Home FixingFixing DEF, Carlo Calenda: “Torneranno investimenti e posti di lavoro”

DEF, Carlo Calenda: “Torneranno investimenti e posti di lavoro”

da Redazione

Così il Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda intervistato a Mix24 di Giovanni Minoli su Radio 24.

 

“Sono rimasto veramente molto colpito, perché dentro la frase di Susanna Camusso c’è un disprezzo, io direi, antropologico verso l’imprenditore, come se l’imprenditore non fosse un pezzo di questa società importantissimo perché crea crescita. Molto diverso dall’atteggiamento che abbiamo visto nella Cisl e persino in Epifani, che è stato uno dei promotori di industria 4.0”. Così il Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda intervistato a Mix24 di Giovanni Minoli su Radio 24 a proposito dell’atteggiamento di Susanna Camusso, segretario Cgil, nei confronti del Documento di Economia e Finanza sostenendo a questo proposito che questi soldi serviranno solo per le macchine e per i tablet degli imprenditori, insomma svalutando a zero questa scelta.

Il Ministro dello Sviluppo Economico ha poi continuato: “Considero questa frase di Camusso fuori dal mondo, ci riporta a epoche storiche che non ci piace rivedere”.

Calenda poi intervenuto sul DEF, sottolineando che con questi soldi “torneranno gli investimenti, torneranno i posti di lavoro e soprattutto tornerà una crescita di qualità che è fatta dalla competitività di lungo periodo”.

“Non credo ci sarà l’apocalisse economica”. Commenta così Calenda la frase pronunciata dal Ministro Boschi su un’apocalisse economica in caso di vittoria del no. E precisa: “Però attenzione: ogni piccolo segnale che viene da paesi diversi, e questo non è un piccolo segnale, determina grandi crisi. Ma non credo però vada messa in questo modo la battaglia sul referendum. Il tema è che noi stiamo facendo in Italia, unici in Europa, un referendum che decide se andare avanti o no. Tutti gli altri fanno un referendum per decidere se andare indietro, dalla Brexit all’Ungheria, all’Olanda. È una bella battaglia, stiamo facendo una bella battaglia, comunque la si pensi”. E alla domanda di Minoli che gli chiede se – in caso di vittoria del no – secondo lui Renzi dovrebbe dimettersi, il Ministro dello Sviluppo economico risponde: “Non lo so, e questa è una scelta che spetta a lui. Io penso, conoscendolo, che ha ben chiaro cosa fare”.

“(Il prezzo del petrolio) in generale è sceso, millimetri, perché noi abbiamo un peso degli oneri cosiddetti ‘per le rinnovabili’ che vale un quarto della bolletta.” Il Ministro ha risposto così alla domanda su come ci si possa spiegare il fatto che le imprese italiane paghino l’energia più di tutti in Europa e, anche davanti a un crollo del prezzo del petrolio, per imprese e famiglie italiane il prezzo continui a salire. “Il prezzo è una variabile molto più piccola che in altri paesi. In più per le aziende noi abbiamo fatto la scelta opposta della Germania, cioè abbiamo scaricato tutti gli oneri sulle imprese. Mentre la Germania l’80% l’ha distribuito tra le famiglie – una platea molto più alta – e solo il 20% tra le imprese. Questa è la considerazione che il Paese ha avuto in passato per il manifatturiero: poi ci stupiamo perché le aziende chiudono.”

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