Home FixingFixing “Il 2016 è un anno molto difficile per il miele”. Eppure non mancano le eccellenze

“Il 2016 è un anno molto difficile per il miele”. Eppure non mancano le eccellenze

da Redazione

Il Presidente della Cooperativa Apicoltori Sammarinesi Melissa Marzi.

Melissa Marzi 24

 

“Otzi, la mummia di Similaun, quando nel 1991 è stata rinvenuta sulle Alpi Venoste, aveva con sé una pallina di propoli, utile per disinfettare le ferite. Aveva una ferita da freccia”. L’aneddoto raccontato da Melissa Marzi, Presidente della Cooperativa Apicoltori Sammarinesi, diventa ancora più interessante se si considera che l’uomo “venuto dal ghiaccio” visse indicativamente in un’epoca compresa tra il 5300 e il 5100 a.C. e che quindi fa emergere l’utilizzo, già 7.000 anni fa, dei prodotti delle api come fitomedicina, medicina naturale.

Lo spunto storico ci permette di “entrare” idealmente nel mondo degli apicoltori del Titano (“Ad oggi – spiega Melissa – i soci della Cooperativa sono circa 60; nonostante le difficoltà comunque, sempre più giovani si avvicinano a questo mondo “) e di capire lo stato dell’arte del settore. Settore che quest’anno, senza troppi giri di parole, ha sofferto molto. “Il 2016 è andato molto male: la produzione si è più che dimezzata rispetto al 2015. Lo scorso anno sono stati raccolti mediamente 4 quintali di miele per apicoltore locale esperto, quest’anno oscilliamo tra il quintale e i due quintali”. I motivi di questa contrazione, spiega il Presidente, sono molteplici. In prima battuta il clima. “Il surriscaldamento del Pianeta ha avuto ricadute pesanti sul mondo delle api: la fioritura è ‘sfasata’ rispetto al passato. Con la pioggia inoltre le api non riescono a volare”.

A questo si possono aggiungere alcune tipologie di trattamenti a cui viene sottoposta l’agricoltura che che fanno perdere la memoria alle api, impendendo loro di ritornare all’alveare.

Nonostante queste problematiche, che come detto incidono sulla produzione, i barattoli di miele del Titano sono presenti. “L’acacia si fa ancora bene – prosegue Melissa Marzi, laureata in scienze naturali a Ferrara e con una specialistica in Scienze preistoriche -, così come il Millefiori. Quest’anno la Melata è stata abbondante, anche a causa dell’umidità”.

La particolarità del 2016 è rappresentata dal coriandolo. “Una produzione di nicchia che ci caratterizza da “un sapore molto forte”.

Com’è noto, le api fanno anche tanto altro. Il polline, per esempio, utilizzato dall’uomo come integratore naturale. “le api non hanno gli anticorpi – rivela il Presidente – e per aumentare le proprie difese immunitarie, assumono il polline”. Quindi, quando si va a prelevare, “è importante lasciargliene un po’ anche per loro”. Altro prodotto molto conosciuto è la pappa reale. “E’ una secrezione delle api operaie e serve per nutrire le larve”. Una volta che l’ape regina depone le uovo, le ‘operaie’ alimentano i “piccoli” con questo prodotto prezioso per tre giorni. Dopo 72 ore “comuni”, la separazione. “Quelle che vengono alimentate ancora con la pappa reale diventeranno api regine, le altre invece, che proseguono nutrite a polline e miele, da grandi diventeranno api operaie”.

I prodotti delle api dialogano con il cibo, la medicina e la cosmesi.

“Il miele si presta ad essere abbinato ai formaggi stagionati, ma anche per gli infusi, oltre che come dolcificante. Rispetto allo zucchero è più sano perché ha il glucosio, il fruttosio e il saccarosio”. Nella cosmesi invece “la cera d’api è il componente base di molte creme” ma anche di alcune “protezioni” che vengono utilizzate per la falegnameria.

In farmacia invece “il miele serve come lenitivo per la pelle: la elasticizza e la nutre in profondità”. Dopo aver confessato di essere in una fase di sperimentazione dell’idromele, Melissa spiega che in cosmesi si impiega anche il veleno delle api. “Vengono collocate su un vetrino e, dopo una lieve scossa, si impauriscono e tirano fuori il pungiglione e il veleno”. Veleno che è un ottimo antiossidante.

Il miele infine è un conservante per gli alimenti.

Così piccola l’ape, così grande la sua importanza per l’uomo.

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento