sviluppo economico di San Marino. Per garantire a tutti i partiti, movimenti e liste singole eguale spazio e visibilità, sono state proposte le stesse domande, suddivise in due blocchi. Il primo, che vedete pubblicato in questo numero di Fixing, riguarda il sistema Paese, quindi il mercato del lavoro, la disoccupazione, le pensioni e la fiscalità, in questo caso quella indiretta con la proposta di introdurre un sistema IVA entro l’anno prossimo. Di seguito le tre domande.
Domanda 1: Occupazione e disoccupazione, come interverrete sul mercato del lavoro e degli ammortizzatori sociali?
Domanda 2: Riforma delle pensioni: è giunto il momento di passare al sistema contributivo?
Domanda 3: Siete favorevoli all’introduzione di un sistema Iva entro il 2018?
Le risposte pervenute dalle varie liste (a nome di un rappresentante scelto dalle liste e non dalla redazione), permettono di comprendere, seppur superficialmente in alcuni casi (soprattutto per quanto riguarda l’IVA, che richiederebbe approfondimenti ad hoc), quali progetti siano stati messi in campo. E anche quali siano le idee dei vari partiti e movimenti politici in merito ad alcuni temi generali. In tal caso la riforma delle pensioni e quella del mercato del lavoro sono due temi di estrema attualità, su cui comunque il prossimo Consiglio Grande e Generale dovrà impegnarsi a fondo. Nella prossima edizione del giornale, le domande verteranno invece su temi più legati allo sviluppo economico, partendo dal Bilancio dello Stato, quindi gli investimenti pubblici; la Pubblica Amministrazione e ovviamente il tema forse più importante di tutti, in questo momento, vista anche la stretta attualità: l’Unione Europea e il rapporto che San Marino deve avere con essa. Il percorso di associazione intrapreso, ma non solo.
PS, risponde Alessandro Mancini.
1) “La riforma degli strumenti legislativi del mercato del lavoro è una nostra priorità e vogliamo introdurre un testo unico di disciplina generale dei rapporti di lavoro. Da un lato per ordine su tutta la normativa in vigore e dall’altro lato rendere più efficace il sistema domanda/offerta. E’ chiaro che il lavoro non si genera solo con delle buone leggi, ma servono investimenti, nuovi progetti imprenditoriali e tutta una serie di azioni sul tessuto economico esistente, in grado di innescare un circolo virtuoso. Altro tema è la formazione dei giovani e la riqualificazione di chi è già nel mondo del lavoro. Gli ammortizzatori sociali sono uno strumento importantissimo per sostenere chi si trova momentaneamente in difficoltà, non devono però diventare un disincentivo per la ricerca del lavoro. Quindi si dovranno prevedere norme con particolare attenzione alla condizione economica di chi ne usufruisce”.
2) “Va aperto fin da subito un confronto con tutti gli attori, al fine di elaborare in tempi brevissimi la riforma del sistema previdenziale. L’obiettivo principale dovrà essere quello di garantire serenità e prospettiva di mantenimento della qualità della vita. Indubbiamente per raggiungere il punto di equilibrio, tra contribuenti e pensionati, diventa fondamentale il rafforzamento del secondo pilastro e quindi del sistema contributivo, per creare un sistema non penalizzante”.
3) Sì.
PDCS, risponde Luca Beccari.
1) Ci concentreremo sul varo di una riforma che da un lato riordini la disciplina esistente e dall’altro introduca nuovi servizi per l’impiego. Vogliamo riprogettare l’attuale sistema di mediazione domanda/offerta, potenziando le funzioni di orientamento e formazione, con massima attenzione alle politiche inclusive dei lavoratori con disabilità.
Accanto a questi interventi troverà spazio una profonda riforma degli ammortizzatori sociali: va ricalibrata la portata degli strumenti per rispondere agli effettivi stati di bisogno e di reinserimento nel mondo del lavoro.
2) non servono stravolgimenti, ma correttivi che permettano maggiori garanzie per il futuro rispetto al mutato rapporto fra contribuenti e pensionati. Il passaggio al sistema contributivo puro non rappresenta la soluzione e farebbe venire meno la componente solidaristica che ha caratterizzato la qualità del nostro sistema previdenziale, una nostra importante conquista. Intravediamo nel rafforzamento del secondo pilastro la soluzione ideale per dare maggiore valore ai futuri redditi da pensione.
3) Siamo favorevoli ad una revisione del sistema delle imposte indirette. Ma la scelta sottintende una valutazione di impatto e sostenibilità che al momento non è disponibile.
PSD, risponde Iro Belluzzi.
1) E’ stato depositato un progetto di legge studiato in concerto con le associazioni sindacali e datoriali.
L’inserimento delle imprese nella Repubblica di San Marino va agevolato sburocratizzando ed eliminando gli ultimi residui concessori.
Favorire l’inserimento di aziende innovative, rappresentative della nuova “rivoluzione industriale”, con regole chiare.
Sono essenziali le infrastrutture informatiche e le telecomunicazioni oltre alla formazione continua in funzione dei continui mutamenti dell’economia. Il collocamento dovrà favorire sempre più il matching tra domanda e offerta.
2) Serve ricalibrare il sistema partendo dagli studi demografici.
La popolazione invecchia e si amplia sempre più la forbice tra occupati e pensionati.
La presenza della parte contributiva nell’assegno pensionistico dovrà sicuramente essere sempre maggiore.
Il sistema dovrà garantire la sostenibilità finanziaria a medio termine assieme ad un livello di reddito da pensione dignitoso.
3) Sì.
Sammarinesi, risponde Gian Nicola Berti.
1) A San Marino c’è l’esigenza di trasformare l’Ufficio del Lavoro in un’Agenzia del lavoro e di creare nuove forme di impiego che rendano il mercato del lavoro più flessibile. Gli ammortizzatori sociali devono essere gestiti in modo che non continuino ad essere un disincentivo al ricollocamento (diminuendo il sostegno ma rendendolo maggiormente fruibile).
2) Si, ma soprattutto è necessario legare la vita lavorativa alla vita reale, cominciare a pensare in modo diverso alla pensione. L’unico sistema sostenibile è quello contributivo, al quale devono però essere apportati correttivi per modulare e rapportare la vita lavorativa e contributiva a quella naturale.
3) Sì, tuttavia bisognerebbe fare delle riflessioni sulla competitività dell’intero sistema e soprattutto sui controlli per evitare di importare l’imposta più evasa al mondo. (In tabella viene sintetizzato con “Sì”, ndr).