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Un “non licet” calato sul mistero. La sacralità femminile in Piero della Francesca

da Redazione

SAN MARINO – Il Novecento è per più aspetti il “secolo di Piero” per il costante incremento portato allo studio della sua opera, affascinante quanto misteriosa e per la centralità che gli viene riconosciuta nel panorama del Rinascimento italiano. Contemporaneamente la sua opera è tenuta come modello da pittori che ne apprezzano di volta in volta l’astratto rigore formale e la norma geometrica, o l’incanto di una pittura rarefatta e sospesa, pronta a caricarsi di inquietanti significati.

All’inizio del terzo Millennio, Piero Della Francesca, il grande pittore nativo di San Sepolcro, continua ad affascinare ed incuriosire. Per questo, il salotto di Villa Manzoni apre le sue porte ad un grande esperto e critico d’arte, come il professor Alessandro Giovanardi, che interverrà sul tema: “Un non licet calato sul mistero. La sacralità femminile in Piero della Francesca”.

Un titolo intrigante, che ci introduce ad uno dei tanti aspetti di questo grandissimo artista, forse tra i meno esplorati.

“Piero della Francesca – anticipa il professor Giovanardi – vivendo al passaggio tra Medioevo e Rinascenza, traduce in un nuovo linguaggio improntato alla gravitas classica e alla costruzione geometrico e prospettica, la millenaria tradizione iconografica (ebraico-cristiana e greco-romana) ch’egli ha ricevuto dal passato. Nelle sue figure femminili, nelle sue elegantissime Madonne, si manifesta, oltre l’eredità stilistico-formale classicheggiante, una trama fittissima di segni, immagini e simboli desunti dalla cultura figurativa gotica e bizantina, ma anche dalle civiltà ancestrali e “pagane”, ponendo in primo piano il ruolo centrale della donna come mediatrice del sacro, come persona/luogo dove il fascinoso e il tremendo accadono e il mistero divino si affaccia alla visione”.

Alessandro Giovanardi, storico, critico d’arte e saggista, una tra le menti più illuminate del panorama culturale riminese, non è nuovo ad esplorare paesaggi inediti della pittura e delle letteratura. Come ha fatto nel suo ultimo, prezioso lavoro dedicato a John Lindsay Opie, affascinante figura di erudito e studioso della cultura estetica e filosofico-religiosa del mondo bizantino e russo, fra i massimi esperti di pittura russa d’icone, compagno di avventure intellettuali con Élemire Zolla e Cristina Campo.

Giovanardi è giornalista pubblicista e scrive su varie testate; tiene corsi, seminari, conferenze sul rapporto fra mistica ed arti figurative e collabora a mostre e a convegni. E’ inoltre autore di saggi sulla pittura riminese del Trecento. Insegna Arte sacra e Lettura teologica dell’opera d’arte al corso di laurea in Scienze Religiose dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Alberto Marvelli” delle Diocesi di Rimini e di San Marino Montefeltro. Collabora tra gli altri con Banca Intesa San Paolo di Vicenza che detiene un’importante Collezione di Icone russe.

L’appuntamento è per giovedì 20 ottobre, alle ore 21. Ingresso libero.

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