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Intitolata la sala del centro sociale di Dogana a Cesare Padovani

da Redazione

E’ avvenuta l’intitolazione della sala del Centro Sociale di Dogana alla memoria di Cesare Padovani, scrittore e intellettuale che per anni è stato protagonista attivo della vita culturale sammarinese e riminese.

All’inaugurazione della relativa targa commemorativa erano presenti le autorità della cultura di Rimini e San Marino, i rappresentanti delle associazioni promotrici dell’iniziativa, insieme alla moglie di Padovani, Maria Giovanna, e ad altri amici dello scrittore.

Questa intestazione a Padovani non vuole essere solo un tributo simbolico ma anche un modo per ridare vita a un luogo come quello del centro sociale di Dogana, che ha rappresentato per anni un importante fulcro di vita culturale sia per i sammarinesi ma non solo, a cui Padovani ha dedicato tantissime energie per la sua valorizzazione.

Il direttore degli Istituti Culturali di San Marino, Paolo Rondelli, ha proprio sottolineato come sia importante “attraverso la cultura, tenere la mente viva e aperta” ribadendo la necessità di “riconsiderare la situazione attuale dei centri sociali”. Oltre a quello di Dogana, a San Marino c’è anche il Centro Sociale di Fiorentino, e secondo Rondelli, “l’amministrazione si deve porre il problema di come queste strutture stiano lavorando e rispondere alla necessità di valorizzarle sotto nuove forme”. L’intestazione della sala a Padovani è dunque il punto dal quale parte questo percorso di riqualificazione. Inoltre, ricorda Rondelli, grazie all’iniziativa della Segreteria di Stato per la Cultura si andrà presto anche verso la riapertura del bar del Centro Sociale.

Presente anche Massimo Pulini, assessore alla Cultura di Rimini, che ha speso parole di elogio verso la figura di Padovani, ricordandone anche l’importanza che ha avuto “per tanti studenti che sono stati a contatto con lui. Ha saputo trasmettere un’attenzione per le parole e per le cose. Sapere che il suo nome si lega ad un luogo di libri, di incontri e di formazione è importante, e anche chi non l’ha conosciuto avrà modo di interessarsi alla sua figura e capire chi è stato”.

Pulini rammenta anche l’intenzione di allestire una mostra a Rimini sull’opera di Cesare Padovani, ricordando che “questo proposito è ancora in atto”.

E’ intervenuto poi Loris Falconi, rappresentante dell’associazione Don Chisciotte e dell’associazione Dispaccio Filosofico, che ha sottolineato l’auspicio di voler riportare il centro sociale a un vero e proprio centro di aggregazione, soprattutto per i giovani. Ha inoltre ricordato l’iniziativa, sempre promossa dalle due associazioni e patrocinata dalla Segreteria di Stato alla Cultura, che si terrà a partire dal 21 ottobre: un ciclo di conferenze promosso dall’Associazione Don Chisciotte sul tema della sovranità, anche questo un passo in più per far rivivere il Centro Sociale di Dogana.

Tra gli intervenuti, anche Ennio Grassi, letterato amico di Padovani, già assessore alla Cultura di Rimini ed ex-deputato italiano: “La funzione di Cesare era di usare le parole per dire cose che diversamente non potevano essere comunicate; lui riconsegnava alle parole il loro valore. Aveva la capacità di essere un intellettuale che presidia la verità: la cultura infatti non è altro che un corpo a corpo su cui continuamente ci si interroga”.

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