Home FixingFixing IAM srl: vestiti, scarpe e t-shirt hanno una seconda vita

IAM srl: vestiti, scarpe e t-shirt hanno una seconda vita

da Redazione

Anche una camicia rotta può diventare uno straccio per pulire o asciugare.

 

di Mirkare Manzi

 

Le giornate si accorciano e anche se il sole di questi giorni riscalda l’aria e ci invoglia ad indossare ancora – perlomeno all’ora di pranzo e durante il primo pomeriggio – polo a maniche corte o qualche t-shirt, basta guardare il calendario (oppure uscire la sera) per accorgersi che la cosiddetta “bella stagione” ci sta per salutare. Ottobre è anche il mese di cambio dell’armadio: i vestiti leggeri vengono riposti nei bauli, possibilmente ben piegati e racchiusi nelle “buste di plastica” (purtroppo è capitato a tutti, dopo sei mesi, trovare qualche buco fatto dalle tarme) e si ritirano fuori gli abiti più pesanti, quelli che ci aiuteranno a sopportare meglio i mesi freddi. Questo gesto, che facciamo più o meno due volte all’anno, spesso porta alla luce un certo “esubero” di capi d’abbigliamento. E non mi riferisco solamente a chi ha figli piccoli, che spesso in pochi mesi crescono, ma anche agli adulti. Abbondanza di pantaloni, maglioni, camicie di flanella, giubbotti che abbiamo utilizzato in passato e che adesso, vuoi perché sono passati di moda, vuoi perché si sono consumati, vuoi perché abbiamo messo su qualche chilo di troppo oppure – ed è la gioia delle persone perennemente a dieta – abbiamo perso una taglia, i nostri vestiti che ci hanno tenuto caldo per tanto tempo vengono “scartati”.

Ma sono davvero arrivati al capolinea? Dipende. Anche dalla sensibilità e dal grado di civiltà delle singole persone. Tantissimi materiali – e di loro parleremo in questa rubrica per i prossimi 12 mesi – hanno una seconda o una terza chance. Scarpe e felpe, a cui aggiungo tutti i capi che ho elencato pocanzi, posso essere riutilizzati e quindi riciclati. Se dalle pile di vestiti dismessi vogliamo portare a casa qualche soldino (che può essere impiegato per l’acquisto di un nuovo indumento o per fare un regalo), una buona soluzione è rappresentata dai mercatini dell’usato, presenti anche nella Repubblica di San Marino.

Una valida alternativa, che però non ha un ritorno economico, è invece il conferimento dei vestiti alla Caritas o alla Casa San Michele. In questo modo, possiamo sempre fare un gesto di solidarietà e aiutare chi è in difficoltà. Quello che per noi ha un peso quasi irrilevante, può diventare un tesoro e un sorriso per gli altri.

In ultima battuta, ma in fondo basta osservare bene quello che ci circonda quando camminiamo, ci sono i “cassonetti gialli e grandi”, che raccolgono i panni che non indossiamo più. Buona parte degli indumenti che vengono conferiti in questi cassonetti poi ritornano sul mercato.

Mi è capitato di sentire alcune persone che, poiché possedevano vestiti non più integri, erano propense a buttarli nell’indifferenziata. Anche per un discorso “ambientale” e di rispetto per il territorio – con questo procedura questi vestiti finiscono nel sottosuolo – consiglio sempre e comunque di optare per una delle tre “strade” che ho illustrato: anche una camicia rotta può diventare uno straccio per pulire o asciugare, ma anche – e la fantasia non ha limiti – piccoli vestiti per bambole o tele su cui giocare a fare i pittori, oppure semplicemente disegnare con i colori.

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