Home categorieComunicati Stampa San Marino, CDLS: fisco, serve una seria lotta all’evasione

San Marino, CDLS: fisco, serve una seria lotta all’evasione

da Redazione

Ancora una volta lo IUS ha lanciato i suoi strali rispetto ad un documento, in questo caso della CSdL, che tra le altre cose rivendica nuovamente l’attivazione di controlli reali sui redditi dichiarati dalle attività economiche. Si sentono additati come evasori fiscali solo perché qualcuno, unicamente usando la logica e il buon senso, si permette di ritenere inverosimile che oltre il 50% delle società dichiari reddito zero, ed il 30% redditi solo fino a 30.000 euro annui!

A questo proposito è opportuno ricordare che, prendendo a riferimento i due settori principali dell’economia reale sammarinese, il manifatturiero e il turistico-commerciale, il primo distanzia di quasi 4 volte il secondo in termini di imposte dirette versate all’erario.

I dati forniti dalla Segreteria Finanze relativamente al 2014 (quelli del 2015 non sono ancora disponibili) rilevano altresì che le imprese individuali dichiarano in media circa 18.000 euro annui imponibili netti per quanto riguarda gli artigiani, e circa 16.000 euro per quanto riguarda i commercianti, contro i circa 34.000 euro dei liberi professionisti ed i 27.000 dei lavoratori dipendenti.

Se da un lato si può oggettivamente sostenere che la redditività delle imprese ha risentito della crisi, dall’altro è opportuno ricordare che i dati forniti relativamente al 2008 (prima della catastrofe economica) erano sostanzialmente i medesimi.

Dal canto suo, l’ISTAT rileva che in Italia l’economia sommersa è pari al 13% del PIL e la metà di questa è dovuta a redditi nascosti dalle attività economiche; a sua volta il Ministero dell’Economia afferma che il gap tra i redditi da lavoro autonomo e d’impresa dichiarati e quelli reali, è pari al 59,5%.

Tali dati non hanno sortito alcuna reazione da parte delle varie Associazioni di Categoria, mentre a San Marino ogni volta che qualcuno si permette di affermare che anche qui i redditi dichiarati sono inattendibili, lo IUS grida allo scandalo.

Certo è che, dando uno sguardo a questa prima parte di campagna elettorale, si evince che la tattica dello IUS sta incontrando attenti ascoltatori; c’è chi sbandiera il “ridimensionamento” della SMAC come strumento di accertamento fiscale e chi promette di rivedere la legge sulla rappresentatività per dare alle piccole imprese più voce di quanto spetti loro.

Evidentemente, a San Marino per qualcuno l’unico modo per farsi ascoltare meglio da chi si propone di governare il Paese, è quello di urlare sempre più forte, anche a costo di negare i fatti. Lo terremo a mente.

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