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Mons. Andrea Turazzi propone una giornata di riflessione sul mondo della scuola

da Redazione

Anche quest’anno il Vescovo, Mons. Andrea Turazzi, propone una giornata di riflessione sul mondo della scuola. L’iniziativa vuol essere un “segnale forte”: si tratta di mettere la scuola al centro dell’attenzione educativa e di una autentica “simpatia”. La Giornata ha questo titolo: «La Scuola è bella!». E’ stato indicato il 4 ottobre come data per la celebrazione della Giornata “per e con la scuola”, giorno nel quale si ricorda la figura così significativa e amata di San Francesco d’Assisi. Ma alcune iniziative previste, per ragioni organizzative, slittano anche nei giorni vicini al 4 ottobre. Vengono proposti momenti di incontro con i docenti, con i genitori e con gli alunni. Mercoledì 5 ottobre ore 21 presso il Teatro parrocchiale di Novafeltria e venerdì 7 ottobre ore 21 presso il Teatro parrocchiale di Borgo Maggiore (RSM) si terrà un incontro per i genitori e gli insegnanti con il Prof. Daniele Celli, pedagogista e dirigente scolastico sul tema: «Educare nell’era di Whatsapp. Suggerimenti per un uso corretto della rete e dei social media». Martedì 4 ottobre ore 9:30 vi sarà un incontro per gli studenti della Scuola Superiore di San Marino (nell’Aula Magna della Scuola) con Vincenzo Andraous sul tema: «Misericordia e giustizia. Un’esperienza di conversione».

 

Ecco il messaggio del Vescovo Andrea

 

Cari amici,

l’anno scorso nel mio messaggio paragonavo la scuola ad un alveare.

L’idea mi era venuta passando accanto ad una scuola da cui usciva un sommesso ronzio. In quell’alveare, ho pensato, si fa sicuramente del buon miele. Gli ronzano attorno, alacremente, alunni, insegnanti, addetti al buon funzionamento, genitori. Anch’io, che passo per strada, godo di questo alveare e voglio contribuire con la mia attenzione e simpatia a quello che vi succede dentro: la scuola è bella!

Lo dico dopo averci passato i miei anni giovanili, dalla materna all’università. Ne sono convinto nonostante i problemi. Non ricordo più i momenti faticosi e, qualche volta, di terrore (vedi le interrogazioni di matematica!). Perfino gli insuccessi sono stati utili. A volte penso: «Se avessi giocato un po’ meno a pallone e studiato di più…». Tuttavia, la scuola mi ha dato strumenti e curiosità per coltivare il sapere. Chi sarei senza la scuola?

Quanti incontri, quanti amici, quante scoperte! Tutte le “materie” sono importanti: tutte servono per la vita e… per l’educazione alla pace: dalle lingue alla storia, dalle scienze alla religione, dalla musica alla tecnica, etc.

“In bocca al lupo” per il nuovo anno! Parola d’ordine: fare del buon miele.

Un grande maestro diceva a proposito della “fatica” che non può mancare: «Dove c’è l’amore non si sente la fatica e anche quando c’è la fatica si ama questa fatica (SANT’AGOSTINO DI IPPONA, De bono viduitatis 21, 26, V sec.; per chi studia il latino: «Ubi amatur iam non laboratur et si laboratur etiam labor amatur»).

Ai più piccoli: non fate lo sbaglio di Pinocchio che a scuola non è entrato mai per seguire falsi amici. Ai più grandi: fate tesoro dell’esperienza di un grande filosofo che diceva che la verità è come la scintilla che s’accende tra due pietre focaie, una metafora della necessità dell’incontro con l’altro (cfr. PLATONE, Lettera VII, IV sec. a.C.).

Ripasso sotto le finestre della vostra scuola e faccio una preghiera per voi. Chi crede nel Signore sa quanto è preziosa. Chi è di altra convinzione sarà contento di questo pensiero cortese.

La scuola è bella!

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