Home NotizieSan Marino ANIS: “Un patto per lo sviluppo, cinque priorità per il Paese”

ANIS: “Un patto per lo sviluppo, cinque priorità per il Paese”

da Redazione

L’Associazione Nazionale Industria San Marino si è riunita ieri mattina in Assemblea Generale, alla presenza dei propri Soci, le Istituzioni, le parti sociali e dell’ospite d’onore della giornata, il dott. Sergio Dompé, Console Onorario di San Marino a Milano.

ANIS assemblea ottobre 213

 

L’Associazione Nazionale Industria San Marino si è riunita ieri mattina in Assemblea Generale, alla presenza dei propri Soci, le Istituzioni, le parti sociali e dell’ospite d’onore della giornata, il dott. Sergio Dompé, Console Onorario di San Marino a Milano.

Prima di aprire i lavori assembleari, il Presidente Stefano Ceccato ha chiesto alla platea di onorare la memoria di Enzo Donald Mularoni con un minuto di silenzio, per poi svelare, insieme ai familiari dell’ex CEO del Gruppo del Conca, la targa commemorativa con cui ANIS ha deciso di intitolare la Sala Corsi della nuova sede di Città.

Nel riprendere i lavori, il Presidente Ceccato ha spiegato la visione che l’Associazione ha del presente e soprattutto del futuro. Un futuro che passa per l’internazionalizzazione, ma anche per le riforme che il Paese necessita, come quella delle imposte indirette con l’introduzione di un sistema IVA, quella del mercato del lavoro che deve essere più efficiente, quella delle pensioni che devono tornare sostenibili, quella della Camera di Commercio e tutte quelle che ANIS ha elencato nel documento programmatico illustrato alle coalizioni e alle liste politiche che si presenteranno alle prossime elezioni.

ANIS non si è limitata, però, ad elencare le cose che servono, ma ha proposto alla politica e al Paese un metodo, basato su obiettivi condivisibili: poche priorità, cinque ha specificato Ceccato, su cui stringere un patto per lo sviluppo.

Di seguito le cinque priorità:

– Coordinare tutte le azioni, con il duplice obiettivo di sostenere sia lo sviluppo economico sia il welfare state, anche modificando l’impianto istituzionale (con l’introduzione della figura del Primo Ministro).

– Mettere in equilibrio i conti dello Stato, pianificando una graduale riduzione della spesa corrente per recuperare le risorse necessarie ad investimenti strutturali, non più rinviabili.

– Completare le riforme: mercato del lavoro, sburocratizzazione, digitalizzazione, pensioni, introduzione di un sistema IVA.

– Trattare con Italia ed Unione Europea il superamento delle attuali procedure di interscambio commerciale (fatturazione elettronica, T2, dogane).

– Pianificare il rilancio di tutti i settori che concorrono allo sviluppo economico.

“Siamo sicuri”, ha concluso Ceccato, “che, con un metodo nuovo e con la volontà di tutti, San Marino possa diventare un modello di efficienza, capace di vincere anche questa ennesima sfida. Quello che come imprenditori vogliamo ribadire con convinzione è che non dobbiamo avere paura di affrontare queste sfide. Come succede nelle nostre aziende, il miglioramento continuo ci permetterà di progredire anche come sistema paese. Di una cosa siamo sicuri, e vorremmo che diventasse uno slogan per tutti gli attori del sistema: il futuro di San Marino è quello di un piccolo Paese che deve pensare in grande, per raggiungere grandi risultati”.

Dello stesso avviso Sergio Dompé, che oltre a condividere le proposte dell’Associazione, ha rimarcato la sua piena disponibilità ad aiutare San Marino in questo percorso. “Sono orgoglioso di poter parlare di San Marino a Milano e in Lombardia, portatemi notizie, informazioni, sono lì per servirvi e comunicare al mondo che ci siete”. Poi un invito, da imprenditore: “Guardate al mondo senza modelli, non ci sono più. Ma sentitevi più uniti e meno soli, come mi sento io oggi, sorretto dalla voglia di intraprendere che c’è a San Marino. E ricordatevi che, come noi italiani, anche voi se mettete la vostra voglia, il vostro ingegno e la vostra passione non siete secondi a nessuno. Siamo molto meglio di quello che appaiamo”.

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